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Tra Film E Realt‡


sonar

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Riprendo a scrvere i ricordi e i racconti fatti da Mimi;non vi è nulla di inventato.....e di tanti sto ritrovando i riscontri storici.

 

 

 

Tra film e realtà

 

 

Eravamo seduti di fronte alla tv assaporando le emozioni trasmesse da U-BOOT 96.

Mimì, come sempre quando vedeva film sui sommergibili,stava teso sulla poltrona,in silenzio,gli occhi socchiusi e l’indice che passava sui folti baffi con fare meccanico.Il mondo attorno a lui non esisteva più……o meglio , era lui che si calava nella realtà del film al punto da trasferirsi nell’azione e nelle immagini, facendole proprie e confrontandole col suo vissuto.Nei momenti cruciali o di particolare emozione gli occhi si velavano di lucido e cominciava a raccontare le sue esperienze, che ormai conoscevamo a memoria e che ,sempre vive , appassionate e piacevoli apparivano.

“……però noi non gridavamo così……..stavamo molto più in silenzio”

“anche nei momenti più critici ? “

“certo!,soprattutto in quelli………li non potevi sbagliare,dovevi agire e basta,ognuno dipendeva dall’altro e il primo a non gridare era il comandante…….anche in situazioni come quelle …………lo sai già che abbiamo passato brutti momenti…….”

Lo sguardo ora guardava al di là del muro,oltre le immagini ; riviveva la giovinezza,…..era sul Manara ,…era sul suo Platino…………

 

Notte .Esplosioni sorde. I siluri avevano colpito e lo scompiglio si era creato nel convoglio. Con ardita manovra,l’attacco era stato condotto in superficie su vari bersagli ed erano stati lanciati i 4 siluri elettrici anteriori e i due posteriori ad aria compressa. Un caccia ,in fiamme colava rapidamente a picco,mentre il fuco e le fiamme avvolgevano due trasporti ; un altro CT fermo fumava abbondantemente.Ora la caccia della scorta era cominciata……..si sarebbe “ballato”.

All’interno del battello,tutti tacevano.Certo ,la tensione era evidente ma tacevano.

Ognuno sapeva cosa fare e la determinazione del comandante infondeva fiducia.

Lui,sebbene molto giovane,era esperto e molto deciso.Lo conoscevano dal “Manara”

quando a comandare era Todaro…………ora era diventato uno dei più giovani comandanti di sommergibili.

La rapida immersione era stata comandata dopo avere visto eplodere l’ultimo siluro contro un trasporto delle file più esterne del convoglio e la rotta di allontanamento era stata impostata. All’idrofono il rumore delle turbine di un caccia riempiva le orecchie allenate .50 metri con forte appruamento e già la prima salva di cariche di profondità era stata sganciata proprio sopra di loro…………..sicuramente il caccia aveva risalito le scie dei siluri ad aria fino al punto della loro origine e aveva sganciato il pacchetto di cdp. Tutti erano concentrati al massimo, silenziosi; gli sguardi si incontravano fiduciosi…………a loro certo non poteva succedere niente……di questo ne erano convinti……………..ma la tensione era alta…………….gli ordini , secchi e scanditi con rapida successione, non ammettevano titubanze ed errori…………

La prima esplosione era avvenuta un pò lontana di poppa……..poi sempre più vicine e

violente…….l’ultima ……beh…..quella fu devastante, proprio sulla poppa . Il buio era esploso dove prima era luce: lampade in frantumi,manometri rotti e su tutto un grido d’allarme: “ falla a poppa !!!”.

Il tempo di ripristinare le luci di emergenza e già il battello precipitava verso l’abisso,

fortemente appoppato . La scena era spettrale : giovani volti cerei alle manovre ,in silenzio……Il comandante che scandiva raffiche di ordini precisi, secchi ,ai vari comparti……….A poppa era saltata una tenuta dell’asse e l’acqua entrava a fiotti sempre maggiori e i meccanici annaspavano cercando di ridurre la falla mentre i locali erano stati messi in pressione con l’ausilio dell’aria compressa………..eppure si doveva continuare a manovrare;fortuna che i motori elettrici ancora andavano.

I manometri a poppa ormai segnavano i 180-200 m, abbondantemente oltre la quota di sicurezza.ma gli esperti meccanici stavano avendo la meglio sulla falla che seppur ancora presente si era ormai molto ridotta grazie anche all’aumento della pressione interna.

Agli idrofoni la ricerca di rumori di eliche e della loro direzione era allo spasimo e bisognava comunque annotare tutto…………strano però………il foglio di brogliaccio,ora appariva nella flebile luce, più scuro……quasi sporco……..di fianco a

Mimì era apparso un compagno fidato,un amico premuroso……..

