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I Racconti Di Navy60 Capitolo 2


Visitatore

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Un saluto a tutti i Comandanti della Base,

 

Nave Audace Marzo/Aprile 1986

Dopo aver trascorso un periodo di sosta per problemi ad una caldaia, usciamo dal porto di La Spezia per prove in mare, con l’intento di testare le caldaie, erano previste, per questo motivo, 4 ore di navigazione…

La mattina di quel giorno (credo di ricordare il 26/27 marzo), per problemi dovuti a un colpo di freddo, fui esentato dallo svolgere il mio lavoro e pertanto passai tutta la giornata in branda… non potete immaginare per me che frustrazione… anche se sfruttai la ghiotta occasione di leggere un buon libro dal titolo “Omega 9” di Aldo Pasetti, sicuramente caro a molti di noi.

Ad un certo punto del tardo pomeriggio, dopo una serie di comunicazioni sulla ROC (Rete Ordini Collettivi) piuttosto inusuali, capii che stava bollendo qualcosa in pentola, tanto che verso le 16 ebbi delle conferme.

Infatti, il Capo Segnalatore, mi venne a trovare in camerino, dopo avermi ragguagliato su ciò che stava accadendo, mi chiese, se ero in grado di montare di guardia in navigazione di li a poco…

Ovviamente dissi di si! Cosa era successo? Dopo alcune vicende politiche, e minacce da parte della Libia (credo piuttosto note, visto che fanno parte ormai della storia di fine secolo scorso), era stato deciso, in gran segreto, di dislocare (o per meglio dire… avvicinare) delle Unità Navali a scopo precauzionale in prossimità della “zona calda”. I primi a partire fummo noi dell’Audace che dopo aver rifornito di tutto il necessario per il trasferimento dirigemmo quella sera stessa per il porto si Augusta, preciso che, a nessuno fu consentito di toccare terra per “avvisare” le famiglie.

Apro una piccola parentesi per farvi capire quanto fosse segreta la cosa: «tutte le volte (vi assicuro tantissime), che mi sono recato ad Augusta, dove, dopo una sosta operativa raggiungevamo la zona di operazioni, era d’obbligo ovviamente farsi un giro in città, e magari con l’occasione, perché no, anche una bella mangiata di pesce spada. A furia di frequentarle, eravamo ormai quasi clienti di quelle trattorie, quantomeno conoscevamo i proprietari che a volte ci informavano dei movimenti del porto, anche prima che accadessero. Era pensiero comune tra noi, che i ristoratori, ricevessero copia dell’opord (ordine di operazioni)…

Questa volta la cosa è andata diversamente, infatti, nella tarda serata, finite le operazioni di ormeggio, come di consueto ci siamo recati a mangiare un boccone… questa volta però, li abbiamo presi in contropiede, tant’è che oltre a non poter soddisfare la richiesta di tutti, tentavano di sapere da noi quante navi erano arrivate e quanti giorni dovevamo stare li ecc... è inutile dire che le nostre bocche rimasero cucite con i famigliari, figuriamoci con loro…».

Torniamo a noi, i pattugliamenti nelle zone assegnate trascorsero senza “intoppi particolari”, certo, gli assetti a bordo erano ben diversi rispetto a quelli soliti, e forse, anche lo stato d’animo… fummo felici il giorno in cui al telegiornale fu chiarito cosa facesse la Marina, almeno, da quel momento in poi, i nostri cari presero coscienza “ufficialmente” di dove eravamo.

Una delle “Regole d’ingaggio” era quella che nessun velivolo doveva passare sulla verticale dell’Unità senza autorizzazione… ebbene, un giorno un Tupolev Russo, forse per “testare” i nostri sistemi difensivi cercò di “forzare” questa regola. Come solo nei film d’azione ho visto fare, successe dell’incredibile, infatti, un F14 Tomcat statunitense, quando il velivolo russo era ad una distanza da noi di circa 6/7 miglia iniziò ad eseguire delle manovre cinematiche al fine di “scoraggiarlo” dal passarci sopra la verticale, il Tomcat, passò sopra, sotto, di fianco, tagliò la prora ecc… fino a che il Tupolev capì la malaparata cambiando immediatamente direzione e ben presto sparì di nostri schermi radar…

Alla mezzanotte del 14 aprile monto di guardia in plancia, solite cose di routine, mare calmo, cielo sereno, insomma si prospettava un turno di guardia (fino alle 04.00 del 15 aprile) quasi monotono.

