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Ex Corvetta Italiana Nella Marina Australiana?


malaspina

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Comandanti,

leggendo il libro RESA CON CONDIZIONI, di W.E. Johns e R.A. Kelly come già accennato in altro topic, rigardante la vita in marina del Johns a bordo del HMS EXETER e successivo affondamento, con tre anni trascorsi in un crudele campo di prigionia giapponese, a pagina 239, cioè alla penultima di questo libro, nel contesto della liberazione di questi prigionieri del campo di Macassar in Indonesia, avvenuto tramite l'arrivo via mare con una piccola forza navale, l'autori citano questa frase:

 

"[i] Era una squadra australiana che giungeva su tre piccole navi, una delle quali una piccola corvetta italiana, preda bellica."[/i]

 

Ieri sera ho cercato di capire a che unità ex italiana si riferissero gli autori, ma non sono arrivato a conclusione.

qualcuno di voi ha idea di qual corvetta o piccola unità italiana sia stata preda bellica australiana?

 

Oppure è un refuso!

Modificato da malaspina
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a memoria... nessuna non fosse altro che nessuna corvetta italiana (le 29 Gabbiano) ha mai preso parte ad attività bellica nel settore Indiano.. al limite si può pensare a una delle unità del gruppo dislocato in Estremo Oriente al momento della dichiarazione di guerra... forse intendeva la cannoniera Carlotto (?)

Modificato da walter leotta
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a memoria... nessuna non fosse altro che nessuna corvetta italiana (le 29 Gabbiano) ha mai preso parte ad attività bellica nel settore Indiano.. al limite si può pensare a una delle unità del gruppo dislocato in Estremo Oriente al momento della dichiarazione di guerra... forse intendeva la cannoniera Carlotto (?)

 

Il Carlotto no, perchè fu autoaffondato a settembre del 1943 nei pressi di Shanghai e successivamente recuperato dai giapponesi prima e dai cinesi poi. Analoga sorte ebbe il Lepanto.

Direi che si tratta, più che di un refuso, di un errore dell'autore. Purtroppo - spesso - in questo tipo di volumi è facile incontrare inesattezze di questo genere.

S.e. e o., nessuna nave italiana - mercantile o militare - diventò preda bellica australiana al termine del conflitto.

Trasferisco il topic in "Storia - le navi".

Modificato da Alagi
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Ipotesi: e si magari si riferisse all'Eritrea, rifugiatasi a Colombo, che prima del rimpatrio compì una crociera del nostro personale in Estremo Oriente? Se non erro c'era anche il Carabiniere, ed entrambi erano parte del Comando Superiore Navale in Oceano Indiano...

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Anch'io avevo pensato all'Eritrea, ma non ho trovto conferme in merito a questo eventuale momentaneo impegno con le forze navali australiane.

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Ipotesi: e si magari si riferisse all'Eritrea, rifugiatasi a Colombo, che prima del rimpatrio compì una crociera del nostro personale in Estremo Oriente? Se non erro c'era anche il Carabiniere, ed entrambi erano parte del Comando Superiore Navale in Oceano Indiano...

 

Anch'io avevo pensato all'Eritrea, ma non ho trovto conferme in merito a questo eventuale momentaneo impegno con le forze navali australiane.

 

Verificherò appena possibile sul libro del com.te Iannuzzi dell'Eritrea (pubblicato anni fa come supplemento dalla Rivista Marittima). Così a memoria non mi sembra che l'Eritrea sia mai stata a Macassar; in ogni caso, diventò - ahimè - preda bellica francese...

Modificato da Alagi
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Non potrebbe essere una corvetta della marina che facesse esercitazioni antisom con gli alleati? Ovviamente sotto bandiera italiana.

 

No, perchè nessuna corvetta italiana è mai stata a Est del Canale di Suez.

 

@Capo Malasina:

Potresti postare - se possibile - l'intera pagina in cui si parla di questo fatto? Continua a pensare che sia una topica dell'autore, se non addirittura una "bufala"...

