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Miti E Leggende - Le Sirene


Visitatore Marcuzzo

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Visitatore Marcuzzo

Nella cultura occidentale con il termine “sirena” viene rappresentato un essere mitologico con il corpo metà da pesce (quella dalla vita in giù) e metà da donna. Il mito delle sirene non è di esclusiva inventiva del bacino mediterraneo: queste creature sono presenti nelle mitologie scandinave, irlandesi e inglesi, tedesche e russe. Nella tradizione orientale, invece, la sirena è metà uccello e metà donna. In questa leggenda le sirene sembrano somigliare molto alle arpie della cultura greco-romana.

 

La prima opera in cui troviamo menzione delle Sirene è l’Odissea di Omero. Le sirene con il loro canto ammaliavano i marinai che perdevano ogni percezione trovandosi loro malgrado costretti a schiantarsi sugli scogli dell'isola dove le mitiche sirene vivevano e divenendo così il loro pasto.

 

In tutte le saghe mitologiche solo due navi scamparono all’attacco ammaliatore delle sirene, salvandosi così da un terribile destino: sono l’imbarcazione di Ulisse, di ritorno dalla guerra di tr##a, e quella degli Argonauti.

 

L'eroe dell’Odissea, dietro suggerimento della maga Circe, creò con la cera dei tappi per le orecchie dei suoi compagni, mentre per se stesso ingegnò di farsi legare all’albero della nave per poter ascoltare il canto delle sirene senza causare danni. La nave degli Argonauti, invece, si salvò grazie a Orfeo che riuscì a battere le sirene nel canto. A causa di questa sconfitta le sirene si buttarono in mare e furono trasformate in sassi.

 

È stato ipotizzato che la leggenda delle sirene fosse collegata ad una specie di mammifero marino, il dugongo. Questo animale nell’antichità era diffuso anche nel Mar Mediterraneo: questo essere ha le ghiandole mammarie sul torace e solitamente tendono ad allattare i propri cuccioli reggendoli con le pinne anteriori, in maniera del tutto simile alle donne. In antitesi con questa ipotesi è la parte di leggenda sulla loro voce melodiosa e sulla loro bellezza, due qualifiche che sono in netto contrasto con le caratteristiche del Dugongo.

 

Sono molte fiabe che raccontano di sirene che sognano di diventare umane a tutti gli effetti, con due gambe al posto della coda e delle pinne. La favola di Andersen, interpretata da Disney in un cartone animato del 1989 con il titolo “La Sirenetta” ha fatto di Ariel l’icona più famosa di tutte le sirene.

 

Fantasy_Digital0057.jpg

 

Tratto da Correre nel Verde

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  • 4 months later...

Anche lungo il corso del fiume Reno c'è un punto "pericoloso" a causa del canto delle Sirene.

 

Ero in gita in Germania, con navigazione lungo un tratto del Reno, e la nostra guida ci ha raccontato di questa leggenda ... secondo me "leggenda turistica" ... scopiazzata da Ulisse! :s02:

Non mi ricordo il tratto che stavamo percorrendo, è stato qualche anno fa, ma il "bello" è che questa sirena sarebbe dovuta stare in cima ad una roccia (e non vicino all'acqua :s10: ) e mietere vittime tra i marinai e i battelli che si trovavano a passare per forza sotto quella roccia mentre lei cantava.

Come vedete, io sono ancora qui!

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E' vero, la sirena del reno... anche io ho visto quella sporgenza con sopra una moderna statua di sirena....

una chicca estremamente OT tutti quelli che hanno visto il film "frankestein junior" ricorderanno la signora blucher, al solo sentirla nominare nel film i cavalli urlavano...(nitrivano spaventati) ebbene nel paese più vicino alla sirena del reno esiste una via intitolata a lei...(o almeno porta il suo nome, a me piace pensarla così)

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Anche lungo il corso del fiume Reno c'è un punto "pericoloso" a causa del canto delle Sirene.

Ero in gita in Germania, con navigazione lungo un tratto del Reno, e la nostra guida ci ha raccontato di questa leggenda ... secondo me "leggenda turistica" ... scopiazzata da Ulisse! :s02:

Non mi ricordo il tratto che stavamo percorrendo, è stato qualche anno fa, ma il "bello" è che questa sirena sarebbe dovuta stare in cima ad una roccia (e non vicino all'acqua :s10: ) e mietere vittime tra i marinai e i battelli che si trovavano a passare per forza sotto quella roccia mentre lei cantava.

Come vedete, io sono ancora qui!

:s01: Ecco l'esperto in sirene ... si tratta della rupe di Lorelei

 

28lc1hd.jpg

 

... ero anch'io in crociera sul Reno. :s02:

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  • 1 month later...

