Anteo Inviato 18 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 18 Dicembre, 2008 Nave troppo grossa e ingestibile per quei tempi. L'impiego piu' importante, per la quale fu impiegata, fu la la posa del primo cavo telegrafico dall'America all'Europa. http://it.wikipedia.org/wiki/Great_Eastern Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
de domenico Inviato 18 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 18 Dicembre, 2008 Se qualcuno conosce l'Irlanda, consiglio di visitare un bellissimo albergo che si chiama Tinakilly House Hotel, vicino a Wicklow (contea omonima, a sud di Dublino). Era un tempo una villa di proprietà di Isambard Kingdom Brunel, l'ingegnere progettista del GREAT EASTERN (e del GREAT WESTERN, e di tante altre cose, ponti e cavi sottomarini) costruita vicino alla stazione di arrivo del primo cavo sottomarino Galles-Irlanda. Nell'albergo ci sono album di ricordi sulla vita di Brunel, che ha ispirato anche un libro di Jules Verne dedicato al GREAT EASTERN. Ne vale la pena. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 19 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 19 Dicembre, 2008 :s01: Grande, troppo grande ... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marat Inviato 19 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 19 Dicembre, 2008 Nell'albergo ci sono album di ricordi sulla vita di Brunel, che ha ispirato anche un libro di Jules Verne dedicato al GREAT EASTERN. Pensa che io ho avuto notizia del Great Eastern proprio per via di quel libro (avevo dieci anni, o dodici ? non credo proprio di più). E il bello é che ero straconvinto, e lo sono sempre rimasto, che di quella nave avrei potuto vedere solo stampe e incisioni, mai però una fotografia. Anche se da adulto sapevo che la fotografia all'epoca della nave esisteva, non avevo mai cercato immagini, sicuramente per l'inconsapevole tentativo di lasciarla nella dimensione del mito. Quelle fotografie però sono talmente belle che mi danno la strana sensazione di aver trasportato il mito nella realtà. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
de domenico Inviato 20 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 20 Dicembre, 2008 (modificato) Pensa che io ho avuto notizia del Great Eastern proprio per via di quel libro (avevo dieci anni, o dodici ? non credo proprio di più). Mi ricordo che Jules Verne, da buon francese, volendo decantare le doti di stabilità della grande nave, parlava di una passeggera che buttava giù senza sosta flutes di Veuve Clicquot... Modificato 20 Dicembre, 2008 da de domenico Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anteo Inviato 20 Dicembre, 2008 Autore Segnala Share Inviato 20 Dicembre, 2008 Sono sempre stato convinto che per tutte le opere costruite dagli uomini, piu' vecchie e datate sono, e piu' hanno valore. Al giorno d'oggi si costruiscono delle cose che hanno dell'inverosimile, eccezionali. Senza nulla togliere ai progettisti e a coloro che fisicamente le realizzano, bisogna riconoscere che possono contare su di una tecnologia d'avanguardia, il che da un'aiuto non indifferente. Per tornare alla Great Eastern, provate a immaginare nel 1853 quali potevano essere le attrezzature a disposizione per costruire un manufatto del genere. Sarei curioso di sapere come e' stato costruito lo scafo, di legno e poi rivestito di lamiera, oppure solo di ferro ? Mi immagino le migliaia di chiodi ribaditi a caldo, quelle ruote poi, i fabbri con le loro fucine avranno avuto il suo daffare. Se poi vogliamo tirare in ballo la 626....non oso pensare in quale condizione lavoravano gli operai. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anteo Inviato 23 Dicembre, 2008 Autore Segnala Share Inviato 23 Dicembre, 2008 (modificato) Non credo sia necessario aprire un'altro post. Sempre dallo stesso articolo questa interessante pubblicita' dell'epoca. Chissa' quale affidabilita' avranno avuto questi prodotti anticorrosivi. Modificato 23 Dicembre, 2008 da Anteo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marat Inviato 23 Dicembre, 2008 Segnala Share Inviato 23 Dicembre, 2008 Chissa' quale affidabilita' avranno avuto questi prodotti anticorrosivi. Sulla prima barca a vela che ho avuto, per protegere le sartie in filo ritorto dalla ruggine le mettevamo nell'olio di lino bollente e poi le facevamo asciugare. Erano gli anni sessanta, mica i tempi del Great Eastern, e devo dire che quella protezione riusciva a tirare per due o tre anni buoni. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 13 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2010 (modificato) In "Storia della fotografia" di H. Gernsheim, Electa, 2° vol., c'è questa foto del 1857 di Robert Howlett che raffigura l'armatore, Isambard Kingdom Brunel, davanti a catene della Great Eastern. URL=http://img535.imageshack.us/i/greateastern.jpg/][/url] In questo sito http://www.squidoo.com/Great_Eastern trovate di tutto sulla Great Eastern, con anche tantissime immagini e molte foto (spiacente, Signore....ma fortunatamente non sono stata io la prima a procurarLe queste cocente disillusione). Alcune delle tante curiosità: - doveva chiamarsi, più appropriatamente, Leviatano, ma fu battezzata così, a quanto pare, per un errore (ma come si fa a sbagliarsi su una cosa del genere? Misteri della burocrazia...) ; - date le enormi spese di manutenzione, non fu mai redditizia: era stata creata per 4000 passeggeri, ma all'epoca non c'era abbastanza flusso di passeggeri per riempirla; passò da una compagnia all'altra, creando sempre guai economici - proprio la sua immensa stazza permise però il carico e la posa del primo cavo transtalantico; - l'unica occasione in cui fu redditizia fu quando venne rottamata, nel 1889 ; era talmente grande che ci vollero 3 anni per smantellarla... ed altro Modificato 13 Agosto, 2010 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Anteo Inviato 13 Agosto, 2010 Autore Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2010 In "Storia della fotografia" di H. Gernsheim, Electa, 2° vol., c'è questa foto del 1857 di Robert Howlett che raffigura l'armatore, Isambard Kingdom Brunel, davanti a catene della Great Eastern. URL=http://img535.imageshack.us/i/greateastern.jpg/][/url] In questo sito http://www.squidoo.com/Great_Eastern trovate di tutto sulla Great Eastern, con anche tantissime immagini e molte foto Sito molto interessante, peccato sia in inglese. Bellissima la foto, lo sapete come fanno, o meglio come facevano a costruire le maglie delle catene con il traversino ?? