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Consegna Bandiera Combattimento Allo Scirè


lugher

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... Diciamola tutta C.te Alagi: quello che ci serviva era l'Aviazione di Marina più che le portaerei!! Parafrasando un noto politico nazionale "L'Italia è una portarerei protesa nel Mediterraneo" (non avena sempre ragione, ma qualche volta...), per cui impantanare mezzo bilancio della Marina per una sola Unità, seppure di prestigio, mi sembra una sforzo eccessivo; tanto più a scapito di Naviglio che troverebbe sicuramente miglior impiego.

Saluti

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a prescindere dalle parole del politico citato, la prontezza operativa che garantisce una portaerei non è la stessa della aviazione basata a terra.

 

spero di non prendere una cantonata ma mi sembra di ricordare una dichirazione dell'aereonautica a cui serviva qlc mese per trasferire i propri aerei in un'altro scenario (mi sembra si parlasse di afganistan...) mentre la portaerei è sostanzialmente già pronta.

 

come ripeto fin troppo spesso, è la politica estera che determina i compiti della Marina e la Marina deve adeguare il suo naviglio. in mancanza di fondi (anche questa una vecchia storia) bisogna scendere a compromessi...

 

però, comandanti, penso che stiamo andando OT, svilendo un po quello che è stato il meraviglioso evento!

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Mah..io vi dirò: temevo che la Marina rischiasse di estinguersi come negli anni '70....Invece tra Cavour, Orizzonte, Rinascimento per le Forze d'altura, U-212 per i sommergibili, Comandanti per le Forze costiere....poteva andare peggio....invece il futuro della nostra Marina dovrebbe essere asicurato ormai.

 

Unità, seppure di prestigio, mi sembra una sforzo eccessivo; tanto più a scapito di Naviglio che troverebbe sicuramente miglior impiego.

 

Unità del tipo della Cavour servono anche a promuovere l'industria nazionale nel settore della Difesa...pensiamo alla portaerei indiana, alla cui costruzione partecipa Fincantieri....non sarà legata strettamente alla Cavour, ma qualche influenza l'avrà avuta...

 

Basterebbe avere più soldi, così potremmo avere le unità maggiori e tutti i "212" e FREMM necessari! :s20: :s03: :s03:

 

Sarebbe un sogno meraviglioso....Magari con una nuova portarei...Giulio Cesare! :s03: Sarebbe fantastico.

 

Questo è sicuramente vero, hai ragione. In prospettiva, il Garibaldi prima o poi lascerà la prima linea e una "proiezione di forza" in teatri operativamente distanti va fatta con unità di grandi dimensioni a capacità aerea.

 

Avete ragione....anche se ci siamo molto legati neanche lui è eterno... e per sostituirlo è necessaria una LHD, oltre a nuove LPD di maggiori capacità....

 

Ciao Luca

Modificato da brin
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Visitatore ERICH TOPP U-552

....BRAVI AI NOSTRI DEGNI RAPPRESENTANTI presenti alla Cerimonia,ma soprattutto....UN GRAZIE DI CUORE....per averci resi "PRESENTI" anche a noi che non abbiamo potuto partecipare !!.... :s20: :s20:

 

 

 

:s67: Mau

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Dall'ottimo, nuovo fiammante sito dell'ANMI (www.marinaiditalia.com) trascrivo il discorso del Presidente Nazionale Amm. Pagnottella. Meraviglioso.

 

Signor Ministro della Difesa

Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa

Signor Capo di Stato Maggiore della Marina

Autorità religiose, civili e militari

Signore e Signori

Comandante, Ufficiali, Sottufficiali ed Equipaggio del Sommergibile “Scirè”

La consegna di ogni nuova unità alla Marina Militare è per tutti noi, Marinai d’Italia, fonte di grande gioia e soddisfazione.

Abbiamo salutato con deferenza la Bandiera della Marina Mercantile che è scesa da riva, a significare il successo della cantieristica nazionale e, in pari tempo, abbiamo festeggiato con entusiasmo l’alzata della Bandiera della Marina Militare a riva del nuovo sommergibile “Scirè”.

E’ una giornata doppiamente memorabile, perché al battello sarà consegnata la Bandiera di Combattimento, che ha un significato più intimo e profondo, vissuto da sempre con grande commozione sia dai giovani marinai dell’Unità sia dagli anziani marinai, che rivivono così momenti indimenticabili del loro passato.

