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Lazzaro Mocenigo


480

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Vi voglio far vedere alcune foto riguardo al sommergibile Lazzaro Mocenigo che stò costruendo.

Sarebbe più coretto dire che ho iniziato un paio di anni fà ed ora dopo aver tolto lo strato di polvere intendo portare a termine.

Il modello che ho iniziato e statico e realizzato tramite il progetto dell'Ammiraglio Franco Gay.

Il progetto mi sembra abbastanza attendibile e vorrei il vostro aiuto soprattutto sulle fasi successive riguardo le colorazioni e gli effetti di invecchiamento del modello.

Fino ad ora ho realizzato solo modelli di navi antiche (a parte un modello di MAS) e pertanto sui sommergibili mi trovo un pò a disagio.

 

In questa prima foto si nota la base di partenza del modello. non avendo un tornio sufficientemente grande ho inserito un tondino filettato da 1 metro all'interno del blocco di legno.

 

mocenigo1ty9.jpg">

 

Ho montato l'asta filettata su due cuscinetti ed ho iniziato con la pialla a smussare gli spigoli ed a realizzare la struttura principale cilindrica del sommergibile.

 

mocenigo2id3.jpg">

 

Dettaglio del cilindro in legno.

 

mocenigo2pw7.jpg">

 

Ho iniziato a realizzare la parte di poppa.

 

mocenigo4js9.jpg">

 

Vista di prua del modello. Si nota ancora il foro da cui ho estratto la barra filettata.

 

mocenigo5pc6.jpg">

 

 

 

Vista d'insieme del modello.

 

mocenigo6je6.jpg">

 

Primi particolari

 

mocenigo7uj5.jpg">

 

Vista di prua.

 

mocenigo8pi1.jpg">

 

 

 

I particolari montati non sono perfettamente allineati in quanto non sono ancora fissati.

 

Attualmente stò perdendo tempo sull'elica che mi stà dando qualche problemino ma pian piano mi avvio alla soluzione.

 

Mauro

Modificato da 480
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Scusa, non so se è un problema mio, ma non riesco a visualizzare le immagini.

Ciao

 

Vespucci

 

 

Ciao Vespucci, scusa per il primo messaggio ma ho provveduto a modificarlo ed ora si dovrebbero vedere correttamente le foto.

Scusate ma ho trovato un pò macchinoso l'inserimento degli allegati e la mia inesperienza ha completato l'opera.

Spero almeno che le foto sia di vostro gradimento e che più in avanti mi possiate aiutare nella realizzazione.

 

Mauro

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Non sono un meodellista, ma è curioso questo metodo di costruzione modelli. Molto interessante davvero, specie per i sommergibili è una cosa da provare. Che legno usi?

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Non sono un meodellista, ma è curioso questo metodo di costruzione modelli. Molto interessante davvero, specie per i sommergibili è una cosa da provare. Che legno usi?

 

Il legno?

Per la struttura principale ho utilizzato semplici tavole di abete che avevo, è tutto materiale di recupero.

I piani di coda e la chiglia sono realizzati in faggio recuperato da vecchi cassetti di legno.

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Il legno?

Per la struttura principale ho utilizzato semplici tavole di abete che avevo, è tutto materiale di recupero.

I piani di coda e la chiglia sono realizzati in faggio recuperato da vecchi cassetti di legno.

 

 

Bella questa autocostruzione con materiali di recupero.

Forse sono domande sciocche, comunque da neofita: come ti regoli con i piani di costruzione del battello oppure ti attieni a misure standard sel smg.?

Voglio dire, non è facile regolare ad occhio una pialla, quindi segui degli schemi prefissati.

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Bella questa autocostruzione con materiali di recupero.

Forse sono domande sciocche, comunque da neofita: come ti regoli con i piani di costruzione del battello oppure ti attieni a misure standard sel smg.?

Voglio dire, non è facile regolare ad occhio una pialla, quindi segui degli schemi prefissati.

 

Ciao malaspina e ciao capitano nemo.

Stò seguendo un progetto realizzato dall'Ammiraglio Franco Gay.

