Vai al contenuto

2 Luglio 1993 Ricordando I "ragazzi Di Mogadisho"


Xabaras

Messaggi raccomandati

Approfitto dello spazio del Forum con il desiderio di ricordare tutti i ragazzi caduti in Somalia ,ragazzi di leva che non hanno avuto onori militari e funerali di stato ma unicamente il saluto di tutti noi che con loro abbiamo diviso quell'inferno.

Nell'anniversario del 2 Luglio 1993 questo è il mio contributo alla loro memoria e sò che ,come per mè anche per voi, finchè avremo memoria nella nostra vita ci sarà sempre un 2 luglio da ricordare.

 

• PARACADUTISTA

GIOVANNI STRAMBELLI

Mogadiscio, 13 Maggio 1993

• SOTTOTENENTE

ANDREA MILLEVOI

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• SERGENTE MAGGIORE

STEFANO PAOLICCHI

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• PARACADUTISTA

PASQUALE BACCARO

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• PARACADUTISTA

JONATHAN MANCINELLI

Mogadiscio, 03 Agosto 1993

• CAPORALE PARACADUTISTA

ROSSANO VISIOLI

Mogadiscio, 15 Settembre 1993

• CAPORALE PARACADUTISTA

GIORGIO RIGHETTI

Mogadiscio, 15 Settembre 1993

• SERGENTE MAGGIORE

ROBERTO CUOMO

Roma, Ospedale Militare del Celio - 31 Ottobre 1993

• MARESCIALLO CAPO

VINCENZO LICAUSI

Mogadiscio, 12 Novembre 1993

• CAVALLEGGERO

TOMMASO CARROZZA

Strada Afgoi-Balad, 30 Dicembre 1993

• TENENTE

GIULIO RUZZI

Balad, 06 Febbraio 1994

 

caduti12bk.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

• PARACADUTISTA

GIOVANNI STRAMBELLI

Mogadiscio, 13 Maggio 1993

• SOTTOTENENTE

ANDREA MILLEVOI

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• SERGENTE MAGGIORE

STEFANO PAOLICCHI

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• PARACADUTISTA

PASQUALE BACCARO

Mogadiscio, 02 Luglio 1993

• PARACADUTISTA

JONATHAN MANCINELLI

Mogadiscio, 03 Agosto 1993

• CAPORALE PARACADUTISTA

ROSSANO VISIOLI

Mogadiscio, 15 Settembre 1993

• CAPORALE PARACADUTISTA

GIORGIO RIGHETTI

Mogadiscio, 15 Settembre 1993

• SERGENTE MAGGIORE

ROBERTO CUOMO

Roma, Ospedale Militare del Celio - 31 Ottobre 1993

• MARESCIALLO CAPO

VINCENZO LICAUSI

Mogadiscio, 12 Novembre 1993

• CAVALLEGGERO

TOMMASO CARROZZA

Strada Afgoi-Balad, 30 Dicembre 1993

• TENENTE

GIULIO RUZZI

Balad, 06 Febbraio 1994

 

 

PRESENTI!

Link al commento
Condividi su altri siti

Stefano Paolicchi era un mio parente, ucciso da un cecchino... :s06: :s06: :s06:

Onore a lui e a tutti i caduti.

Federico

 

Ricordo bene Stefano.

Era un incursore del 9° btg. paracadutisti d'assalto Col Moschin, reparto con il quale mantenevamo una stretta collaborazione operativa.

Stefano muorì da eroe, di quelli veri, durante la battaglia del pastificio.

Il 2 luglio del 93 nel centro di mogadisho in prossimità di un incrocio, vi è il check-point Pasta, così chiamato perché allestito in prossimità di un pastificio abbandonato. La strada è apparentemente deserta, ai lati della carreggiata i resti delle barricate e qualche auto in fiamme, si sentono gli echi delle raffiche. Oltre l’incrocio c’è un ostacolo. Un’altra barricata, più grande delle altre. Tre VCC-1 procedono a poca distanza l’uno dall’altro, quando sono investiti dal fuoco dei guerriglieri. Il primo mezzo si piazza al centro dell’incrocio e risponde con le armi di bordo. La Browning M2 da 12,7 mm e l’MG-42/59 in 7,62 mm crepitano per colpire l’avanzata degli altri. Il secondo blindato lo segue, mentre il terzo ha fatto appiedare la squadra dei fucilieri, per mettere gli uomini in una migliore, condizione di tiro. Sono istanti che sembrano lunghi anni. Da una strada laterale arriva un colpo mortale.Un RPG-7 colpisce il secondo VCC-1 e la carica perfora la corazza, colpendola proprio sopra la parte superiore del cingolo. È la prima vittima del 2 luglio. Il paracadutista Pasquale Baccaro muore sul colpo, colpito alla gamba dal dardo, mentre sta azionando la sua MG. Dentro il mezzo è l’inferno. I feriti escono dal portellone posteriore sconvolti per l’esplosione.