Questa Bandiera è simbolo della Patria e del suo grande popolo e l’equipaggio, nel riceverla, rinnova di fronte a tutti, con orgoglio e fierezza, quello che fu per ciascuno dei suoi membri il solenne giuramento di fedeltà alla Patria ed alle Istituzioni, quel voto di dedizione alla difesa degli interessi nazionali.

Difendere ed onorare questa Bandiera significa tener fede a quei sentimenti di ONORE, VALORE e SOLIDARIETA’, da sempre inestimabile patrimonio spirituale tramandato dalla lunga linea blu che è qui oggi con noi. Mi riferisco a tutti i marinai d’Italia che ci hanno preceduto nell’onorato servizio alla Patria fino a donare, nell’ubbidienza, il bene supremo della vita, e che ora giacciono sui fondali di tutti i mari del mondo.

E’ con malcelata emozione che ho preso la parola.

Come Presidente dell’Associazione Nazionale dei Marinai d’Italia mi compiaccio con i Presidenti dei Gruppi di Pistoia (Sig. Rolando BUCI) e di Pescia (Sig. Pier Angelo SALANI) che hanno offerto la Bandiera ed il magnifico cofano, coronando un entusiastico desiderio che rende concretezza al concetto di rinnovamento nella tradizione, sul quale stiamo riformulando l’Associazione. Furono infatti le donne di Pistoia, settanta anni fa, ad offrire la Bandiera al primo “Scirè”, nome scelto a ricordo dell’omonima regione d’Etiopia dove si coprì di gloria l’83° Reggimento Fanteria, di stanza a Pistoia.

Come sommergibilista, provo una sensazione straordinaria nell’essere qui, accanto al nuovo equipaggio.

L’altro “Scirè”, quello di cui la Marina ha voluto tramandare, nel nuovo, nome e tradizioni, è stata la più gloriosa unità subacquea.

Trasformato per il trasporto dei siluri a lenta corsa (forse più noti come maiali), lo Scirè fu affidato al Comandante, M.O.V.M. Junio Valerio Borghese.

Delle sue imprese mi piace ricordare il primo tentativo di forzamento del porto di Gibilterra, il 30 ottobre del 1940, che vide l’eroismo dell’allora Tenente di Vascello Gino Birindelli e gli valse la M.O.V.M.

Poi l’impresa di Alessandria d’Egitto, nella notte fra il 18 e 19 dicembre dello stesso anno, con l’affondamento di due corazzate, un cacciatorpediniere ed un petroliera, che valse ai sei leggendari operatori subacquei la M.O.V.M.

Questo battello indomabile chiude la sua straordinaria storia il 10 agosto 1942 quando, al comando del Capitano di Corvetta Bruno Zelich, fu affondato nelle acque di Haifa.

Il 10 giugno del 1943 allo Stendardo dello “Scirè” fu conferita la M.O.V.M., evento eccezionale, a riconoscimento non solo allo straordinario valore dei suoi uomini ma a quel ferreo legame, alla strettissima affinità fra uomo e mezzo, inesprimibile sentimento di tutti i veri Marinai verso la propria Nave.

Nel corso del secondo conflitto mondiale, cento sommergibili non sono tornati alla base, testimonianza di un sacrificio enorme di uomini e mezzi, compiuto con coscienza e senza esitazioni.

Lo “Scirè” fu uno di questi. Del loro sacrificio ci resta l’esempio da seguire e lo sprone a compiere sempre il nostro dovere. Le grandi figure che ci additano la via, Todaro, Fecia di Cossato, Gazzana Priaroggia, Longobardo, sono sempre qui con noi.

Con la Bandiera di Combattimento gli Uomini dello “Scirè” acquisiscono il simbolo del battello, delle sue gloriose tradizioni, del suo valore e del ricordo dei suoi Caduti. L’augurio è che essa sventoli oggi e venga poi riposta, fino al termine della carriera di questo nuovo “Scirè”, che auspichiamo lunga e densa di successi.

Ci auguriamo non debba essere mai rialzata a riva, ma vorremmo che non venisse dimenticata. Perché, sebbene non più contro navi e basi nemiche, anche i marinai di oggi, come ogni buon Italiano, dovranno vivere l’impegno quotidiano contro i rischi di oggi e combattere per sconfiggere nemici possenti, come l’assenza di valori, l’arrivismo sfrenato, l’individualismo, l’aridità spirituale.