Essendo la struttura principale di questo modello cilindrica avrei dovuto realizzarlo al tornio, ma non avendo un tornio di queste dimensioni (il modello in scala 1:50 è lungo 93 cm) mi sono dovuto inventare la soluzione mostrata in figura.

 

Ho rivestito una barra filettata da 10mm con il legno e poi montato la stessa su due cuscinetti.

 

Con la pialla a mano ho iniziato a smussare gli spigoli.

 

Facendo girare a mano il rullo di legno ho iniziato ad evidensiare i bozzi del cilindro fino ad ottenere una forma sempre più rotonda della struttura e misurando le sezioni del cilindro l'ho sagomato come riportato sul progetto.

 

Spero di essere stato sufficientemente chiaro nello spiegare la mia tecnica costruttiva che essendo la prima di questo genere è tutta una nuova scoperta.

Modificato da 480
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INteressante, ti seguo con attenzione. :s01: :s01:

Bella l'area di lavoro che hai :s02:

Ciao Vespucci, si per poter fare un lavoro del genere occorre un posto idoneo.

Ho iniziato questo modello circa 2 anni fà ed ora ho intensione di portarlo a termine.

La cosa simpatica è che ancora oggi ogni tanto esce fuori qualche truciolo di legno.

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Mi associo ai complimenti degli altri comandanti. Veramente una costruzione originale. Bravo.

Ti faccio la stessa domanda di Secondo, hai usato delle seste/dime, oppure in determinati punti del cilindro hai controllato i diametri con un calibro ??

 

Come consigliato dal progetto, ho controllato il diametro della struttura con il calibro e solo per la parte a prua che non è cilindrica ho utilizzato le dime.

 

Per la parte cilindrica mi sono aiutato con una matita appoggiata su di un travetto di appoggio. Facendo ruoare a mano il cilindro, la ,atita lasciava il segno solo sulle spogenze (bozzi) e li andavo a mangiare prima con la pialla, poi con la raspa e poi con la carta vetrata fino ad ottenere il risultato attuale.

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Chiaro come il sole.... ho capito adesso, pensavo lo piallassi "a caso"....

 

Proprio un bellissimo lavoro, continua che quando arrivi alla colorazioni ti aiutiamo tutti

 

E si, la colorazione e l'invecchiamneto sono le cose che mi preoccupano di più in quanto ho sempre realizzato modelli più antichi.

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Scusami per la domanda che non c'entra nulla... Su un leggio mi sembra di vedere uno spartito musicale... Suoni qualche strumento?

 

Da circa 5 anni (ho seguito le orme di mio figlio) suono alla banda musicale del paese. Suono il Basso Tuba, o perlomeno ci provo. Ora ci stiamo preparando per il consueto concerto di Natale.

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Oggi ho completato l’elica del Lazzaro Mocenico, particolare che ho dovuto rifare più volte ma alla fine mi sembra che sia accettabile. Ho dato uno strato di cementite per toglie le imperfezioni e le venature del legno (il mozzo dell’elica è realizzato in legno).

 

Ho poi eseguito delle modifiche sul naso (protuberanza a prua del sommergibile) in quanto era un paio di millimetri più largo del dovuto.

 

 

 

 

Saluti.

 

Mauro

 

 

 

 

lazzaromocenigo15122008ou7.jpg">

 

lazzaromocenigo15122008ev6.jpg">

 

 

lazzaromocenigo15122008cv9.jpg">

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Complimenti per i tuoi progressi di cantiere e grazie per renderci piacevolmente partecipi.

 

Curiosità: che suono fà il basso tuba?

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Complimenti per i tuoi progressi di cantiere e grazie per renderci piacevolmente partecipi.

 

Curiosità: che suono fà il basso tuba?

 

Caro Malaspina tutto ha un prerzzo, ora vi rendo partecipi della costruzione sperando che sia di vostro gradimento, e poi vi porrò delle domante sulla rifinitura del modello.

Il mio problema è che non ho mai vosto dal vivo questi sommergibili e ho dubi sulla colorazione e simulazione dell'invecchiamento da dare al modello una volta terminato.

