Steven Inviato 3 Gennaio, 2009 Segnala Share Inviato 3 Gennaio, 2009 dal sito di un amico di un mio amico dopo tanti anni ho ritrovato la mail http://www.cpristavec.it/mappa.php Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 3 Gennaio, 2009 Segnala Share Inviato 3 Gennaio, 2009 ne avevamo già parlato qui stefano, se sei d'accordo unico i post... http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=284 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red* Inviato 4 Gennaio, 2009 Segnala Share Inviato 4 Gennaio, 2009 (modificato) Il tratto di costa che va da Monfalcone a Trieste è veramente carico di Storia, sia che si vada per mare sia che si vada via terra. Certamente non solo per gli importanti avvenimenti che si svolsero durante la prima Guerra Mondiale ma anche, come giustamente fai vedere nel tuo post,durante la Seconda Guerra Mondiale. Qualche anno fa ho voluto andare a Trieste via mare partendo da Monfalcone ;dal piccolo traghetto si possono vedere nella parete di roccia della costa delle aperture tipo postazioni;una anziana signora mi disse che i tedeschi durante la guerra la guerra vi avevano piazzate delle mitragliatrici ma io credo,che probabilmente vi fosse anche qualche connoncino ! La zona si trova all'incirca sotto i ruderi del Castello di Duino più verso Sistiana. Ti posto delle foto dove si possono vedere,ingrandendole, le postazioni che comunque sono quattro o forse più;forse potresti riconoscere anche il posto ! Quì puoi vederne una nella parete e più in alto leggermente sulla destra l'imbocco di una galleria. 1-RL=http://imageshack.us][/url] Anche quì puoi vederne un'altra sopra i due cipressi uniti. All'inizio del piccolo promontorio,dove s'inerpicano gli alberi forse vi era una via d'accesso alla galleria. 2- Non sarebbe male fare un'escursione magari scattando qualche foto. Grazie Steven. Ciao RED Modificato 4 Gennaio, 2009 da Red Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Steven Inviato 15 Gennaio, 2009 Autore Segnala Share Inviato 15 Gennaio, 2009 (modificato) mha la zona e' tutta acessibile se volete faccio un salto cmq quella nelle 2 foto e' la baia di sistiana nel mio link trovi le planimetrie di come era http://www.cpristavec.it/images/molch-mappatn.jpg '' Un ultimo "Molch" e' stato recuperato in mare nel luglio del 1967 da parte dalla Marina Militare Italiana che lo ha portato nell'Arsenale di La Spezia '' c'e' ancora ?!?! cmq per la cronaca avevo totalmente rimosso dalla mia memori la discussione riportata a galla da totiano se si puo' chiedo l'unione delle 2 discussioni Modificato 15 Gennaio, 2009 da Steven Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
danilo43* Inviato 18 Dicembre, 2015 Segnala Share Inviato 18 Dicembre, 2015 (modificato) A seguito della pubblicazione in data di ieri, nella sezione Quiz - indovina il relitto, di una foto che illustra le condizioni odierne del Molch di Sistiana, riprendo questo datato argomento (vedi anche http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=284 ) citando, a maggior chiarimento, una risposta che diedi qualche anno fa, in altro forum, ad amici triestini che chiedevano notizie più approfondite sulle vicende della base e del mini sommergibile. A distanza di tanto tempo, visto che non sono state date risposte esaurienti alla questione “Molch di Sistiana” vorrei chiarire maggiormente la vicenda. Purtroppo sono riuscito a ritrovare solamente alcune delle foto che avevo scattato a fine anni '80, quando il mezzo era ancora integro, ma in Internet sono reperibili alcuni recenti filmati. Il periscopio del battello era ancora in loco in una mia foto sbiadita dal tempo !Segnalo il link di un buon articolo di Paolo Geri, pubblicato nel 2010 sul giornale on line “La Bora” http://bora.la/2010/09/15/scampoli-di-s ... 