Gli uomini dello “Scirè” in questa Bandiera troveranno le risposte ai quesiti del loro operare, da essa trarranno motivazione e forza.

Se saranno davvero convinti di quello che essa rappresenta, saranno all’altezza del loro compito.

VIVA IL SOMMERGIBILE SCIRE’

VIVA I MARINAI D’ITALIA

VIVA L’ITALIA

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Grazie Andrea di aver postato il discorso del Presidente Pagnottella.

Ero fortunatamente presente alla cerimonia e devo dire che mi ha esaltato la sua allocuzione.

Ora me la stampo e l'affiggo nel mio studio.

 

W IL PRESIDENTE PAGNOTTELLA, W LA MARINA, W L'ITALIA.

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Grazie Andrea anch'io l'ho scaricato...... è stato veramente emozionante sentirlo in diretta...... riporto il commento di un autorevole membro dell'equipaggio schierato sotto bordo ".... le sue parole mi hanno fatto passare il freddo....." e posso assicurare che a Livorno all'ora della cerimonia eravamo intorno allo zero termico.... ed il freddo è davvero passato a tutti....

 

:s67: lugher :s67:

Modificato da lugher
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Grazie Andrea anch'io l'ho scaricato...... è stato veramente emozionante sentirlo in diretta...... riporto il commento di un autorevole membro dell'equipaggio schierato sotto bordo ".... le sue parole mi hanno fatto passare il freddo....." e posso assicurare che a Livorno all'ora della cerimonia eravamo intorno allo zero termico....

 

:s67: lugher :s67:

 

 

Vero Luca...mi ricordo bene quando lo ha detto. emozione dentro l'emozione.

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Visitatore luciano pietri

vero, confermo le sensazioni degli altri, ricordo inoltre che intorno a me qualcuno del pubblico disse in perfetto livornese:" ce ni vorrebbero tanti d'òmini così"

a significare lo spessore dell'Ammiraglio- :s20: :s20: :s20:

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......... allora per completezza dell'informazione inserisco anche le allocuzioni del CSMM e del Ministro della Difesa, sicuramente più "asettiche" di quella di AMNIPRES...... ma certamente altrettanto significative.......

 

Capo di Stato Maggiore della Marina

 

Signor Ministro, a nome della Marina,

 

saluto Lei, i Rappresentanti del Governo e del Parlamento,

il Capo di Stato Maggiore della Difesa, al quale va l'augurio di buon lavoro nella sua nuova alta funzione. Rendo omaggio al Gonfalone, al Sindaco, alle Autorità, ai cittadini ed alla città di Livorno, che incornicia questa suggestiva cerimonia.

Saluto tutte le Autorità civili, religiose e militari ed i gentili ospiti, in particolare i colleghi della Marina Tedesca, artefici di una cooperazione che va oltre gli aspetti industriali ed operativi, in un legame fecondo di prospettive per l'intera realtà europea.

Un'unica cerimonia per la consegna dello Scirè alla Forza Armata e per la sua Bandiera di Combattimento, due momenti peraltro distinti nel significato e nella ritualità della nostra tradizione.

Il cambio di Bandiera da Mercantile a Militare ha sanzionato il nuovo status del battello, ora affidato al Comandante ed al suo equipaggio in un ideale passaggio di consegne e di responsabilità dall'Industria Cantieristica Nazionale, ai cui operatori rinnovo grande apprezzamento ed il cui Amministratore Delegato, Dottor Bono, ringrazio per il suo intervento.

Lo Scirè entra così a far parte integrante della flotta, affiancandosi al Todaro, suo gemello.

Una tappa del rinnovamento che investe la Marina, in questa stagione nella quale giungono a compimento grandi programmi navali.

Lo testimonia qui Nave Doria, unità di ultima generazione per la difesa aerea. Nei Cantieri del Muggiano e di Riva Trigoso, sono in allestimento il gemello Duilio, la portaerei Cavour e, appena avviate, le nuove FREMM, che costituiranno la spina dorsale della nostra flotta, in sostituzione di unità provate da anni di intensa attività.

