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Una Base Navale Americana Nel Golfo Di La Spezia (1848 - 1870


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Titolo: UNA BASE NAVALE AMERICANA NEL GOLFO DI LA SPEZIA (1848 - 1870)

Autore:Gian Piero PIERONI

Casa Editrice: Edizioni GIACCHE'

Anno:2012

Pag: 117; numerosi grafici & disegni

Dim. (cm): 23 X 16,5

Prezzo: Euro 15,00

Reperibilità: ottima

 

2rrm6c7.jpg

 

RECENSIONE.

 

Una cosa è certa! Gli Americani non appena liberatosi dei "padroni" Inglesi capirono che per contare sulla scena mondiale dovevano dotarsi di una Marina: è proprio il caso di dire che l' allievo ha superato il maestro!

 

Con questa opera di nicchia l'A. ci racconta un' aspetto della Politica Navale Statunitense in Mediterraneo: un mare chiuso, ma sempre all' attenzione degli Americani qualunque amministrazione fosse al potere.

 

Per quanto riguarda il Golfo di La SPezia il PIERONI ricorda che il primo veliero Statunitense a farvi ingresso fu il MERCANTE che andò ad ormeggiare presso il Lazzaretto del Varignano, ove allora risiedeva il Magistrato di Sanità, avendo avuto aluni morti a bordo. Curiosamente il fatto avvenne il 12 Ottobre 1846: anniversario della Scoperta dell' America!

 

Fu poi nel 1848 che il Governo Statunitense fece richiesta a quello Piemontese di poter affittare per tre anni una baia del Golfo. Inizialmente fu assegnato il Seno del Varignano, poi quello delle Grazie, infine presso Panigaglia gli Americani presero in affitto le due chiese sconsacrate di S. ANNA e S. ANDREA più altre proprietà.

 

Tale concessione rimase fino al 1864 circa e poi non venne più rinnovata perchè la nostra giovane Marina aveva deciso di costruire l' attuale grande Arsenale con numerose "pertinenze" e quindi aveva bisogno di molto spazio.

La costruzione di MARINARSEN SP venne seguita con attenzione dagli Americani: all' inaugurazione della struttura (28 Agosto 1869) era presente l' Amm. David FARRAGUT.

 

Una presenza limitata nel tempo e nello spazio, quindi, ma che l' A ha ben ricostruito avvalendosi di numerosi documenti che possiamo osservare dalla pag. 77 alla fine. Presenti altresì molti accenni alla nostra Storia Risorgimentale.

 

Bella la copertina del libro raffigurante un dipinto di Agostino FOSSATI che mostra il Golfo di La SPezia dalle alture dietro a Lerici. Le "coffe militari" delle due navi testimoniano lo stretto connubio tra questi luoghi ameni e la MARINA MILITARE!

Edited by Alfabravo 59
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Bella la copertina del libro raffigurante un dipinto di Agostino FOSSATI che mostra il Golfo di La SPezia dalle alture dietro a Lerici. Le "coffe militari" delle due navi testimoniano lo stretto connubio tra questi luoghi ameni e la MARINA MILITARE!

 

4pw0lc.jpg

 

Per maggior chiarezza...

Edited by Alfabravo 59
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Prima ancora, si erano formati legami colla Marina Napoletana e Siciliana prima, e con quella delle Due Sicilie, che non erano meramente logistici come in tempi recenti vorrebbero lasciar credere, ma erano ben più sostanziali (a richiesta posso passare il link al diario della prima spedizione americana a Tripoli, da cui emerge un ruolo ben più sostanziale della gente di Mare napoletana e Sicula), legami la cui influenza obiettivamente arriva sin' oggi: nessuno si è mai domandato come mai è esistita qui una preferenza per le Navi di medio tonnellaggio ben armate e protette ?

Io reputo questo eredità della presenza nel Meridione del prototipo, ossia le grosse fregate note come "old Ironsides", che vennero riprodotte nella Marina delle Due Sicilie, l' ultima delle quali divenne il primo Garibaldi; la filosofia di base rimase quindi, e sarebbe lungo elencare tutte le Navi che a parità di tonnellaggio (se non addirittura leggermente inferiore) erano superiori alle equivalenti estere; e gli esempi migliori li si trovano proprio nelle navi intermedie, i grandi Incrociatori quali i Garibaldi degli anni '90 del secolo scorso, e i Pisa e San Giorgio (vittime dell' introduzione del Dreadnought, ma indubbiamente tra i più potenti incrociatori corazzati)

 

beh, credo che ci sarà un bel dibattito....