Modificato da Alagi
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Se non erro c'era anche il Carabiniere, ed entrambi erano parte del Comando Superiore Navale in Oceano Indiano...

 

Il Carabinieri sicuramente no, non mi risulta essere mai stato in Oceano indiano e men che meno essere stato preda bellica degli australiani, lo ben so perchè c'era imbarcato mio nonno e una decina di anni fa mio padre ha raccolta molta documentazione per farne un modello. Era un caccia della foltissima classe Soldati e si salvò alla battaglia dei convogli. Il 16 febbraio 1942 venne colpito da un siluro che gli asportò la prora proprio da sotto la tuga centrale e rientrò a Messina ridotto ad un mozzicone di nave con le sue macchine rifiutando l'ausilio dei rimorchiatori. Sottoposto a immediati lavori di recupero, la prua gli fu rimpiazzata con quella del Granatiere "se non erro", che all'epoca o era ancora sullo scalo di costruzione o anch'esso era in bacino per altre riparazioni, perdonate ma non ricordo. Dopo l'affondamento della corazzata Roma ne raccolse alcuni naugraghi e li condusse alle Baleari dove rimase internato col suo equipaggio. Subì leggere e quasi impercettibili modifiche all'alberatura nel 1947 e ben più radicali lavori di ammodernamento nel 1955, sia lui che tutti gli reduci della medesima classe e quelli della Classe Poeti. Nonostante il gravoso costo, tali lavori gli assicurarono "solo altri" 10 anni di vita. Fu disarmato nel 1965 e varato nel lontano 1938. Ancora oggi la sua ruota del timone (sbarcata coi lavori del '47) è conservata al museo di Spezia. Dopo il disarmo è stato usato come bersaglio per gli Incursori.

 

Modello 1938

 

Carabiniere.jpg

 

 

Modello 1955

 

Fotocarabiniere.jpg

 

Prima del disarmo, ormai nave esperienza con il 76/62 Oto-Melara imbarcato a prora

 

Carabiniere_A5314.jpg

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A meno che la memoria non mi giochi brutti scherzi, mi sembra proprio di ricordare che in Oceano Indiano, durante la nostra cobelligeranza e nei mesi immediatamente successivi alla fine delle ostilità contro il Giappone, operarono il Carabiniere, l'Eritrea, oltre ai sommergibili Vortice e Brin. L'internamento del Gruppo Marini a Port Mahon terminò comunque nel gennaio 1945.

 

EDIT: No, non Vortice ma Giada. Giada e Brin. Confermo: Il Carabiniere arrivò il 31 maggio 1945.

Modificato da brin
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Accidenti Brin, questa si che è bella... Il libro sul quale si basò mio padre per le ricerche era dell'Ufficio storico della Marina, un volume della fine degli anni 60 che appunto, tra i caccia più moderni (per l'epoca) riportava addirittura l'Intrepido, eppure di questa cosa della co-belligeranza e dell'attività in Oceano Indiano non c'era traccia. Davvero strano... :s12:

Grazie di avermelo detto...

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@Capo Malasina:

Potresti postare - se possibile - l'intera pagina in cui si parla di questo fatto? Continua a pensare che sia una topica dell'autore, se non addirittura una "bufala"...

 

Posso anche postarla, ma oltre alle poche righe che ho riportato non c'è altro che faccia riferimento a questo fatto.

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Accidenti Brin, questa si che è bella... Il libro sul quale si basò mio padre per le ricerche era dell'Ufficio storico della Marina, un volume della fine degli anni 60 che appunto, tra i caccia più moderni (per l'epoca) riportava addirittura l'Intrepido, eppure di questa cosa della co-belligeranza e dell'attività in Oceano Indiano non c'era traccia. Davvero strano... :s12:

Grazie di avermelo detto...

 

Onestamente non saprei che dirti… Pensa che nel volume di Memorie dell'Ammiraglio De Courten si parla addirittura di due cacciatorpediniere presenti in Oceano Indiano, oltre alle unità già citate, che però non vengono nominate espressamente. Se qualcuno potesse confermare o smentire...

