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Sommergibili Laurenti


Ulisse1971

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Buonasera a tutti,

Ho letto in alcuni libri che una delle caratteristiche dei sommergibili "Laurenti" era la configurazione a doppio scafo con entrambi gli scafi resistenti alla massima pressione idrostatica.

Fra i benefici riportati per questa scelta progettuale vi è riportato che per l'esaurimento delle casse era possibile utilizzare in immersione non solo l'aria compressa ma anche le pompe elettriche o addirittura le pompe manuali.

La mia domanda è: ma se il battello è in immersione per esaurire le casse era necessario metterle in comunicazione con l'acqua esterna ed era possibile effettuare la manovra senza aria compressa anche se la quota massima dei battelli "Laurenti" era relativamente ridotta (Max 40 MT)?

Oppure per esaurimento si intendeva il travaso su un'altra cassa?

 

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La caratteristica prinmcipale dei progetti Laurenti non era solo il doppio scafo resistente, ma il fatto che lo scafo interno fosse sagomato per ospitare al meglio i macchinari e la presenza di una libera circolazione che poteva essere resa stagna per gradagnare riserva di spinta nella parte superiore tra i 2 scafi. Questo favoriva la velocità e la tenuta al mare ma sfavoriva la quota massima operativa, motivo del suo tramonto nel primo dopoguerra.

Purtroppo i dettagli dei porgetti non ci sono stati tramandati, per quanto ne so, per cui possiamo solo fare delle supposizioni alle giuste domande che poni. Non credo fosse un travaso verso casse interne, non evrebbe senso visto che il peso sarebbe rimasto invariato a meno dell'inutile complicazione diuna seconda pompa per sbarcare l'acqua dalla seconda cassa fuoribordo. 

Il contatto con il mare farebbe entrare l'acqua per la depressione crata dalla pompa che sta esaurendo i doppi fondi per cui la manovra logica è  che avvenga in prossimità superficie o con battello parzialmente emerso, con uno sfogo aria in comunicazione con l'interno del battello che permetta di non mandare in depressione le casse. Una alternativa è che le pompe pom##no aria nelle casse permettendo 'esaurimento  dalle stesse valvole di allagamento, come accade quando si manda aria in pressione. In enrambii casi si ha il vantaggio di non sprecare aria compressa e limitar el'usura del compressore, molto piu delicato di una mera pompa,  

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Ciao @Ulisse1971

Inizio a darti una mia prima risposta, in attesa che qualcuno più esperto di me confermi il tutto.

 

Immagino che si tratti di esaurimento della cassa con scarico dell’acqua a mare.

Ti devo dire che normalmente è possibile esaurire meccanicamente una certa quantità d’acqua da un battello immerso anche con una pompa, se questa ha prevalenza abbastanza elevata, ma certamente si manderà la cassa o l’intero battello in depressione.

 

Entro certi limiti questo è possibile e magari anche accettabile.

Anzi, parlando dei modelli di sottomarini R/C di cui mi occupo, direi che è la normalità. Visto che spesso è troppo complesso mettere una riserva di gas compresso nei modelli, di solito si accetta che la pompa, immettendo acqua nella cassa (o sacca) di zavorra, riduca il volume libero interno allo scafo e lo metta in leggera sovrapressione. Si verificherebbe l’opposto, ovvero una leggera depressione, se equalizzassimo la pressione interna del modello a cassa piena e poi svuotassimo la cassa stessa.

Nei modellini tutto ciò è accettabile perché la cassa ha una capacità massima pari a solo il 5-10% del volume interno, e quindi la leggera sovrapressione o depressione è limitata a +/-0,1 bar e non ha conseguenze.

 

Ma su un Laurenti?

Che magari ha un 30-40% di riserva di spinta e che richiederebbe notevolissime quantità d’aria per esaurire le sue grandi casse?

Anche se non ne ho la certezza, la procedura che ipotizzo è uno svuotamento tramite pompe per il solo 2-3% della riserva di spinta totale, magari con l’esaurimento parziale di una sola cassa. Se questa cassa ha gli sfoghi d’aria aperti e in comunicazione con l’interno dello scafo, il suo svuotamento provocherebbe il risucchio in cassa dell’aria interna allo scafo. Quest’ultimo andrebbe quindi in depressione, ma comunque in modo limitato e tollerabile da parte dell’equipaggio, anche se non proprio gradito (per inciso, anche la chiusura di sicurezza dello snorkel con i Diesel accesi manda in depressione lo scafo e crea il “Monte Bianco”, chiedilo ai Totiani…)

 

Tornando sul Laurenti, a questo punto la leggera spinta positiva ottenuta, magari unita ad una più energia azione dei timoni, porterà il battello in affioramento. Da lì si potrà poi estrarre una canna per immettere aria all’interno, in modo da poter continuare ad usare le pompe annullando ogni possibile depressione, fino ad esaurire le casse nella loro totalità.

 

Più o meno, direi che era così.

 

EDIT: ho postato quasi in contemporanea con il Dir!

Ok, lui fa fede, e io sono contento di non aver postato cose in palese contraddizione... :biggrin:

Modificato da Ocean's One
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