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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Prima ancora, si erano formati legami colla Marina Napoletana e Siciliana prima, e con quella delle Due Sicilie, che non erano meramente logistici come in tempi recenti vorrebbero lasciar credere, ma erano ben più sostanziali (a richiesta posso passare il link al diario della prima spedizione americana a Tripoli, da cui emerge un ruolo ben più sostanziale della gente di Mare napoletana e Sicula),

Potrebbe sembrare un parlare un "pro domo mea"...ma siccome il saggio di cui sto per parlare invece è di Leopard/Vincenzo Meleca, mi sento più libera. :wink:

Manco a farlo apposta, nel nostro ultimo libro Leopard parla di un episodio abbastanza particolare, quello di "Salvatore Catalano , il siciliano che salvò l'onore dalla Marina americana".

Si parla di tangenti a favore del pascià di Tripoli...blocco navale USA...barbareschi e umiliazioni americane, accordi ufficiali tra USA e Ferdinando I° Borbone, ... roba da cinema!

Semmai, sarà lui a intervenire di seguito nel post.

PS. naturalmemnnte , incendi ed esplosioni

LincendiodellafregataPhiladelphia_zps53c

Edited by malaparte
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... "Salvatore Catalano , il siciliano che salvò l'onore dalla Marina americana".

A pag.15 è appena citato l' episodio del PHILADELPHIA e del T.V. Stephen DECATUR.

 

Non vien invece menzionata la rissa che scoppiò fra gli equipaggi Americani in occasione dell' inizio della Guerra di Secessione (1861 - 1865). I Regi Carabinieri dovettero intervenire per separare i contendenti e placare gli animi.

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"A pag.15 è appena citato l' episodio del PHILADELPHIA e del T.V. Stephen DECATUR"

Ad onor del vero, alla presenza di una squadra navale statunitense nel Mediterraneo, alla cattura della fregata Philadelphia ed alla sua successiva distruzione ad opera dei marines comandati dal capitano Stephan Decatur ma guidati nella rada di Tripoli dal pilota siciliano Salvatore Catalano dedico nel libro di Malaparte e mio l'intero primo capitolo ed una dozzina di pagine....

Certo, avrei potuto scrivere anche di più su un episodio che avrebbe potuto (e dovuto...) gettare un bel discredito sull'US Navy (la cattura di una sua nave da parte dei pirati barbareschi) e sull'ardita azione che lo concluse (l'abbordaggio e la distruzione), suscitando l'ammirazione dell'ammiraglio Nelson (che così lo commentò "The most bold and daring act of the age"), ma non era questa la nostra intenzione, che puntava sin dall'inizio del nostro lavoro a voler ricordare in modo agile alcuni italiani poco conosciuti protagonisti -od anche soltanto comprimari -di alcuni episodi storici

 

"Non vien invece menzionata la rissa che scoppiò fra gli equipaggi Americani in occasione dell' inizio della Guerra di Secessione (1861 - 1865). I Regi Carabinieri dovettero intervenire per separare i contendenti e placare gli animi."

Giustamente non viene menzionata perchè non attinente al tema del libro, ben riassunto dal suo titolo, "Strani Italiani"

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"A pag.15 è appena citato l' episodio del PHILADELPHIA e del T.V. Stephen DECATUR"

Ad onor del vero, alla presenza di una squadra navale statunitense nel Mediterraneo, alla cattura della fregata Philadelphia ed alla sua successiva distruzione ad opera dei marines comandati dal capitano Stephan Decatur ma guidati nella rada di Tripoli dal pilota siciliano Salvatore Catalano dedico nel libro di Malaparte e mio l'intero primo capitolo ed una dozzina di pagine....

 

 

Leopard, si stava solo ampliando il discorso sulla presenza americana nel Mediterraneo...Alfabravo alludeva ovviamente alla pagina 15 del libro di Pieroni, tema della discussione :wink:

In effetti, credo che pochi dei "non addetti ai lavori" sapessero dela presenza americana alla Spezia. E tantomeno dell'intervento dei carabinieri per "domare" le opposte fazioni di americani!|

La copertina è davvero bella. Ho scoperto che Agostino Fossati ha dipinto parecchi momenti "navali". Ce n'è da arricchire la sezione "Galleria dipinti marinari" in Quadrato....

Edited by malaparte
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beh, non mi riferivo al testo di Leopard1 però alla fonte semiprimaria sull' internet archive (in questo momento in manutenzione, editerò per il link effettivo al .pdf/djvu dopo, che quindi non ho sottomano) contenente estratti del diario e rapporto di missione del Commodoro Preble nel Mediterranneo durante il 1803-4) che va letto un po' tra le righe...

 

Saluti,

dot. Piergiorgio.

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