Un trafiletto che parlava delle sirene, su una rivista che ho letto, accennava alla somiglianza con un animale: il dugongo. Non mi ricordavo che ne fosse già stato parlato perciò, dato che ho cercato qualche notizia per me, eccomi qui a riportarvi qualche ulteriore precisazione.

La parte della notizia in sè la abbrevio, visto che sopra era già stata detta, ma la riporto per introdurre meglio le notizie riguardo all'animale.

 

Quasi certamente sono state ispirate da un animale, il dugongo. Questo mammifero marino ha l’abitudine di emergere dall’acqua in posizione verticale e di allattare i cuccioli reggendoli con gli arti anteriori. Mentre nuota tra le onde sembra quasi umano. La specie vive nel Mediterraneo meridionale e oggi rischia l’estinzione.

 

Detto questo preciso anche che ... io resterei però con l’immagine più romantica … una bella donna con delle belle pinne! :s02:

 

Da Wikipedia:

 

Il dugongo è un animale acquatico di grossa mole e di colore grigio-brunastro che può superare i 3 metri di lunghezza, per un peso compreso tra 400 e 500 kg.

La femmina risulta spesso leggermente più lunga e pesante del maschio ma non abbastanza da poter parlare di dimorfismo sessuale.

Il dugongo ha una struttura fisica tozza e compatta che gli ha fatto guadagnare il popolare soprannome di "mucca di mare"; in questo sirenide, infatti, una pinna caudale orizzontale divisa in due lobi simile a quella dei cetacei si associa ad un corpo estremamente massiccio provvisto di due ghiandole mammarie toraciche e di due grosse pinne anteriori appiattite, a forma di spatola. Queste ultime hanno una doppia funzione: esse servono sia da mezzo di locomozione sia, in pochi casi, da arti prensili.

L'anatomia interna del D. dugon è molto simile a quella umana, essendo come noi esso un mammifero. Nonostante la sua vita si svolga completamente in mare (ciò non vale per altri mammiferi marini, come il tricheco o la foca), infatti, esso è dotato di polmoni e non di branchie: ciò lo costringe periodicamente a salire a galla per prendere aria; dopo l'inspirazione, però, la maggior parte dell'ossigeno non viene fissato nell'emoglobina del sangue come accade per noi, ma nella mioglobina dei muscoli: questo stratagemma, utilizzato anche da molti altri mammiferi marini, gli permette di evitare embolie durante la risalita e di restare sott'acqua per tempi molto lunghi.

Il cervello di questo curioso sirenide è poi abbastanza sviluppato, cosa non insolita nella Classe Mammalia, ed inoltre il dugongo possiede un apparato fonativo capace di modulare suoni su diversa frequenza, lo stesso principio sul quale si basano i cosiddetti canti delle megattere ed anche, benché su di un livello molto più avanzato, la voce umana.

Il più antico resto di dugongo, risalente a 6000 anni fa, si trova in Giappone, nell'arcipelago di Ryu Kyu: le ossa di questo primitivo animale ci hanno rivelato che esso è stato lasciato praticamente invariato dall'evoluzione fino al giorno d'oggi. Oggi esiste una sola specie di dugongo, il D. dugon, ma non è sempre stato così: fino al XVIII secolo, infatti, ne era esistita una seconda, l'Hydrodamalis gigas, poi estintasi per l'eccessiva caccia da parte dalle popolazioni locali e dai colonizzatori europei all'inizio del 1700. L'unica specie di dugongo sopravvissuta è dunque oggi considerata protetta, malgrado la caccia abusiva o la pesca disattenta ne stiano lentamente causando la completa estinzione.

Un tempo i dugonghi erano molto diffusi anche nel Mar Mediterraneo, e ciò fa pensare che le mitiche sirene, esseri dal busto di donna e la coda di pesce cui diverse leggende fanno riferimento, non siano altro che gruppi di dugonghi visti da lunga distanza da marinai da troppo tempo lontani dalla terraferma. A favore di questa ipotesi ci sono anche alcuni particolari antropomorfi del dugongo, ovvero le ghiandole mammarie toraciche e l'abitudine di allattare i cuccioli reggendoli con le pinne anteriori: ciò avrebbe fatto immaginare agli antichi marinai mediterranei le leggende sulle sirene …

Oggigiorno il dugongo è diffuso solamente nell'Oceano Indiano, all'estremità occidentale di quello Pacifico, in corrispondenza a particolari gruppi di isole equatoriali e tropicali come l'Australia, l'Indonesia, la Thailandia o lo Sri Lanka, e nel Mar Rosso; solo pochi secoli fa la mappatura avrebbe compreso anche l'Oceano Atlantico ed il Mar Mediterraneo, zone da cui ora il dugongo è completamente estinto.

… ciò ha spinto importanti organizzazioni mondiali, come il WWF, a dichiarare il dugongo un animale in via d'estinzione da salvaguardare.

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