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Calafataggio


patcommu

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Coloro che, come me, sono impegnati nella costruzione della Bismark, hanno sicuramente visto che il sistema di calafataggio suggerito consiste nell'applicazione di strisce di garza impregnate di colla vinilica all'interno dello scafo, tra un'ordinata e l'altra. Il sistema mi lascia un po perplesso per la sua reale capacità di coprire ogni possibile via d'acqia. Anche se ho deciso di inserire una pompa di sentina, preferirrei avere un sistema di impermeabilizzazione più sicuro. Sono certo che avrete ottimi sugerimenti da dare e quindi li attendo con grande curiosità.

Un saluto serale

Patrizio

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..... proverei con della resina epossidica di buona qualità. la prepari, la spalmi alla buona tra le ordinate (meglio un settore alla volta), la scaldi con un phon per renderla più liquida e poi la tiri con un pennello in uno strato uniforme. ma ho una domanda da farti :s10: , considerando il modello e la sua struttura in legno (non l'ho mai vista dal vivo); e se le parti elettromeccaniche le disponi dentro uno o più compartimenti stagni in plastica (meglio se trasparente) dal facile accesso per le manutenzioni del caso ed il resto lo riempi con schiuma poliuretanica? non avresti il problema delle vie d'acqua ed in più avresti un modello totalmente inaffondabile.

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Coloro che, come me, sono impegnati nella costruzione della Bismark, hanno sicuramente visto che il sistema di calafataggio suggerito consiste nell'applicazione di strisce di garza impregnate di colla vinilica all'interno dello scafo, tra un'ordinata e l'altra. Il sistema mi lascia un po perplesso per la sua reale capacità di coprire ogni possibile via d'acqia. Anche se ho deciso di inserire una pompa di sentina, preferirrei avere un sistema di impermeabilizzazione più sicuro. Sono certo che avrete ottimi sugerimenti da dare e quindi li attendo con grande curiosità.

Un saluto serale

Patrizio

 

Ciao patcommu,

 

in effetti la calafatura vera e propria non e' quella suggerita per la Bismark. La chiamerei piuttosto un'irrobustimento dello scafo. (il che non guasta mai, specie per un modello navigante)

Infatti la calafatura vera e propria, consiste a scafo di legno terminato, di inserire a forza con l'aiuto di

attrezzi particolari, fra le fessure delle tavole, della stoppa imbevuta di catrame o pece.

Con questo sistema in pratica si sigilla. Questa lavorazione in passato veniva eseguita da operai specializzati, chiamati appunto calafati. Non credo oggi si trovino piu'.

 

Quello che ti ha suggerito andreavcc (schiuma poliuretanica) personalmente non l'ho mai usato, pero' mi sembra una buona soluzione. Certamente diventera' uno scafo robustissimo, impenetrabile all'acqua e inaffondabile.

 

Ricorda che anche l'esterno va trattato con vernici adatte. Immagino nelle istruzioni ne parlino.

 

Tienici informati, saluti anteo.

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Ragazzi, io non ho mai lavorato ad un modello navigante.

Ma ho una trentina d'anni di esperienza nella scala 1/1, e quando i tempi saranno maturi ne parlerò.

Non vi azzardate per nessun motivo a usare vinilica in un affare destinato ad andare in acqua, chiunque ve lo venga a raccontare. Solo epossidica, esclusivamente epossidica, e pure di buona qualità.

Certamente bastano due o tre passate a pennello. Ma se volete strafare usate pure le strisce di garza. Sarebbe meglio il tessuto di vetro, ma dovete trovare quello di grammatura minima, altrimenti sono dolori.

Se volete una superficie esterna che non vi dia problemi nel tempo, applicate la resina pure all'esterno, sull'opera viva e su quella morta, fino al trincarino.

Modificato da marat
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Ragazzi, io non ho mai lavorato ad un modello navigante.

Ma ho una trentina d'anni di esperienza nella scala 1/1, e quando i tempi saranno maturi ne parlerò.