Modificato da brin
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La prima nave australiana ad arrivare a Makassar, il 21 settembre 1945, fu la fregata "BARCOO", della classe River versione australiana. Rohwer e Hummelchen ("Chronology of the War At Sea") non menzionano altre unità presenti.

 

Tuttavia, devo dire a Maurizio Brescia che almeno una nave mercantile italiana preda bellica dell'Australia c'era alla fine del conflitto.

 

Il 10 giugno 1940 le due grandi motonavi miste del Lloyd Triestino ROMOLO e REMO erano entrambe in acque australiane.

ROMOLO, 9780 tsl e 12032 tpl, costruita dallo Stabilim. Tecnico Triestino, varo il 29.5.1926 e completamento nel novembre 1926, era salpata da Brisbane (Mar dei Coralli) il 5 giugno 1940 per cercar di raggiungere Yokohama, nonostante gli sforzi locali per ritardarne la partenza. La nave venne fatta tallonare dall'incrociatore ausiliario australiano HMAS MANOORA, 10856 tsl e 16,5 nodi, armata con sette cannoni da 152 millimetri e dotata di un idrovolante WALRUS, già nave passeggeri della Adelaide SS. Co., costruita nel 1935 e in servizio come incrociatore ausiliario dal 12 dicembre 1939. Durante la notte ROMOLO riuscì a sottrarsi al contatto visivo con il suo inseguitore. Tuttavia subito dopo l'annuncio dello scoppio delle ostilità, un piroscafo inglese riferì di aver visto una nave che cercava di camuffarsi in una posizione a sud est di San Cristobal (Isole Salomone); ed infatti nella foto che posto si vede una ripitturazione non completata. Il MANOORA riuscì quindi a ritrovare il 12 giugno la motonave italiana, che preferì autoaffondarsi rispetto alla cattura. Dopo aver raccolto passeggeri ed equipaggio, il MANOORA sparò sette colpi di artiglieria per accelerare l'affondamento.

 

Ma quella che ci interessa di più qui è la sorte dell'altra motonave, la REMO, 9780 tsl e 11100 tpl, varata dallo STT il 14.8.1926 e completata nel gennaio 1927. La motonave si trovava l'11 giugno 1940 in porto a Fremanle sulla costa australiana verso l'Oceano Indiano, e qui fu catturata. Venne requisita dal governo australiano, e non dal governo britannico come scrive il "Navi Mercantili perdute" dell’USMM, tant'è vero che nel settembre 1940 ricevette il nome REYNELLA e non già un nome del tipo EMPIRE… Rimase in mani australiane per tutta la durata della guerra e anche dopo, e venne restituita al Lloyd Triestino solo nel novembre 1949. Nel 1950 subì un incendio durante i lavori di raddobbo a Trieste, e nel settembre 1951 riprese servizio come nave da carico per la SITMAR. Rinominata SAN SERGIO nel 1952 e demolita a Kure il 9 agosto 1959.

 

Evidentemente nulla di simile a una piccola corvetta, ma può darsi che il REYNELLA abbia giocato un qualche ruolo nel recupero degli ex prigionieri di Makassar (è solo un’ipotesi).

 

La foto del ROMOLO e il disegno del MANOORA sono tratte da “Australian & New Zealand Warships 1914-1945”, di Ross Gillett, Doubleday Australia, 1987.

 

La foto del REMO viene da “USMM, Navi Mercantili Perdute”, 1997

 

Francesco De Domenico

 

 

 

foto0001zf8.jpg

 

foto0002yh7.jpg

 

foto0003po4.jpg

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Interessanti ipotesi e aggiornamenti sulla vicenda.

Ma sullo specifico, si parla di tre piccole navi, quindi è da escludere anche solo per le dimensioni il mercantile citato.

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Ringrazio Francesco De Domenico per le interessanti notizie sul piroscafo Remo. In effetti, i miei dati erano limitati a quanto riportato dal "Navi mercantili perdute": si tratta quindi di un aggiornamento che - penso - nesun altro conosceva.

