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Su 27 Flanker


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Nei primi anni ’70 l’Unione Sovietica decise di sviluppare un caccia che fosse capace di contrastare l’americano F-15 Eagle, selezionato dall’USAF nel 1969.

La specifica per il nuovo caccia fu denominata TPFI e prevedeva un caccia pesante, di elevate prestazioni, in grado di operare da piste relativamente corte (1.200 metri).

La Sukhoi fu incaricata della progettazione, e il 10 maggio del 1977 il prototipo, con sigla di progetto T-10-1, staccava le ruote dalla pista dell’aeroporto di Zhukovsky, all’epoca conosciuto dalla NATO come aeroporto di Ramenskoye.

Gli analisti americani, osservando le foto del prototipo riprese dai satelliti spia, lo denominarono provvisoriamente Ram-K.

Le prove in volo dei prototipi non diedero i risultati previsti, tanto che il progetto dovette essere sottoposto a varie modifiche, e il prototipo definitivo, denominato T-10S-1, volò soltanto il 20 aprile del 1981.

La NATO denominò ufficialmente il nuovo caccia sovietico con la sigla SU-27 Flanker.

Il Flanker è un caccia pesante da superiorità aerea, e si confronta con pochissimi altri modelli contemporanei: in pratica soltanto con l’F-15 Eagle e con l’F-14 Tomcat.

Il velivolo è un bimotore, monoposto, con ala media e superfici Lerx, doppia deriva verticale e timoni orizzontali.

L’aereo è instabile e pertanto è controllato attraverso un sistema FBW.

Il Flanker è entrato in servizio a partire dal 1986, ed ha subito impressionato per la sua potenza e le sue qualità di volo.

Uno dei prototipi, appositamente modificato, stabilì il record mondiale di arrampicata a 15.000 metri, ottenendo il tempo di 70 secondi e 33 centesimi: 7 secondi in meno rispetto allo Streak Eagle, la versione da record dell’ F-15 americano.

Durante le esibizioni negli Air Show, il SU-27 stupì tutti gli osservatori per la sua maneggevolezza, e in particolare per la manovra denominata “Cobra di Pugachev†dal nome del pilota collaudatore che l’ha messa in pratica. In questa manovra il caccia solleva repentinamente il muso fino ad arrivare a un angolo d’attacco di 90 gradi e più, fermandosi nell’aria, poi il muso si riabbassa e il velivolo riprende la sua rotta originaria senza perdita di quota.

 

I motivi reali, però, per i quali il SU-27 Flanker è ritenuto un caccia estremamente potente (per molti analisti è il più potente oggi sul mercato, escludendo solo l’F-22), sono questi:

 

Il Flanker ha un impianto propulsivo estremamente potente.

La spinta dei suoi due turbofan raggiunge le 25 tonnellate, a fronte di un peso medio in configurazione aria-aria che si aggira sulle 21-22 tonnellate. Ciò significa che il velivolo ha un rapporto spinta/peso intorno a 1,2. E’ un valore migliore rispetto a quello dell’F-15C che si aggira su 1,1. Anche la sua velocità di salita è di circa 300 m/s contro i 250 dell’F-15.

Il Flanker è estremamente maneggevole: oltre al rapporto spinta/peso favorevole, vanta un rateo massimo di virata sostenuta superiore ai 22 gradi al secondo (contro i 16 gradi/sec dell’Eagle). L’ampia superficie di portanza garantisce un carico alare molto basso, nell’ordine dei 370 kg/mq, molto vicino al valore di 350 kg/mq dell’Eagle.

Il Flanker è un caccia costruito in maniera molto più accurata rispetto agli altri modelli sovietici, anche rispetto al MiG-29.

I suoi motori, ad esempio, hanno una vita utile che raggiunge le 5000 ore nelle ultime versioni, un valore molto superiore rispetto alle 350 ore del MiG-29 base, e perfettamente in linea con i migliori standard occidentali.