1943-1945/ . Anche il Piccolo in quel periodo si era interessato dell'argomento. A completamento di quanto esposto da P. Geri aggiungo qualche altra precisazione:Il primo dei Molch autoaffondati dai propri equipaggi venne individuato nella baia nel 1967; data la sua importanza venne recuperato dalla Marina Militare il 14/7 dello stesso anno, dopo che i suoi due siluri da 533 mm erano stati fatti brillare al largo nei giorni precedenti, il 14/6 ed il 12/7.Lo scafo integro ed in buono stato, dopo il restauro, venne esposto al Museo Tecnico Navale di La Spezia, dove attualmente si trova.Sempre nel 1967, il 27/3 venne individuato il secondo sommergibile, che si trova tutt'ora in loco, in assetto di navigazione, situato a 320 metri per 127° dal fanale verde di entrata del porticciolo di Sistiana, ad 80 metri dalla spiaggia di Castelreggio a 10 metri di profondità. Anche di questo mezzo vennero rimossi i siluri e fatti esplodere dal nucleo SDAI della MM, a fine giugno 1971.Il cupolino in plexiglass della torretta è stato consegnato al civico Museo del Mare di Trieste, dove è attualmente conservato. Lo ricordo esposto a partire dai primi anni '90.Elica, periscopio e strumentazione nel corso di questi anni sono stati depredati dai soliti noti, subacquei cacciatori di souvenir.Promotore dell'istanza di recupero di questo secondo sommergibile fu un geologo triestino, il dott. Ruggero Calligaris*, poi direttore del civico Museo di Storia Naturale (*scomparso nel mese di agosto 2015), che nel 1989 auspicava la messa a terra del battello e la sua esposizione, nell'ambito del nostro territorio, dopo un adeguato restauro, nel nuovo complesso della baia, prima che "sparisse per mano di qualcun altro".Un impresa di lavori a mare, che all'epoca operava temporaneamente in quel compartimento marittimo, si offerse di eseguire il recupero del mini sommergibile e la sua resa a terra, a titolo totalmente gratuito, ma l'inerzia degli Enti (dis)interessati non consentì l'andamento a buon fine dell'operazione.Il dott. Calligaris mi segnalò inoltre l'individuazione di una grossa chiatta, affondata al largo di Sistiana, forse usata per il trasporto dei sommergibili. Non ne ebbi ulteriori notizie, ma presumo che nulla avesse a vedere con il trasporto dei battelli, che in caso di necessità venivano movimentati più agevolmente e con maggior sicurezza via terra.Per chi volesse saperne di più sulle fortificazioni del litorale, sulle basi di Sistiana e Grignano e sull'operatività dei mezzi subacquei impiegati, segnalo il datato ma sempre valido fascicolo di TUTTOCAT, notiziario interno del Club Alpinistico Triestino, numero speciale “Speleourbana” del dicembre 1991, articoli redatti da Ruggero Calligaris, Enrico Neami ed altri. Riproduco a seguire le pagine relative alla base di Sistiana.Non sono al corrente delle circostanze del recupero del Molch esposto al Militärhistorisches Museum di Dresda, che Paolo Geri nel suo articolo afferma esser proveniente da Sistiana, né della presenza certa di un quinto battello nelle acque della baia. Segnalo inoltre questo video di un cinegiornale neozelandese datato 1° maggio 1945, pubblicato dal Piccolo http://video.gelocal.it/ilpiccolo/local ... 1158/41262Oltre all'entrata in città della 2^ divisione neozelandese del generale Freyberg, avvenuta poco dopo l'ingresso dei partigiani jugoslavi, si intravedono alcune riprese alla base germanica dei mini sommergibili Molch di Sistiana. Una vera chicca ! Modificato 18 Dicembre, 2015 da danilo43 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
danilo43* Inviato 18 Dicembre, 2015 Segnala Share Inviato 18 Dicembre, 2015 Scusatemi ma non sono riuscito a far entrare tutti gli allegati nello stesso post. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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