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1° Brigata Aerea


brin

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Cari Comandanti, vi invio un mio breve scritto sulla 1° Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare, sperando possa interessare a dei "lupi grigi" come voi. Fatemi sapere che ne pensate.

LA 1° BRIGATA AEREA

 

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La 1a Brigata Aerea è l'erede diretta del 1° Stormo Caccia che fu costituito il 7 maggio 1923 a Brescia. L'unità risultava formata dal 6° Gruppo (76a, 79a, 81a Squadriglia) basato ad Aviano, dal 13° Gruppo (78a e 81a Squadriglia) dislocato a Venaria Reale e dal 23° Gruppo (71a e 91a Squadriglia) basato a Cinisello Balsamo, ed equipaggiati con Hanriot HD.1, SPAD VII e SPAD XIII, tutti aerei residuati della Grande Guerra. Lo stesso anno lo Stormo partecipò con 24 aerei alla "Coppa Baracca", una competizione sportiva riservata unicamente agli aeroplani da caccia; nel medesimo periodo al 6° Gruppo si aggiunse la 72a Squadriglia ed al 13° Gruppo la 70a e la 77a.

 

Nel maggio 1924, lo Stormo fu trasferito a Lonate Pozzolo dove venne completamente riequipaggiato con i moderni Nieuport 29, costruiti su licenza dalla Macchi e dalla Caproni. In questo periodo l'organico dello Stormo venne ampliato, con la costituzione del 7° Gruppo (73a e 74a Squadriglia) e del 17° Gruppo (75a e 83a Squadriglia). L'anno successivo vennero costituite nuove squadriglie: l'88a che fu assegnata al 6° Gruppo e la 90a che fu assegnata al 17° Gruppo, mentre l'83a fu trasferita dal 17° al 23° Gruppo. Il 25 dicembre 1925, il 7° e il 13° Gruppo lasciarono il 1° Stormo, costituendo così il 2° Stormo Caccia, sorte che due anni dopo toccò anche al 23° Gruppo. Nel febbraio 1927 lo Stormo fu trasferito a Campoformido, dove fu riequipaggiato con i Fiat CR.1, i primi caccia ad essere stati progettati e costruiti interamente in Italia, progettati dal celebre Celestino Rosatelli; in quel periodo la 71a e la 73a passarono in posizione di quadro, cioè in teoria erano attive, ma non avevano mezzi e personale assegnato. Nel giugno 1928 fu formato ad Aviano il 9° Gruppo (71a, 73a, 90a, 91a Squadriglia).

 

Il 1 settembre 1928, il Tenente Colonnello Rino Corso Fougier assunse il comando del 1° Stormo. Sotto il comando di questo brillante ufficiale e seguendo le sue innovative idee sull'addestramento dei piloti da caccia terrestre, il reparto divenne in breve tempo uno degli Stormi più famosi della Regia Aeronautica, non solo in Patria ma anche all'estero. Per diversi anni la pattuglia acrobatica del 1° Stormo da Caccia da lui formata ed addestrata si esibì, suscitando ovunque la più grande ammirazione ed entusiasmo, in Italia, in Europa ed in America Latina. Nell'ottobre 1930 anche il 9° Gruppo si unì al resto dello Stormo a Campoformido, ma nel giugno 1931 si separò dallo Stormo per andare a formare il 4° Stormo Caccia.

 

Al principio degli anni Trenta, lo Stormo sostituì i FIAT CR.1 con i Fiat CR Asso, i Fiat CR.20 ed i Fiat CR.32, che vennero così intensamente utilizzati nella Crociera dell'Europa Orientale e nelle grandi manovre aeree dell'epoca. Nel settembre 1935, in previsione della guerra d'Abissinia, il 7° Gruppo fu trasferito sull'aeroporto romano di Montecelio ed il mese successivo a Catania, dove venne raggiunto nel gennaio 1936 dal Comando di Stormo, insieme al 6° Gruppo dall'ottobre 1935 al maggio 1936. Nell'agosto del 1936, il 17° Gruppo ed il Comando di Stormo furono trasferiti a Capodichino, e nel settembre rientrarono a Campoformido. La Bandiera di Guerra fu consegnata al 1° Stormo nell'aprile 1937.