Il Flanker ha un’avionica molto sofisticata per gli standard sovietici. Il suo radar NIIP N-001 Mech (codice NATO `Slot Back') ha una portata di 100 km contro un bersaglio delle dimensioni di un caccia (3 metri quadri di RCS) e le ultime versioni hanno radar multimodali ancor più potenti e con capacità di ingaggio multiplo. Si tratta di prestazioni ancora inferiori rispetto ai radar occidentali, ma di tutto rispetto. Inoltre il Flanker dispone di un sofisticato sistema IRST integrato con un telemetro laser ed un casco HMTS per il pilota. L’IRST ha una portata pratica di circa 50 km.

Questa avionica gli consente di sfruttare al meglio il potente armamento in dotazione, che comprende un cannone da 30 mm e i missili a guida SARH AA-10/R-27 e quelli a guida IR AA-11/R-73. Le ultime versioni possono utilizzare anche i missili AA-12 /R-77 a guida radar attiva.

Il Flanker ha beneficiato delle informazioni che i sovietici sono riusciti a procurarsi studiando gli F-14 Tomcat caduti in mano ai rivoluzionari iraniani nel 1979 e ricorrendo ad operazioni di spionaggio.

In effetti, è proprio la combinazione avionica/armamento a preoccupare maggiormente gli americani. I missili R-27 possono arrivare a gittate nell’ordine dei 130 km, ben superiori a quella degli Sparrow (circa 80 km) e degli AMRAAM (circa 50 km) americani. I missili R-73, accoppiati al sensore HMS montato sul casco del pilota, offrono una micidiale capacità di ingaggio nel combattimento a corto raggio.

 

Ciò significa che l’F-15 Eagle è complessivamente in svantaggio rispetto al SU-27: per ottenere buone probabilità di successo, gli Eagle devono poter contare sull’assistenza di aerei AWACS (per intraprendere il combattimento da una posizione vantaggiosa), su un superiore addestramento dei propri piloti e su contromisure elettroniche efficaci. Tre fattori che non sempre sono scontati.

E difatti in alcune recenti esercitazioni con le forze aeree indiane (equipaggiate di Flanker) gli F-15 dell’USAF, che nell’occasione non potevano contare su velivoli AWACS né su sistemi ECM, hanno perso il 90 % dei combattimenti aerei simulati oltre il raggio visivo (BVR).

 

Fino ad oggi sono stati prodotti un migliaio di SU-27 Flanker in svariate versioni monoposto e biposto.

La versione base SU-27 Flanker B e quella biposto da conversione operativa SU-27UB Flanker C sono in servizio con le forze aeree di Russia, Angola, Bielorussia, Cina (con produzione su licenza), Eritrea, Etiopia, Indonesia, Kazakistan, Ucraina, Uzbekistan e Vietnam.

Questa è la prima generazione dei Flanker.

La versione navale SU-33 Flanker D è in servizio con la Marina Russa, presenta diverse caratteristiche della seconda generazione dei Flanker.

Le versioni biposto da intercettazione e multiruolo SU-30 Flanker C sono in servizio con le forze aeree di Cina (con produzione su licenza), India (con produzione su licenza) e Vietnam, ed è stata ordinata anche dalla Malesia. Le ultime varianti del SU-30 rappresentano la seconda generazione dei Flanker.

La Russia ha anche effettuato una scelta tecnica per il SU-30 in versione da difesa aerea, per il SU-32/SU-34 da attacco (che appartiene alla seconda generazione dei Flanker), e per il modello SU-35/SU-37 Super Flanker che rappresenta la terza generazione, con caratteristiche molto avanzate. Per mancanza di fondi, solo il programma SU-32 si è concretizzato nell’effettivo avvio della produzione di serie, a ritmo molto basso.

La Russia spera almeno di poter aggiornare una parte dei suoi 400 Su-27 monoposto e biposto in servizio, con le tecnologie sviluppate per i SU-30 ed i SU-35.

 

L’unico impiego bellico del Flanker ha riguardato gli esemplari venduti all’Etiopia. Nel conflitto contro l’Eritrea (1998-2000) il destino ha voluto che i Flanker si scontrassero contro i MiG-29 Fulcrum eritrei.