Non vi azzardate per nessun motivo a usare vinilica in un affare destinato ad andare in acqua, chiunque ve lo venga a raccontare. Solo epossidica, esclusivamente epossidica, e pure di buona qualità.

Certamente bastano due o tre passate a pennello. Ma se volete strafare usate pure le strisce di garza. Sarebbe meglio il tessuto di vetro, ma dovete trovare quello di grammatura minima, altrimenti sono dolori.

Se volete una superficie esterna che non vi dia problemi nel tempo, applicate la resina pure all'esterno, sull'opera viva e su quella morta, fino al trincarino.

MI sapresti dare qualche link di siti dove la vendono visto che qui a Pisa non riesco a trovarla (ancora comunque ho tempo, non sono ancora arrivato a quel punto coi lavori).

Ti ringrazio.

 

Vespucci.

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MI sapresti dare qualche link di siti dove la vendono visto che qui a Pisa non riesco a trovarla (ancora comunque ho tempo, non sono ancora arrivato a quel punto coi lavori).

Ti ringrazio.

 

Vespucci.

 

Prova con questi. Il primo riguarda prodotti (resine) che ho usato tante volte. E' sicuro, anche se costoso. L'epossidica economica (senza marca) esiste, ma trovarla è un terno al lotto e devi sempre provare perché può essere farlocca.

 

Il secondo (tessuti) ti dovrebbe offrire i prodotti giusti per le tue esigenze.

 

http://www.cecchi.it/italiano/htm/resine.html

http://www.prochima.it/pages/tessuti.htm

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perche' nn la vinavil scusate??? anche se e' una domanda da deficienti...

 

 

si scioglie in acqua??

 

No Steven non e' una domanda deficente, se una cosa non si conosce non vedo il problema.

 

Si il VINAVIL si scioglie con l'acqua, quando e' secco non facilmente, pero' si ammorbidisce e perde le proprieta' di collante.

 

Io a volte per incollaggi particolari lo diluisco con l'acqua, certo non si puo' esagerare.

 

ciao.

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Aggiungo allora un'altra domanda ingenua: per gli incollaggi legno-legno mi sono affidato alla colla vinilica bison, quella che viene venduta con la dicitura "resistente all'acqua. esiste un reale pericolo di incollaggi che saltano? tenete conto che, come per il riva acquarama, ho intenzione di usare vernici turapori ed impregnanti prima delle mani di vernice finale. Può bastare? Penso, in fondo, che i nostri modelli di navi in acqua rimangono molto poco e passano la maggior parte del tempo in secca su tavoli, mensole e vetrinette.

Rimango in ascolto

Patrizio

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Ciao, un po' di matematica: un centimetro cubo di acqua pesa (circa) un grammo, cio' significa che se il tuo modello ha un pescaggio di 6 cm, la parte più bassa del tuo scafo sarà soggetta ad una pressione di 6 grammi per cm quadrato! In altre parole, per ogni centimetro quadrato della parte bassa dello scafo, l'acqua cercherà di entrarci (o infiltrarsi) con una pressione di 6 g/cm2. Ragione per cui, mai sottovalutare l'acqua e soprattutto la sua forza! (e qui, chi va per mare lo sa di certo!) ....l'acqua cercherà di entrare da ogni parte, da ogni fessura!

 

Dunque veniamo a noi: purtroppo la vinavil si scioglie.. e basta solo che si formi una fessura invisibile tra due listelli che l'acqua inizierà a passarci come niente fosse, per la pressione di cui sopra (qual'è il tuo pescaggio??). Inoltre con l'ammorbidimento della colla, renderesti lo scafo impercettibilmente deformabile, con la conseguente creazione di nuove fessure... senza contare poi le muffe (!) che ci vanno a nozze con legno, colla e umidità!! Per mia opinione, lascierei stare interventi interni: devi porre una barriera invalicabile esterna, sul legno che stà a diretto contatto con l'acqua.

 

Se vuoi una vera resistenza del legno all'acqua non c'è di meglio della vernice impermeabile per vere imbarcazioni di legno!! costa poco, e la trovi in molte drogherie o negozi di vernici... Pero' fai attenzione, per il problema di cui sopra devi eliminare ogni fessura impercettibile tra i listelli: tieni infatti SEMPRE presente che la vernice copre, ma non riempie i vuoti...!!