 

Si giunse così alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, con il reparto che stava effettuando la transizione sui Macchi MC.200, rifiutati dai piloti del 4° Stormo a causa della loro scarsa maneggevolezza, interrompendo così la transizione già avviata sui Fiat CR.42. In seguito alla mobilitazione, il 6° Gruppo con i Macchi MC.200 fu trasferito a Catania-Fontanarossa dove iniziò le missioni di scorta ai bombardieri sui cieli di Malta. Il 17° Gruppo con i CR.42 fu trasferito a Palermo con l'incarico di scorta alla navigazione lungo le coste dell'isola, mentre il Comando di Stormo andò a Trapani, dove assunse alle se dipendenze anche il 157° Gruppo (384a, 385a, 386a Squadriglia) dotato anch'esso di CR.42, ma che già a luglio ritornò autonomo. Completato il riequipaggia mento con i Macchi MC.200, il 6° Gruppo fu trasferito a Reggio Calabria ed il 17° sull'isola di Pantelleria, dove presero entrambi parte a continue missioni contro obbiettivi nemici a Malta, in Tunisia e nel Canale di Sicilia; per queste azioni il 1° Stormo ben meritò la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Nel luglio 1941, il 1° Stormo ritornò a Campoformido per un breve periodo di riorganizzazione e per effettuare il passaggio sui nuovi Macchi MC.202.

 

Il 25 novembre 1941, il reparto iniziava un nuovo ciclo operativo, venendo trasferito con entrambi i suoi Gruppi in Africa Settentrionale, sul campo di Martuba. A causa dell'offensiva britannica e della ritirata della ritirata delle forze dell'Asse fu necessario separare i due Gruppi: così il 6° Gruppo si ritirò prima a Derna, poi a Sidi Alme del Magrum, a Bir el Meduma ed infine a Uadi Tamet, dove si ricongiunse al 17° che prima si era rischiarato a Benina. Durante le continue missioni di combattimento contro i velivoli della RAF e di spezzonamento dei mezzi corazzati nemici, cadeva il Tenente Colonnello Vezio Mezzetti, alla quale sarebbe stata in futuro intitolata la 1° Aerobrigata. Il 6° Gruppo veniva trasferito ad Ara dei Fileni del gennaio del 1942 ed in seguito a Belaudach, a Benina insieme al Comando di Stormo, ed infine a Martuba dove si riunì con il 17° Gruppo. L'ordine di rimpatrio giunse nel giugno del 1942, a conclusione di un pesante ciclo operativo di otto mesi.

 

Dopo un breve periodo a Campoformido, nell'ottobre 1942 il 17° Gruppo fu trasferito a Ciampino, poi a Pantelleria ed a Decimomannu, mentre il 6° Gruppo ricevette l'ordine di difendere i cieli del nord Italia, distaccando così le sue Squadriglie a Venegono, Albenga e Caselle. A novembre, lo Stormo ed i suoi due Gruppi si riunirono nuovamente a Ciampino, ed a dicembre furono rischierati a Pantelleria dove svolsero misioni di scorta ai convogli aerei e navali diretti in Tunisia. Il 6° Gruppo si rischierò, nel febbraio 1943, a Sfax ed a Gabes, con le due sole 79a e 81a Squadriglia, che a marzo decimate lasciarono la Tunisia. Nell'aprile del 1943, iniziarono le consegne dell'ottimo Macchi MC.205, ma con l'inizio dell'offensiva alleata, il 1° Stormo fu costretto a lasciare Pantelleria ed a ripiegare a Sigonella ed a Finocchiara. Lo Stormo era letteralmente decimato dopo i furiosi combattimenti sulla Sicilia: l'8 settembre colse 8° e 16° Gruppo ad Osoppo, praticamente senza alcun velivolo efficiente.

 

Il 1° Stormo fu ricostituito ufficialmente il maggio 1956 sull'aeroporto di Istrana, equipaggiato con i North American F-86K costruiti su licenza dalla Fiat; era composto dal 6° Gruppo (79a, 81a Squadriglia) e dal 17° Gruppo (62a e 80a Squadriglia) entrambi basati ad Istrana, ai quali si aggiungerà il 31 dicembre 1956 il 23° Gruppo (70a e 71a Squadriglia) basato a Pisa.

 

Il 1 maggio 1959 lo Stormo venne trasformato in 1a Aerobrigata Intercettori Teleguidati, sostituendo gli F-86K con i missili antiaerei terra-aria Nike, Ajax e Nike Hercules. Il Comando di Aerobrigata fu basato a Padova con il 6° Gruppo (79a, 81a Squadriglia) ad Udine, il 7° Gruppo (65a, 66a, 67a Squadriglia) a Montichiari ed il 17° Gruppo (62a e 80a Squadriglia) a Padova. Ogni squadriglia dei vari Gruppi era formata da una batteria di missili, risultando dislocate tra la Lombardia, il Friuli ed Il Veneto; nell'ottobrre 1959 le Squadriglie furono riorganizzate ed aumentate nel numero. Il 6° Gruppo risultò così composto dalla 1a, 2a, 3a, 4a, 385a e 64a Squadriglia, e cedette la 79ae l'81a al 17° Gruppo. A partire dalla primavera del 1962 i corsi di addestramento del personale si svolsero presso la 65a Squadriglia, che diede poi origine alla Scuola Missili Nike oggi Scuola Missili Superficie-Aria. Ancora nel 1962 il 6° Gruppo fu trasferito a Treviso, e nel 1964 il 7° Gruppo a Vicenza. Dall'ottobre 1964, per una più facile gestione amministrativa e logistica di un reparto così frazionato sul territorio, i Gruppi furono trasformati in enti chiamati Reparti, e le Squadriglie vennero elevate a Gruppi.

