Totiano* Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 a fare da contraltare a questi articoli https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=44140 , defencetalk pubblica alcnhe la nuova strategia della USNavy per il 21 secolo. Documento interessante che devo ancora leggere per bene, ma se rispecchia l'articolo emergono cose interessanti: 1. il fulcro del mondo è ormai diventato l'oceano pacifico 2. ci sono 3 nuove grandi potenze sul mare: Russia, Cina e Stati Uniti. Il mio parere, strettamente personale, è che se l'Europa non si sveglia, cominciando a fare fronte comune invece di litigarsi al suo interno con gelosie e poteri locali, sarà emarginata se non addirittura annientata. Non ho mai nascosto le mie idee europeiste, le concoscete, ma adesso come non mai mi sembra indespensabile una europa unica, con unico governo (e conseguente unica politica), unica economia e unica forza armata. Questo l'articolo al link https://www.defencetalk.com/us-navy-releases-revised-maritime-strategy-63533/ US Navy Releases Revised Maritime Strategy The sea services released a new maritime strategy, March 13, a plan that describes how the Navy, Marine Corps, and Coast Guard will design, organize, and employ naval forces in support of national security interests and homeland security objectives. The new strategy titled, A Cooperative Strategy for 21st Century Seapower: Forward, Engaged, Ready, accounts for changes in the global security environment, new strategic guidance, and a changed fiscal environment. The essential functions of the maritime strategy released in 2007 were adjusted to include a new function called “all domain access” which underscores the challenges forces face in accessing and operating in contested environments. The new strategy emphasizes operating forward and engaging partners across the globe, especially in the Indo-Asia-Pacific region. The strategy calls for increasing the Navy’s forward presence to 120 ships by 2020, up from about 97 ships today. This includes forward-basing four ballistic-missile-defense destroyers in Spain and stationing another attack submarine in Guam by the end of 2015. The Navy is scheduled to increase presence in Middle East from 30 ships today to 40 by 2020. The strategy reinforces the continued need to strengthen partnerships and alliances by stressing the importance of operating in NATO maritime groups and participating in international training exercises. Additionally, the strategy outlines plans to maintain readiness by implementing the Navy’s Optimized Fleet Response Plan which improves readiness and leads to a predictable cycle for maintaining, training and deploying carrier strike groups and amphibious ships. The document features four sections: Global Security Environment, Forward Presence and Partnership, Seapower in Support of National Security, and Force Design: Building the Future Force. LINK AL DOCUMENTO https://www.defencetalk.com/download/63534/ Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 ...Il mio parere, strettamente personale, è che se l'Europa non si sveglia, cominciando a fare fronte comune invece di litigarsi al suo interno con gelosie e poteri locali, sarà emarginata se non addirittura annientata. Non ho mai nascosto le mie idee europeiste, le concoscete, ma adesso come non mai mi sembra indespensabile una europa unica, con unico governo (e conseguente unica politica), unica economia e unica forza armata... Pienamente d'accordo. Temo però che o l'Europa diventa una Nazione, o rimane quello che è: un'alleanza economica priva di potere politico (non parliamo proprio di visione strategica o politica estera). Come mettere in sintonia venti e più Nazioni, venti e più lingue? Ci hanno provato (con la forza) Cesare, Napoleone, Hitler e, in misura molto minore, l'Austria nel 1913. Se anche ci limitassimo alla CECA (Germania, Francia, Italia e Benelux), come mettere d'accordo tedeschi e francesi? La lingua ufficiale quale sarebbe? L'inglese, il tedesco, il latino? Da Mosca a Vladivostok ci sono decine di sotto-repubbliche, ma tutti parlano russo, bene o male; da Seattle a Miami in cinquanta e più stati tutti parlano inglese; a Pechino come a Urumqi il cinese lo capiscono. Ma in Europa? