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Altra Motocisterna Con Controcarene: La "nautilus"


danilo43

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Nel marzo 2013, è stato ritrovato in Sardegna, al largo di Capo Figari, alla profondità di 80 metri il relitto della motocisterna Nautilus, silurata dal smg. britannico Utmost il 13 ottobre 1942. Stampa e diving locali diedero notevole pubblicità all'evento e all'avvenuta identificazione dell'unità; appresi il fatto con una certa indifferenza, trattandosi di una delle tante carrette senza storia né gloria perdute nel corso del conflitto. http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/11/06/news/ritrovato-il-relitto-della-nautilus-affondata-71-anni-fa-1.8063548

Costruita dai cantieri Krupp di Kiel (ex Germaniawerft) nel 1921 con il nome di Oberschlesien, passò nel 1928 sotto bandiera italiana, ultimo armatore la S.A. Nereide di Genova.

 

mjeegF.jpg

 

 

Nel dicembre 1940 venne requisita (più probabilmente noleggiata) dalla Marina germanica, che nel luglio 1942 la rinominò Languste, fatto peraltro non riportato in “Navi mercantili perdute”; anche il sito tedesco http://www.wlb-stuttgart.de/seekrieg/verluste/italien-1942-verluste.htm la classifica come nave italiana.

Non sono al corrente se già in fase di costruzione oppure successivamente, vennero applicate all'opera viva delle controcarene ricavate dagli scafi resistenti dei sommergibili U-183 e U-184 (gli incompiuti U-Kreutzer projekt 46 A) mentre per la propulsione vennero utilizzati i motori diesel MAN degli U-129 e U-130 (da altra fonte, del solo U-130 (Grosse MS projekt 42) http://ilsubacqueoweb.it/attualita/2014/02/07/ritrovata-la-nautilus-languste/

 

UiwR2F.jpg

 

Nella documentazione di mio nonno, allora direttore tecnico dei cantieri navali CNOMV di Venezia-Giudecca, ho trovato una foto di questa nave, risalente al 1941, che ritengo essere rara, se non unica.

 

GfUYTx.jpg

 

Già a partire dall'inizio del secondo conflitto il cantiere era fornitore e operava su commesse dalla Marina tedesca. Nell'immagine allegata la cisterna è ormeggiata per lavori alla banchina della Giudecca, vuota di carico: le controcarene sono ben visibili, fuori galleggiamento.

Non entro nel merito della funzione specifica di queste appendici: se applicate a posteriori per supplire ad un'insufficiente stabilità trasversale, oppure nate progettualmente ai fini della protezione subacquea. La realizzazione di cilindri assorbitori anti siluro non parrebbe giustificabile in una cisterna postbellica per di più di modesto tonnellaggio, ma è da considerare che la stessa venne progettata e la costruzione iniziata nel corso del conflitto.

La motocisterna venne infatti consegnata nel 1921, il medesimo anno della italiana Brennero, nota per essere stata impiegata per la prima applicazione sperimentale dei cilindri Pugliese.

Non è dato sapere se nell'Oberschlesien l'intero scafo resistente dei battelli fosse inglobato e strutturale alla nave, oppure sezionato in semi-gusci applicati esternamente al fasciame dell'opera viva; sistema questo che verrà adottato successivamente nei smg tipo Bernardis.

Il primo battello Bernardis, il Vettor Pisani, verrà varato qualche anno dopo, nel 1927.

Interessante, qualora le controcarene fossero finalizzate alla protezione subacquea, stabilire la primogenitura del progetto !

Queste appendici non si notano nella foto dello Oberschlesien in navigazione; è ben visibile la marca di bordo libero e lo stesso è apparentemente maggiore di quello rilevabile nella foto del Nautilus. Tant'è che, prima di venire al corrente dell'indiscutibile origine della struttura delle controcarene, ritenevo erroneamente che le stesse fossero state applicate dal cantiere veneziano.

 

crFt03.jpg

Mi è d'obbligo ricordare le interessanti discussioni in merito, avviate dall'ing. Fonda (Varo5) in https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43605

ed altre in https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=23952

 

 

Modificato da danilo43
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una delle tante carrette senza storia né gloria perdute nel corso del conflitto

 

Ma come sei duro, povere navi mercantili...

 

Nel dicembre 1940 venne requisita (più probabilmente noleggiata) dalla Marina germanica, che nel luglio 1942 la rinominò Languste, fatto peraltro non riportato in “Navi mercantili perdute”; anche il sito tedesco http://www.wlb-stutt...42-verluste.htm la classifica come nave italiana.

