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In Ricordo Di Un Incursore...in Ricordo Di Un Amico.


Xabaras

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Si chiamava Piero Pasini

 

Trentasei anni trascorsi al Reparto Sabotatori, Battaglione Sabotatori e poi 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “COL MOSCHIN”, sono stati tanti anche per Piero. Era nato ad Asmara (Etiopia) l’undici Aprile del 1939, un atleta, un trascinatore, una bella figura di Sottufficiale, a volte scansonato ed ironico, ma sempre disponibile e generoso verso i colleghi.

 

Era giunto nel Reparto Speciale dell’Esercito, sconosciuto allora anche alla quasi totalità delle Forze Armate, composto unicamente da una centuria di Sottufficiali e pochi Ufficiali, con il 12° reclutamento speciale, il 18 Febbraio 1959.

 

Giunto alla SMIPAR di Pisa, dopo essersi brevettato paracadutista (col nr. 8151) superò il 6° corso 80/B acquisendo la qualifica di Incursore e successivamente Piero fu inviato alla Scuola Militare Alpina per frequentare il corso roccia avanzato e sci.

Poi con altri colleghi scelti, nel 1962, fu ammesso al 13° Corso Arditi Incursori della M.M., presso il COMSUBIN del Varignano, dove per sette mesi fra una notturna e l’altra, ebbe così il privilegio di ammirare quel luogo incantato del Golfo dei Poeti e la ventura di alloggiare nella fortezza dove fu tenuto prigioniero Garibaldi.

 

Con l’adeguato requisito psico- fisico- attitudinale e l’ ambita specializzazione acquisita fu impiegato dal Comando nella attività specifica del reparto. L’elevata capacità operativa di Piero, la sua acquaticità era nota a tutti anche grazie al suo trascorso sportivo di pallanuotista, fece si che fosse impiegato nei vari ambienti naturali. Alla famosa 2^ Compagnia Sabotatori affinò l’efficienza operativa con esercitazioni di mobilità anfibia e subacquea con navigazione notturna, anche di altura, con messa a mare e recupero veloce da imbarcazioni in movimento, nuoto in immersione, mobilità alpina in ambiente innevato e non.

 

Fu sempre impiegato in condizioni operative particolarmente impegnative, nell’ addestramento al combattimento ed in esercitazioni di sopravvivenza con analoghe unità di Forze Speciali di Paesi alleati. Nel 1966 , fin dalla sera del 4 Novembre, fu impiegato col reparto, che era la prima unità ad intervenire attivamente al soccorso nelle zone alluvionate del Valdarno e dell’Ombrone, al trasporto di medicine di prima necessità presso il reparto pediatrico dell’Ospedale di Pontedera.

 

Gli interventi, protratti 24 ore su 24 per 15 giorni, collaborando a rimuovere carcasse di animali, di fango e rottami vari, valsero a lui e a tutti i colleghi l’elogio delle autorità e la riconoscenza delle popolazioni. Poi giunse l’impegno dell’antiterrorismo in Alto Adige (1966-1970). Piero fu inquadrato con i Carabinieri e Forze di Polizia a Laives (BZ), con compiti di operazioni di bonifica da ordigni esplosivi in zone pericolose. L’Alto Adige divenne la nuova “casa” dei Sabotatori. Poi, il 25 Giugno 1967, in un vile attentato, persero la vita i Sabotatori: S.Ten Di Lecce, e Serg. Dordi, mentre S.M. Marcello Fagnani (amico fraterno di Piero) fu gravemente ferito. I tre Folgorini furono decorati di Medaglia d’Argento al V.M..

 

 

Concludendo, di Piero devo citare un gesto, in un lancio di addestramento in mare, negli anni ottanta, si lanciò dal suo canotto per strappare dal vortice dell’elica di un altro Zodiac vicino, un giovane collega trattenuto sott’acqua dalla muta di neoprene impigliata nell’elica in moto. Il malcapitato giovane sarebbe sicuramente morto senza il suo tempestivo intervento. Tutti ne rimasero scossi alla visione di tanto sangue e del volto sfigurato. Salvò il giovane sottufficiale con disinvoltura, seguendo in silenzio l’iter sanitario con l’ intervento operatorio.