Quanto alla componente subacquea, l'acquisizione di altri due battelli della medesima classe, che sarà avviata nel corso dell'anno, consentirà di innalzare il tasso capacitivo della linea, progressivamente assottigliatasi a sole sei unità.

Siamo ben consapevoli che il processo di ammodernamento dello strumento navale dura molti anni e che le nuove acquisizioni bilanciano solo parzialmente il graduale ridimensionamento quantitativo.

Tuttavia, ci sembra di cogliere una accresciuta presa di coscienza del Paese della propria vocazione marittima e della valenza della Marina nel sistema di difesa.

Una Marina essenziale per la sicurezza dei mari, per il mantenimento della pace e della stabilità nel mondo, e quale investimento produttivo di alta tecnologia, di lavoro qualificato e di immagine del sistema Italia.

Insomma, a fronte delle sfide che il futuro ci riserva, consideriamo questa una giornata fausta per la Marina, sia pure segnata dal cordoglio ancora acuto per la scomparsa di un collega dell'Esercito la settimana scorsa in Afganistan.

Oggi ci rivolgiamo con soddisfazione a questo battello.

Mobilità, autonomia, discrezione, qualità sensoriali sono l'effetto di un grande salto di qualità.

Per più di un secolo gli ingegneri navali hanno tentato di trasformare il sommergibile, nave idonea anche alla navigazione subacquea, in sottomarino, unità che opera sottacqua senza necessità di emergere.

Questi battelli meritano appieno l'appellativo di sottomarini, per le loro caratteristiche tecnologiche e per le prestazioni considerevolmente superiori rispetto al passato.

Di fatto, oggi il sottomarino non è più uno strumento prettamente offensivo.

E' piuttosto un sistema complesso e polivalente che assicura il dominio degli spazi marittimi, inteso come capacità di garantirne il libero e pacifico utilizzo.

E' un mezzo versatile, che può operare in alto mare o nei litorali, in un quadro interforze o internazionale.

Può essere dislocato in funzione preventiva, per la sorveglianza di ampie zone, per l'interdizione di approcci marittimi e di porti, supporto ad operazioni anfibie interforze, di sostegno a gruppi navali, di proiezione di forze speciali.

E' strumento formidabile per raccogliere informazioni, per la ricerca ed il tracciamento di bersagli di superficie o subacquei, per la lotta contro il terrorismo, la pirateria, il trasporto di armi di distruzione di massa, i traffici illeciti.

Fra poco, nel secondo momento celebrativo, vedremo salire a picco un'altra Bandiera, quella di Combattimento.

Un evento che consacra definitivamente l'unità al suo destino di servizio alla Patria.

Un rito carico di significati, cui noi marinai siamo da sempre profondamente legati.

Nella Bandiera l'equipaggio riconosce il simbolo dei valori della Patria, rinnovando, solennemente, il proprio impegno d'onore e di dovere.

Ringraziamo la Madrina, Signora Elisabetta Bianchi, figlia della Medaglia d'Oro Emilio Bianchi, eroe dell'impresa di Alessandria, ed i Gruppi ANMI di Pistoia e di Pescia, che hanno donato congiuntamente il cofano e la Bandiera.

Con Pistoia si rinnova un legame nato settanta anni fa con il primo Sciré.

A Pescia è nato l'Ammiraglio Birindelli, simbolo vivente del valore navale, che dallo Scirè lanciò la leggendaria azione di Gibilterra. E' qui rappresentato dalla figlia, la Signora Irene.

Al telefono, mi ha chiesto di portare il Suo saluto che ricambiamo, con lo stesso affetto che esprimiamo ai reduci dello Scirè, la cui presenza è testimonianza del legame con il nostro glorioso passato di cui l'ANMI è fedele custode.

Il Presidente Nazionale dell'Associazione ci ha ricordato la storia del primo Scirè. Quel nome, inciso nel ferro della torretta dell'unica unità subacquea ad essere stata insignita di Meaglia d'Oro al Valor Militare, induce alte ispirazioni.

Richiama ingegno, ardimento, tenacia, senso del dovere fino al sacrificio estremo, consumatosi nelle acque di Haifa.

Quel nome è luminoso esempio dello spirito e di quella singolare tensione psicofisica e mentale che distingue il sommergibilista, uomo straordinario, che sa ascoltare il silenzio degli abissi.