 

La particolare disposizione sul territorio ed alcune considerazione di carattere politico furono alla base dell'adozione di alcune testate definite speciali, ovvero nucleari per i missili Nike-Hercules. Le testate nucleari erano legate al sistema della doppia chiave: all'Aeronautica Militare spettava l'utilizzo degli vettori ed all'USAF la custodia e la conservazione degli ordigni. Nel 1966, i Nike Ajax ormai radiati furono lanciati fino all'esaurimento sul poligono di Capo San Lorenzo, da poco attivato. All'inizio degli anni Settanta l'organigramma della 1a Brigata Aerea era il seguente:

 

  • 7° Reparto Intercettori Teleguidati, composto dai Gruppi Intercettori Teleguidati 56°, 59°, 64°, 66° rispettivamente a Ca' Tron, a Vittorio Veneto, a Bassano del Grappa, a Tonezza del Cimone;
  • 16° Reparto Intercettori Teleguidati, composto dai Gruppi Intercettori Teleguidati 57°, 58°, 80°, 81° basati a Ceggia, a Cordovado, a Bagnoli di Sopra, a Chioggia;
  • 17° Reparto Intercettori Teleguidati, composto dai Gruppi Intercettori Teleguidati 65°, 67°, 72°, 79° schierati a Montichiari, Ronca, Bovolone, Zelo.
     
    A causa delle difficoltà logistiche incontrate dai Gruppi basati in sede di montagna e dal progressivo invecchiamento dei missili e della loro radiazione, nell'ottobre 1977 venne sciolto il 7° Reparto con i suoi Gruppi; nel novembre 1985 la 1a Aerobrigata divenne la 1a Brigata Aerea, ed i Reparti Intercettori Teleguidati divennero il 16° ed il 17° Stormo Intercettori Teleguidati. A seguito del dissolvimento dell'URSS e della conseguente cessata minaccia proveniente dall'Est, tutto le testate nucleari, che peraltro erano divenute obsolete, vennero radiate.
     
    A partire dal 29 settembre 1995, in linea con il nuovo modello di difesa, è iniziato un processo di ridimensionamento della 1ª Brigata Aerea che ha determinato la dismissione di altri quattro Gruppi Intercettori Terrestri (67°, 81°, 57° e 79°) e del 16° Stormo.
     
    La 1ª Brigata Aerea, quindi, si articolò sul 17° Stormo Intercettori Terrestri, e sul 58°, 65°, 72°, e 80° Gruppo Intercettori Terrestri); nel 1999 venne sciolto il 65° Gruppo; di conseguenza la Scuola Sistemi Missilistici da Montichiari si trasferì a Villafranca dove, con la nuova denominazione di Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici, è stata posta alle dipendenze del 3° Stormo, ed a seguito dello scioglimento di quest'ultimo, avvenuto nel 1999, è rientrato a far parte della Brigata.
     
     
    La configurazione attuale della 1ª Brigata Aerea, al momento, è pertanto la seguente:
  • Comando 1ª Brigata Aerea con sede a Padova;
  • Comando 17° Stormo Intercettori Terrestri con sede a Padova;
  • 58° Gruppo Intercettori Terrestri con sede a Cordovado (PN);
  • 72° Gruppo Intercettori Terrestri con sede a Bovolone (VR);
  • 80° Gruppo Intercettori Terrestri con sede a Bagnoli di Sopra (PD);
  • Reparto Missili con sede a Villafranca (VR);*
  • Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici con sede a Villafranca (VR).

Luca

Modificato da brin
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L'articolo è molto interessante, se lo devi pubblicare credo che qualche foto non guasterebbe ma per il resto davvero complimenti.

 

Ci sarebbe da dire, in effetti, che ampliando l'argomento del forum (i sommergibili) anche all'aviazione rischiamo davvero di non avere più spazio e modo di gestire la nostra cara base... ma per ora è un parere personale!

