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Perchè Abbiamo Perso La Guerra


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Ieri sera mettendo a posto la collezione di Storia Militare mi è caduto l'occhio su un articolo apparso sul numero 14, novembre 1994. Più che un articolo si tratta della ripresentazione di due lettere scovate chissà dove da Andrea Curami. In quelle due paginette c'è la spiegazione inconfutabile sul perchè perdemmo la guerra: altro che i traditori di Trizzino, gli ammiragli da fucilare di Rocca, le centinaia di documentati saggi scritti da Giorgerini, Bagnasco, Santoni, Mattesini, Brescia, Rastelli, Cernuschi ecc, le commissioni d'inchiesta, i processi alla storia, e chi ne ha più ne metta... Ed è una storia all'italiana, vera, tutta da ridere: se Stella e Rizzo ne fossero stati a conoscenza l'avrebbero certamente utilizzata per la prefazione dei libri "la Casta" e "la Deriva".

 

Allora. L'11 agosto 1941 la difesa A.A. di Crotone abbatte un Blenheim del 105° Squadron. In un paese normale, anzi anche poco normale, il relitto sarebbe stato ispezionato e portato per le vie della città come trofeo di guerra per galvanizzare la popolazione. Questo sarebbe avvenuto in tutti i paesi del mondo, ad eccezione ovviamente dell'Italia.

 

Infatti dopo poco piò di un mese, il 23 settembre 1941 l'ispettore capo della dogana di Crotone scrive alla direzione generale del ministero dell'aeronautica una missiva (protocollo n. 3613) nella quale viene fatto notare che il velivolo, essendo di fabbricazione straniera, è soggetto al pagamento del dazio di importazione pari al 12% del valore della merce. Il problema è che la dogana, non sapendo quale valore attribuire al Blenheim - materiale evidentemente molto raro - chiede lumi al ministero sul possibile valore economico dell'apparecchio.

 

E' lecito pensare che pure in un paese sui generis il responsabile della dogana sarebbe stato immediatamente messo al muro per evidente collaborazionismo o per manifesta imbecillità. Invece no. E qui si arriva all'apoteosi.

 

Il 4 ottobre 1941 infatti, mentre l'Italia si sta leccando le ferite per la Grecia e Matapan, e la guerra continua a mietere migliaia di vittime, lo STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA trova il tempo di scrivere al ministro dell'Aeronautica (protocollo n. 2/8316 e allegati). Dopo aver dimostrato un certo stupore per la richiesta delle dogane (manifestazione di grande coraggio !!!), argomentando il fatto che essendo in uno stato di guerra non si poteva parlare di materiale importato liberamente, l'Aeronautica consiglia al ministro di resistere in giudizio (proprio così !!!!!!!!).

 

Il bello, anzi il bellissimo, arriva alla fine.

«Però per l'eventualità che il Ministero delle Finanze - scrive lo SMA - sulla questione di cui trattasi dovesse mantenere il proprio punto di vista questo Stato Maggiore attribuisce al materiale recuperato dal velivolo l'11 agosto c.a. nei pressi di Crotone, il valore generale di £100 (cento)».

 

DOMANDA: qualcuno ha ancora dei dubbi sul perchè abbiamo perso la guerra?

Modificato da walter leotta
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Eccolo, purtroppo è esaurito ma se lo trovate in un qualche mercatino non fatevelo sfuggire. A qualsiasi prezzo. Certo sarebbe bello se Storia Militare riuscisse a trovare il seguito...

Ovviamente complimenti a Curami che da vero storico - al contrario del sottoscritto - si è comportato in modo asettico, pubblicando senza alcun commento il materiale ritrovato. Ma la sola semplice divulgazione è valsa un'intera enciclopedia.

 

storiamiliare1uq0.jpg

 

storiamilitare2ta3.jpg

Modificato da walter leotta
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Walter, se hai venti secondi da perdere, te lo spiego io perché non sono state le contingenze del tempo di guerra, o le peculiarità del regime politico, a disconnettere i contatti elettrici del'encefalo di quei funzionari e a comprometterne la funzionalità.

 

Io quelle due paginette a suo tempo le lessi. Il cervello era connesso e le protocollò in entrata.