Voi, uomini di questo Scirè, raccogliete quelle ispirazioni e le responsabilità che comportano.

Io so, e me ne rendo garante, che, come tutti gli uomini e le donne della Marina, saprete onorare la vostra Bandiera ed i valori che rappresenta.

 

Allo Scirè, al suo equipaggio di oggi e a quelli di domani, l'augurio di lunga e gloriosa vita. Viva la Marina. Viva l'Italia.

 

Ministro della Difesa

 

 

Generale Camporini,

Ammiraglio La Rosa,

Signor Sindaco, colleghi di Governo,

cittadini,

 

la cerimonia di oggi segna un passaggio importante nella crescita della nostra Marina.

Al tempo stesso, questa cerimonia ci riporta al passato per ricordare l'eroismo di chi non esitò a donare la vita, per servire la Patria, e onorare la nostra bandiera.

Il nome "Sciré" è un nome che parla da solo. Le parole dell'Ammiraglio Pagnottella, Presidente dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, che saluto e ringrazio per la attività meritoria dell'Associazione, ce lo hanno ricordato.

La storia del primo Scirè, le eccezionali imprese del battello e del suo equipaggio sono dei capisaldi della nostra storia contemporanea: la storia della nostra Marina, parte essenziale della storia d'Italia. Una storia gloriosa fatta di coraggio e di abnegazione, di onore e di disciplina.

La stessa storia che ogni anno all'inizio di settembre riconosciamo nella drammatica scelta dell'Ammiraglio Bergamini che nel 1943 si inabissò nel golfo dell'Asinara con migliaia di marinai per dare esecuzione agli amari ordini del governo legittimo nel quale riconobbe la voce della Patria. Una Storia che affidiamo ai nostri figli come motivo di ispirazione e allo stesso tempo di meditazione, nella sua interezza, così come in ognuno dei gloriosi episodi che la compongono.

Episodi che hanno certamente lasciato traccia nella memoria dei nemici di allora, episodi che ingenerano rispetto ed ammirazione fra gli alleati di oggi.

Bene ha fatto, dunque, la Marina Militare a battezzare questo suo nuovo battello col nome "Scirè".

È la prima volta, da molti anni, che la Marina battezza un suo sommergibile con lo stesso nome di un battello che operò durante l'ultimo conflitto mondiale.

È giusto che questo onore sia toccato allo Sciré. Perché è ad esso che associamo il più importante successo ottenuto dalla nostra Marina in quel conflitto, un esempio di coesione, di tenacia, di coraggio.

Non è certo un caso se lo Scirè sia l'unico sommergibile il cui stendardo sia decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Fra pochi minuti, la Bandiera di Combattimento salirà a riva, sulla sua sagola d'acciaio.

Con questo atto, lo Scirè entrerà definitivamente nella flotta. La saluteranno le 21 salve di cannone, tante quante quelle che, da sempre, rendono onore alla più alta carica dello Stato.

Con questo atto, avrà inizio la vita operativa di questo nuovo battello. Sarà una vita certamente intensa, densa di eventi addestrativi e di attività reali.

Le nostre Forze Armate sono infatti - ormai da molti anni - impegnate senza soluzione di continuità nella delicata gestione di situazioni conflittuali, che minacciano la sicurezza nostra e della comunità di cui siamo parte.

Ormai abbiamo piena consapevolezza di quanto questo impegno sia oneroso.

Oneroso e tuttavia doveroso.

Lo dico sentendo ancora forte l'emozione di chi appena l'altro ieri ad Oderzo ha accompagnato all'ultima dimora un soldato come il Maresciallo Giovanni Pezzulo che per adempiere a quel dovere è morto in una terra lontana, molto lontana da quella nella quale era nato.

Lo dico sentendo tuttavia ancora forte l'emozione di chi ha sentito sulla bocca di sua figlia testimoniato l'orgoglio di chi è vissuto per un ideale servendo la propria bandiera.

In unità con tutte le altre Forze Armate la Marina Militare contribuisce grandemente a questo sforzo collettivo.

Impiega incessantemente il proprio personale e il proprio naviglio in missioni di sorveglianza, di controllo dei traffici, di protezione del naviglio mercantile e da pesca, di interdizione dei traffici illeciti.