Suggerirei a Francesco di segnalare il fatto all'USMM, in modo che si possa provvedere alla correzione in un'eventuale, futura edizione di "Navi mercantili perdute".

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Caro Brescia,

 

Troppi sono i limiti del Navi Mercantili Perdute, che comprende centinaia di motovelieri ma omette decine e decine di navi ex francesi, ex neutrali, italo/tedesche ecc.

 

Quanto al REMO/REYNELLA, le mie fonti sono plurime: il classico Jordan, il Mitchell/Sawyer "Empire Ships" (by default),

il Miramar Ship Index, il buon Repertorio di Marina Mercantile di Barbensi e (sopratutto) Spazzapan dell' AIDMEN.

 

Un saluto cordiale,

 

Francesco De Domenico

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Provo a buttare un ipotesi:

 

e se "ex italiana" non stesse per "preda bellica" ma "gia' di bandiera Italiana" ?

 

mi spiego meglio: se fosse un ausiliaria RAN requisita che era stata in precedenza una nave del commercio Italiana ?

 

Noto anche che l' autore delle memorie era stato catturato nel 1942, quindi la sua conoscenza del tipo Corvette si limiterebbe alle prime Flowers, che erano molto di derivazione mercantile, quindi potrebbe, anche nell' emozione della sua liberazione, avere equivocato il tipo dell' Unita'.

Va anche detto che l' Australia stessa riteneva improbabile la possibilita' di essere direttamente esposta alle offese belliche, tant' è che la RAN era intesa principalmente come sostegno alla RN in tempo di Guerra (Capo Spada, ad esempio); quindi nel vedere la "marea gialla sulla porta di casa" credo proprio che abbiano requisito tutto il requisibile, che in questo caso sarebbe principalmente preso dalle navi del commercio non utilizzabili per il sostegno della Madrepatria; quindi non è improbabile che una nave di piccolo tonnellaggio Italiana, che in qualche modo negli anni '20 o '30 sia passata ad un armatore australiano, venisse requisita nel clima del periodo intorno alla Battaglia del Mar dei Coralli.

 

Più tardi do' un occhiata al Conway's arancio :s02: anche se tende ad essere schematico sul naviglio minore ed ausiliario, forse qualcosa di interessante emerge....

 

Saluti,

Dott. Piergiorgio.

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Caro Dott. Piergiorgio,

 

non credere che non ci avessi già pensato. Ho fatto un’accurata ricerca sul volume del Gillett, che contiene di tutto, fino alle motobarche e alle chiatte comprese.

Pensavo di aver trovato qualcosa di promettente quando ho visto che due dragamine ausiliari si chiamavano HMAS MEDEA, ex mercantile CIRCE; e HMAS MERCEDES, ex mercantile MEDUSA. Solo che, ahimé, si tratta di due piccoli piroscafi, rispettivamente di 778 e 793 tonnellate di stazza lorda, costruiti nel 1912 e 1913 dal cantiere Taikoo di Hong Kong per conto dell'armatore Ocean SS Co. (Alfred Holt) di Liverpool/Hong Kong. Non hanno mai cambiato nome, sono stati requisiti dalla Royal Navy nel novembre 1939 e dalla RAN il 6 luglio 1942. Tolti dal servizio entrambi il 23.5.1945 e restituiti all’armatore. Demoliti a Sydney nel primo trimestre 1947.

Temo che con l’Italia c’entrino piuttosto poco, malgrado i nomi.

 

Francesco De Domenico

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Posto il link con un sito di storia navale in cui si ricostruisce la storia della fregata BARCOO e quindi anche l'episodio di MACASSAR: www.navyhistory.org.au/hmas-barcoo/

 

L'altro sito fa riferimento a un libro che racconta nei dettagli la storia della nave: http://www.librarycatalogue.act.gov.au/ipa...x=AUTHORP#focus

Modificato da de domenico
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