 

 

 

 

Piero, ti promettiamo che verremo ancora al tuo porticciolo, davanti lo specchio d’acqua della Meloria, alla spicciolata, così come usano fare gli spiriti liberi degli incursori, per ricordarti, per

moltiplicare i nostri ricordi e per sentire sulla spalla la tua mano fedele. Pregheremo in silenzio, sul tuo piccolo molo dove da anni sostavi adorando il mare, i nostri gesti non saranno vuoti.

 

 

Ci hai preceduto nell’esperienza umana: hai vissuto i nostri ideali, condiviso con noi gioie e dolori, ci hai donato la tua preziosa amicizia, ora il tuo prematuro arrivo al punto di riordinamento non ha spezzato i nostri legami di affetto e di spirito di corpo: li ha solo trasformati in indelebili ricordi in tutti gli incursori in servizio ed in congedo.

 

 

A PIERO PASINI

(Incursore Navale del 9° Reggimento d ‘Assalto Paracadutisti “Col Moschin)

 

IL SOFFICE PASSO MI AVEVA APPROFONDITO IL SONNO,

POI L’INCALZARE DEI FULMINI CON L’IMPROVVISO SCHIANTO

MI ATTRASSERO NELLA LUCE CON UN REFOLO D’ARIA.

“ NON POTEVA ESSERE” , IN DISPARTE MI SEDEVI VICINO.

 

LA LUNGA CORSA ERA GIUNTA AL TERMINE ,

MA LA FRATERNA AMICIZIA NON SI ESTINGUEVA ,

IL NOBILE RACCONTO CONTINUA COME IN ESTASI

AMMIRANDOTI ESPOSTO SULLA SCOGLIERA DI SMERALDO.

 

IL PLENILUNIO MI PORTA ALLA GIOVENTU’FUGGEVOLE

TRASCORSA NEI BOSCHI VICINO ALL’ANZIANO , MIRANDO LE COSTELLAZIONI NAVIGANDO , AVVOLTI NEL PREZIOSO SACCO.

ORA “ VECIO”, CI INDICHI NUOVAMENTE LA STRADA INTRAPRESA .

 

MEDITANDO , SULLE ONDE BIANCHE SOPRA IL MARE VERDE,

SENTO LA TUA PRESENZA, PARIMENTI ALLA SENSITIVA MARIA

CHE SORVOLANDO LA MELORIA, SI SENTI’ CHIAMARE E DISSE:

“SONO TUTTI LI’, ANCHE SE I LORO CORPI SONO LONTANI”.

 

QUESTO SAN LORENZO TRISTE , NON E’ MUTATO, PIERO.

TU SAI BENE COME ROSSEGGIA IL MARE AL TRAMONTO.

ADESSO ,COME BAMBINI SGRIDATI, ATTONITI NEL DOLORE,

TI ASCOLTIAMO ANCORA, IMPRIGIONATI DALLE EMOZIONI DI UN SOGNO.

 

Livorno 12.8.2006

 

fiamma4sb.gif

 

Ringrazio tutti i Comandanti per aver avuto la possibilità di esprimere questo ricordo sulle pagine della base Atlantica.

Modificato da Xabaras
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E' l'agire silenzioso di questi uomini che fa grande una Nazione.

Sentite condoglianze alla famiglia e a tutti gli amici.

Grazie a te Xabaras di avercelo fatto conoscere anche se in un momento così triste.

AD MAIORA

xtgold

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Visitatore Etna

Di fronte a uomini di siffatta statura non ci sono parole che tengano.

Resta solo il dolore per la loro scomparsa e il ricordo che non abbandona mai.