In un mio modellino, ho passato dello stucco tra listello e listello e su tutto lo scafo, poi ho cartavetrato lo scafo a fondo e dato diverse mani di vernice per barche.

Per l'ultimo modellino invece (145 cm di lunghezza, 6.5 kg di peso), ho usato una tecnica direi inusuale... Ho ricoperto lo scafo di legno con quadratini di carta ricavati da un giornale quotidiano (carta sottilissima), bagnati di colla vinavil diluita in acqua (come per fare la cartapesta!). Li ho disposti sullo scafo cercando di seguire la disposizione delle lastre di acciaio sulla nave reale, avendo cura di sovrapporre tutti i lati. Infine quando tutto era completamente asciutto, ho ricoperto lo scafo con diverse mani di vernice impermeabile per barche, e ti assicuro che non è passato più nulla... Una volta dato il colore grigio, la leggera sovrapposizione dei quadratini dava anche l'idea delle saldature tra le piastre...

 

Un altra cosa, usa del grasso dentro gli astucci che accolgono gli alberi delle eliche: l'acqua ovviamente passerà anche di là, a meno che l'imboccatura interna dell'astuccio non sia sopra la linea di galleggiamento..

 

spero di esserti stato d'aiuto,

ciao!

S.75

Modificato da Sag75
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Prova con questi. Il primo riguarda prodotti (resine) che ho usato tante volte. E' sicuro, anche se costoso. L'epossidica economica (senza marca) esiste, ma trovarla è un terno al lotto e devi sempre provare perché può essere farlocca.

 

Il secondo (tessuti) ti dovrebbe offrire i prodotti giusti per le tue esigenze.

 

http://www.cecchi.it/italiano/htm/resine.html

http://www.prochima.it/pages/tessuti.htm

Grazie,

come quantità potrebbe bastare due mani interne e due esterne??

Francamente questo lato della costruzione mi preoccupa tanto visto che sono completamente a digiuno.

Non è che qualcuno vuole aprire un Thread mooooolto dettagliato con le tecniche (ed i passaggi "for Dummy" come me) usate per l'impermeabilizzazione dello scafo di un modello RC in legno??? :s01: :s01: :s02:

Grazie :s03:

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Io metterei un strato di tessuto di vetro all'esterno, di grammatura minima come dicevo (due se è proprio micro). Sul sito che ti ho indicato, dovresti trovare i prodotti giusti, visto che si parla di ali di aeromodelli. Questo ti consente di avere il doppio effetto di aumentare enormemente la rigidità della costruzione e la resistenza della superficie; inoltre non avrai nessuna fessurazione della vernice di copertura lungo le linee di giunzione del legno, e ti garantirai contro qualsiasi infiltrazione d'acqua.

Devi solo tenere conto che il tessuto andrà tagliato in modo da adattarsi perfettamente alla superficie dello scafo, dato che non è certo elastico. Vedrai che non sarà molto meno difficile di quello che sembra, anche perché una volta imbevuto di resina diventa estremamente più trattabile. Non avere paura della discontinuità, i lembi si saldano perfettamente tra loro una volta che la resina avrà tirato. Se metterai due strati usa delle strisce di tessuto larghe due dita e incrocia a 90° il primo strato con il secondo.

Non ho idea di come sia lo scafo all'interno. Immagino che sia zeppo di centinature. Questo ti impedirà di applicare il tessuto e di ottenere l'effetto "sandwich" (ma del resto non ci devi prendere le cannonate sul serio). Sarà quindi sufficiente applicare la resina a pennello per ottenere che il legno se ne impregni e diiventi completamente impermeabile. Spennellando pure la centinatura e indugiando sulle giunture otterrai un ulteriore contributo di robustezza strutturale. Se lo ritieni necessario potrai addizionare delle microsfere ad un tot di resina, fino ad ottenere un impasto della consistenza dello stucco, e usarlo per "stuccare" le giunture. In termini di robustezza il risultato sarà eccezionale, ma francamente non ne vedo la necessità.

