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In Ricordo Dei Caduti Sul Mare


topazio

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Un doveroso saluti a tutti,

non vorrei essere accusato di gusto macabro ma con l'unico intento di preservarne la memoria presentandoveli come "vecchi amici" vi posto le foto che ho realizzato in una recente visita al piccolo sacrario della Marina Militare, sito nel mio paese. sono solo alcune fra le tante.

All'ingresso di una piccola ma solenne cappella si trova il sarcofago contenente le spoglie della prima medaglia d'oro alla memoria della guerra di liberazione, il Capitano di Vascello Avegno, nella quattro pareti della cappella piccole urne conservano i resti di tutti i caduti degli incrociatori Trieste e Gorizia (davvero tanti) e molte delle lapidi purtroppo riportano l'inscrizione "marinaio ignoto".

All'esterno della cappella altre lapidi, sistemate in parte dalla stessa M.M. ed in parte dai familiari dei poveri caduti.

Questo è l'ingresso del piccolo sacrario:

Caduti01.jpg

In primissimo piano, ai piedi dell'ancora, la corona in bronzo che l'equipaggio del R. Sommergibile Millelire donò al comune, durante la cerimonia per la consegna della bandiera a questa unità, avvenuta nel 1928 da parte di discendenti della prima medaglia d'oro della Marina: Domenico Millelire.

 

Primo piano del bellissimo cimelio in bronzo che farebbe gola a molti collezionisti...

Caduti02.jpg

 

Due lapidi, una a fianco all'altra, così come la morte li colse; infatti i due marinai (compaesani) periti nella sciagura del Sommergibile F.14 furono ritrovati abbracciati:

caduti03.jpg

 

Credo uno dei primissimi caduti, dopo l'otto settembre 1943:

Caduti06.jpg

 

Piccola serie di lapidi:

Caduti15.jpg

Caduti09.jpg

Caduti08.jpg

Caduti10.jpg

Caduti11.jpg

Caduti13.jpg

 

Vi ringrazio per l'attenzione e se con queste immagini ho urtato la suscettibilità o sensibilità di qualche utente mi scuso in anticipo ma, credetimi non era mio intento spettacolarizzare la morte. Mi piace invece immaginare che queste figure oramai dai più dimenticate, ovunque si trovino, si stiano godendo questo breve momento di guadagnata "celebrità".

Grazie a tutti.

Topazio

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Grazie C.te Topazio, non ti preoccupare, non potrà mai essere gusto macabro, il ricordo dei nostri Eroi caduti sul mare!!!

Il loro ricordo penso rimarrà sempre scolpito nei nostri cuori!!!

:s15: :s15: :s15: :s15:

 

Ciao

Luciano

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Accolgo l'invito a pubblicare una foto del monumento ai caduti della navi Roma, Vivaldi e Da Noli, ma prima vorrei evidenziare una vicenda che riguarda i due cacciatorpediniere e che probabilmente non ha ricevuto le stesse celebrazioni di quella che ha visto protagonista la corazzata. Ricordo ancora che i morti sulla Roma furono 1.352, tra questi, oltre all'ammiraglio Bergamini, quasi tutti gli ufficiali e la maggior parte dei sottufficiali; a questi però vanno aggiunti i caduti dei due cacciatorpediniere, coinvolti nella vicenda che segue e che ha un'appendice di eroismo.

Il "Vivaldi" e il "Da Noli", non erano presenti alla partenza da La Spezia perché inviati a Civitavecchia ove si pensava che si sarebbe imbarcata la famiglia reale.

Nelle prime ore del 9 settembre le due unità ricevettero l'ordine di dirigere per La Maddalena e di riunirsi alla squadra. Ma alle 14.33 Supermarina ordinò di "Uscire dall'estuario di La Maddalena verso ponente, ed affondare durante il passaggio tutti i mezzi tedeschi che stavano trafficando tra Sardegna e Corsica" (il passaggio della 90^ Panzerdivision dall'isola sarda a quella francese.