Ero intento a controllare i “bersagli” che avevamo intorno a noi, immaginate la Plancia Comando totalmente oscurata e fra un controllo ed il successivo (vedere se il bersagli scadevano, guadagnavano o erano in rotta di collisione), ero con il viso vicino a quegli enormi vetri di plancia, ad un certo punto, di scatto, si apre la porta che comunicava con la C.O.C. (Centrale Operativa di Combattimento), ne uscì il Comandante di guardia alle operazioni, e senza indugiare disse: è la guerra! Noi, siamo rimasti praticamente di sasso… poi inizia a legge un messaggio dello Stato Maggiore: DA Maristat, A Nave Audace, ecc.. alle ore 0100 (non ricordo l’orario di inizio) zulu (fuso orario) Tripoli et Bendasi sotto attacco… Cercare ora a descrivere cosa si prova in quei momenti è difficile, specialmente per chi come noi, non era abituato a quelle sensazioni…

Se non ricordo male il pomeriggio seguente, come ritorsione dell’attacco americano furono lanciati dalla Libia dei missili scud contro l’isola di Lampedusa

E anche questo fa parte della storia…

Al prossimo racconto Navy60

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eh eh!... Quella notte lì sono stati protagonisti gli F111... lo ricordo bene...

Grazie Vincenzo.... sembra di esserci.... :s20:

 

Servirebbe un bel libro... "i racconti di Betasom"..... su cui scrivere le Vostre esperienze.... :s02:

 

ciaoooo

sicuramente è una bella idea e per il titolo mi trovi daccordissimooooooo

beh noi abbiamo lanciato un sassolino speriamo che qualcuno lo raccolga (sempre e comunque per il profit della Base"

Ciao :s20: :s20:

Modificato da Visitatore
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:s67: Operazione GIRASOLE! :s67: E' vero che steste in mare TRE mesi consecutivi?

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:s67: Operazione GIRASOLE! :s67: E' vero che steste in mare TRE mesi consecutivi?

Sicuramente NO! i periodi in mare se non ricordo male erano di circa 20 giorni e ci alternavamo con base per il riposo che era Augusta

Comunque mi sembra di ricordare che ad un certo puno il Duilio partì per la crociera (o qualcosa di simile) e l'Audace raddoppiò il suo periodo.

Partimmo da Spezia per 4 ore e tornammo dopo 4 mesi...

Ciao

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Certo che quello di Nave Audace era un vero vizio :s68: :s68: anche noi uscimmo per fare un po' di prove in mare e ci trovammo in Libano..... le nostre famiglie lo vennero a sapere dai TG...

 

grazie di queste ulteriori cronache :s20: :s20:

 

Luca

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Bravissimo, C.te Navy60....( come si capisce dalla maniera che racconti..che eri addetto al " Brogliaccio di Plancia "... ):s10: :s03: :s03: :s20:

 

BERILLO :s10:

Io sono Segnalatore che, da sempre, è il "Signore" della plancia Comando, il brogliaccista, era l'addetto ai telegrafi di macchina.

Mi ricordo di alcuni particolari perchè sono cose che ti rimangono impresse nella memoria

a presto

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Ottimo racconto, bravissimo Vincenzo!

Ricordo bene quei momenti perchè - all'epoca - svolgevo anch'io il mio servizio di leva nella M.M.

A discapito di richieste, domande, preghiere, istanze, minacce (e pure di una raccomandazione di un ammiraglio, che non servì a niente :s03:) non ero riuscito in nessun modo a farmi imbarcare: da Sgt. Fr. "D" capisco che la cosa non fosse facilissima... mi ritrovai quindi alla Scuola TLC di Chiavari (STELMILIT) ma ricordo che, proprio nei giorni in cui avevano luogo gli avvenimenti descritti da Navy60, i servizi di sicurezza furono parecchio rinforzati, e anche per noi Sergenti "di leva" (che però comandavamo la guardia periodicamente, come i sottufficiali in SPE) ci fu un aggravio di compiti e di tensione... :s02:

-------------

 

Per il resto (creazione di una sezione ad hoc per questi racconti) concordo anch'io, la cosa è meritevole: forse basterebbe aggiungere una sezione in "Nautica" o in "Biblioteca"... :s01:

Modificato da Alagi
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Ottimo racconto, bravissimo Vincenzo!