Ad esempio, questo tipo di sommergibile che segni di usura presenta esternamente? è corretto simulare ruggine o altri tipi di incrostazioni sullo scafo? lo scafo è di un unico colore come dice il mio progetto o riportava una colorazione diversa alla linea di galleggiamento?

 

PS. Riguardo al basso Tuba, è un pò colplicato spiegare il suono sensa potertelo far sentire, immagina il suono di una nave in lontananza che segnala il suo arrivo in porto, potrebbe essere simile. Il basso tuba è uno strumento che riempie il suono di una banda musicale, è più uno strumento da accompagno (porta il tempo agli altri strumenti iinsieme alle percussioni) che uno strumento solista pertanto suonato da solo ha poco senso, ma se in una banda musicale manca si nota la sua assenza.

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Ho messo a dieta il Lazzaro.

Volevo fissare i piani di coda (non so se è il termine giusto) e mi sono accorto che erano un paio di millimetri troppo spessi rispetto al progetto. Pertanto ho realizzato nuovamente i timoni facendo più attenzione alle loro dimensioni. Nella foto si vedono i timoni montati con in basso il vecchio timone che ho cestinato.

lazzaromocenigo20081220xy4.jpg">

 

 

 

Stessa sorte è toccata alla torretta, ma in questo caso mi sono limitato ad un paio di colpi di raspa.

lazzaromocenigo20081217lj1.jpg">

 

Saluti.

 

Mauro

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non so se mi darai del disgraziato però, visto quanto tieni alla precisione, forse potrà interessarti una foto dell'elica originale. me sembra che le pale siano più larghe.

 

2.jpg

 

Diciamo che quando invio una foto non pretendo dei complimenti, ma delle osservazioni che possono spesso far notare dei dattagli o imperfezioni che mi sono sfuggute.

Effettivamente, tornando a vedere le foto dell'elica da me realizzata sembrano più sottili, pertano ti ringrazio e verificherò se è errata l'inclinazione delle pale o se effettivamente sono troppo sottili.

Grazie Mauro.

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Ciao Mauro,

per prima cosa voglio farti i complimenti per il bel lavoro che stai facendo.

Ho intenzione di realizzarne uno anch'io di Toti, pero' in plastica ed in scala 1/144.

 

Sono anche d'accordo con Totiano sulla forma non corretta dell'elica. Oltre che in larghezza mi sembra che sia anche sbagliata in profilo.

Dalla foto che hai fatto lateralmente si vede che il bordo posteriore parte dal mozzo e va rettilineo fino all'apice come se i due punti siano su una stessa retta. La forma corretta dovrebbe essere piu' perpendicolare al mozzo ed a circa 2/3 3/4 rastremarsi fino all'apice posto circa ad 1/3 della larghezza della pala.

 

Provo ad allegare due foto per chiarezza.

Immagine122.jpg

Toti_002.jpg

 

Spero che possano essere utili.

 

Ciao,

Rodolfo.

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Ciao rudyf-104, ma dove hai trovato quelle foto?

Sul progetto che ho io l'elica non è disegnata molto bene e dalle varie foto che ho reperito l'elica non si vedeva molto bene, ma con un primo piano come quello che mi hai inviato non posso avere attenuanti.

Per il momento ti ringrazio per le foto,

Ma scala 1/144 non è um pò piccolino?

E' una scatola di montaggio o anche tu ti diletti con l'autocostruzione?

 

Mauro

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Ciao Mauro,

il mio Toti sara' anche lui autocostruito, visto che di kit non ne esistono in quella scala.

La scelta l'ho fatta per metterlo a fianco dell'U-212 della Revell, appunto in 1/144.

Ora sto cercando di ultimare i disegni per partire, e lo faccio con il classico metodo navale a chiglia e ordinate.

 

Le foto sono mie, fatte in due momenti diversi al Toti presenti al museo Leonardo da Vinci di Milano.

La piu' scura e's tata fatta all'inaugurazione e l'altra un paio d'anni dopo.

Se ti servono particolari fammelo sapere che posso postare o inviarti le foto.

 

Ciao,

Rodolfo.

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Ciao Mauro,

il mio Toti sara' anche lui autocostruito, visto che di kit non ne esistono in quella scala.