 

A questo proposito, sono convinto anch'io che si trattasse di nave italiana: Uboat.net (http://uboat.net/allies/warships/ship/3540.html), sulla scorta delle informazioni fornite da Platon Alexiades, che ha condotto una mole immane di ricerche all'USMM ed in altri archivi, afferma "HMS Utmost (Lt. J.W.D. Coombe, RN) torpedoed and sank the the Italian tanker Nautilus (2070 GRT, built 1921) [she is sometime referred in error as the German Languste] off Cape Figari, Sardinia, Italy in position 41°03'N, 09°43'E." Penso quindi che il passaggio in mano tedesca e la ridenominazione in Languste cui accenna l'articolo (a partire dalla più che improbabile "requisizione") siano frutto di qualche errore, anche se non ci metterei la mano sul fuoco. Almeno non la mia...

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Nelle sovrastrutture del NAUTILUS c'è un "qualcosa" che mi fa dubitare che questa nave sia nata come motocisterna...Come tu già hai ipotizzato, DANILO 43, anche a mio parere le controcarene son state applicate in un secondo tempo per migliorare la stabilità trasversale.

 

Osservando il Certificato di Classificazione si legge che la larghezza della nave (SUPPONGO controcarene comprese) è di mt 12,35; con una lunghezza di mt 87,59.

Per cui, IN ORIGINE, la nave era più stretta. Di quanto? A lume di naso, osservando le foto, direi di un paio di metri per lato.

 

Ed a questo punto ho bisogno del tuo parere tecnico: supponendo che questa nave sia stata adattata al trasporto di carichi liquidi (quindi più instabili rispetto a quelli solidi) in un secondo tempo ed avendo una lunghezza di, appunto, mt 87,59, poteva mantenere la larghezza originale? Non so se ho espresso bene il mio pensiero...

Modificato da Alfabravo 59
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Osservando il Certificato di Classificazione si legge che la larghezza della nave (SUPPONGO controcarene comprese) è di mt 12,35; con una lunghezza di mt 87,59.

Per cui, IN ORIGINE, la nave era più stretta. Di quanto? A lume di naso, osservando le foto, direi di un paio di metri per lato.

 

E' lo stesso ragionamento che ho seguito anch'io. "8 PS. lat." e " 9 PS. m." nell'elenco delle abbreviazioni stanno a significare paratie stagne laterali e mediane (longitudinali e trasversali) una normale compartimentazione. Ma le dimensioni indicate sono di stazza -dimensions de douane- e non "fuori tutto" (le pagine di sin. sono in francese, quelle di dx in italiano e parlano appunto "dimensioni di stazza"). Riporto dalle "Note informative sulla stazzatura delle navi" R.I.Na. 1947, ex Decreto Luogotenenziale n° 202, del 27 gennaio 1916 e istruzioni relative.. che la larghezza di stazza è misurata entro il fasciame interno .........

Sono convinto, anche se il rapporto tra le dimensioni mi pare adeguato, che si sia voluto ovviare a problemi di stabilità trasversale in presenza di carico liquido e come hai correttamente rilevato, la nave sia stata progettata per carichi secchi e non come cisterna. Per questo motivo mi chiedevo se l'applicazione delle controcarene fosse avvenuta in un secondo tempo.

Proprio per questo avevo gettato un amo a Varo 5 ..... :smile:

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Sono convinto, anche se il rapporto tra le dimensioni mi pare adeguato, che si sia voluto ovviare a problemi di stabilità trasversale in presenza di carico liquido e... la nave sia stata progettata per carichi secchi e non come cisterna. Per questo motivo mi chiedevo se l'applicazione delle controcarene fosse avvenuta in un secondo tempo.

Negli anni "20" del secolo scorso la propulsione delle navi passò dalle macchine a carbone ai motori a nafta in modo esponenziale. E' logico, quindi, che anche la domanda di navi cisterna sia cresciuta altrettanto. Una "domanda" soddisfatta con nuove costruzioni e, come molto probabile in questo caso, con trasformazioni.

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Fermo restando quanto ipotizzato finora non mi quadra un'altra cosa. Gli scafi incompiuti dei sommergibili imperiali nel 1921, anno dell'entrata in esercizio del Nautilus, erano già stati demoliti da tempo, eccetto i motori che erano merce più preziosa del rottame.

Lo dimostra questa foto ripresa nella primavera del 1919, proprio in quel cantiere (Germaniawerft). Le contro carene, ricavate dai smg non ultimati, dovrebbero essere state pertanto applicate precedentemente a questa data essendo la costruzione terminata nel dopo guerra.