I caccia etiopici hanno abbattuto 5 Fulcrum in combattimenti aerei, mentre un sesto Fulcrum, danneggiato, si è schiantato in atterraggio. I Flanker etiopici hanno anche abbattuto un Learjet eritreo.

Non risulta che l’Etiopia abbia perso alcun Flanker in combattimento.

Invece, un SU-27 dell’Angola è andato perso nel 2000 a causa di un missile antiaereo portatile SA-14 di progettazione sovietica, sparato dai ribelli dell’UNITA.

 

In conclusione, il SU-27 Flanker rappresenta un sistema d’arma potente e sofisticato.

Con gli F-14 Tomcat ormai in fase di ritiro, e l’F-22 non ancora operativo, il suo avversario di riferimento resta l’F-15 Eagle.

Il potente sistema di tiro del Flanker consente di ingaggiare i bersagli aria-aria da grandissime distanze, e la sua maneggevolezza gli consente di affrontare senza problemi qualunque tipo di dogfight ravvicinato.

La famiglia dei biposto SU-30, le cui ultime versioni hanno piene capacità multiruolo (aria-aria e aria-terra) si confronta direttamente con il solo F-15E Strike Eagle.

I combattimenti simulati e le esercitazioni hanno dimostrato che il Flanker è superiore all’Eagle, se non intervengono fattori esterni a influenzare il combattimento (addestramento, velivoli AEW, sistemi ECM).

L’ultima evoluzione, rappresentata dal SU-35/SU-37 Super Flanker, avrebbe dovuto costituire la risposta al nuovo F/A-22 americano, ma quest’ultimo si avvale di una tecnologia, quella Stealth, che l’industria russa non riesce ancora a imitare.

Pur tuttavia, il SU-27 Flanker, sfruttando le capacità del suo potente sistema IRST abbinato ai missili a guida IR R-27T e R-73 ed al casco HMTS, rappresenta un avversario che nemmeno il Raptor può permettersi di sottovalutare.

 

Dati tecnici:

 

Riferito a

Su-27S Flanker B

 

Costruttore

Sukhoi

 

Funzione primaria

Caccia da superiorità aerea

 

Equipaggio

Uno

 

Dimensioni

Lunghezza : 21,9 m (sonda esclusa)

 

Apertura alare : 14,7 m

 

Altezza : 5,93 m

 

Superficie alare : 62 mq

 

Pesi

A vuoto : 16.300 kg

 

Massimo al decollo : 33.000 kg

 

Propulsione

2 turbofan Saturn / Lyulka AL-31F da 7.600 kg/s di spinta massima a secco ciascuno e 12.500 kg/s di spinta ciascuno con postbruciatore.

 

Carburante interno : 11.700 litri (9.400 kg)

 

Rifornimento in volo : no (integrato nelle versioni successive).

 

Prestazioni

Velocità max : Mach 2,35 a 11.000 m; Mach 1,1 sul livello del mare.

 

Quota operativa massima : 18.500 m

 

Velocità di salita iniziale : 300 m/s

 

G limit : +9 / -3,5 G

 

Rateo di virata massima istantaneo (ITR) : 28 gradi/sec

 

Rateo di virata massima sostenuto (STR) : 22,5 gradi/sec

 

Autonomia max : 3.680 km di trasferimento senza serbatoi esterni

 

Raggio d'azione in missione aria-aria : 1.500 km

 

Avionica

 

Radar multifunzione RLPK-27 Tikhonravov NIIP N-001 (“Slot Back†, “Flash Danceâ€)

Sistema integrato IRST/EO/Laser Geophysica NPO OEPS-27

Sistema di navigazione integrato INS

Casco HMTS

Dispenser chaff/flare

Sistema integrato RWR/ESM SPO-15 Beryoza

Sistema ECM Sorbtsiya (opzionale)

Armamento

Un cannone GSH-301 da 30 mm con 150 colpi.