Ma abituato da decenni a gestire quotidianità di quella natura non rilevò alcuna singolarità degna di nota. All'esame dell'elettroencefalogramma non venne registrata alcuna emergenza, e il pennino non fece alcun salto sul rullo di carta. Si comportò, mezzo secolo più tardi, esattamente come si era comportato il pennino di chi ebbe a che fare con lo scritto dell'ispettore di Crotone.

E' la biologia, la teoria dell'evoluzione, che possono fornire casomai lumi sul perchè si sia selezionata nella penisola questa mutazione genetica. E siccome il mio caso dimostra che la mutazione é assolutamente stabilizzata, sarebbe interessante capire quale sia il meccanismo premiale che essa produce (le mutazioni non si stabilizzano se non confescono al portatore un vantaggio in termini di adattamento all'ambiente).

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Ciao Marat,

la cosa tragica è proprio il fatto che non ci si scandalizzi più. Ormai siamo talmente abituati a questo genere di cose che non ci facciamo caso. Quella di Storia militare è un piccolo episodio ma proviamo a pensare alle situazioni che "sconvolgono" la nostra quotidianità: solo un minus-sapiens poteva inventare il "certificato di esistenza in vita". Eppure in Italia l'hanno fatto e solamente quando hanno capito che un morto era incapace di dichiarare di non essere più in vita l'hanno elimanato. E ce l'hanno pure venduta - l'eliminazione - come il più grande atto che cervello umano potesse concepire !!!!!!!

L'unica cosa è rispondere con una frase diventata famosa in altre situazioni: una risata vi seppellirà. ahahah ah

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L'episodio è in effetti un po' "scabroso". Dico due cose: se era il primo Blenheim che cadeva intatto in mano nostra, ed avrei molti dubbi che sia così, avrebbe dovuto essere subito trasportato a Guidonia per un'analisi approfondita e per le opportune prove in volo del velivolo, se non lo era è più spiegabile, ma non per questo giustificata, la rilassatezza con cui venne affrontata la vicenda, che non deve però essere ingigantita oltre misura.

 

luca

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Altro episodio edificante, raccontatomi personalmente da un appartenente al corso "Alcione" (quello di Sergio Nesi, per capirsi)

 

Periodo: inverno 1942/43

 

L'ufficiale, al comando di una delle nuove motozattere MZ, venne incaricato di trasportare rifornimenti in Africa Settentrionale, lungo la famigerata "rotta della morte"

 

In mezzo al carico, oltre a munizionamento, armi, viveri, carburanti, ecc., anche un gregge (!!!) di 100 pecore, ospitate "alla rinfusa" nel capace vano di carico dell'unità. Per la serie, quando si dice una bulk carrier...

 

Viaggio da tregenda: motozattera armata fino ai denti con varie mtg "fuori ordinanza", mare forte, posto di combattimento h24, mitragliamenti aerei, allarmi per possibili smgg, insomma tutto il normale campionario.

 

Durante il viaggio, sorpresa: una pecora partorisce un agnellino.

 

La MZ arriva infine a destinazione, in mezzo ad un panorama "lunare" fatto di incendi, devastazioni, ecc. ecc., e si dà subito inizio al frenetico scarico dei rifornimenti, sempre attenti a possibili attacchi aerei, con l'ordine di ripartire il prima possibile per effettuare un nuovo viaggio.

 

Ed ecco che compare uno zelantissimo furiere, il quale dichiara bel bello "Comandante, la bolla di carico riporta N° 100 ovini, in banchina ne ho contati 101, ho ricontrollato, sono proprio 101, mi dispiace ma non posso prendere a carico l'ovino eccedente"

 

"Ma fatene quello che volete, mettetelo in pentola, datelo ai soldati, insomma un po' di buon senso"

 

"No no Comandante, mi dispiace, io non posso assumermi la responsabilità, ci sono già stati problemi, bla bla bla ecc. ecc."

 

Morale della favola: grazie allo zelo del prode milite-logistico, l'agnellino divenne la "mascotte" della motozattera, con tanto di salvagente individuale (una serie di preservativi gonfiati e incollati...), e venne tirato su a suon di latte in polvere annacquato.

 

 

Ora, pur con tutta la simpatia che si può provare per l'innocente ed incolpevole agnellino, il pensiero va ai combattenti di prima linea costretti a mangiare chissà cosa...

Modificato da Pesce persico (e costruttivo...)
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