PXMuih.jpg

Ecco quanto riferisce Varo 5 a proposito del cambio d'uso del Toscana:

Il disegno mostra la nave "Toscana" quando è diventata nave passeggeri (profughi italiani da Pola). Posto pure una foto senza contro carene quando era nave da carico. Quando il "carico era nelle stive in bassa posizione, la sua altezza metacentrica era accettabile, ma con la stive vuote ed i "passeggeri" in coperta o nelle cabine più alte,con le loro necessità comprese le scialuppe di salvataggio e loro accessori gru e verricelli che alzano il baricentro,la sua altezza metacentrica non era più buona e sono state applicate le controcarene. Posto le immagini della "Toscana" con e senza le controcarene, evidentemente erano al limite senza le contro carene...

 

wp7b7.jpg

 

2i8ey2o.jpg

 

2w4fcxd.png

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  • 4 months later...

Salute a tutti!

 

Chiedo il vostro aiuto per identificare un oggetto. Ho recentemente effettuato due immersioni sul relitto della MN Nautilus, oggetto di questo tread, e sto cercando di realizzare una relazione sullo stato del relitto per la locale soprintendenza ai beni storici e per i centri di immersione che accompagnano su questo relitto. Il relitto in generale è molto bello e conserva strumenti di navigazione, campana e quant'altro. Speriamo rimanga così! tra gli oggetti trovati sul fondo c'è questo strano oggetto di forma ellittica del volume di circa 15-20 litri. è collegato ad un piedistallo di 1,5-2 metri di lunghezza. all'apice ha un "chiodo" simile a quello degli elmetti prussiani. accanto a poca distanza c'è un piatto in ceramica che potrebbe essere stato connesso all'apice dell'oggetto (visibile in una delle due foto). L'oggetto si trova in corrispondenza della sovrastruttura di poppa della nave. Cosa può essere? :)

 

 

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Ciao Mario, non sapevo che facessi parte anche tu della confraternita :smile:

Per pubblicare foto è necessario passare attraverso un file hosting esterno al forum, tipo ImageShack (che uso io) o altri similari dove non è necessaria iscrizione e pagamento. Sicuramente qualche amico ne elencherà degli altri. Nel frattempo, se ti va bene, posto io a tuo nome la foto dell'oggetto misterioso, se me la invii.

Ci vedremo a Trieste, Museo del mare, in occasione della tua conferenza, unitamente a Pietro Spirito, che non vorrei proprio perdere. https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43583&p=479286

https://www.dropbox.com/s/33sujgnnjmmb67d/Marestat2015.pdf.lnk?dl=0

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Grazie Mario del sollecito invio. Ecco l'oggetto misterioso; ho conservato la definizione originale. Immagine eccezionale, considerando che ti trovavi alla bella profondità di ben - 83 m !

 

 

e4Wx06.png

 

l1dP86.png

 

Per ora non mi pronuncio con certezza, ma ha tutto l'aspetto di una chiesuola ...

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Questo Nautilus assunto improvvisamente agli onori della cronaca :smile: Sono stato contattato da altro operatore subacqueo che promette altro materiale.

Intanto riporto la sua interessante valutazione sulle condizioni dello scafo.

 

Il relitto è ancora integro, adagiato sul fianco sinistro. I bottazzi delle strutture lo presentano inclinato di 100° ma completo di tutto!
Ci sono ancora 4 telegrafi di macchina, la cassaforte di bordo, le bussole, la campana nell'archetto subito dietro i verricelli salpancore.
La poppa, dove è stata colpita la nave presenta un grosso squarcio che la taglia quasi. la fiancata di sx è ancora integra ma le strutture sono andate in torsione; dallo squarcio fino allo specchio di poppa, il troncone è inclinato di circa 45°-60°.
E' penetrabile in sala macchine anche se alcune cime penzolanti e lenze rendono difficile l'entrata.
Il relitto giace su un letto di sabbia bianca a -83 metri. L'albero maestro è adagiato sul fondo, con la lanterna e le luci di via ancora intatti. Anche il fumaiolo, seppur crepato e parzialmente consunto, richiama un forte fascino.
Lanterne, piatti e tutti gli accessori sono ancora al loro posto e, in cuor, mio, spero ci rimarranno ancora per molto tempo.
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Grazie Danilo! è davvero un bel relitto e il collega mi sembra in gamba :) è forse Gabriele?

 

L'oggetto non sembra avere nessuna apertura, sarebbe un po' anomala come chiesuola. Qualche altra interpretazione?

 

Altra domanda, dovendo indicare i cavalli di potenza dei motori MAN su un report, quale dato è corretto? la sigla C.A. sul registro navale indica "cavalli asse"? 1400 a motore o entrambi?

 

scusate se approfitto della vostra competenza e cortesia!

 

Mario

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Il "collega" è Christian, che ho invitato a collegarsi con la base, o attraverso me o meglio direttamente.

La dizione esatta per i motori diesel principali è quella impiegata dal R.I.Na. C.A = Cavalli asse, mentre per le macchine a vapore si usa l'acronimo CI = cavalli indicati.