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alagi Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 Ma in Europa? Personalmente non credo affatto nell'Europa: è un'entità geografica e culturale, ma proprio per le differenze insite in questa entità è - a mio avviso - impossibile pervenire in tempi brevi (ma anche lunghi) ad un'unità politica e militare. L'attuale Europa è stata creata sul modello tedesco, ed è voluta e governata da un'egemonia tedesca che rovescia l'assioma del Von Klausevitz che "... la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi". L'attuale Germania sta proseguendo la guerra che fu del Kaiser e di Hitler con mezzi economici, massacrando le economie dei paesi mediterranei. Così non si arriva da nessuna parte: si fomenta solo la disillusione - se non l'astio - nei confronti di una potenza egemone che nulla fa per i paesi più deboli e ha solo in mente i bilanci in pareggio, alla faccia di popoli in crisi grave come quello greco e come pure il nostro. Tantopiù, con i paesi dell'Europa mediterranea ormai in prima linea contro una minaccia islamica che - a differenza di noi europei - possiede un'assoluta unità di intenti, culturale e politica, con il tutto cementato da un formidabile integralismo religioso. Ma è probabile che a Berlino considerino italiani e greci più culturalmente vicini all'ISIS che alla mitteleuropa... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
danilo43* Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 Personalmente non credo affatto nell'Europa: è un'entità geografica e culturale, ma proprio per le differenze insite in questa entità è - a mio avviso - impossibile pervenire in tempi brevi (ma anche lunghi) ad un'unità politica e militare. L'attuale Europa è stata creata sul modello tedesco, ed è voluta e governata da un'egemonia tedesca che rovescia l'assioma del Von Klausevitz che "... la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi". L'attuale Germania sta proseguendo la guerra che fu del Kaiser e di Hitler con mezzi economici, massacrando le economie dei paesi mediterranei. Così non si arriva da nessuna parte: si fomenta solo la disillusione - se non l'astio - nei confronti di una potenza egemone che nulla fa per i paesi più deboli e ha solo in mente i bilanci in pareggio, alla faccia di popoli in crisi grave come quello greco e come pure il nostro. Tantopiù, con i paesi dell'Europa mediterranea ormai in prima linea contro una minaccia islamica che - a differenza di noi europei - possiede un'assoluta unità di intenti, culturale e politica, con il tutto cementato da un formidabile integralismo religioso. Ma è probabile che a Berlino considerino italiani e greci più culturalmente vicini all'ISIS che alla mitteleuropa... Affinità elettive ! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alfabravo 59* Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 Vedo che siete "euroscettici"! E come non esserlo? Eppure bisognerà trovare una soluzione, altrimenti si rischia di esser tagliati fuori dal grande Gioco dell' Economia Mondiale. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 (modificato) Ma è probabile che a Berlino considerino italiani e greci più culturalmente vicini all'ISIS che alla mitteleuropa... In che senso? Io semmai, volendo proprio cercare parallelismi, vedrei francamente il contrario (ma non vorrei essere interpretata male) : una "certa" mitteleuropa, rigida ed estremista, ha alcuni punti di contatto non certo ideologici, ma comportamentali, con certi estremismi... Non credo proprio che la Cermania consideri l’Italia più vicina all’ISIS che alla Mitteleuropa. Non perché ci stimano di più, ma (forse ) per ci stimano di meno. Mi spiego: premesso che, come ai tempi della guerra fredda, ognuna delle due parti sta cercando di affermare solo ciò che le conviene, anche se ai differenza di quei tempi, ora i media vengono utilizzati in ben altro modo, su ben altra scala, con ben altri scopi (ma mi guardo dal fare un’analisi del tema); tuttavia l’ISIS sta dimostrando - di essere una nazione (sarebbero sorpresi che lo sono nel senso “manzoniano” del termine: “una d’arme, di lingua, d’altar, di memorie, di sangue e di cor” anche se, a quel che ho capito, l’altar riassume, supera ed ingloba molti dei concetti;) sull’Italia come nazione, almeno in questo senso, ho dubbi … - di credere fanaticamente in un ideale; l’Italiano, per atavica tradizione, è scettico su tutto - di essere aggressivo, totalizzante, spietato, brutale sempre e comunque; checché ne dica Del Boca, l’Italiano non lo è, né lo è mai stato - di sapere usare l’astuzia a proprio favore (vedi come si sono procurati le armi…): in Italia Machiavelli ci ha provato, proprio perché sperava di insegnare, ma come sempre da noi gli insegnanti non hanno un uditorio attento… Insomma, siccome certo conosci questi ed altri elementi, temo che tu pensi che la Mitteleuropa consideri l'ISIS culturalmente simile all'Italia nel senso di spregio per la cultura? Be', anche qui, l'ISIS aggredisce, l'Italia trascura... Modificato 21 Marzo, 2015 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 21 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 