Le due navi obbediscono e iniziano la battaglia al largo di Razzoli, avendo contro unità navali tedesche, le batterie costiere della Corsica, e gli aerei tedeschi.

Colpiti in più punti, con molti morti a bordo, il "Da Noli" e il "Vivaldi" si battono con eroismo strenuo, affondano navi, mettono fuori combattimento alcuni aerei e danneggiano batterie.

Il comandante del "Vivaldi", capitano di vascello Camicia, descrive nella sua relazione la fine del "Da Noli": "Ha preso parte al tiro contro le unità e le batterie dal lato della Corsica, sembra anch'esso colpito; si allarga dalla costa, mi sopravanza, in velocità verso sud-ovest e fa molto fumo. alle 17.50 una grande colonna di acqua biancastra, come di esplosione di mina, avvolge il "Da Noli" che spezzato in due al centro affonda. Si vede molta gente in mare e poco dopo anche una motolancia in moto vicino alle zattere di salvataggio".

Il comandante del cacciatorpediniere, Valdambrini, morì con tutti gli uomini che stavano con lui sul ponte di comando.

Il "Vivaldi" a sua volta non era più in grado di navigare né di prestare soccorso ai naufraghi del "Da Noli". Si mise in contatto col "Regolo", ma questi non riuscì a intercettare con chiarezza i messaggi. Il "Pegaso", che doveva andare in soccorso del "Da Noli", non potè farlo a causa degli attacchi aerei.

Anche il "Vivaldi" fu attaccato fra le 19 e le 20 e rispose con tutte le armi che aveva ancora in efficienza. Con una sola caldaia parzialmente utilizzabile la nave si trascinò oltre l'Asinara, ma alle 5.30 del 10 settembre si fermò e il comandante Camicia diede l'ordine di autoaffondarla.

I 240 uomini superstiti (40 erano morti) si imbarcarono su tutti i mezzi disponibili a bordo; per ultimo, a nuoto, si mise in salvo il comandante. Ma due uomini, il capitano di corvetta Alessandro Cavriani e il capo meccanico Virginio Fasan, si avvidero che qualcosa non procedeva esattamente nell'affondamento e quindi nonostante i richiami del comandante Camicia, si buttarono in acqua e tornarono nuotando sul "Vivaldi" per affrettarne la fine. Morirono con la nave, davanti ai compagni che li videro sparire mentre, dopo aver compiuto l'opera loro, ritti sul castello, salutavano la bandiera. La Marina li annovera tra le medaglie d'oro alla memoria.

Ai naufraghi del Vivaldi toccò una dolorosissima odissea durata più giorni col mare grosso e scarsità d'acqua, che costò altri 18 morti all'unità.

Dell'equipaggio del "Da Noli", morirono 218 uomini e ne scamparono 39, che poterono raggiungere la Corsica con grande fatica, ostacolati da violento vento di levante che spazzava le Bocche di Bonifacio.

Questo l'olocausto si consumò nelle acque di La Maddalena.

Alla memoria dei marinai della "Roma" del "Vivaldi" e del "Da Noli" fu innalzata una colonna granitica decorata da un gruppo bronzeo dello scultore Fontana rappresentante la Procellaria, sull'isolotto della paura presso Santo Stefano.

A pochi metri è stato realizzato un villaggio vacanze della Valtour e migliaia di barche di turisti festosi e chiassosi le passano davanti. Pochi domandano cosa significhi quella colonna e viene loro risposto: "E' per una nave affondata...". :s06:

 

Ecco un'immagine attuale:

roma1.jpg

 

ed una più rara relativa all'inaugurazione del monumento, avvenuta negli anni '50 alla presenza dei familiari dei caduti:

roma2.jpg

 

Saluto e ringrazio tutti per le gentili parole di apprezzamento.

Topazio

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