Opera per mantenere libere e sicure le vie di comunicazioni marittime, e per garantire il sostegno e la protezione dei Contingenti terrestri che operano in prossimità della costa.

Tutti i giorni dell'anno, con ogni condizione di tempo, la Marina si adopera per rendere sicuro il territorio nazionale, le risorse del mare e quei flussi strategici di materie prime senza i quali ognuno di noi, e tutto il nostro Paese, non potrebbe vivere.

In queste missioni, il nuovo Scirè potrà dare un contributo eccezionale.

Lo Scirè è infatti un battello capace di rimanere in immersione per lunghi periodi, di operare con assoluta discrezione anche nei tratti di mare più critici, di raccogliere informazioni, di fare da avanguardia dei dispositivi navali ed interforze, anche in contesti combinati, raggiungendo precocemente le aree di crisi.

Questa, fra le tante caratteristiche che possiamo citare, è forse quella di maggiore valenza strategica.

I battelli della Classe U-212A, veri e propri sottomarini, ci permettono di raggiungere le aree di crisi in maniera assolutamente discreta, e di operare per periodi prolungati, al fine di preservare il libero e pacifico uso del mare.

Queste missioni sono rese possibili dalla tecnologia avanzata che caratterizza questi battelli.

E nell'acquisire queste capacità, bene ha fatto l'Italia ad associarsi alla Germania, Paese amico ed alleato, che oggi onora questa cerimonia con una delegazione della propria Marina militare, che saluto cordialmente.

Il programma costruttivo degli U-212A deve ora proseguire con una seconda coppia di battelli, per i quali il Governo ha previsto i necessari stanziamenti di bilancio nella Legge Finanziaria.

Molti, crescenti e gravosi sono i compiti che il Paese affida alle sue Forze Armate.

E' quindi doveroso garantire loro il necessario rinnovamento degli equipaggiamenti e il massimo adeguamento agli standard tecnologici più avanzati.

Ma la tecnologia, anche la tecnologia di eccellenza, poco potrebbe senza un equipaggio e senza dei Comandanti altrettanto eccellenti.

A voi, uomini dello Scirè, sarà chiesto moltissimo.

Perché dovrete saper operare con questo nuovo battello sfruttandone al meglio le caratteristiche di avanguardia.

E per questo dovrete sottoporvi ad un addestramento intenso, prolungato e severo, e sarete impegnati in missioni che vi terranno lontani da casa, dalle vostre famiglie, per lunghi periodi.

Ma noi siamo sicuri che sarete, siete all'altezza del compito che vi viene affidato. perché siete stati attentamente selezionati e perché siete consci di quale sia l'onore, e quale l'onere di far parte dell'equipaggio di un sommergibile chiamato Scirè.

Con voi opereranno spesso gli uomini delle Forze Speciali, gli Incursori.

Come in passato, anche oggi e nel futuro la simbiosi fra Sommergibilisti ed Incursori metterà a frutto il meglio della professionalità, del coraggio, dell'inventiva di ciascuno.

Non vi attendono riconoscimenti effimeri. Questo lo sapete bene. Affinate perciò sempre più il vostro addestramento, per portare a termine le vostre missioni nella più assoluta discrezione.

Anche per questo l'Italia vi è e vi sarà grata.

Ci sono nomi che sono scritti nelle cronache.

 

Il nome dello Scirè è scritto nella Storia.

 

Sono sicuro che di questa Storia voi sarete all'altezza.

 

Viva lo Scirè, Viva la Marina, Viva le Forze Armate, Viva l'Italia!

 

Credo di aver fatto cosa gradita :s67: lugher :s67:

Modificato da lugher
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Così va il mondo... LINK

 

Ti dirò...ormai considero questi bizzarri individui con la stessa curiosità manifestata da Darwin nell'osservare le iguane.

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Ripensando alla Cerimonia pensavo all'ex CSMD Amm. Di Paola, che ha ceduto il "comando" delle forze armate pochi giorni prima. Deve essere stato un grosso sacrificio per lui sommergibilista avervi rinunciato anche se passato ad incarico molto prestigioso....... lo ricordo in una foto esposta nel "Sacrario" della Scuola Somm a Taranto con una fluente barba al comando di un battello (???) ........ sembrava il rientro da missione atlantica :s20: :s20:

 

:s67: lugher :s67:

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