Ricordo bene quei momenti perchè - all'epoca - svolgevo anch'io il mio servizio di leva nella M.M.

A discapito di richieste, domande, preghiere, istanze, minacce (e pure di una raccomandazione di un ammiraglio, che non servì a niente :s03:) non ero riuscito in nessun modo a farmi imbarcare: da Sgt. Fr. "D" capisco che la cosa non fosse facilissima... mi ritrovai quindi alla Scuola TLC di Chiavari (STELMILIT) ma ricordo che, proprio nei giorni in cui avevano luogo gli avvenimenti descritti da Navy60, i servizi di sicurezza furono parecchio rinforzati, e anche per noi Sergenti "di leva" (che però comandavamo la guardia periodicamente, come i sottufficiali in SPE) ci fu un aggravio di compiti e di tensione... :s02:

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Per il resto (creazione di una sezione ad hoc per questi racconti) concordo anch'io, la cosa è meritevole: forse basterebbe aggiungere una sezione in "Nautica" o in "Biblioteca"... :s01:

Buon giorno Maurizio,

conosco molto bene la policy dell'epoca...

un mio amico "amante" della Marina si dovette far raccomandare perchè per ben due volte fu "indirizzato" in esercito

alla fine riuscì nel suo intento e fu imbarcato su Nave Impavido... ironia della sorte, diversamente da quello che è capitato a te, lui, dopo il car fece il corso da Radiotelegrafista a Stelmilit Chiavari....

La tensione, come dici tu era molto alta in tutta la penisola, ma una cosa che non ho mai detto, io sono anche OSSALC e proprio ad Augusta durante le soste "igeniche" facevo continui e frequenti controlli sotto la carena dell'Audace. Proprio in uno di questi controlli, mi capitò una cosa... Vengo e mi spiego, tralasciando alcuni dettagli: i controlli sotto la carena, per motivi di sicurezza, vengono fatti a motori "spenti" o quasi l'OSSALC comunque deve essere a conoscenza dove e cosa sta "funzionando (questo per evitare un eventuale risucchio). In quella occasione la nave era pronta a muovere non ricordo se in 30 minuti o in un'ora... quindi le caldaie che in tempo normale hanno bisogno di 4 ore per l'accensione "normale" devo rimanere sempre "accese" (questo si chiama piccolo riscaldamento). Va detto quindi che tutte le prese a mare sono in funzione, ebbene, le prese a mare delle caldaie sono grandi e pericolose... durante un controllo, sulle alette antirollio di SX sono riuscito, tenendomi a distanza, a evitare la presa a mare "acqua IN" dopo aver scapolato la prora, sono inevitabilmente passato vicino a quella "acqua OUT"... non ho calcolato bene la distanza e praticamente ci sono passato troppo vicino... il risultato e che mi sono ritrovato ad una distanza di 5/6 metri dall'Unità...

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Complimenti Navy60 :s20: :s20: !!!

 

Un bellissimo racconto!! Aspettiamo il seguito......

 

Credo anche io che sarebbe una splendida iniziativa quella di raccogliere organicamente i racconti della base.

Non vorrei esagerare ma mi vengono in mente i volumi della serie "Racconti Navali" editi negli anni '70 dall'ANMI......

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Si, come dimenticare quel giorno, andai a casa felice, la mia licenza in tasca per trascorrere la Santa Pasqua in famiglia, uscii con gli amici e mi ritirai intorno l'una di notte. Trovai le luci accese, mia madre nascose le sue lacrime, la guardai preoccupato... c'era la mia borsa in telo nera appoggiata in corridoio...: "Hanno chiamato da bordo, devi partire, non so per dove, hanno detto di portarti tutto". Non esistevano i telefonini, mi caricai e mi avviai verso l'arsenale vecchio, con il ponte delle 05.00 uscimmo da Taranto e dirigemmo per l'area di operazioni. Ancora sfoglio tra le mie mani quel testo del messaggio. DIRIGIRE MASSIMA VELOCITA' SOSTENIBILE ACQUE ANTISTANTI LIBIA. Eravamo già in mare e mia madre non sapeva ne dove andavo e ne quando tornavo...

lib.jpg

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... era stato deciso, in gran segreto, di dislocare (o per meglio dire… avvicinare) delle Unità Navali a scopo precauzionale in prossimità della “zona calda”. I primi a partire fummo noi dell’Audace che dopo aver rifornito di tutto il necessario per il trasferimento dirigemmo quella sera stessa per il porto si Augusta, preciso che, a nessuno fu consentito di toccare terra per “avvisare” le famiglie.