Non c'è praticamente altro da dire, e sui due siti dovresti trovare tutto ciò che è utile. Ruttavia considerami a tua disposizione per qualunque cosa.

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Aggiungo allora un'altra domanda ingenua: per gli incollaggi legno-legno mi sono affidato alla colla vinilica bison, quella che viene venduta con la dicitura "resistente all'acqua. esiste un reale pericolo di incollaggi che saltano? tenete conto che, come per il riva acquarama, ho intenzione di usare vernici turapori ed impregnanti prima delle mani di vernice finale. Può bastare? Penso, in fondo, che i nostri modelli di navi in acqua rimangono molto poco e passano la maggior parte del tempo in secca su tavoli, mensole e vetrinette.

Rimango in ascolto

Patrizio

 

Mi era sfuggito il tuo post.

La Bison è un'ottima marca, ma la vinilica resta vinilica. Nel migliore dei casi "resiste". Ma resistere non basta, se il risultato è che comunque si "ammolla".

Leggiti il mio post precedente. Fatti uno stucco con epossidica e microsfere e applicalo sull'angolo che fa la centina con il fasciame (basta poco, basta arrotondare l'angolo). In questo modo sarà il nuovo incollaggio che farà "struttura", e in aggiunta impedirà che l'umidità raggiunga la vinilica. Spennella comunque un paio di mani di resina liquida su tutto l'interno.

Per l'esterno fai come dico nel post precedente, tessuto di vetro e resina. Sopra rifinisci come vuoi. Ma usa sempre stucchi epossidici e vernici poliuretaniche catalizzate (mai monocomponenti) e vedrai che non dovrai mai più andare ai grandi lavori.

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Ciao Marat, ho capito e condivido i tuoi suggerimenti per quanto concerne gli incollaggi e la ricopertura dello scafo e, per quest'ultimo aspetto, mi va assai bene per la bismark mentre non lo trovo applicabile al riva aquarama. Mi spiego. la scafo del riva è fatto da due strati di listelli e l'ultimo è mogano che rimane a vista sotto uno strato (più mani) di vernice trasparente. Questa caratteristica è la vera bellezza del modello quindi non posso ricoprirlo con il tessuto e la resina. Volendo mantenere la "dinamicità" del modello come impermeabilizzarlo?

Tieni conto che ho finito il primo rivestimento di listelli (parlo dell'aquarama) ho stuccato e dato più mani di turapori e provato il gallegimento (senza infiltrazioni) ed ora debbo passare allo strato di mogano quindi se c'è qualcosa da fare in questa fase sono tutt'orecchi.

Grazie

Patrizio

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Ciao Marat, ho capito e condivido i tuoi suggerimenti per quanto concerne gli incollaggi e la ricopertura dello scafo e, per quest'ultimo aspetto, mi va assai bene per la bismark mentre non lo trovo applicabile al riva aquarama. Mi spiego. la scafo del riva è fatto da due strati di listelli e l'ultimo è mogano che rimane a vista sotto uno strato (più mani) di vernice trasparente. Questa caratteristica è la vera bellezza del modello quindi non posso ricoprirlo con il tessuto e la resina. Volendo mantenere la "dinamicità" del modello come impermeabilizzarlo?

Tieni conto che ho finito il primo rivestimento di listelli (parlo dell'aquarama) ho stuccato e dato più mani di turapori e provato il gallegimento (senza infiltrazioni) ed ora debbo passare allo strato di mogano quindi se c'è qualcosa da fare in questa fase sono tutt'orecchi.

Grazie

Patrizio

 

Condivido, avevo la stessa esigenza quando lavoravo sull'1/1.

Teoricamente potresti applicare il tessuto di vetro fra il primo strato di lamellare e il secondo. Ma avresti il problema di incollare il secondo strato utilizzando come colla la resina, e, siccome la resina tira quando gli pare a lei, mi maledirsti l'anima per il consiglio. In realtà non c'è bisogno di tanto per un modello (spero che tu abbia comunque proceduto all'incollaggio del lamellare con la colla rossa o comunque con una poliuretanica).

