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Come Garibaldi Tamponava Le Falle...


malaparte

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Be', sempre tecnica è... :rolleyes:

Sto per iniziare la lettura di un libro che sconsiglio caldamente ai pro-garibaldini, "L'Iperitaliano: eroe o cialtrone?", di Gilberto Oneto. Già il sottotitolo fa capire che la domanda, secondo l'autore, è retorica...

L'ho appena preso e lo sto sfogliando, controllando i riferimenti alle "Memorie autobiografiche" di GG (eh eh.... ho l'edizione Barbèra del 1888 firmata, o meglio timbrata, da Menotti Garibaldi.... :tongue:)

Comunque, siamo nel 1860, GG sta per passare in Calabria, le navi a disposizione sono Torino e Franklin, ma quest'ultima imbarca acqua e il macchinista (DIR, ascolta!) rifiuta di partire.. Come risolvere il problema?

"Io però, essendo rimasto solo a bordo del Franklin, e avendo fatto gettare in mare quasi tutti gli ufficiali di bordo, sommergersi e cercare se potevano trovare la falla, mandai nello stesso tempo sulla costa per avere degli escrementi di animali erbivori, e con quella fare della purina; ciocché stagnò alquanto il legno, raddolcì il macchinista..."

Insomma, per i velisti a legno in giro sul forum...pare che ( e lo dice Garibaldi!!!!) la m...a di v...a funzioni!!!! :blink: E pensare che, per esempio, Secondo Marchetti sta a perder tempo con resine e legnami particolari....

Ma non è spiegato bene come....voglio dire, la misteriosa ricetta della "purina"... :unsure:

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Chiedo scusa !

Mi chiedo come Garibaldi nel 1860 abbia fatto uso del termine "purina"

poiché questo fu assegnato ad una molecola organica soltanto nel 1884 dal

chimico tedesco Ermann Emil Fischer ?

Quanto sono credibili quelle "memorie " pur se avallate con la firma-timbro

di Menotti Garibaldi ?

Non vorrei commentare il "titolo" per non fare un paragone con i nostri "iperitaliani"

di ieri e di oggi !!!

 

Chiuso !!!

 

Vedi "purina" :

https://it.wikipedia.org/wiki/Purina

 

RED

Modificato da Red
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malaparte, il 01 apr 2016 - 17:01, ha detto:

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.. siamo nel 1860, GG sta per passare in Calabria, le navi a disposizione sono Torino e Franklin, ma quest'ultima imbarca acqua e il macchinista (DIR, ascolta!) rifiuta di partire.. Come risolvere il problema?

"Io però, essendo rimasto solo a bordo del Franklin, e avendo fatto gettare in mare quasi tutti gli ufficiali di bordo, sommergersi e cercare se potevano trovare la falla, mandai nello stesso tempo sulla costa per avere degli escrementi di animali erbivori, e con quella fare della purina; ciocché stagnò alquanto il legno, raddolcì il macchinista..."

Insomma, per i velisti a legno in giro sul forum...pare che ( e lo dice Garibaldi!!!!) la m...a di v...a funzioni!!!!

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Da Wikipedia...Sulla spiaggia melitese di Rumbolo il 19 agosto 1860 avvenne lo sbarco dei Mille di Giuseppe Garibaldi, che dopo aver occupato la Sicilia puntavano alla conquista delle terre del Regno borbonico "al di qua del Faro". Un secondo, meno fortunato, sbarco dei garibaldini avvenne il 25 agosto 1862, quando giunsero in Calabria con l'intento di muovere alla conquista di Roma ancora soggetta al Papa: una stele commemorativa ed un mausoleo ricordano questo secondo sbarco. Il piroscafo a vapore Torino, affondato dai Borboni durante lo sbarco dei garibaldini, giace sul fondale a 12 m di profondità...

OT: I resti del sopra nominato piroscafo Torino, portato all'incaglio da Bixio per eccessiva foga sulla spiaggia di Melito di Porto Salvo, contrada Rumbulo, su incarico della Regione Calabria, li ho trovati io agi inizi degli anni 2000.

Il relitto che nei primi anni del secolo scorso presentava ancora delle parti affioranti su un fondale di circa 4 m, a causa del naturale ripascimento della spiaggia, dovuto alla prossimità di una foce fluviale, all'epoca del rinvenimento era totalmente interrato.

La mezzeria longitudinale dello scafo, parallela alla linea di costa, si trovava in corrispondenza del bagnasciuga, per cui la mappatura del relitto (in ferro) è stata eseguita parte tramite georadar, da terra, parte con magnetometro, a mare.

Qualche carotaggio esplorativo è stato pure eseguito con sonde da terra.

Erano stati stanziati ingenti fondi regionali per il recupero e la musealizzazione; non sono al corrente di come sia andata a finire..... Fine OT

 

Tornando a noi, valutazioni pro o contro Garibaldi a parte, è risaputo che il nostro Giuseppe era un eccellente uomo di mare e non sorriderei troppo a fronte di un impiego particolare della m...a di vacca, ricca di fibre. per la stagnatura di vie d'acqua dovute quasi certamente sconnessure del fasciame.

Ancora oggi, per sigillare perdite di paratoie in depressione (messa a secco canali di raffreddamento centrali termoelettriche), o delle barche porte di bacino, ecc... vengono usati provvisionalmente cascami di cotone (o di piombo) per il grosso, ma per la totale stagnatura lo stato dell'arte prevede l'impiego di segatura o carbonella, risucchiata per depressione, prima di procedere ad un intervento definitivo.

