steeljackal Inviato 13 Febbraio, 2008 Segnala Share Inviato 13 Febbraio, 2008 (modificato) Riposto questo contributo che avevo messo poco prima dell'attacco informatico, aggiungendo qualcosa Pagina 1 della "Storia della 101st Aviotrasportata" dai rappori ufficiali dell'esercito, conservati nell'archivio nazionale degli Sati Uniti a Washington DC Paragrafo 1 Storia della 101st Divisione aviotrasportata nell'invasione dell'Europa occidentale, dal 6 giugno 1944 al 30 giugno 1944. Nella tarda estate del 1942, un Generale dell'esercito statunitense, il Maj. Gen. William C. Lee, parlò a migliaia di soldati annunciando che la loro divisione aveva "un appuntamento col destino". Paragrafo 3 Considerando la natura del nostro armamento e le tattiche che perfezioneremo, sarà nostro compito effettuare operazioni di altissimo rilievo militare e interverremo dove c'è una necessità estrema e immediata. Vorrei ricordarvi che il nostro simbolo è la grande aquila americana. E' un simbolo appropriato per una divisione che schiaccerà il nemico scendendo dal cielo come il fulmine. Paragrafo 4 La storia che faremo, il rocordo delle conquiste che speriamo di scrivere negli annali del popolo e dell'esercito americani, dipendono interamente e completamente dagli uomini di questa divisione. Ogni persona, ogni ufficiale, ogni militare deve quindi considerarsi parte necessaria di uno strumento potente e complesso per la sconfitta dei nemici della nazione. Tutti nei nostri compiti, dobbiamo capire che non siamo solo un mezzo, ma un mezzo indispensabile per raggiungere la vittoria. Non esagero, quindi, nel dire che il futuro stesso, che ci aspettiamo di contribuire a formare, è nelle mani dei soldati della 101st Divisione aviotrasportata. Il 5 giugno 1944, il comandante supremo generale Eisenhower incontra il 502nd Reggimento paracadutisti, 101st Aviotrasportata (l'unità del Capitano Winters faceva parte del 506th). Il 502nd Paracadutisti è stata l'unica unità americana incontrata dal comandante supremo nel D-1, il giorno prima dell'invasione. Erano previste perdite per l'80 percento. Tornando al telefilm, conclusiva della serie TV è la citazione dell'Enrico V di Shakespeare (atto IV, scena III) da parte di Carwood Lipton, da cui viene tratto il titolo: «From this day to the ending of the World, but we in it shall be remember'd; we few, we happy few, we band of brothers; for he to-day that sheds his blood with me shall be my brother.» Traduco: «E sino alla fine del Mondo, giorno non passerà senza che vengano menzionati i nostri nomi; Felici noi, noi pochi, noi schiera di fratelli; poiché chi oggi spargerà il suo sangue con me sarà mio fratello.» Modificato 13 Febbraio, 2008 da steeljackal Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Odisseo Inviato 13 Febbraio, 2008 Segnala Share Inviato 13 Febbraio, 2008 «From this day to the ending of the World, but we in it shall be remember'd; we few, we happy few, we band of brothers; for he to-day that sheds his blood with me shall be my brother.»Traduco: «E sino alla fine del Mondo, giorno non passerà senza che vengano menzionati i nostri nomi; Felici noi, noi pochi, noi schiera di fratelli; poiché chi oggi spargerà il suo sangue con me sarà mio fratello.» Bellissima la citazione, sia in inglese che nella tua traduzione. Andrebbe bene anche come motto per Betasom ... dopo la giornata di ieri. :s05: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Capitano Nemo Inviato 13 Febbraio, 2008 Segnala Share Inviato 13 Febbraio, 2008 Andrebbe bene anche come motto per Betasom ... dopo la giornata di ieri. Ah ah ah io la voterei come motto Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
steeljackal Inviato 25 Febbraio, 2008 Autore Segnala Share Inviato 25 Febbraio, 2008 (modificato) Equipaggiamento da paracadutista Durante il D-day, i soldati più fortunati portavano da 30 a 40 chili di equipaggiamento. Quelli meno fortuanti avevano gran parte dell'equipaggiamento (la loro arma primaria, l'esplosivo e altri oggetti) in sacche da gamba che venivano spesso perdute durante il lancio. Le strappava appena dopo il lancio il getto dell'elica. Per lanciarsi su un territorio sconosciuto, i paracadutisti dovevano essere preparati a qualsiasi condizione o situazione dovessero incontrare. Il normale equipaggiamento di un paracadutista del D-day comprendeva fucile, baionetta, munizioni, esplosivi, acqua, coltelli, razioni, maschera antigas, kit da pasto, bussola, corda, bende, kit igienico, tagliacavi ed effetti personali. Quasi tutti questi oggetti erano in sacche attaccate all'uniforme. Modificato 25 Febbraio, 2008 da steeljackal Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
samurai Inviato 26 Febbraio, 2008 Segnala Share Inviato 26 Febbraio, 2008 Come paracadutista non posso far altro che apprezzare il bellissimo articolo e gli interessanti contributi.. bravi! I Comti di Betasom non sono attivi solo in mare, anche in cielo e in terra.. :s20: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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