 

2 punti d’attacco in tandem centrali sotto la fusoliera, 2 punti d’attacco sotto le prese d’aria, 4 punti di attacco subalari e 2 alle wingtip, per un totale di 10 punti d’aggancio.

 

Inizialmente i SU-27 trasportavano esclusivamente missili aria-aria, solitamente 2-4 missili a medio/lungo raggio AA-10 (R-27) nelle versioni a guida SARH e IR, e 2-4 missili a corto raggio AA-11 (R-73) a guida IR.

Successivamente è stata aggiunta la possibilità di trasportare armamento di caduta. Quest’ultimo inizialmente era limitato a un massimo di 4.000 kg, poi è stato elevato a 8.000 kg.

Le armi di caduta erano limitate a bombe da 250 o da 500 kg e a lanciarazzi multipli.

Poi è stata integrata la possibilità di trasportare due serbatoi esterni di carburante.

Le versioni più recenti del Flanker sono invece compatibili con vari modelli di missili aria-terra, antiradar e antinave e bombe guidate, nonché con il missile aria-aria AA-12 (R-77) a guida radar attiva, e presentano un totale di 12 punti di aggancio che possono diventare anche 14 utilizzando agganci multipli.

 

 

Note

La scheda tecnica del SU-27S è applicabile a tutti i modelli, con pochissime distinzioni.

I modelli SU-27UB e SU-30 biposto hanno dei pesi superiori (nell’ordine dei 2.000 – 3.000 kg) e una velocità massima intorno a Mach 2,1.

Il modello biposto SU-32/SU-34 è molto più pesante (circa 15 tonnellate in più), la velocità massima è di circa Mach 1.8, e l’autonomia con il solo carburante interno sale a 4.500 km.

 

 

Versioni:

 

Esiste una gran confusione nelle sigle delle numerosissime varianti del Flanker, per cui è opportuno suddividerle per “famiglieâ€, allo scopo di coglierne il processo evolutivo.

 

Famiglia SU-27 Flanker B

Si tratta del progetto di base, monoposto. Con la sigla T-10 sono indicati i primi prototipi, che hanno l’identificazione NATO di SU-27 Flanker A.

La seconda serie di prototipi, rappresentativa del modello di serie definitivo, è nota come T-10S. Questi, hanno l’identificativo SU-27 Flanker B.

Il SU-27S Flanker B (talvolta indicato semplicemente come SU-27) è il modello base, adottato dalle forze aeree russe, che ha solo capacità aria-aria.

Monta un radar N-001 (SLOT BACK) e un sistema IRST OLS-27, è armato con missili AA-10 Alamo a guida SARH (R-27R) e a guida IR (R-27T) nonché con missili AA-11 Archer (R-73) a guida IR accoppiati al casco HMTS. I motori sono i potenti ed affidabili AL-31F.

I punti di attacco per l’armamento aria-aria sono 10 in tutto.

Talvolta alcuni analisti distinguono tra SU-27P e SU-27S.

I SU-27P sono gli esemplari assegnati alla difesa aerea strategica, privi di qualsiasi capacità aria-suolo, mentre i SU-27S sono gli esemplari utilizzati dalle forze aeree tattiche, che hanno una limitata capacità di attacco al suolo (fino a 4 tonnellate di bombe e razzi).

 

Dal SU-27 base sono stati ricavati il P-42 (modificato per battere i record di quota e velocità di salita), i SU-27RV (modificati per le esigenze della pattuglia acrobatica Russian Knights), nonché i SU-27LL/LM utilizzati come banchi prova volanti.

 

La prima versione esportata è stata il SU-27SK Flanker B, praticamente identico al SU-27S russo, con avionica degradata (secondo il costume sovietico) ma con migliorate capacità multiruolo. Infatti può trasportare 8 tonnellate di bombe e razzi, e presenta un carrello rinforzato. La denominazione cinese è J-11.

Dal SU-27SK sono state ricavate due varianti migliorate: il SU-27SM con radar Zhuk e motori AL-31FM / AL-35F ed il SU-27SMK che conservava il radar N-001 ma introduceva un’ala riprogettata, portando il totale di punti di attacco a 12 e integrando la capacità di rifornimento in volo, la predisposizione per serbatoi esterni di carburante, e il sistema di navigazione GPS/GLONASS nonché la compatibilità con il missile AA-12.