La scelta l'ho fatta per metterlo a fianco dell'U-212 della Revell, appunto in 1/144.

Ora sto cercando di ultimare i disegni per partire, e lo faccio con il classico metodo navale a chiglia e ordinate.

 

Le foto sono mie, fatte in due momenti diversi al Toti presenti al museo Leonardo da Vinci di Milano.

La piu' scura e's tata fatta all'inaugurazione e l'altra un paio d'anni dopo.

Se ti servono particolari fammelo sapere che posso postare o inviarti le foto.

 

Ciao,

Rodolfo.

 

Ciao Rodolfo, ma con che materiale lo realizzi?

Se ti dovesse servire qualche particolare del mio progetto fammi sapere.

 

 

Io ho realizzato nuovamente l'elica basandomi sulle foto che mi hai mandato. Siamo ancora lontani da quella reale ma sicuramente e migliore della precedente.

Vi allego un paio di foto.

 

mocenigo20081229azd3.jpg">

 

 

mocenigo20081229bih0.jpg">

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Ciao Mauro,

lo realizzero' in plastica. Spero di iniziarlo al piu' presto.

 

Per la tua nuova elica direi che e' vicinissima a quella originale.

Farla uguale e' praticamente impossibile, e la tua si avvicina molto all'originale. L'unica cosa che migliorerei sono i bordi, affilanandoli un po'.

 

Ciao,

Rodolfo.

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I lavori sul Lazzaro proseguono, ma mi servono i consigli di qualcuno più esperto di me in quanto io non ho mai visto dal vivo un sommergibile.

Devo realizzare, o è meglio dire simulare le aperture per per i siluri e le varie botole (non so il termine esatto) presenti sullo scafo del sommergibile.

Io avrei pensato di ritagliare un semplice foglio di carta che incollato sullo scafo, con il proprio spessore simula il portello stesso.

E' corretto questo tipo di realizzazione?

Sul sommergibile vero, questi portelli sono a filo dello scafo o hanno un leggero spessore?

Voi cosa mi consigliate?

 

Mauro

 

mocenigo20081231xf0.jpg">

 

mocenigo20090104zw5.jpg">

 

mocenigo20090104ako6.jpg">

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domanda, perdona come sempre se sono critico: i misuratori passivi di distanza sono ancora provvisori, vero?

acustici.jpg

 

lo chiedo perchè dalle immagini mi sembra che abbiano una sezione uniforme per tutta la lunghezza. in realta era uniformo solo la parte del sensore, il suo basamento era a sezione crescente verso il basso. spero che da questa foto si capisca qlc

mpd.jpg

 

entrambe le foto provengono da www.delfinidacciaio.it

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domanda, perdona come sempre se sono critico: i misuratori passivi di distanza sono ancora provvisori, vero?

acustici.jpg

 

lo chiedo perchè dalle immagini mi sembra che abbiano una sezione uniforme per tutta la lunghezza. in realta era uniformo solo la parte del sensore, il suo basamento era a sezione crescente verso il basso. spero che da questa foto si capisca qlc

mpd.jpg

 

entrambe le foto provengono da www.delfinidacciaio.it

 

I sensori sono già stati fissati.

Anche sul pogetto che ho io sono realizzati come tu dici, ma nel realizzarli in legno tale caratteristica è poco evidente e pertato vorrei ritoccarli in fase di stuccaggio dello scafo.

Ma se io volessi trasformare il mio Mocenigo in un Toti, quali particolari dovrei modificare?

Ci sono grandi diferenze tra i ue sommergibili?

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I sensori sono già stati fissati.

Anche sul pogetto che ho io sono realizzati come tu dici, ma nel realizzarli in legno tale caratteristica è poco evidente e pertato vorrei ritoccarli in fase di stuccaggio dello scafo.

Ma se io volessi trasformare il mio Mocenigo in un Toti, quali particolari dovrei modificare?

Ci sono grandi diferenze tra i ue sommergibili?