Piero vivrà per sempre nei cuori di tutti noi.

ETNA

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Visitatore Kashin
Si chiamava Piero Pasini

 

Trentasei anni trascorsi al Reparto Sabotatori, Battaglione Sabotatori e poi 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “COL MOSCHINâ€Â, sono stati tanti anche per Piero. Era nato ad Asmara (Etiopia) l’undici Aprile del 1939, un atleta, un trascinatore, una bella figura di Sottufficiale, a volte scansonato ed ironico, ma sempre disponibile e generoso verso i colleghi.

 

Era giunto nel Reparto Speciale dell’Esercito, sconosciuto allora anche alla quasi totalità delle Forze Armate, composto unicamente da una centuria di Sottufficiali e pochi Ufficiali, con il 12° reclutamento speciale, il 18 Febbraio 1959.

 

Giunto alla SMIPAR di Pisa, dopo essersi brevettato paracadutista (col nr. 8151) superò il 6° corso 80/B acquisendo la qualifica di Incursore e successivamente Piero fu inviato alla Scuola Militare Alpina per frequentare il corso roccia avanzato e sci.

Poi con altri colleghi scelti, nel 1962, fu ammesso al 13° Corso Arditi Incursori della M.M., presso il COMSUBIN del Varignano, dove per sette mesi fra una notturna e l’altra, ebbe così il privilegio di ammirare quel luogo incantato del Golfo dei Poeti e la ventura di alloggiare nella fortezza dove fu tenuto prigioniero Garibaldi.

 

Con l’adeguato requisito psico- fisico- attitudinale e l’ ambita specializzazione acquisita fu impiegato dal Comando nella attività specifica del reparto. L’elevata capacità operativa di Piero, la sua acquaticità era nota a tutti anche grazie al suo trascorso sportivo di pallanuotista, fece si che fosse impiegato nei vari ambienti naturali. Alla famosa 2^ Compagnia Sabotatori affinò l’efficienza operativa con esercitazioni di mobilità anfibia e subacquea con navigazione notturna, anche di altura, con messa a mare e recupero veloce da imbarcazioni in movimento, nuoto in immersione, mobilità alpina in ambiente innevato e non.

 

Fu sempre impiegato in condizioni operative particolarmente impegnative, nell’ addestramento al combattimento ed in esercitazioni di sopravvivenza con analoghe unità di Forze Speciali di Paesi alleati. Nel 1966 , fin dalla sera del 4 Novembre, fu impiegato col reparto, che era la prima unità ad intervenire attivamente al soccorso nelle zone alluvionate del Valdarno e dell’Ombrone, al trasporto di medicine di prima necessità presso il reparto pediatrico dell’Ospedale di Pontedera.

 

Gli interventi, protratti 24 ore su 24 per 15 giorni, collaborando a rimuovere carcasse di animali, di fango e rottami vari, valsero a lui e a tutti i colleghi l’elogio delle autorità e la riconoscenza delle popolazioni. Poi giunse l’impegno dell’antiterrorismo in Alto Adige (1966-1970). Piero fu inquadrato con i Carabinieri e Forze di Polizia a Laives (BZ), con compiti di operazioni di bonifica da ordigni esplosivi in zone pericolose. L’Alto Adige divenne la nuova “casa†dei Sabotatori. Poi, il 25 Giugno 1967, in un vile attentato, persero la vita i Sabotatori: S.Ten Di Lecce, e Serg. Dordi, mentre S.M. Marcello Fagnani (amico fraterno di Piero) fu gravemente ferito. I tre Folgorini furono decorati di Medaglia d’Argento al V.M..

Concludendo, di Piero devo citare un gesto, in un lancio di addestramento in mare, negli anni ottanta, si lanciò dal suo canotto per strappare dal vortice dell’elica di un altro Zodiac vicino, un giovane collega trattenuto sott’acqua dalla muta di neoprene impigliata nell’elica in moto. Il malcapitato giovane sarebbe sicuramente morto senza il suo tempestivo intervento. Tutti ne rimasero scossi alla visione di tanto sangue e del volto sfigurato. Salvò il giovane sottufficiale con disinvoltura, seguendo in silenzio l’iter sanitario con l’ intervento operatorio.

