Marco U-78 Scirè Inviato 22 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 22 Novembre, 2006 :s15: Cosa mi dicono i "Tecnici"... :s15: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 22 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 22 Novembre, 2006 :s15: Cosa mi dicono i "Tecnici"... :s15: Marco cosa vuoi sapere?? :s01: Il primo è un modulo PEM (uno dei 9) da 34 kW del sistema AIP del u-212, l'altro il motore elettrico SIEMENS PERMASYN. Se vuoi una descrizione tecnica del 212 c'è un bell'articolo su RID 08/2006. magico_8°/88 p.s. Non sono un tecnico :s04: :s04: ma solo un lettore attento :s11: :s11: !! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marco U-78 Scirè Inviato 22 Novembre, 2006 Autore Segnala Share Inviato 22 Novembre, 2006 PEM...cosa significa? :s10: :s12: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 22 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 22 Novembre, 2006 Comandanti non rispondete con un semplice link! il bello di una discussione è ...discutere! vediamo qualcosa per sommi capi e poi vi invito ad approfondire (però non esagerate coi copia/incolla! :s02: ) come ogni battello convenzionale l'elica è connessa tramite un giunto smorzatore all'unico motore elettrico di propulsione. per la generazione di energia elettrica vi sono tre fonti: un diesel/generatore una batteria di propulsione un sistema a celle combustibili il tutto è connesso, come una stella, al quadro elettrico di propulsione. Questo è un insieme di interruttori che smista opportunamente l'energia elettrica accumulata o generata verso la direzione opportuna. per inciso gli interruttori di propulsione sono estremamente simili a quelli dei nostri cari Toti... Gli interruttori possono essere comandati manualmente o tramite una consolle sita in camera manovra (per chi era a taranto quella a fianco alla timoneria). Si può quindi decidere quanta energia produrre (50% potenza del diesel/generatore) e destinarla in parte alle batterie e in parte al motore di propulsione o, se le batterie sono cariche, tutta alla propulsione. Lo stesso ragionamento è valido per le celle combustibili ma sarebbe uno spreco di reagenti ricaricare le batterie con le fuel cell per cui tutta l'energia prodotta dalla celle combustibili è generalmente destinata alla propulsione. Le batterie, ovviamente, ricevono o erogano energia a seconda delle necessità... possono alimentare da sole il MEP o aiutare le Fuel cell a raggiungere la velocitàmassima. E adesso sotto con le domande! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gilbyit Inviato 22 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 22 Novembre, 2006 Quindi se attivi batterie, AIP e Diesle il battello vola? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Quindi se attivi batterie, AIP e Diesle il battello vola? :s03: :s03: :s03: i tre sistemi non possono fornire energia contemporaneamente però forse possiamo approfondire una delle problematiche delle celle combustibili: siete in grado di scoprire il motivo per cui i cosruttori ha dovuto optare per batterie+fuel cell per avere la velocitàmassima? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Duncan Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Perchè le celle a combustibile impiegano un po' prima di riuscire a fornire quantitativi di energia adeguati? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
R.Hunter Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Potrebbe essere un problema di raffreddamento? nel senso che la massima velocitàaffidata unicamente alle celle comporterebbe problemi di evaporazione troppo veloce dell'acqua dalle membrane e quindi di disidratazione delle stese? Posto qui sotto un po' di informazioni che ho trovato sull'argomento Celle PEM Cosa sono? Celle PEM (Proton Exchange Membrane, PEFC), dette anche SPFC (Solid Polymer FC, celle a elettrolito polimerico solido): sono dotate di una membrana a scambio di protoni su cui sono depositati gli elettrodi (temperatura media di esercizio: 60-120 °C). In questo tipo di celle la soluzione elettrolita contiene H+ ioni. Questi H+ ioni sono la base del meccanismo di reazione della cella. Quale combustibile?? L'unico carburante consentito e' l'idrogeno, gli idrocarburi possono essere utilizzati ma il loro reform deve essere fatto perfettamente. Una piccola quantita' di monossido di carbonio nella cella e' un veleno permanente per il catalizzatore Quale Efficenza hanno? Generalmente lavorano ad una temperatura di esercizio di 90°C e questo permette di usare anche materiali poco costosi. Sfortunatamente queste basse temperature sono vicine alla temperatura ambiente e questo e' un problema perche' non si riesce a disperdere il calore in eccesso. E' richiesto un catalizzatore per avviare la reazione a queste base tempearture; agli inizi veniva usato il Platino ma il suo alto costo a partato a sviluppare nuovi materiali, ed ora il costo per automobile del catalizzatore e' di