 

praticamente nessuna, le differenze sui 4 battelli furono davvero minime nel tempo: provo a elencarle sperando di non dimenticare nulla:

 

Mocenigo: dagli anni 80 aveva un ferro di cavallo pitturato di rosso sotto la stella in vela. distintivo ottico 514

Dandolo: da fine anni 70 installo dei collettori sugli scarichi bassi dei motori diesel e fece un trattamento di fresatura sull'elica. distintivo ottico 513

Bagnolini: per un periodo estremamente lungo non ebbe mai installati gli MPD o, talvolta, solo quelli anteriori. distintivo ottico 505

Toti: nella parte anteriore della vela fu saldata una bamdella di rinforzo, sul groppone (primi anni90) fu installata la chiave per soccorso. distintivo ottico 506

 

altre caratteristiche, come la mimetizzazione delle antenne, la colorazione del nasone e delle piastre di copertura degli idrofoni, lo colorazione o meno del corrimano dipendevano del comandante e non hanno un periodo preciso.

 

una ulteriore cosa "tollerata" per un certo periodo era una vignetta sulla vela. ricordo solamente il coniglietto di playboy del Dandolo, la luna di "quelli della notte" per il Toti

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  • 4 weeks later...

Lentamente ma si prosegue nella lavorazione del Mocenigo.

Nelle foto si vede il modello con una prima mano di rasatura a base di cementite, al momento ho dato anche una seconda mano e pertanto devo attendere che si asciughi.

 

mocenigo20090131se6.jpg">

mocenigo20090131ama8.jpg">

 

mocenigo20090131cyl0.jpg">

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Per tracciare i portelli, che erano immagino quasi tutti "a paro" ovvero non in rilievo ma raccordati alla superficie dello scafo (qui però si attende l'illuminazione del Dir a tal proposito per averne definitiva conferma), si può provare col sistema della tracciatura con riga e punta, di derivazione aeromodellistica.

E' molto "artigianale" e non facile, ma è il solo sistema che conosca :s06:

Primaditutto si disegnano sullo scafo le linee da incidere; quindi bisogna trovare una banda metallica rettilinea e flessibile abbastanza da poter aderire bene alla superficie; si fissa con nastro adesivo la banda di modo che il bordo coincida con la linea da tracciare, e la si usa come righello per il tracciatore. Il tracciatore può essere un punteruolo, o anche un semplice scalpello usato di sbieco. Trascinare la punta ad ogni modo, non spingerla. E' meglio procedere con molti passaggi lievi piuttosto che menar giù al primo colpo, perché altrimenti il legno potrebbe reagire male e lasciare un crepaccio dai bordi irregolari (vedere per credere lo scempio del ponte del mio MAS :s06: ).

Per ogni riga si riposiziona la banda, è un sistema lungo e difficile ma non vedo alternative.

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Per tracciare i portelli, che erano immagino quasi tutti "a paro" ovvero non in rilievo ma raccordati alla superficie dello scafo (qui però si attende l'illuminazione del Dir a tal proposito per averne definitiva conferma), si può provare col sistema della tracciatura con riga e punta, di derivazione aeromodellistica.

E' molto "artigianale" e non facile, ma è il solo sistema che conosca :s06:

Primaditutto si disegnano sullo scafo le linee da incidere; quindi bisogna trovare una banda metallica rettilinea e flessibile abbastanza da poter aderire bene alla superficie; si fissa con nastro adesivo la banda di modo che il bordo coincida con la linea da tracciare, e la si usa come righello per il tracciatore. Il tracciatore può essere un punteruolo, o anche un semplice scalpello usato di sbieco. Trascinare la punta ad ogni modo, non spingerla. E' meglio procedere con molti passaggi lievi piuttosto che menar giù al primo colpo, perché altrimenti il legno potrebbe reagire male e lasciare un crepaccio dai bordi irregolari (vedere per credere lo scempio del ponte del mio MAS :s06: ).

Per ogni riga si riposiziona la banda, è un sistema lungo e difficile ma non vedo alternative.

 

Grazie dei consigli.

Questo era uno dei problemi che mi sono posto da un paio di mesi a questa parte e mi avevano già consigliata una tecnica simile anche se spiegata molto più a grandi linee. Per tracciare le linee spero di essere agevolato dallo strato di cementite che stò usando per le stuccature.