Gli uomini del terzo VCC, già a terra, si schierano a raggiera per difendere i feriti e dar tempo al soccorso di arrivare. La reazione degli italiani è decisa, 12,7 mm VCC di copertura bersaglia con precisione gli aggressore mentre i paracadutisti a terra sparano a raffica con i loro fucili d’assalto SCP-70/90 e lanciano granate. Passano i minuti, le ambulanze e i soccorsi sono bloccati dal fitto fuoco avversario e dalle barricate. Bisogna fare da soli per uscire fuori dalla situazione. Il mezzo colpito, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, viene rimesso in moto, i feriti vengono caricati a bordo e il reparto lascia il luogo dell’agguato mentre l’intero quartiere è ormai in rivolta.

I militari italiani sono circondati e gli elicotteri A-129 MANGUSTA e i corazzati chiedono il permesso di poter utilizzare le loro armi. Se entrassero in azione i 105/51 mm degli M-60 e i 105/52 mm delle blindo CENTAURO e se gli elicotteri potessero sparare i missili TOW, il compito delle truppe a terra sarebbe facilitato, l’assedio rotto con minor rischi per i soldati dell’IBIS. Il generale Loi non se la sente di rischiare una carneficina. I colpi di cannone tra le case, causerebbero sicuramente una strage, coinvolgendo anche civili innocenti. L’autorizzazione ad aprire il fuoco non arriva. “Identificate e neutralizzate i centri di fuoco” Risponde il Comando.Si tratta di un lavoro molto rischioso che può essere affidato soltanto a soldati professionisti. Cecchini e postazioni vengono segnalati da terra e dagli elicotteri. Sui loro VM arrivano gli incursori del 9° Battaglione Col Moschin e quelli di Marina del Comsubin, a cui spetta il compito più difficile, quello di far tacere mortai e lanciarazzi c/c attaccandoli con le armi individuali o di squadra, ma senza l’appoggio delle armi pesanti. Gli incursori vanno all’assalto sotto una pioggia di proiettili. Si sviluppa un combattimento casa per casa, con colpi di SCP, raffiche di MP-5 e bombe a mano contro i miliziani in agguato. Il contrattacco si sviluppa nei dintorni del pastificio. Durante l’ennesimo assalto cade falciato da una raffica, il sergente maggiore degli incursori Stefano Paolicchi.

Intorno a PASTA i combattimenti continuano. A FERRO si forma una colonna di mezzi, formata tutta da volontari. Nessuno si tira indietro! Vogliono tornare indietro per dare un aiuto per dare aiuto ai paracadutisti ancora intrappolati. Due VCC-1 del Battaglione Carabinieri Paracadutisti TUSCANIA, uno del 186° Rgt e una blindo CENTAURO si lanciano nella mischia. A tutta velocità entrano in una strada che sbocca sulla Via Imperiale. Alcuni si parano loro davanti. Ancora spari e i mezzi italiani sfondano di slancio la barriera, rispondono al fuoco. Il sottotenente Andrea Millevoi è il capo equipaggio della CENTAURO, coordina l’azione, sporge il busto fuori dalla torretta, per meglio controllare la situazione. Viene colpito da una raffica e muore sul colpo. È la terza vittima del 2 luglio. Quasi contemporaneamente, alle sue spalle, tre colpi di Kalashnikov feriscono gravemente il suo parigrado della FOLGORE, Gianfranco Paglia, in azione su di un VCC. Gli italiani, comunque, progressivamente si disimpegnano. Gli incursori hanno realizzato una cornice di sicurezza, ma è tutto molto precario. I miliziani ricevono nuovi rinforzi e i mezzi italiani ripiegano su ordine del Comando ma da alcune postazioni gli uomini di Aidid minacciano la colonna. I carri italiani sono li, impotenti. Gli ordino sono chiari “Niente artiglieria!” ma non è facile ubbidire quando vedi i tuoi commilitoni inchiodati a terra dal fuoco nemico. Qualcuno pensa che è meglio beccarsi una punizione piuttosto che vederli morire.