Queste varianti non sono mai entrate in produzione.

 

Con la denominazione SU-27PD sono conosciuti alcuni esemplari utilizzati come velivoli test per sviluppare il modello SU-30KI, che in pratica è un SU-30 monoposto, offerto all’Indonesia.

Il SU-30KI è stato offerto anche come upgrade dei SU-27S/SK.

 

In pratica di tutte queste versioni, solo due sono state effettivamente introdotte in produzione: il SU-27S/SU-27P per le forze aeree russe ed il SU-27SK per l’esportazione (J-11 per la Cina).

 

Famiglia SU-27UB / SU-30 Flanker C

Per le esigenze dell’addestramento e della conversione operativa è stata sviluppato, partendo dalla cellula base del SU-27S, la versione biposto SU-27UB Flanker C (sigla di progetto T-10U).

Questa versione è entrata in produzione di serie nel 1986 per le forze aeree russe e per l’esportazione, ed ha piene capacità operative: infatti (al contrario di quanto accade di solito) il secondo posto non ha comportato alcuna diminuzione della capacità di carburante interno.

 

Il biposto ha poi costituito la base di partenza per il SU-30 Flanker C (denominato anche SU-27PU), che è un biposto da intercettazione, con capacità di rifornimento in volo e con una variante aggiornata del radar N-001. Il SU-30 può fungere da “posto comando†per i SU-27S/P mediante uno speciale collegamento Data-Link. La Sukhoi offre, ma solo come opzione, la capacità di inseguimento multiplo di fino a 10 bersagli e di ingaggiarne due contemporaneamente con i missili R-27 (AA-10) a guida SARH. Questa opzione non risulta essere stata implementata sugli aerei di serie.

Il SU-30 è stato adottato dalle forze aeree russe, ma per problemi economici ne sono stati prodotti pochissimi (si parla di appena 4 esemplari).

Invece la sua variante da esportazione, denominata SU-30K, è stata adottata dall’India.

 

Successivamente la Sukhoi ha sviluppato la versione SU-30M Flanker C, che introduce una serie di migliorie sostanziali rispetto al SU-30 base.

I punti di attacco per le armi salgono a 12, l’avionica è stata aggiornata e migliorata e sono state introdotte piene capacità multiruolo. Il velivolo può impiegare svariati sistemi d’arma aria-terra intelligenti (antiradar, a guida televisiva, laser ecc…).

La versione da esportazione è denominata SU-30MK.

Questa versione è stata acquistata dalla Cina con la denominazione SU-30MKK, e presenta la compatibilità con i missili AA-12 Adder (R-77) e il radar N-001VE (una versione migliorata e potenziata rispetto all’ N-001 originario).

 

Partendo dal progetto SU-30M, la Sukhoi ha quindi sviluppato la versione SU-30M2 che introduce le alette canard ed ha la possibilità di montare, come opzione, un sistema di controllo vettoriale della spinta (associato ai motori AL-31 migliorati oppure ai nuovissimi AL-37). Anche per il radar si può scegliere tra l’N-001, l’N-010 Zhuk o il nuovissimo N-011M con tecnologia AESA.

La designazione per gli esemplari destinati all’esportazione è SU-30M2K.

 

Questa versione è alla base del programma indiano SU-30MKI che prevede anche la costruzione su licenza ad opera della HAL. I nuovi SU-30MKI indiani avranno radar N-011M (portata di 150 km, capacità di inseguire 15 bersagli e ingaggiarne 4 contemporaneamente, modalità aria-aria e aria-terra e capacità TF), sistema IRST OLS-301, sistema di navigazione francese e sistema di guerra elettronico israeliano. I SU-30MKI possono impiegare una vastissima gamma di armamenti aria-aria, aria-terra e antinave, compresi i missili AA-12.