Hai parlato di un MAS da te realizzato, ma dove posso vedere le foto?

Mauro

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Grazie dei consigli.

Questo era uno dei problemi che mi sono posto da un paio di mesi a questa parte e mi avevano già consigliata una tecnica simile anche se spiegata molto più a grandi linee. Per tracciare le linee spero di essere agevolato dallo strato di cementite che stò usando per le stuccature.

Hai parlato di un MAS da te realizzato, ma dove posso vedere le foto?

Mauro

 

Era qui da noi

 

Se vedi nelle foto del ponte si nota quell'antiestetica slabbratura fra le tavole data dall'aver troppo calcato sul legno in una sola passata; il ponte definitivo è in fibra di vetro però lo stampo ha "letto" benissimo le magagne! :s06: Il problema ora che ci ripenso era che, avendo fatto il ponte a pane e burro per dargli il suo baglio, nei punti dove la vena del compensato era trasversale alla rigatura avvenivano i disastri. Dove invece la vena era nello stesso senso, filava tutto liscio: mi chiedo quindi se non si potesse provare, per le rigature "traverse", a passare e ripassare con la punta di una limetta, leggermente.

Spero anche che la cementite non si screpoli durante la tracciatura, ma ad ogni modo, in caso di riga malfatta si stucca e si ricomincia, non è irrisolvibile :s02:

 

Edit: aggiungo subito la foto per chiarezza

 

mas5273fa3.jpg

Modificato da Secondo Marchetti
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Era qui da noi

 

Se vedi nelle foto del ponte si nota quell'antiestetica slabbratura fra le tavole data dall'aver troppo calcato sul legno in una sola passata; il ponte definitivo è in fibra di vetro però lo stampo ha "letto" benissimo le magagne! :s06: Il problema ora che ci ripenso era che, avendo fatto il ponte a pane e burro per dargli il suo baglio, nei punti dove la vena del compensato era trasversale alla rigatura avvenivano i disastri. Dove invece la vena era nello stesso senso, filava tutto liscio: mi chiedo quindi se non si potesse provare, per le rigature "traverse", a passare e ripassare con la punta di una limetta, leggermente.

Spero anche che la cementite non si screpoli durante la tracciatura, ma ad ogni modo, in caso di riga malfatta si stucca e si ricomincia, non è irrisolvibile :s02:

 

Edit: aggiungo subito la foto per chiarezza

 

mas5273fa3.jpg

 

Bellissimo il modello e quelle slabrature danno un effetto più vissuto al ponte. Avevo già visto alcune immagini i questo modello in altri post ed è fatto veramente bene.

Anche io ho fatto il MAS 546, ma non c'è paragone con quello da te realizzato.

 

mas20080227eg7.jpg">

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Bellissimo il modello e quelle slabrature danno un effetto più vissuto al ponte. Avevo già visto alcune immagini i questo modello in altri post ed è fatto veramente bene.

Anche io ho fatto il MAS 546, ma non c'è paragone con quello da te realizzato.

 

Troppa grazia :s20: Non è poi così bello il mio, è che le foto dove si vedono i difetti peggiori non le ho mai pubblicate :s41: Peraltro le righe del tavolato sono troppe poche: le tavole del ponte del MAS vero erano di più, più strette. Per il tuo, non lo vedo così male, con una semplice riverniciatura guadagnerebbe già molto.

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  • 3 weeks later...

Altro aggiornamento sull'opera infinita.

Con il freddo i lavori si sono rallentati drasticamente, sia a causa della vernice (cementite) che non tira bene, sia a causa delle condizioni lavorative del garage che non mi stimolano molto.

Nelle foto si vede un particolare della vela (ancora non fissata) e lo scafo completamente rivestito dalla cementite che utilizzo come stucco.

 

 

mocenigo20090217afp9.jpg">

 

mocenigo20090217buf4.jpg">

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la plancia vedo che ha forma circolare ma immagino devi ancora lavorarla, vero?