Per la verniciatura con il legno a vista io facevo così: Fibrodur della Veneziani come turapori, e bicomponente trasparente, sempre Veneziani, per la copertura. Carteggia grossolanamente il fondo e con estrema cura la finitura. Carteggia ad acqua naturalmente, e alla fine con pasta abrasiva e paglietta metallica. La mano di finitura dalla a spruzzo.

Su una barca vera un ciclo così arrivava a durare cinque anni. Su un modello forse ce ne fai cinquanta.

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la astromodel produce dei "set" di carta abrasiva sottile, super sottile e per lappatura.... garantite superfici lisce anche se verniciate. possono andare bene anche queste tele per la finitura dell' acquarama?

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innanzitutto grazie a tutti per gli ottimi suggerimenti che mi hanno chiarito non poco le idee ed evitato disastrosi affondamenti. Per ringraziarvi in modo costruttivo vi allego il ljnk del sito dove mi rifornisco regolarmente di attrezzature modellistiche; anche se è negli stati uniti il servizio è celere ed i prezzi mediamente buoni anche tenendo conto di dazio e dogana (e qualche volta "scappa")

http://www.micromark.com

 

ciao

Patrizio

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Nel modellismo, come si e' detto altre volte, e' sempre il risultato quello che conta. Le soluzioni possono essere le piu' varie, si puo' dare libero sfogo alla fantasia.

 

Nel luglio scorso mi sono recato a Tolone, ricorderete il post con le foto dei modelli naviganti nella piscina montata sul porto dal gruppo dei modellisti Tolonesi.

 

Ebbene, parlando con un'appassionato che costruiva esclusivamente modelli naviganti, mi raccontava che il legno lo aveva abbandonato da tempo per i problemi sopra esposti.

 

Il sistema adottato era questo: ordinate di FOREX sarebbe quel materiale bianco che si trova in pannelli di due, tre, o piu' millimetri di spessore viene usato anche per fare poster pubblicitari. Per lo scafo listelli di polistirene, nei magazzini attrezzati si trovano di piu' misure.

Naturalmente ci vuole la colla giusta.

 

Vi posso garantire, che aveva degli scafi eccezionalmente ermetici e robusti. Anche questo e' un sistema.

 

saluti.

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la astromodel produce dei "set" di carta abrasiva sottile, super sottile e per lappatura.... garantite superfici lisce anche se verniciate. possono andare bene anche queste tele per la finitura dell' acquarama?

 

Ma io credo proprio di si. Io per le barche vere usavo carta abrasiva n. 400, e pasta n. 600.

 

 

Ebbene, parlando con un'appassionato che costruiva esclusivamente modelli naviganti, mi raccontava che il legno lo aveva abbandonato da tempo per i problemi sopra esposti.

 

Il sistema adottato era questo: ordinate di FOREX sarebbe quel materiale bianco che si trova in pannelli di due, tre, o piu' millimetri di spessore viene usato anche per fare poster pubblicitari. Per lo scafo listelli di polistirene, nei magazzini attrezzati si trovano di piu' misure.

saluti.

 

Anteo. mi metti in croce. Io sono dissociato: i modelli li faccio 1/700 e vado sui materiali che tu citi.

Ma sull'1/1 il legno non me lo deve toccare nessuno. Magari lamellare, magari come pelle esterna di un sadwich di composito, ma sempre legno deve essere.

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Anteo. mi metti in croce. Io sono dissociato: i modelli li faccio 1/700 e vado sui materiali che tu citi.

Ma sull'1/1 il legno non me lo deve toccare nessuno. Magari lamellare, magari come pelle esterna di un sadwich di composito, ma sempre legno deve essere.

 

 

Che ne diresti Marat di un bel gozzo 1/1 con fasciame a clink stampato in plastica ????

:s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03:

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Che ne diresti Marat di un bel gozzo 1/1 con fasciame a clink stampato in plastica ????

:s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03:

 

Dico che mi viene l'orticaria, Anteo.