 

Famiglia SU-32 Platypus

Rispondendo ad un requisito delle forze aeree e aeronavali sovietiche, interessate a trovare un valido successore per l’aereo da attacco SU-24 Fencer, la Sukhoi ha sviluppato una versione biposto, ma a posti affiancati, derivata dal SU-27UB.

Il prototipo T-10V ha volato nel 1990, successivamente l’aereo è stato denominato SU-27IB (e da qualcuno frettolosamente battezzato come Strike Flanker).

Successivamente le forze aeree russe hanno scelto la denominazione finale SU-32, e la Sukhoi ha presentato due varianti: la SU-32FN ottimizzata per l’attacco marittimo antinave e antisommergibili, e la SU-32FM multiruolo.

Successivamente la Sukhoi ha ridesignato il velivolo come SU-34 ma questa designazione non è stata accolta dalle forze aeree russe.

Anche il nome Platypus nonè ufficiale, anche se è entrato nell’uso corrente.

La Russia ha scelto ufficialmente il SU-32 per la sostituzione del SU-24 Fencer, ma le consegne procedono a un ritmo estremamente ridotto: sembra ne siano stati consegnati appena una ventina.

Il SU-32 presenta alette canard, radar multifunzione Leninets V-004, radar posteriore Leninets V-005, sistema integrato IRST/EO/Laser ottimizzato in funzione aria-suolo, sistema di rifornimento in volo, 12 punti di aggancio per le armi, e la compatibilità con praticamente tutti i sistemi d’arma di produzione russa, aria-aria, aria-terra, antiradar e antinave. Il carburante interno è incrementato e può trasportare tre serbatoi esterni.

 

Famiglia SU-33 Flanker D

Si tratta della versione navalizzata del SU-27, ottimizzata per l’impiego sulle portaerei.

Inizialmente conosciuta come SU-27K, è stata introdotta in servizio dalla Russia con la sigla SU-33 Flanker D, nel 1994. Ne sono stati prodotti 24 esemplari.

Questa versione presenta tutte le modifiche indispensabili per operare da portaerei (gancio d’arresto, carrello rinforzato, semiali ripiegabili), dispone di sistema di rifornimento in volo ed è predisposta per rifornire altri aerei con un apposito pod centrale UPAZ-1A.

Inoltre i motori sono potenziati, ed i punti di attacco sono 12. Rispetto al SU-27S sono state aggiunte le alette canard e il sensore IRST è stato spostato lateralmente.

E’ stato realizzato anche un unico esemplare biposto, a posti affiancati, denominato SU-33UB (e prima ancora SU-27KUB), simile al SU-32/34.

Dal SU-33 sono state sviluppate diverse varianti, ma nessuna di esse ha avuto seguito (la SU-33M derivata dal SU-35, la SU-33MK da esportazione, la SU-27KRC da ricognizione, la SU-27KPP da guerra elettronica e la SU-28 AEW).

 

Famiglia SU-35 Super Flanker

Nel 1985 la Sukhoi iniziò a sperimentare un SU-27 modificato con alette canard, e nel 1988 effettuava il primo volo il prototipo T-10S-70 di quello che sarebbe stato designato SU-27M.

Il programma SU-27M, oltre alle alette canard, prevedeva l’adozione di motori più potenti e con controllo di spinta vettoriale, avionica e armamento avanzati, effettive capacità multiruolo.

Il SU-27M montava un radar multimodale N-001V, l’IRST era spostato lateralmente rispetto al canopy. I motori erano una versione potenziata dell’AL-31F. Il sistema di spinta vettoriale ed il sistema di rifornimento in volo erano opzionali.

Il programma si spinse ancora oltre, introducendo ulteriori modifiche ed aggiornamenti, parte delle quali venivano introdotte anche per le altre serie dei Flanker (SU-30, SU-32 e SU-33).

La configurazione definitiva, presentata nel 1992 con il nome commerciale di SU-35 Super Flanker prevede un radar multifunzione Phazotron N-011M con capacità di inseguimento e ingaggio multipli e modalità TF, un piccolo radar posteriore N-012 per la protezione del settore di coda, sistema IRST, motori AL-31FM (ridesignati AL-35F), sistema di rifornimento in volo, piena compatibilità con gli armamenti aria-aria e aria-terra più avanzati. Il sistema di controllo vettoriale della spinta è offerto come optional.

