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Corvetta Magenta


malaparte

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La pirocorvetta Magenta (varata nel 1862 presso l’Arsenale Mediceo di Livorno- radiata nel 1875), tre alberi armato, venne impostata nel 1859 per la Marina toscana, ma fu poi varata ed operò per la Marina italiana. Fu la prima nave della Regia Marina a compiere una circumnavigazione del globo.

 

“Nel 1866 per la prima volta una nave a motore della Regia Marina porta alcuni personaggi di rilievo del Regno in un viaggio intorno al mondo, durato circa tre anni. L’obiettivo della missione è duplice: da una parte, stabilire contatti politico-diplomatici e commerciali con la Cina e il Giappone, dall’altra raccogliere materiali, documenti, campioni, per arricchire le conoscenze di storia naturale, geografia, etnologia, grazie all’impegno di alcuni scienziati italiani amici e seguaci del grande naturalista Charles Darwin. I risultati finali ripagano ampiamente i diplomatici e gli esploratori: non solo saranno stipulati contratti ufficiali di grande importanza, ma sarà anche raccolta una gran messe di informazioni meteorologiche e idrografiche, etnologiche e geografiche, oltre a una tale quantità di campioni, in particolare di ambito faunistico, da arricchire diverse raccolte, alla base di collezioni importanti come quella del Museo di Zoologia di Torino.” (Dall’introduzione di Roberto Tresoldi per il testo di Giglioli, 2005, sotto citato).

 

A questi due obiettivi, aggiungerei anche lo scopo “promozionale” per la Marina italiana: più di una volta, nel testo di Giglioli, si ricordano la curiosità e l’ammirazione suscitate dall’arrivo del Magenta in porti nei quali mai era stata avvistata una nave italiana.

 

Il Magenta, dopo aver attraversato l’Atlantico nel 1865 (direi errata, sulla base di tutte le altre fonti,la data 1864 riportata sul sito della Marina) , partì da Montevideo il 2 febbraio 1866, per poi ritornarvi dopo anni di navigazione, nel 1868; a bordo il capitano Vittorio Arminjon, che oltre a essere comandante della nave , era anche plenipotenziario italiano per quella missione e condusse quindi le trattative diplomatiche che portarono al trattato commerciale italo-giapponese, firmato a Yedo il 25 agosto 1866 e qualche mese dopo, il 26 ottobre, al primo trattato italo-cinese. Il 16 luglio 1866 giunse a Yokohama, dove il Magenta si trovava in quel momento, il postale da Shangai, con le notizie dall’Europa aggiornate al 13 giugno: si vennero quindi a sapere notizie “bellicose” dall’ Italia (che si accingeva a partecipare alla guerra austro-prussiana con la nostra Terza guerra d’Indipendenza); Arminjion, in attesa di ulteriori notizie, si preparò ad interrompere la crociera nel caso fosse arrivato l’ordine di rientrare in Italia. Il viaggio potè invece proseguire.Del gruppo faceva parte anche il professor De Filippi, capo della spedizione scientifica, il quale morì poi durante il viaggio, nel 1867, a Hong Kong, per una grave forma di dissenteria; De Filippi aveva voluto portare con sè l’allievo Enrico Hillyer Giglioli, che ebbe l’incarico di stendere la relazione, di centinaia di pagine , sulla spedizione diplomatica e scientifica (Giglioli divenne poi uno dei maggiori zoologi italiani del suo tempo, ricoprendo incarichi sia accademici che politici)

 

Fu il comandante a pubblicare a Genova il primo resoconto del viaggio, nel 1868, col titolo “Il Giappone e il viaggio della corvetta Magenta “ (400 pag, testo introvabile – se non alcune solide biblioteche - quanto quello pubblicato poi da Giglioli nel 1875). L’ antologia del Giglioli a cura di Roberto Tresoldi (la cui pubblicazione è stata caldeggiata e supportata da Fosco Maraini) presenta in particolare aspetti etnologici del Giappone ancora feudale, alle sue prime aperture verso gli Europei; non mancano però riferimenti al Magenta, alle sue manovre, alla sorpresa e ammirazione che suscitava quando arrivava, essendo spesso il più grosso bastimento bastimento europeo mai comparso in certi porti.

Dal testo, riporto una foto del Magenta e una mappa del percorso (qui sotto).

 

magenta2.jpg

 

 

 

percorsomagenta.jpg

 

 

l'equipaggio del Magenta all'arrivo a Napoli

 

equipaggiomagenta.jpg

 

 

 

da www.taiko.org.nz/Taikohistory.html

 

magenta1.jpg

 

 

 

 

[b]Bibliografia[/b]

 

 

 

Giglioli, Enrico Hillyer

Viaggio intorno al globo della regia pirocorvetta italiana Magenta negli anni 1865-66-67-68 ... / relazione descrittiva e scientifica pubblicata [da! Enrico Hillyer Giglioli ; con una introduzione etnologica di Paolo Mantegazza

Editore: Milano : Maisner, 1875

XXXVIII, 1031 p., [18! c. di tav. : ill. ; 29 cm.

 

Reperibililtà: Introvabile sul mercato

 

Vittorio Arminjon, Il Giappone e il viaggio della corvetta Magenta nel 1866 / per V. F. Arminjon ; coll'aggiunta dei trattati del Giappone e della China e relative tariffe

Genova : co' tipi del R. I. dei sordo-muti, 1869

 

Reperibilità : Introvabile sul mercato

Su questo sito giapponese ne è riportato l’indice integralmente…. :s07:

http://shinku.nichibun.ac.jp/gpub/book/g0332.html

 

Autore: GIGLIOLI, Enrico Hillyer

Titolo: Giappone perduto : viaggio di un italiano nell’ultimo Giappone feudaleMilano, Luni editrice

2009

€ 18 (ma si trova anche a € 9)

reperibilità: facilissima

 

Un viaggio ai confini del mondo, 1865-1868 : la crociera della pirocorvetta Magenta dai documenti dell'Istituto geografico militare / / Francesco Ammannati, Silvio Calzolari., Firenze : Sansoni, c1985

 

 

 

Sulla Pirocorvetta Magenta:

http://www.prolocomagenta.org/index.php/la...ta-magenta.html

http://www.marina.difesa.it/storia/almanac...07/navi0716.asp

 

su De Filippi:

http://www.torinoscienza.it/accademia/pers...apri?obj_id=452

http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_De_Filippi_(1814-1867)

 

su Giglioli

http://www.museodellafotografia.it/index.p...mp;limitstart=1

http://www.pigorini.beniculturali.it/Museo...rsonaggi_g.html

http://en.wikipedia.org/wiki/Enrico_Hillyer_Giglioli (da notare che compare su Wikipedia inglese, è (ancora) ignorato da Wikipedia italiana….)

Modificato da malaparte
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Ls scheda del Magenta riportata dal sito della pro loco della città, nel descrivere le sistemazioni interne, afferma che a prua fra le altre cose c'erano anche "i carbonili di alcuni ufficiali".

I "carbonili" ? Nel senso che qualcuno fra gli ufficiali (non tutti) ne avevano uno esclusivo ?

E che ci facevano, di grazia ? Tavolate di barbecue alla texana ?

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