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Totiano ti ringrazio dei complimenti. Io avrei praticamente pronti brevi scritti tutti gli Stormi dell'Aeronautica oggi esistenti, se possono interessare li potrei postare molto volentieri, ma se non dovesse esserci lo spazio necessario per ragioni tecniche ed amministrative, oltre che di argomento, lo capisco bene questo è un sito di sommergibili non di arei!!!, non vi è alcun problema di sorta. Fammi sapere. Per le foto le allegherò al più presto.

 

Grazie ancora per la cortesia Luca

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  • 2 weeks later...
  • 5 months later...

Il Nike Hercules era all'epoca uno dei missili antiaerei più performanti, entrato in servizio con l'Us Army nel 1958, nonostante l'opposizione dell'Air Force che lo vedeva come un'inutile duplicazione del suo intercettore teleguidato Bomarc, era stato progettato per proteggere gli Stati Uniti continentali, i paesi della Nato e i paesi amici dell'estremo oriente dalle flotte di bombardieri dell'Urss. Con una velocità di punta superiore a Mach 3 questo missile bistadio era in grado di intercettare persino i più moderni bombardieri d'alta quota dell'USAF, come il B-58 Hustler, e, in ingaggio frontale, l'SR-71 Blackbird. Adottato dall'AMI nei primi anni 60, con un "colpo di mano" che aveva sottratto il controllo dei sistemi missilistici d'alta quota all'EI (che in cambio dal 1973 acquisì il controllo delle batterie Hawk dell'aeronautica), per molti versi costituiva la controparte "unmanned" dell'F-104 starfighter, in quel binomio missili/intercettori su cui si basava la difesa aerea della Nato negli anni 60. Ne esisteva anche una versione a testata nucleare, destinata a distruggere le eventuali formazioni di bombardieri nemici in quota, ma venne presto abbandonata, per l'alto rischio di detonare un ordigno atomico sul proprio territorio. All'apice della guerra fredda le postazioni Nike hercules sul territorio USA erano oltre 140. La diminuita minaccia dei bombardieri, in uno scenario dove i missili balistici prima e i cruise dopo acquisivano sempre maggior importanza, e gli svantaggi del sistema (gli impianti erano fissi, la mobilità tattica puramente teorica, l'elettronica ormai obsoleta) portarono ad una rapida radiazione del sistema negi primi anni 70. Gli ultimi hercules metropolitani furono smantellati nel 1974, quelli schierati in Alaska nel 1979. Gran parte dei paesi della Nato radiarono il sistema tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90. In italia, dove le rampe erano concentrate nel nord-est, a protezione delle soglia di Gorizia, il Nike hercules, obsolescente già a partire dagli anni 80, avrebbe dovuto cedere il passo al Patriot nel 1991, ma le solite ristrettezze di bilancio costrinsero a mantenere in attività il vetusto intercettore per altri 15 anni, ormai al solo scopo di mantenere in vita un minimo di capacità tecnica dei reparti in attesa di sistemi moderni. L'ultimo lancio è avvenuto nel 2006, per l'occasione l'hercules al posto della livrea verde sfoggiava un singolare "special color" tricolore.

Spesso paragonato al SA-2 Guideline sovietico, in realtà era la controparte del sistema SA-5. Rispetto al guideline il Nike non ebbe mai modo di essere utilizzato operativamente, le sue dimensioni, circa il triplo del missile russo, ne impedivano all'atto pratico qualsiasi mobilità tattica. Esercitazioni negli anni 70 hanno rilevato un rateo di abbattimenti del 5%, che può sembrare basso. Tuttavia gli SA-2 Nordvietnamiti, con un rateo di successo reale del 2%, riuscirono a mettere in crisi le pur potenti forze aerea statunitensi. Il Nike poteva anche essere utilizzato come arma superficie-superficie, con opportune modifiche al sistema di controllo.

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in attesa del nike nostrano posto quello olandese di soesterberg

 

soesterberg04zt9.jpg

 

vai brin

 

Grazie anche a te per l'utile aggiunta. Provvederò quanto prima....

Modificato da brin
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  • 4 months later...
Il sito nike è in continuo aggiornamento ,racconta 50 anni di storia che molti non sanno

 

Grazie ancora per avercelo segnalato.

 

Brin fai parte del 155° gruppo

 

:s03: No, abito semplicemente a Piacenza, non troppo lontano da San Damiano... :s03:

 

Ciao Brin, molto interessante. Me lo sono perso per quasi un anno il tuo articolo ... :s68: Le testate "speciali" del Nike Hercules (MIM-14) avevano un impiego contro bersagli terrestri.

 

Unica altra esperienza del genere fu la breve attività svolta della 36a Brigata Aerea da Interdizione Strategica con gli Jupiter.

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