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bussolino Inviato 13 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2010 (modificato) da base artica, marco http://www.great-eastern.codeworkers.de/ http://www.modelshipmaster.com/products/oc...eat_eastern.htm elica di poppa della nave, pale erano in ghisa fusa e inbullonate al cono: Uploaded with ImageShack.us modello in 1:12 dlle ruote loro motrice in museo inglese di Science Museum in South Kensington Uploaded with ImageShack.us Modificato 13 Agosto, 2010 da bussolino Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bussolino Inviato 13 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2010 (modificato) da base artica, marco dimenticavo... modellino in 1:100 in costruzione, non da mio cantiere ..... Uploaded with ImageShack.us modello in cartoncino , macchinari + ect Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us il modello qui sopra e in cartoncino ... :s12: altre cose interesanti http://www.ikbrunel.org.uk/Mechanics-Monthly http://www.brunel200.com/ss_great_eastern.htm http://www.atlantic-cable.com/Cableships/GreatEastern/ http://www.julesverne.ca/greateastern.html http://www.bbc.co.uk/history/british/victo...s_gallery.shtml foto ecezzionali.......! :s20: grazie a malaparte :s20: x aver riscoperto una nave davvero molto interesante, a volte si cerca il nuovo e si dimentica che il passato a volte ee il meglio. salutoni marco saluti marco Modificato 13 Agosto, 2010 da bussolino Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 14 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2010 Mi sono sempre chiesto perchè costruire una nave così fuori misura per l'epoca... "...Si trattava della più grande nave del mondo e venne superata solo cinquant'anni più tardi dal Kaiser Wilhelm II (come tonnellaggio) e dal Mauretania (come lunghezza). La sua costruzione fu motivata dalla necessità di effettuare i primi viaggi oceanici sfruttando la motrice a vapore, che solo da pochi anni si era cimentata nelle lunghe tratte intercontinentali. Il problema principale restava la quantità di combustibile necessaria per coprire tali distanze, quantità che nessuna nave sembrava in grado di imbarcare. Poiché Brunel aveva dimostrato che la resistenza di una nave all'acqua è proporzionale al quadrato delle sue dimensioni e che lo spazio disponibile per il carburante è proporzionale al cubo, concepì un'imbarcazione sei volte più grande della più imponente nave dell'epoca. Lungo 211 metri e pesante 20.000 tonnellate, questo mastodonte si presentava come un pontone dalla linea assolutamente piatta, con lo scafo alto come un palazzo e con cinque piccoli fumaioli; poteva portare 4000 persone ed era mosso da due gigantesche ruote a pale, un'elica e sei alberature per la navigazione suppletiva a vela. Era inoltre dotato di un doppio fondo che si estendeva per tutta la lunghezza della chiglia..." (fonte: Wikipedia) Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alfabravo 59* Inviato 14 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2010 Il libro di Giancarlo COSTA "I FANTASMI DEL MARE ed altre storie maledette" dedica l' intero cap. VI (8 pag.) a questa nave che ebbe una vita travagliata in cui non mancarono le disgrazie. Disgrazie che eran "annunciate" da un cupo "martellamento". Si narra che a bordo vivesse uno spettro... Quando la nave fu demolita venne trovato uno scheletro umano rimasto chiuso in un doppio fondo: era quello di un operaio rivettatore che scomparve misteriosamente durante la costruzione. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 14 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2010 Quando la nave fu demolita venne trovato uno scheletro umano rimasto chiuso in un doppio fondo: era quello di un operaio rivettatore che scomparve misteriosamente durante la costruzione. :s03: ... e poi parlano male di noi Siciliani ! Una distrazione, di certo ! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 14 Agosto, 2010 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2010 Quando la nave fu demolita venne trovato uno scheletro umano rimasto chiuso in un doppio fondo: era quello di un operaio rivettatore che scomparve misteriosamente durante la costruzione. Nel sito che ho citato sopra si parla di DUE scheletri (e perché non tre, già che ci siamo? O una mezza dozzina?) di rivettatori rimasti nel doppio scafo. Ma si aggiunge (più seriamente) che è improbabile, tanto più che c'erano boccaporti pe permettere l'ispezione del doppio scafo. E poi la cosa è già stata detta anche per altre navi, insomma, è una classica "parola di marinaio" :s03: Però conosco "qualcuno" (che non cito, per non rovinare il Ferragosto al Cte Alagi, ma che tutti qua sappiamo chi è :s02: ) che potrebbe aggiungere la faccenda al suo elenco, anche per variare un po' i soliti temi dei templari, del corridoio segreto sotto la Sfinge, del chiubacabra... :s03: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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