Le forze aeree russe vorrebbero adottare il SU-35, e anche retrofittare parte dei SU-27S/P Flanker a uno standard simile, ma al momento le difficoltà economiche non consentono di procedere nel programma. Solo tre SU-35 sono stati consegnati alle forze aeree russe, e nessun ordine è venuto dall’estero.

 

La Sukhoi ha ulteriormente migliorato il progetto SU-35, mettendo a punto la versione SU-37 Terminator (il nome non è ufficiale), nota anche come Super Agile Flanker. Il SU-37 è identico al SU-35, ma monta di serie i potenti motori AL-37FU con controllo vettoriale asimmetrico della spinta (derivati dall’AL-31F) ed il nuovo radar Phazotron Zukh-PH. Il velivolo è dotato di un avanzato sistema elettronico di controllo del volo e della spinta, e di un cockpit completamente digitale.

In effetti tutte queste caratteristiche non risultano essere state messe completamente a punto.

Il prototipo T-10M-11, conosciuto anche con la sigla SU-27MP, ha volato la prima volta nel 1996, ed ha dimostrato le eccezionali capacità di manovra fornite dalla spinta asimmetrica, eseguendo figure impossibili per qualsiasi altro tipo di velivolo.

Successivamente il prototipo è andato perso in un incidente, ed il programma SU-37 sembra definitivamente terminato, anche se si ritiene che parte delle sue tecnologie possano essere integrate nel SU-35, se dovesse entrare in servizio.

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Su 33, il flanker navale

 

La marina sovietica (VMF) negli anni ottanta avvertiva in maniera sempre più pressante l’esigenza di dotarsi di una componente imbarcata che fosse in grado di contrapporsi alla schiacciante superiorità aeronavale americana, superando i limiti imposti dalle portaerei V/STOL e dai caccia YAK-38 Forger.

A questo scopo la VMF avviò la costruzione di una nuova classe di grandi portaerei convenzionali (la classe Tbilisi) e fu naturale pensare di equipaggiare l’orgoglio della marina con i gioielli dell’industria aeronautica sovietica: gli eccezionali Fulcrum e Flanker.

 

Entrambi i velivoli si dimostrarono idonei all’impiego imbarcato, con le opportune modifiche (irrobustimenti strutturali, ali pieghevoli, gancio di appontaggio) e logica avrebbe voluto che fosse preferito il Fulcrum rispetto al Flanker: trattandosi del primo aereo convenzionale imbarcato sovietico, era logico pensare che il Fulcrum era avvantaggiato dalle sue dimensioni più compatte e dai pesi inferiori.

Il prototipo del Flanker navalizzato, inizialmente battezzato SU-27K (sigla di progetto T-10K) aveva fatto il suo primo appontaggio sulla nuova portaerei Tbilisi il 1° novembre del 1989, al culmine di cinque anni di studi e sperimentazioni.

Appena 26 minuti più tardi appontava il prototipo del MiG-29K.

 

Per la VMF, il Fulcrum navale era considerato un po’ il contraltare dell’F-18 Hornet, mentre il Flanker navale si proponeva come l’avversario naturale dell’ F-14 Tomcat, che da anni rappresentava il mito dell’aviazione navale americana.

La VMF non voleva più essere da meno rispetto all‘US Navy, e anche per questa ragione fu scelto il Flanker.

 

Ma ormai per la grande marina sovietica arrivavano tempi bui: con il crollo dell’URSS e la conseguente crisi economica, la nuova marina russa non poteva più permettersi di continuare a sostenere gli ambiziosi progetti della guerra fredda.

La classe Tbilisi fu ridotta alla sola, prima unità, ribattezzata “Adm. Kuznetsovâ€, ed il Flanker-D fu ufficialmente accettato in servizio soltanto nell’agosto del 1998, con la designazione SU-33, anche se già da alcuni anni la portaerei aveva effettuato uscite operative imbarcando esemplari di pre-serie.