Ora mi sorgono alcuni dubbi; sono in navigazione in Adriatico e per un po' sono impossibilitato a consultare i sacri testi.

Punto primo: non credo che la motocisterna avesse due alberi portaeliche. Il R.I.Na. parla di due motori, ma non di due assi:

crFt03.jpg

e qui potrebbe venirci in aiuto Christian che ha svolto ricerche su questa nave presso l'archivio di Freiburg ed è in possesso diverse foto storiche della sua nave gemella Caucaso, ed alcune prima del varo nei cantieri di Kiel. Le due macchine, pertanto dovrebbero essere ingranate sullo stesso asse, ma mi sembra poca la potenza indicata.

Ora se è corretto che per la propulsione vennero utilizzati i motori diesel MAN degli U-129 e U-130 (da altra fonte, del solo U-130 (Grosse MS projekt 42) http://ilsubacqueoweb.it/attualita/2014/02/07/ritrovata-la-nautilus-languste/ Quei motori, singolarmente hanno una potenza maggiore. A casa ho i dati di quei motori Man e ti saprò dire....

Per quanto riguarda la pseudo chiesuola, pensavo ad una ripetitrice di girobussola, ma ignoro se quella cisterna ne fosse dotata (ignoro anche che genere di lavori avesse eseguito mio nonno a bordo). Per conto mio il cappellotto è apribile in corrispondenza dei tre risalti e la forma assomigli molto (salvo gli sportellini) a d una chiesuola di magnetica che ho nel mio vecchio ufficio. Al rientro la fotograferò.

Incidentalmente la mia società di lavori marittimi, dalla quale sono uscito da poco, si chiama proprio NAUTILUS. Anche da questo il mio interesse !

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Forte, grazie Danilo.

 

Io credo di aver visto due piccole eliche. Credo, perché le pale fuoriescono appena dal sedimento, in posizione innaturale, nel punto in cui la nave è spezzata. Inoltre credo che il registro navale che hai riportato indichi due eliche. A me risulterebbe il solo U-130 come fonte dei motori. Quando puoi, senza nessuna fretta fammi sapere.

 

Per intanto buona vacanza allora, spero che anche lì il tempo sia stupendo.

 

a presto e grazie ancora

Mario

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sì, infatti. abbiamo recuperato il rapporto di affondamento all'Istituto Storico MM e si tratta del Nautilus, aveva equipaggio italiano, comandante italiano, Regio Commissario italiano, ecc. Morirono 3 cannonieri che si trovavano di servizio al pezzo, proprio dove colpì il siluro. Rimane un mistero che cosa abbia causato l'idea del Languste, e se un Languste sia mai esistito in quel contesto.

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  • 2 weeks later...

Ciao a tutti,

scusate la mia temporanea latitanza ma ho dovuto attendere l'OK per la registrazione. Ho inviato a Danilo una veloce Mail indicando lo stato attuale del relitto. Uno dei più suggestivi mai esplorati, frutto delle ricerche storiche condotte dall'inverno 2012 e sfociate nella scoperta del 27 Agosto 2013.

 

Ho alcune foto delle due navi in cantiere a Kiel, prima del varo e in navigazione o alla fonda; si notano le controcarene dei sommergibili che già formano la struttura della nave; risultano quindi delle incongruenze inerenti alle informazioni riportate; non vennero sicuramente applicate successivamente.

 

Ora il dilemma Nautilus/Languste me lo fate sorgere anche a me.... Tuttavia è un relitto unico nel suo genere per la particolare costruzione dello scafo e, cosa ancora più affascinante, una vera e propria bolla di biologia.

 

Per rispondere a Mario, ho notato due eliche che spuntano dal sedimento; escono dalla sabbia, tuttavia, solo 2 delle 4 pale. Dal momento che il relitto non giace in assetto di navigazione ma inclinato oltre 90° a causa della sua costruzione e considerato il fatto che uno dei torpedo colpì in zona poppiera, squarciando le lamiere al punto di spezzare quasi la nave, l'identificazione del numero degli assi è alquanto arduo...

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Nuova domanda circa la Nautilus: il nome di questa nave, ma accompagnato da "piroscafo" invece che da "nave cisterna", compare ripetutamente nella cronologia del volume USMM "La difesa del traffico con l'Albania, la Grecia e l'Egeo". Si tratta della stessa nave, oppure c'era un omonimo piroscafo che io non conosco?

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Presumo, quasi con certezza, si tratti della stessa nave. Il generico termine piroscafo non esclude si tratti di pirocisterna o più semplicemente nave cisterna.

Le navi maggiori a ruolo della stessa bandiera, inoltre, non possono portare lo stesso nome; diverso il caso per le navi minori e galleggianti, dotate di ruolino.

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