“ va tutto bene mimì? “

“ si……e tu? “

“ anche io………..vedrai che va tutto bene……….a noi non ci fregano”……..la sua mano appoggiata sul brogliaccio aveva lasciato una zona scura sul foglio………

“ ma che hai ……..avvicinati……….ma tu sei ferito!!!……..perdi sangue!! “

La fronte del marinaio appariva lacerata profondamente,sanguinante……le mani intrise avevano lasciato il segno del palmo sul brogliaccio……..Non si era accorto che un volantino in camera manovra era stato divelto dall’esplosione e lo aveva colpito violentemente al capo………la tensione del momento non gli aveva fatto avvertire alcun dolore.Troppo importante quello che si faceva…….si doveva salvare il battello!!

Il tempo trascorreva inesorabile e pur si continuava a lavorare e a manovrare con un filo di energia ai motori……….Le bombe di profondità non esplodevano più vicine e bisognava allontanarsi il più possibile;non si poteva stare in quella condizione troppo a lungo………l’aria era pesante e i volti ,smunti,evidenziavano la fatica delle ore trascorse sotto la pressione emotiva…………La fiducia non mancava,la paura non c’era,ma la tensione aumentava sempre più.

Alle orecchie concentrate nell’ascolto dell’idrofono,ovattate dalla cuffia,ora arrivavano nuovi rumori,un trambusto.Sporto il capo in camera manovra,agli occhi increduli di Mimì era apparsa una scena incredibile:un giovane marinaio cercava disperatamente di salire su per la scaletta che conduceva alla torretta.Stava gridando come un forsennato ,con gli occhi fuori dalle orbite, lo sguardo fisso,accerchiato e bloccato dalle robuste braccia di chi era presente. E gridava , gridava a più non posso………

“ voglio uscire !!!!!!! “

“ legatelo e imbavagliatelo subito, prima che combini guai………e chiudetelo nel bagno !!!! “

L’ordine del comandante non ammetteva repliche di sorta.Imbavagliato e legato come un salame, il poveretto ,recalcitrante,era stato sbattuto nel bagno e chiuso dentro.

Da tanto si era giù. Ormai i caccia avevano perso le tracce del battello,sebbene fossero ancora nelle vicinanze e i rumori di eliche ,in affannosa ricerca , con attenzione erano seguiti all’idrofono.

Era il momento di tentare di venire su ma non sarebbe stato facile:la scorta di aria compressa era ormai agli sgoccioli e forse non sarebbe bastata.Il momento era decisivo e la manovra poteva essere fatta solo una volta.

Con estrema lentezza il Platino cominciava a risalire……..cosa li aspettava in superficie?Finalmente a quota periscopio si poteva dare un’occhiata fuori………la scorta era ancora nei paraggi.

Ora la notte era più buia e cupa; nuvole basse e piovaschi riducevano di molto la visuale; in lontananza,nella direzione indicata dall’idrofono,apparivano a tratti ombre indistinte ;era il momento di filare via! In affioramento ,con i motori elettrici ,si era aumentata progressivamente la velocità avvolti da un fitto acquazzone……….Rotta per casa……..Cagliari.

 

Le immagini scorrevano intense,drammatiche, sullo schermo……..aveva smesso di raccontare quello che già conoscevo a memoria. Guardavo il suo dito accarezzare ritmicamente i folti baffi bianchi;lo sguardo assorto…………

Oggi lo rivedo li a rivivere, a soffrire e gioire…….. E forse è davvero seduto con me mentre scorrono le stesse scene; questo dentro di me spero e questo voglio credere.

 

 

 

P.S. Mimì conservò quel foglio di brogliaccio col segno del palmo insanguinato;lo ha gelosamente tenuto con se ed è a casa sua........purtroppo con la sua mania ell'ordine lo ha conservato così bene che non riesco a trovarlo.

Il marinaio impazzito fu sbarcato e ricoverato e di lui non seppe più niente.

L'episodio si è verificato gli ultimi giorni di gennaio del 1943.

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Grazie Comandante SONAR per la Bellissima testimonianza!!!

:s15: :s15: :s15: :s15: :s15:

 

Le parole di Mimi' danno l'esatta immagine di quello che è e che è stata la vita di un sommergibilista.

Può succedere che a qualcuno cedano i nervi però ci sono gli altri, a controllare la situazione, come giustamente diceva tuo padre, sui somergibili la vita di ognuno dipende dagli altri e la vita di tutti dipende da quello.

Ho vissuto con tuo padre il suo racconto, mi sembrava di essere li' con Lui.

 

Grazie ancora!!!

 

Ciao

Luciano

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Visitatore Marco U-571

Sandro, ti ringrazio per il bellissimo racconto. Ho una cosa da dirti, e non lo dico tanto per dire. Scrivi un libro delle memorie di tuo padre. Sarebbe un giusto tributo.

Grazie ancora.

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Caro Sandro, so di certo di persone che hanno scritto libri di memorie, pur avendo ben poco da raccontare.

Tu sembri avere tanto materiale ed una ottima capacità espressiva...

Non permettere che queste esperienze vadano disperse e dimenticate.

:s01:

:s15:

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