In tutto sono stati prodotti circa una trentina di Flanker-D, compreso almeno un esemplare della versione biposto SU-33UB per addestramento.

 

La Kuznetsov è una portaerei da oltre 60.000 tonnellate di stazza, lunga 300 metri e con una dotazione normale di circa una quarantina tra aerei ed elicotteri.

Per il lancio dei velivoli non sono previste catapulte, ma uno sky-jump a prora.

 

Rispetto al SU-27, il SU-33 Flanker D si differenzia esteriormente per le alette canard e per il sensore IRST spostato lateralmente.

Il velivolo dispone di sonda per il rifornimento in volo e di gancio d’arresto.

Un esame più approfondito, però, rivela altre differenze rispetto al Flanker terrestre: la struttura è stata irrobustita, come tradisce il peso a vuoto maggiore, la lunghezza della fusoliera è inferiore guadagnando centimetri preziosi a bordo di una portaerei, il carrello è stato modificato e rinforzato, le superfici alari sono pieghevoli, è assente il parafreno caudale e i propulsori sono stati potenziati.

L’avionica integra capacità aria terra e aria mare per assolvere alle capacità multiruolo richieste dalla Marina.

Il SU-33 può svolgere anche il ruolo di tanker, con un apposito pod ventrale UPAZ.

 

 

dati tecnici:

 

Riferito a

Su-33 Flanker D

 

Costruttore

Sukhoi

 

Funzione primaria

Caccia imbarcato multiruolo

 

Equipaggio

Uno

 

Dimensioni

Lunghezza : 21,2 m (sonda esclusa)

 

Apertura alare : 14,7 m

 

Altezza : 5,7 m

 

Superficie alare : 67,8 mq

 

Pesi

A vuoto : 18.400 kg

 

Massimo al decollo : 33.000 kg

 

Propulsione

2 turbofan Saturn / Lyulka AL-31F3 da 7.700 kg/s di spinta massima a secco ciascuno e 12.800 kg/s di spinta ciascuno con postbruciatore.

 

Carburante interno : circa 11.000 litri

 

Rifornimento in volo : si, con sonda retrattile.

 

Prestazioni

Velocità max : Mach 2,1 a 11.000 m; Mach 1,1 sul livello del mare.

 

Quota operativa massima : 18.000 m

 

Velocità di salita iniziale : 230 m/s

 

G limit : +8 / -3 G

 

Rateo di virata massima sostenuto (STR) : circa 20 gradi/sec

 

Autonomia max : 3.000 km di trasferimento senza serbatoi esterni

 

Raggio d'azione : circa 1.200 km

 

Avionica

 

Radar multifunzione NIIP N-001 (“Slot Back†, “Flash Danceâ€)

Sistema integrato IRST/EO/Laser OEPS-27

Sistema di navigazione integrato INS

Casco HMTS

Dispenser chaff/flare

Sistema integrato RWR/ESM SPO-15 Beryoza

Sistema ECM Sorbtsiya (opzionale)

Armamento

Un cannone GSH-301 da 30 mm con 150 colpi.

 

Due punti d’attacco in tandem centrali sotto la fusoliera, 2 punti d’attacco sotto le prese d’aria, 6 punti di attacco subalari e 2 alle wingtip, per un totale di 12 punti d’aggancio.

 

Nel ruolo aria-aria la configurazione standard è di 2-4 missili a corto raggio AA-11 (R-73) e 4-6 missili a medio raggio AA-10 (R-27).

Nel ruolo di attacco può trasportare fino a 8 tonnellate di bombe e missili aria-superficie e antinave, compresi gli AS-17 Krypton Kh-31 (tipicamente una coppia sotto le ali) e il Kh-41 3M80 Mosquito (un solo esemplare centrale in fusoliera).

 

 

Versioni:

 

Su-33 Flanker D

Versione base di serie (1994).

 

Su-33UB Flanker D

Biposto affiancato per addestramento (1999).

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