21 Marzo, 2015 (modificato) L'attuale Germania sta proseguendo la guerra che fu del Kaiser e di Hitler con mezzi economici, massacrando le economie dei paesi mediterranei. Sull'Ansa, ora ora, si cira la copertina di Der Spiegel...http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/03/21/copertina-spiegel-shock-merkel-nazista_264e46bc-c173-4673-889b-17b81e381287.html Modificato 21 Marzo, 2015 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LT Melekhin * Inviato 22 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 22 Marzo, 2015 Personalmente non credo affatto nell'Europa: è un'entità geografica e culturale, ma proprio per le differenze insite in questa entità è - a mio avviso - impossibile pervenire in tempi brevi (ma anche lunghi) ad un'unità politica e militare. L'attuale Europa è stata creata sul modello tedesco, ed è voluta e governata da un'egemonia tedesca che rovescia l'assioma del Von Klausevitz che "... la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi". L'attuale Germania sta proseguendo la guerra che fu del Kaiser e di Hitler con mezzi economici, massacrando le economie dei paesi mediterranei. Così non si arriva da nessuna parte: si fomenta solo la disillusione - se non l'astio - nei confronti di una potenza egemone che nulla fa per i paesi più deboli e ha solo in mente i bilanci in pareggio, alla faccia di popoli in crisi grave come quello greco e come pure il nostro. Tantopiù, con i paesi dell'Europa mediterranea ormai in prima linea contro una minaccia islamica che - a differenza di noi europei - possiede un'assoluta unità di intenti, culturale e politica, con il tutto cementato da un formidabile integralismo religioso. Ma è probabile che a Berlino considerino italiani e greci più culturalmente vicini all'ISIS che alla mitteleuropa... Quoto. Giusto per restare OT, ma buttandola sul ridere, guardando oltre, beninteso con moltissima immaginazione, temo di vedere addirittura due Europe anziché una: la prima, occidental-marittima, con sede Strasburgo, formata da Portogallo, Spagna, Francia, Italia, UK (sempre che non mandi tutti a quel paese) che funziona meglio di quella di adesso, perché il problema è mettere d'accordo quattro (cinque con UK) interlocutori anziché più di venti; la seconda, central-terrestre, con sede Berlino, formata da Benelux, Germania, Austria, Slovenia, più tutte le terre emerse tra il Mar Baltico, il Mar Mediterraneo, il Mar Nero e la Grande Russia (che nel frattempo si è ripresa Bielorussia e Ucraina), meno la Grecia, che funziona molto meglio di quella di adesso, perché non ci sono (più) interlocutori da mettere d'accordo. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 22 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 22 Marzo, 2015 (modificato) Da alcuni anni nei miei viaggi (per carità, solo turistici, anche se spesso by myself e by bus, il che cambia ed accelera la prospettiva) cerco di conoscere meglio i mitici Baltici (e parte della grande URSS) Mi piacerebbe che se ne occupasse Berlino. In fondo, la Grande Austria di cui sono eredi, ecc... Sì, credo l'idea di Melekhin non sia male... tocca a loro! Marco/Totiano, per tornare al tema: tu invochi un risveglio dell'Europa....ma temo non sia, a mio parere, possibile, per il semplice fatto che l'Europa non esiste. E' solo un'esprssione geografica (v. Metternich, giustamente, a proposito dell'Italia, Congresso di Vienna, 1815) Modificato 22 Marzo, 2015 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 22 Marzo, 2015 Segnala Share Inviato 22 Marzo, 2015 la seconda, central-terrestre, con sede Berlino, formata da Benelux, Germania, Austria, Slovenia, più tutte le terre emerse tra il Mar Baltico, il Mar Mediterraneo, il Mar Nero e la Grande Russia i piacerebbe che se ne occupasse Berlino. In fondo, la Grande Austria di cui sono eredi, ecc... Sì, credo l'idea di Melekhin non sia male... tocca a loro! Vi rammento da cosa nasce il primo embrione dello stato prussiano, dalla crociata dei cavalieri teutonici nella zona dei paesi baltici e zone limitrofe. Hanno la vocazione per gestire quella zona Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 22 Marzo, 2015 Autore Segnala Share Inviato 22 Marzo, 2015 In effetti non un risveglio, quell'Europa è esistita solo nei sogni di gradi Statisti degli anni 60, purtroppo. Ma capire (finalmente) che esistono delle esigenze comuni e interessi di molti (europei) invece che di pochi (se volete di poche gilde) sarebbe davvero opportuno. E magari il nobile popolo italiano comincerebbe a trovare meno individualismo e piu senso dello Stato. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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