 

inoltre, sempre riguardo alla vela, lo spigolo posteriore forse è troppo arrotondato. vedo se riesco a trovare un paio di foto

 

qui si vede abbastanza bene la forma della plancia, che segue quello della vela ed è chiuso un po arrotondato

bagnolini.jpg

qusnorkel.jpg

16.jpg

 

qui si vede che la vela termina con uno spigolo e non un arrotondamento

dand08.jpg

bagnarola.jpg

timo.jpg

mpd.jpg

12.jpg

Modificato da Totiano
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la plancia vedo che ha forma circolare ma immagino devi ancora lavorarla, vero?

 

inoltre, sempre riguardo alla vela, lo spigolo posteriore forse è troppo arrotondato. vedo se riesco a trovare un paio di foto

 

qui si vede abbastanza bene la forma della plancia, che segue quello della vela ed è chiuso un po arrotondato

 

Caro Totiano mi sei di grande aiuto.

La forma della plancia è ovale come da progetto in mio possesso e la vela termina non a spigolo ma arrotondata. Guardando le foto da te inviate ho notato le differenze e inizio ad avere qualche dubbio sulla documentazione in mio possesso.

Per i particolari che mi hai evidenziato faccio ancora in tempo ad eseguire le modifiche e pertanto ti ringrazio, a dalle foto da te inviate vedo un'altra differenze. Sotto i tubi di scarico, sul mio progetto è iportata una specie di aletta che sulle foto non compare. Sai dirmi a cosa serviva? sulle foto non c'è perchè non c'è mai stata o è una modifica eseguita in secondo tempo?

 

Grazie Mauro.

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immaginando che l'aletta sia questa a mezza altezza

pinna.jpg

 

è il radome che conteneva il sensore poppiero del sonar (per essere piu precisi degli idrofoni, perchè era solo passivo). è nato col battello (la foto è riferita alla consegna del Toti) ed stato eliminato a fine anni 70 perche di prestazioni non adeguate.

 

per i piani, hai dato un'occhiata a quelli che ho pobblicato sul mio sito www.delfinidacciaio.it ? non c'è tutto ma dovrebbe esserti comunque di aiuto

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immaginando che l'aletta sia questa a mezza altezza

 

 

è il radome che conteneva il sensore poppiero del sonar (per essere piu precisi degli idrofoni, perchè era solo passivo). è nato col battello (la foto è riferita alla consegna del Toti) ed stato eliminato a fine anni 70 perche di prestazioni non adeguate.

 

per i piani, hai dato un'occhiata a quelli che ho pobblicato sul mio sito www.delfinidacciaio.it ? non c'è tutto ma dovrebbe esserti comunque di aiuto

 

Ti ringrazio per l'aiuto e le pronte risposte che mi stai dando.

Riguardo al sito lo avevo già visitato ma non avevo scaricato i piani in quanto mi fidavo delle documentazioni in mio possesso.

Ho notato sui tuoi progetti il piastrone situato a prua, ovviamente sul mio progetto non c'è.

E' anche questa una modifica eseguita in secondo tempo?

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Ho notato sui tuoi progetti il piastrone situato a prua, ovviamente sul mio progetto non c'è.

E' anche questa una modifica eseguita in secondo tempo?

 

confermo, la modifica è stata eseguita negli anni 80 (prima metà) per consentire l'appontaggio dei DSRV. a voler essere precisi mi sembra che il mocenigo sia stato l'ultimo a effettuare la modifica, nel 1987/88

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confermo, la modifica è stata eseguita negli anni 80 (prima metà) per consentire l'appontaggio dei DSRV. a voler essere precisi mi sembra che il mocenigo sia stato l'ultimo a effettuare la modifica, nel 1987/88

 

Grazie della conferma.

Per dovere di cronaca preciso che oggi, controllando il mio progetto ho verificato il dettaglio dello spigolo posteriore della vela. Il parte l'errore è del progetto in quanto presenta uno spigolo più addolcito rispetto a quello reale, e per il resto è colpa mia in quanto ho accentuato l'arrotondamento. Nel fine settimana con una passata di pialla e qualche colpo di raspa provvedo alla modifica.

 

Mauro

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  • 3 weeks later...

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