Tu conosci il Dinghy 12 piedi ? E' una vecchia barca olimpica, con la randa armata sul picco, e il fasciame sovrapposto. Siccome è una barca da regata, e ha un grosso revival in Italia, naturalmente la fanno in vetroresina, con il pretesto che gli scafi in legno non sono "performanti". Trincarini e bottazzi in legno, e finto fasciame sovrapposto in vetroresinaccia.

Ti si aggricciano i denti che manco se mangi sorbe a settembre.

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Dico che mi viene l'orticaria, Anteo.

Tu conosci il Dinghy 12 piedi ? E' una vecchia barca olimpica, con la randa armata sul picco, e il fasciame sovrapposto. Siccome è una barca da regata, e ha un grosso revival in Italia, naturalmente la fanno in vetroresina, con il pretesto che gli scafi in legno non sono "performanti". Trincarini e bottazzi in legno, e finto fasciame sovrapposto in vetroresinaccia.

Ti si aggricciano i denti che manco se mangi sorbe a settembre.

 

A proposito di performanti, (al di fuori delle barche in miniatura, sono un pesce fuor d'acqua) mi sono sempre chiesto la differenza in resa tra una barca a vela di legno e una di plastica e/o vetroresina.

 

La barca in legno pesa di piu' e dovrebbe andare piu' piano, pero' a mio avviso dovrebbe tenere meglio il mare. Di contro quella in plastica piu' veloce, pero' piu' ballerina ?????

 

Ho visto giusto, oppure ho detto una bischerata ???

 

Ricordo anni fa all'isola d'Elba nel porto di Marina di Campo c'era attraccata una barca a vela con cabina di circa 8 metri a guardarla bene sembrava avesse lo scafo di cemento. di questo sono sicuro, anche quando il mare era piatto e tutte le altre barche erano ferme, questa si muoveva sempre.

 

(ma guarda dalla calafatura dove siamo arrivati)

Modificato da Anteo
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(ma guarda dalla calafatura dove siamo arrivati)

 

Questo dimostra che prima o poi una sezione dedicata alle barche da diporto, e sopratutto alla vela, la dovremo pur aprire. Altrimenti la Marina che li tiene a fare Vesoucci e Palinuro ?

 

Anteo, una barca di legno non pesa più di una barca in vetroresina, casomai pesa di meno, e neanche di poco.

Naturalmente parliamo di vetroresina volgare, cioé di stuoia di vetro imbevuta di resina poliestere, e di spessori simili, o che consentano di avere grosso modo una robustezza simile.

Il discorso si rovescia se andiamo sui compositi. Per capirci in due parole, parliamo sopratutto della costruzione a sandwich.

Il sandwiche è composto da un'anima di materiale leggerissimo e di nessuna resistenza (all'inizio era balsa, ma genericamente diciamo: espansi) imprigionato fra due "pelli" esterne di tessuto (vetro, Kevlar, carbonio) imbevuto di resina. E'intuitivo che un materiale così sia estremamente leggero e paurosamente rigido. Quindi la vince sul legno.

Se parliamo di legno, non devi però più pensare alle tavole di due dita di spessore. Il legno va in acqua (sarebbe meglio dire andava) o sotto forma di compensato "marino" o sotto forma di costruzione lamellare (strati di fasciame di pochissimi millimetri di spessore sovrapposti e variamente incrociati fra loro). Ci sono casi di sandwich in cui le pelli esterne sono in tranciato di legno che non supera il millimetro (il signor Bonezzi, dalle parti di Mantova, costruiva -forse costruisce ancora- dei Contender più belli di uno Stradivari, che vendeva in tutto il mondo e con cui il figlio è diventato campione mondiale della Classe). Insomma nelle sue forme più aggornate il legno reggerebbe ancora alla grande, ma non lo usa più nessuno: uno per i costi, due perché il compratore normale non è altro che un automobilaro che va per mare ed è persuaso che se Noé si fosse deciso a fare l'arca in composito ci avrebbe salvato pure i dinosauri.