Piero, ti promettiamo che verremo ancora al tuo porticciolo, davanti lo specchio d’acqua della Meloria, alla spicciolata, così come usano fare gli spiriti liberi degli incursori, per ricordarti, per

moltiplicare i nostri ricordi e per sentire sulla spalla la tua mano fedele. Pregheremo in silenzio, sul tuo piccolo molo dove da anni sostavi adorando il mare, i nostri gesti non saranno vuoti.

Ci hai preceduto nell’esperienza umana: hai vissuto i nostri ideali, condiviso con noi gioie e dolori, ci hai donato la tua preziosa amicizia, ora il tuo prematuro arrivo al punto di riordinamento non ha spezzato i nostri legami di affetto e di spirito di corpo: li ha solo trasformati in indelebili ricordi in tutti gli incursori in servizio ed in congedo.

A PIERO PASINI

(Incursore Navale del 9° Reggimento d ‘Assalto Paracadutisti “Col Moschin)

 

IL SOFFICE PASSO MI AVEVA APPROFONDITO IL SONNO,

POI L’INCALZARE DEI FULMINI CON L’IMPROVVISO SCHIANTO

MI ATTRASSERO NELLA LUCE CON UN REFOLO D’ARIA.

“ NON POTEVA ESSERE†, IN DISPARTE MI SEDEVI VICINO.

 

LA LUNGA CORSA ERA GIUNTA AL TERMINE ,

MA LA FRATERNA AMICIZIA NON SI ESTINGUEVA ,

IL NOBILE RACCONTO CONTINUA COME IN ESTASI

AMMIRANDOTI ESPOSTO SULLA SCOGLIERA DI SMERALDO.

 

IL PLENILUNIO MI PORTA ALLA GIOVENTU’FUGGEVOLE

TRASCORSA NEI BOSCHI VICINO ALL’ANZIANO , MIRANDO LE COSTELLAZIONI NAVIGANDO , AVVOLTI NEL PREZIOSO SACCO.

ORA “ VECIOâ€Â, CI INDICHI NUOVAMENTE LA STRADA INTRAPRESA .

 

MEDITANDO , SULLE ONDE BIANCHE SOPRA IL MARE VERDE,

SENTO LA TUA PRESENZA, PARIMENTI ALLA SENSITIVA MARIA

CHE SORVOLANDO LA MELORIA, SI SENTI’ CHIAMARE E DISSE:

“SONO TUTTI LI’, ANCHE SE I LORO CORPI SONO LONTANIâ€Â.

 

QUESTO SAN LORENZO TRISTE , NON E’ MUTATO, PIERO.

TU SAI BENE COME ROSSEGGIA IL MARE AL TRAMONTO.

ADESSO ,COME BAMBINI SGRIDATI, ATTONITI NEL DOLORE,

TI ASCOLTIAMO ANCORA, IMPRIGIONATI DALLE EMOZIONI DI UN SOGNO.

 

Livorno 12.8.2006

 

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Ringrazio tutti i Comandanti per aver avuto la possibilità di esprimere questo ricordo sulle pagine della base Atlantica.

 

 

O N O R I....Condoglianze vivissime ....la sua vita e' il ricordo che hai di lui ...ha saputo meritarsi amicizia e stima ...pochi uomini riescono in questo ....vive nel ricordo degli amici ...un GRANDE.-

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  • 4 weeks later...

Mi spiace aver letto questo profilo esaltante così in ritardo: ma persone di questa levatura e consce del proprio dovere finache all'estremo sacrificio, non dovremo mai avere una scadenza per onorarle.

Fiero di sapere che nelle nostre forze armate militino uomini di questa tempra!

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