Sono circa le 13:00 e gli italiani abbandonano la zona e i posti di blocco PASTA e FERRO. Tenerli in quelle condizioni vorrebbe dire scatenare una battaglia campale con i somali. Il bilancio è tragico, con tre caduti italiani e 23 feriti.

 

Stefano Paolicchi verrà insignito di Medaglia d'Oro al valor militare alla memoria.

 

paolicchitarga.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Xab per la descrizione di quei tragici eventi!

 

Ricordiamo a tutti che i nostri militari erano in Somalia per aiutare la popolazione civile contro i signori della guerra che rubavano gli aiuti internazionali e destabilizzavano il Paese...

Link al commento
Condividi su altri siti

(...) Ricordo di aver letto sui giornali che i miliziani di Aidid, per impedire ai nostri soldati di aprire il fuoco, si erano fatti scudo con donne e bambini, mandandoli avanti a sè...

O forse ricordo male... (....)

 

Purtroppo ricordi benissimo..... e la necessità di operare con fuoco selettivo rese le cose estremamente più difficili e rischiose di quanto già non fossero

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi unisco doverosamente al ricordo di chi è caduto compiendo all'estremo il proprio dovere. Un sacrificio troppo spesso dimenticato.

 

Le parole di Xabaras materializzano ai nostri occhi le difficoltà di agire in confronti con guerriglieri, e quanto sia complicato prendere la decisione giusta in pochi istanti, quando le condizioni attorno a te variano continuamente.

 

Possiamo immaginare, intuire tra le righe, il clima di collaborazione e di affratellamento che si crei tra i nostri soldati impiegati nelle missioni all'estero. Non supporteremo mai abbastanza questi ragazzi ... eppure basterebbe poco, basterebbero poche frasi quà e là, sui media, negli stadi, la dedica di una vittoria sportiva, per far sentire a chi è in missione che la Nazione è con lui.

Link al commento
Condividi su altri siti

no, non credo si una pia illusione Silvio.

 

10 anni fà un'Italia scontenta del proprio inno nazionale cercava (a vanvera se mi è concesso...) musiche più roboanti.

 

oggi, e moltissimo del merito và al Presidente Ciampi, le Forze Armate e le tradizioni sono sicuramente più conosciute ed apprezzate.

 

certo ci vorrà del tempo ma sono ottimista!

Link al commento
Condividi su altri siti

Visitatore Etna

Leggendo la vivace cronaca di Xab mi è venuto un groppo d'emozione alla gola.

Per qualche attimo mi sono venute alla mente le immagini di Black Hawk Down.

Quello era un film,i nostri ragazzi ci sono rimasti davvero.

Per l' amore verso il nostro tricolore...........

ETNA

Link al commento
Condividi su altri siti

Per qualche attimo mi sono venute alla mente le immagini di Black Hawk Down.

Quello era un film,i nostri ragazzi ci sono rimasti davvero.

Per l' amore verso il nostro tricolore...........

ETNA

 

 

l'ho visto anche io e ho il DVD...veramente bello...poi conoscevo già la storia...che eroi che sono stati e che eroi sono stati anche i nostri ragazzi.

 

ancora una volta...ONORE A LORO

Link al commento
Condividi su altri siti

l'ho visto anche io e ho il DVD...veramente bello...poi conoscevo già la storia...che eroi che sono stati e che eroi sono stati anche i nostri ragazzi.

 

ancora una volta...ONORE A LORO

 

Io ho letto il libro di MARK BOWDEN "FALCO NERO" da cui è stato tratto il film, basato sulle interviste a

protagonisti di entrambi i fronti e su documentazioni riservate come il video militare girato dagli elicotteri

spia. Ma è anche una riflessione sulle "strane guerre" del nostro tempo in cui i criteri tradizionali non

funzionano più, la tecnologia ha un ruolo dominante,eppure nei momenti decisivi, a contare sono qualità

come la forza d'animo, la solidarietà e il coraggio degli uomini.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...