Non escludo che il buon Giuseppe abbia impiegato quel tipo di materiale organico :biggrin: per rilevare e tamponare provvisoriamente le vie d'acqua, per poi forse ribattere con uno scalpello da calafato le stoppe, comunemente ricavate da vecchi cordami di bordo, in vista della traversata Marsala - Porto Salvo.

 

EDIT: evidentemente, in merito al recupero del Torino, non se ne fece nulla !

http://www.ntacalabria.it/reggio-calabria/melito-porto-salvo-il-mare-restituisce-150-anni-di-storia.html 29 luglio 2010

Modificato da danilo43
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Io non ci sorrido affatto (be', sì, un po' sì), sono solo perplessa. Voglio dire, e scusate l'ovvietà:non si....scioglie....? Ma siccome appunto GG era esperto marinaio, si parla nel testo di cui sopra di "vecchio trucco da marinaio"....

le "memorie" sono state scritte e pubblicate dallo stesso GG ; il che, intendiamoci, non le rende affatto crediblii di per sè, dato che nessuna autobiografia è sincera ; cosa intendi, Red?

Modificato da malaparte
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Non metto certamente in dubbio l'italianità ed il valore di G.Garibaldi !

Quello che mi sorprende è l'uso del termine " purina" che fu dato

,come già detto,ad una molecola nel 1884 e quindi non noto nel1860,

salvo che sia stato aggiunto nell'edizione del 1888.

Certo che,secondo me,inserendo quel termine si toglie la genuinità

dello scritto e nulla mi vieta di pensare che possono essere stati aggiunti

fatti o cose che poco rispondono alla verità !

Non metto in dubbio neanche l'uso di quel "prodotto" per tamponare le falle

visto che a quanto pare funzionava !

 

RED

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Vero è che il termine " purina" indica il composto organico eterociclico a 5 atomi di carbonio e quattro di azoto, ma il "purino" è il liquido che cola dal letame, utilizzabile come concime. Sabatini Coletti, dizionario della lingua italiana. Garibadi è assolto :biggrin:

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Tornando a noi, valutazioni pro o contro Garibaldi a parte, è risaputo che il nostro Giuseppe era un eccellente uomo di mare e non sorriderei troppo a fronte di un impiego particolare della m...a di vacca, ricca di fibre. per la stagnatura di vie d'acqua dovute quasi certamente sconnessure del fasciame.

Ancora oggi, per sigillare perdite di paratoie in depressione (messa a secco canali di raffreddamento centrali termoelettriche), o delle barche porte di bacino, ecc... vengono usati provvisionalmente cascami di cotone (o di piombo) per il grosso, ma per la totale stagnatura lo stato dell'arte prevede l'impiego di segatura o carbonella, risucchiata per depressione, prima di procedere ad un intervento definitivo...

 

La conferma di quanto immaginavo l'ho trovata qui http://latina.biz/llora/28/11/2015/10987.html

 

....Allora Garibaldi tirò fuori il suo cilindro dal cappello: fece raccogliere una grande quantità di sterco di vacca polverizzato e ordinò di disporlo sotto la carena in prossimità della falla. Le particelle di sterco entrarono nelle fessure da cui passava l’acqua e bloccarono l’infiltrazione: il piroscafo riuscì a ripartire e Garibaldi e i suoi riuscirono finalmente a raggiungere terra a una trentina di chilometri a sud di Reggio Calabria...

 

La riparazione riguardò il Franklin ; il Torino non era una navicella come il precedente, bensì un poderoso piroscafo a ruuote, se non ricordo male, costruito in Inghilterra.

 

FQgssz.jpg

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Vabbuò...Che poi qualcuno mi spieghi come abbia potuto GG , dopo avere inviato/obbligato tutti gli uffiuciali ecc,,

come abbia potuto risolvere il problma con una cretinata del genere....

Voglio dire: il dubbio che la faccenda sia stata un cincino programmata....sorge!!!

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Vabbuò...Che poi qualcuno mi spieghi come abbia potuto GG , dopo avere inviato/obbligato tutti gli uffiuciali ecc...

Dalle mie parti e certamente altrove vige il proverbio che ben si adatta nello specifico: "quando l'acqua arriva al ..... :biggrin: ......."

 

Bando alle facezie, dato che sempre di tecnica si tratta, ricordo il procedimento principe per la stagnatura delle vie d'acqua, in navigazione, impiegato di massima sui bastimenti in legno, ma non solo: il paglietto lardato.

Pagina tratta dal Vocabolario marinaresco, Biblioteca Studi Adriatici: http://biblio1.ve.is...lio1:collezioni Betasom, bibioteca, meta-archivio di link utili

http://bsa.ve.ismar.cnr.it/fedora/repository/ismarbsa:ve00720/-/%20ismarbsa:ve00720

 

VZzCIk.jpg

 

EDIT: Al giorno d'oggi per riparare d'emergenza uno scafo metallico, senza metterlo a secco, si impiega comunemente una lamiera piana o sagomata, con guarnizione in gomma morbida o neoprene, di dimensioni leggermente maggiori della falla alla quale viene applicata.

Al centro viene preventivamente saldata una barra filettata che viene messa in forza dall'interno tramite una traversa a U, imbullonata sulla barra filettata. La tenuta è perfetta. Ebbene, anche questo "congegno", seguendo la tradizione, viene chiamato comunemente "paglietto".

Modificato da danilo43
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