circa 150$. Se si usa un reformer sono richiesti alcuni minuti ulteriori per il riscaldamento. La riserva di idrogeno deve essere usata nella fase di startup. E' richiesto l'uso di un impianto di raffreddamento, questo per la presenza di acqua pura nella cella. La gestione di questa acqua e' un problema per le prestazioni della cella; la cella infatti, deve operare in condizioni tali che l'acqua prodotta non evapori troppo velocemente altrimenti la membrana polimerica non e' sufficientemente idratata. Per questi problemi spesso di arricchisce di H2 gas con poco o niente CO (diventa un serio problema alle basse temperature). Quali applicazioni hanno?? Le celle a membrana polimerica (PEM o SPFC) sono state inizialmente sviluppate per impieghi spaziali (Gemini) e, a partire dalla meta' degli anni Ottanta, sono oggetto di crescente attenzione per applicazioni di trazione elettrica a causa dell'elevata densita' di potenza e dell'assenza di problemi di corrosione. Dopo qualche applicazione di nicchia, come flotte di autobus o vetture per uso cittadino, dal 2004 le applicazioni cominceranno ad estendersi alle vetture di uso privato. Nel settore della generazione stazionaria di energia elettrica, l'uso delle pile a combustibile a membrana polimerica e' previsto nelle seguenti applicazioni: sistemi di emergenza (con potenze da poche decine di watt fino a 10 kW) adatti a rimpiazzare i tradizionali sistemi diesel generazione di energia localizzata per usi residenziali (moduli da 3-5 kW) generazione di energia per il settore commerciale (moduli da 50-200 kW) conversione dell'idrogeno, sottoprodotto di processi chimici, in energia elettrica per usi industriali (moduli da 200 kW). Applicazioni militari: sottomarini; civili: PC, videocamere, auto, bus, barche... Sviluppatori: Ballard , IFC (International Fuel Cells), Sanyo , Toshiba , Fuji Electric , Mitsubishi , Siemens , De NoraSpA . Progetti europei: EQHHPP (Euro-Quebec Hydro-Hydrogen Pilot Project): Autobus ibridoda 12 m (Ansaldo Ricerche , De Nora SpA , ASM Brescia, Universita' di Genova, Messer Griesheim) Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GFGPriaroggia Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Esco un poco dal tema ma mi sembra inutile aprire un nuovo topic... leggo su Gammasom che la Grecia ha recentemente rifiutato il primo dei suoi due 214 (una variante del 212) per gravi problemi alle prove. Risulta che abbiano avuto problemi di assetto (elevati sbandamenti) e grosse noie all'AIP... Qualcuno ne sàqualcosa di più? Totiano che ne pensi? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Duncan Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Da chi son stati prodotti questi 214? dai Tedeschi o dai greci su licenza? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Il Papanikolis (il 214 greco) è stato costruito dai cantieri greci di Skaramanga ma che sono di proprietàdi Thyssen. Pertant il know how e probabilmente anche la parte dirigenziale è tutta tedesca. La notizia pubblicata su altro sito è relativa proviene da un bellissimo forum argentino (elsnorkel) sempre molto aggiornato e interessante ma... sono solo voci, tant'è che i cantieri smentiscono. Anche se è vero che i cantieri hanno tutto l'interesse a non divulgare queste notizie. Una storia simile accadde alla costruzione dei nostri primi Sauro e le indiscrezioni parlarono sia di problemi reali (il periscopio troppo alto e le batterie non aderenti ai dati di targa) sia di cose non vere o comunque non riconducibili ai costruttori come i combinatori di propulsione. Da allora la possibilitàdi vendere i Sauro si è praticamente azzerata. Proprio perchè è una notizia non confermata si è preferito non accennare a una simile "diceria" su Betasom. L'AIP dei 212 non mi risulta abbia dato problemi ma è anche vero che le celle combustibili dei 214 sono di tipo differente (maggiori prestazioni ma non compatibili con l'amagneticitàrichiesta dai 212). Per concludere, aggiungono che ogni nuovo progetto ha i suoi problemi di "dentizione" ... Ah, La necessitàdi aggiungere le batterie non dipende dal calore da dissipare Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
R.Hunter Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 Azzardo un'altra risposta: il motore elettrico Siemens Permasyn è da 2.85 MW, le celle imbarcate credo attorno ai 34 kW l'una ( ho cercato qua e làe ho sempre trovato che le fuel cell attualmente oscillano tra i 30 e i 50 kW massimo). La massima potenza l'avrò mettendole in serie, ma anche così facendo otterrei al massimo 306 kW (sono 9 in tutto), parecchio inferiori alla massima potenza del motore elettrico. E' per questo che serve "energia aggiuntiva", fornita dal sistema diesel/batterie, per le velocitàelevate? