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I Curiosi Nomi Delle Calli ...


ammiraglia88

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Ho letto questo articolo curioso, ve lo propongo.

In qualche modo riguarda comunque le navi, gli antichi velieri ... e soprattutto una delle fantastiche Repubbliche Marinare.

 

 

"I curiosi nomi delle calli, callette, fondamenta veneziane.

 

Ai tempi della Repubblica Serenissima la lingua ufficiale per tutti gli atti legali e amministrativi, oltre che quella delle opere letterarie (basta pensare a Carlo Goldoni) era ovviamente il dialetto veneto, tuttora parlato, ormai in una variante, da molti veneziani.

Naturalmente gran parte delle calli, callette, fondamenta, ponti hanno un nome curioso e originale che, il più delle volte, si rifà alle attività svolte in quella zona. Nomi che spesso non vengono compresi dai turisti perché è indispensabile la conoscenza del dialetto veneziano. I nomi si leggono su rettangoli di calce che si trovano a circa 2 metri d’altezza e che sono chiamati “nizioleti” (piccoli lenzuoli).

Come già detto alcuni rinviano a mestieri noti, come nel caso di calle del Pestrin (lattaio), del Pistor (panettiere) e del Fruttarol (fruttivendolo).

Altri nomi consentono di ricostruire l’antica ripartizione geografica delle attività economiche più specialistiche. Nella zona di San Marco/ Rialto si trovano le Frezzerie (dove venivano fuse le frecce), le Mercerie (dove si trovavano i mercanti di tessuti e dove ora si trovano la maggior parte dei negozi di alta moda), la Spadaria (dove si fabbricavano le spade) e la calle Fiubera (dove si confezionavano le fibbie per le scarpe). Spesso in un toponimo veniva indicata la funzione urbana di uno spazio, ad esempio la “riva del carbon” e “riva del vin” .

I nomi delle strade conservano anche memoria delle comunità religiose che vi risiedevano, come le numerose calli dei Preti e delle Muneghe (monache). In molti appellativi si fa riferimento alla numerose comunità straniere che risiedevano a Venezia: così Riva degli Schiavoni (i Dalmati, che arrivavano con i loro velieri e imbarcazioni dalle coste della Dalmazia), la calle dei ragusei, dove risiedeva chi proveniva da Ragusa, l’attuale Dubrovnik, per non parlare della calle delle turchette e dei tedeschi.

Un’ultima curiosità riguarda un nome proprio di persona che vi potrà capitare di sentire tra le calli, tuttora viene dato ad alcuni bambini, ma è tipicamente veneziano e non lo troverete da nessun’altra parte: Alvise, la deformazione locale di un nome italiano, Luigi.

Tania Danieli"

 

(fonte: www.venezia.net - 22 ottobre 2009).

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Sull'argomento dei toponimi della città lagunare, che peraltro amo molto, propongo un'interessante lettura:

 

Carla Coco "Venezia quotidiana" Laterza, Roma/Bari 2005

 

Nel volume, che possiede differenti livelli di lettura, si possono trovare anche vari riferimenti alla toponomastica cittadina che ovviamente risente nella pluralità di popoli che vi hanno vissuto, condizione propria di una città marinara.

Modificato da dieblaureiter
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Un’ultima curiosità riguarda un nome proprio di persona che vi potrà capitare di sentire tra le calli, tuttora viene dato ad alcuni bambini, ma è tipicamente veneziano e non lo troverete da nessun’altra parte: Alvise, la deformazione locale di un nome italiano, Luigi.

 

Signora, l'unità di questo Paese é un mio chiodo fisso, al punto che mi viene naturale rovesciare qualsiasi argomento dei separatisti in una dimostrazione evidente dell'unità di cultura di tutte le sue città.

Devo confessarle che c'è una cosa che fa vacillare le mie certezze: i nomi propri di persona. Alvise (nome che, peraltro, trovo bellissimo) assomiglia a Luigi (che invece mi piace poco) esattamente nella stessa misura in cui il siciliano Aspanu (accento sulla seconda "a") assomiglia a Gaspare.

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Mi adatto alla piega che sta pendendo il topic...da alcuni blog, per la serie "Sei di Reggio Emilia se..." traggo un breve passaggio:

 

[...]

 

Se per dire che uno è ubriaco dici: " l'è imberiègh mers"

 

Sei di Reggio Emilia se ti senti orgoglioso di far parte della città del

tricolore dove è nata la prima bandiera italiana a bande verdi bianche e

rosse .

 

Sei di Reggio Emilia se ti chiami William, Vilmer, Vainer, Denis, Emer,

Eros, Ermes, Ines, Elvis, Iole, Elide, Olga...

 

Sei di Reggio Emilia se ti in####i a sentire che la gente quando nomina il

"parmigiano-REGGIANO", dice solo "parmigiano" [...]

ecc. ecc.

 

A parte Emer, conosco almeno una persona per ognuno degli altri nomi elencati. POsso personalmente aggiungere Cleante , Aida, Radames, Amos.

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Amos é un cognome delle mie parti, raro ma non rarissimo.

Signore, non voglio insistere, ma qua si tratta di nomi , non di cognomi.

 

La Iole , per quel che ho capito, è indubbiamente parte della Sua formazione (ma non so se anche " la signorina Iole" vi è compresa) come della mia. Nrel senso, per quel che mi riguarda, che la Settimana Enigmistica proponeva periodicamente la "Iole" nei suoi enigmi.

 

Reggere disinvoltamente un nome di battesimo come Amos o Eros o Vainer richiede doti non comuni .

Modificato da malaparte
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Perdinci, Amos come cognome non é molto più portable che come nome.

 

E comunque niente signorine Iole, e niente signorine Felicita. Di Iole e di Ines (fossi nato a Roma più che di Ines si sarebbe trattato di Inese) ce n'erano semplicemente tante che occorreva utilizzare il soprannome.

La Sicilia non é così occupata da squadroni di Concette e di Carmeluzze come recita il luogo comune (anche se Sciascia ha scritto pagine godibilissime sugli effetti nefasti e luttuosi della Controriforma sull'onomastica femminile siciliana).

Comunque gliene dico un paio che mezzo secolo fa ancora giravano forte: 'Nzina per Enza, Nedda e Ienna per Sebastiana, e, più assimilabile ai Suoi, Zaira per ... Zaira).

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per la serie "Sei di Reggio Emilia se..." traggo un breve passaggio:

…Se per dire che uno è ubriaco dici: " l'è imberiègh mers"

 

Si dice anche dalle mie parti :s02: :s03:

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