In ogni caso la velocità di una barca (stiamo parlando di scafi identici fra loro) lasciando perdere la forza di di propulsione e immaginando pari il peso, dipende dalla rigidità e dalla indeformabilità del guscio, dato che le forze di torsione che si scaricano su di esso sono terrificanti. Uno scafo che non perde le sue linee di progetto passa meglio sull'onda ed entra prima in planata (così come un gommone semisgonfio è molto più lento di uno perfettamente gonfio).

Il peso, naturalmente .... ha il suo peso. Perché uno scafo più pesante sposta più acqua, e perchè ha bisogno di maggiore energia per andare in planata. Il vantaggio, con poca aria, è che una volta preso abbrivio naturalmente lo conserva per più tempo.

Modificato da marat
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Ottimo discorso.. pesa di più un chilo di ferro o un chilo di fieno?? ...uguale, sono entrambi un chilo!

 

A fare la differenza è proprio la forma dello scafo sommerso e quindi il volume di acqua che sposta, il materiale è poco importante, se non ai fini di dare giustamente rigidità alla struttura.

 

Pensate pure ai nostri modelli naviganti: il peso del modello finale risulterà sorprendentemente in scala (al suo cubo, perchè abbiamo un volume) rispetto al peso della nave reale, se e solo se la sua parte sommersa (alla linea di galleggiamento) sarà esattamente identica in proporzioni a quella della nave reale!

 

ciao

S75

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precisamente! più la costruzione è accurata e più ci avviciniamo al valore esatto, ma basta sbagliare di qualche millimetro su tutta la superficie dello scafo, che già il valore sarà differente...

 

In ogni caso, è un buon metodo per valutare la bontà di cio' che abbiamo costruito!

 

ciao,

S75

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Sono riuscito a trovare un Kit vetroresina molto interessante per l'impermeabilizzazione/riparazione di barche in legno e non...

Questo è composto da:

 

-Resina

-Pennello per la spalmatura

-lana di vetro

-Bicchierino

-Catalizzatore

Mi sembra un buon prodotto visto anche il prezzo di €13,00

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Sono riuscito a trovare un Kit vetroresina molto interessante per l'impermeabilizzazione/riparazione di barche in legno e non...

 

Ciao Vespucci,

dove lo hai trovato? Se è su internet mi dai il link? A te è arrivato il 14 e 15° fascicolo?

ciao

Modificato da marcello64
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Se il kit che hai trovato e' di resina poliestere http://www.betasom.it/forum/style_emoticons/standard/doh.gif

http://www.betasom.it/forum/style_emoticons/standard/doh.gif

invece che epossidica lascia perderehttp://www.betasom.it/forum/style_emoticons/standard/smiley19.gif

http://www.betasom.it/forum/style_emoticon...rd/smiley19.gif

Saluti

Marco

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Sono riuscito a trovare un Kit vetroresina molto interessante per l'impermeabilizzazione/riparazione di barche in legno e non...

 

Ciao Vespucci,

dove lo hai trovato? Se è su internet mi dai il link? A te è arrivato il 14 e 15° fascicolo?

ciao

L'ho comprato oggi all'OBI me lo hanno consigliato.

Serve appositamente per isolare dall'acqua le barche, spero funga. Sicuramente sarà meglio della garza con la colla vinilica come consigliano nei fascicoli.

Sono arrivato al fascicolo 21 mi è arrivato il pacco due giorni fa, con il lavoro sono arrivato al fascicolo 14 e stasera comincio il 15.

 

Ciao

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Sono riuscito a trovare un Kit vetroresina molto interessante per l'impermeabilizzazione/riparazione di barche in legno e non...

 

Concordo con Sneakeasy, se è poliestere non sarebbe il caso. Anche la lana dovrebbe essere quello che si chiama comunemente "mat" e non tessuto, e quindi dovrebbe avere una consistenza e una grammatura eccessiva. Il tessuto adatto per modellismo è estremamente sottile e non fa spessore. Io, l'ho detto, ho esperienza solo sull'1/1, ma temo che per il modellismo spessori di qualche decimo (e non uniformi, come può succedere con il mat) possano creare problemi.

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