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 23 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Novembre, 2006 siete in grado di scoprire il motivo per cui i cosruttori ha dovuto optare per batterie+fuel cell per avere la velocitàmassima? quoto la risposta di R.Hunter semmbra quella più razionale :s12: :s12: Allego due schemi per meglio capire il funzionamento delle celle a combustibile e del sistema di propulsione del U-212. magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 belli gli schemi, provengono dalla rivista del dott. Nativi, vero? non sono completi ma rendono a sufficienza l'idea. Hunter si è avvicinato molto al vero: le FC hanno un problema di rendimento quando sono vicine ala loro potenza massima. per fare un esempio (ed esemplificando molto) possiamo immaginare un motore a scoppio con la coppia molto in basso. esso tireràmolto bene in basso ma quando si tratta di fare sputi di velocitàsi riveleràinsufficiente. Le batterie non soffrono questo problema per cui la somma delle due sembra essere la soluzione ottimale... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Duncan Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 Ma il prodotto della reazione delle fuel cell cosa è? E come viene trattato nell'U212? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 il prodotto è, anzi sono, acqua e calore. L'acqua è semplice acqua distillata con un po di ossigeno disciolto e viene convogliata verso le normali casse di acqua dolce di bordo. Il calore è impiegato per liberare l'idrogeno. esso è infatti stivato nei cilindri inferiori che si vedono nelle foto in maniera molto particolare. La molecola dell'idrogeno è molto piccola e una parte di queste è possibile che attraversi le molecole di metallo del conteniore, specie se è in pressione. Per ovviare le molecole vengono imprigionate all'interno dei cristalli di un materiale (un qualche idruro ma non ricordo il nome). Affinchè il materiale possa rilasciare le molecole di idrogeno deve essere riscaldato e questo avviene con delle serpentine che vi convogliano il calore prodotto dalle F.C. spero di essere stato chiarificatore... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 belli gli schemi, provengono dalla rivista del dott. Nativi, vero? non sono completi ma rendono a sufficienza l'idea. Si l'articolo è sulla rivista di agosto 2006 (come sempre ho citato la fonte in basso a dx). Quale schema non è completo?? magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 mi riferivo in particolare al secondo... gli spunti di velocitàmassima si ottengono con batterie+ FC, i diesel non c'entrano se non per ricaricare le batterie... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Duncan Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 il prodotto è, anzi sono, acqua e calore. [cut] grazie, e l'acqua viene usata solo per i servizi igenici o anche alimentari? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
R.Hunter Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 Il calore è impiegato per liberare l'idrogeno. esso è infatti stivato nei cilindri inferiori che si vedono nelle foto in maniera molto particolare. La molecola dell'idrogeno è molto piccola e una parte di queste è possibile che attraversi le molecole di metallo del conteniore, specie se è in pressione. Per ovviare le molecole vengono imprigionate all'interno dei cristalli di un materiale (un qualche idruro ma non ricordo il nome). Affinchè il materiale possa rilasciare le molecole di idrogeno deve essere riscaldato e questo avviene con delle serpentine che vi convogliano il calore prodotto dalle F.C. Per approfondire l'argomento, l'idrogeno reagisce con una serie di metalli (alluminio, boro, magnesio ecc.) e le loro combinazioni per formare idruri in condizioni normali. In qualche caso c'è addirittura una maggiore densitàdi idrogeno per volume di idruro rispetto all' idrogeno liquido. Per rilasciare l'idrogeno immagazzinato come idruro è necessario l'apporto di calore (la formazione dell'idruro è leggermente esotermica, quella di rilascio è quindi endotermica). Sarei curioso di sapere come viene stoccato l'idruro metallico e se c'è il rischio di infragilimento dei contenitori, cosa che richiederebbe l'impiego di materiali particolari... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Marco U-78 Scirè Inviato 24 Novembre, 2006 Autore Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 vi metto anche il link di un vecchio post realizzato da Eros... Link discussione... :s02: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 24 Novembre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Novembre, 2006 Sarei curioso di sapere come viene stoccato l'idruro metallico e se c'è il rischio di infragilimento dei contenitori, cosa che richiederebbe l'impiego di materiali particolari... Quell'idruro metallico viene stivato all'interno dei contenitori come se fossero tante "pastiglie", spero mi perdonerete se non entro nei dettagli ma non so fino a dove si spinga la riservatezza commerciale di queste informazioni... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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