... Torniamo a noi, i pattugliamenti nelle zone assegnate trascorsero senza “intoppi particolari”, certo, gli assetti a bordo erano ben diversi rispetto a quelli soliti, e forse, anche lo stato d’animo… fummo felici il giorno in cui al telegiornale fu chiarito cosa facesse la Marina, almeno, da quel momento in poi, i nostri cari presero coscienza “ufficialmente” di dove eravamo.

... Ero intento a controllare i “bersagli” che avevamo intorno a noi, immaginate la Plancia Comando totalmente oscurata e fra un controllo ed il successivo (vedere se il bersagli scadevano, guadagnavano o erano in rotta di collisione), ero con il viso vicino a quegli enormi vetri di plancia, ad un certo punto, di scatto, si apre la porta che comunicava con la C.O.C. (Centrale Operativa di Combattimento), ne uscì il Comandante di guardia alle operazioni, e senza indugiare disse: è la guerra! Noi, siamo rimasti praticamente di sasso… poi inizia a legge un messaggio dello Stato Maggiore: DA Maristat, A Nave Audace, ecc.. alle ore 0100 (non ricordo l’orario di inizio) zulu (fuso orario) Tripoli et Bendasi sotto attacco… Cercare ora a descrivere cosa si prova in quei momenti è difficile, specialmente per chi come noi, non era abituato a quelle sensazioni…

 

 

Impressionante! :s22: In questi casi mi viene in mente quella storia della "moglie del navigante", che era stata pubblicata tempo fa. Eccola in questa pagina del forum.

Per non parlare dell'equipaggio ... non riesco nemmeno ad immaginare ...

Non so certo momenti facili! Grazie a tutti i marinai; a quelli imbarcati ora, imbarcati tempo fa, a tutti quelli sbarcati ma ancora in servizio attivo e a tutti quelli che comunque hanno ancora la Marina nel cuore. :s20: :s20: :s20: :s20: :s20:

 

 

 

... deve essere a conoscenza dove e cosa sta "funzionando (questo per evitare un eventuale risucchio).

... non ho calcolato bene la distanza e praticamente ci sono passato troppo vicino... il risultato e che mi sono ritrovato ad una distanza di 5/6 metri dall'Unità...

 

 

Incredibile! Meno male che sei qui a raccontarci il fatto. E' andato tutto bene? Oppure comunque ti sei in qualche modo ferito?

Come "funziona" in questi casi?

 

 

 

... andai a casa felice, la mia licenza in tasca per trascorrere la Santa Pasqua in famiglia, uscii con gli amici e mi ritirai intorno l'una di notte. Trovai le luci accese, mia madre nascose le sue lacrime, la guardai preoccupato... c'era la mia borsa in telo nera appoggiata in corridoio...: "Hanno chiamato da bordo, devi partire, non so per dove, hanno detto di portarti tutto". Non esistevano i telefonini, mi caricai e mi avviai verso l'arsenale vecchio, con il ponte delle 05.00 uscimmo da Taranto e dirigemmo per l'area di operazioni. Ancora sfoglio tra le mie mani quel testo del messaggio. DIRIGIRE MASSIMA VELOCITA' SOSTENIBILE ACQUE ANTISTANTI LIBIA. Eravamo già in mare e mia madre non sapeva ne dove andavo e ne quando tornavo..

 

Accipicchia! "Belle" sorprese :s06: :s14:

 

 

Grazie per averci raccontato le vostre esperienze e queste vicissitudini. Sapevo che non era facile "fare il marinaio". :s07: :s20:

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Incredibile! Meno male che sei qui a raccontarci il fatto. E' andato tutto bene? Oppure comunque ti sei in qualche modo ferito?

Come "funziona" in questi casi?

 

Accipicchia! "Belle" sorprese :s06: :s14:

 

 

Grazie per averci raccontato le vostre esperienze e queste vicissitudini. Sapevo che non era facile "fare il marinaio". :s07: :s20:

No Ammiraglia il lato in cui l'acqua veniva aspirata era in SX (lì mi sono tenuto debitamente a distanza... mentre quando percorrevo il lato DX, cioè dove l'acqua veniva espunsa, mi sono senplicemente ritrovato 5/6 più distante dalla nave... sono solo rimasto impressionato dalla potenza del getto :s01: :s01:

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