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Ottobre Rosso Del Cavaliere


Von Moraht

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:s08: raga stavo spulciando la difesa.it, la rassegna stampa quando ho trovato questo articolo in pdf, parla di una coperazione italiana e russa per la creazione di un battello spia molto potente, con le migliori armi, solo comandato da pochissimi uomini, mi pare 15/16, raga leggete battello spia pdf.

 

:s13:

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Ciao a tutti,

prima di tutto mi presento, sono Andrea "AndBov", appassionato di sommergibili in quel di Roma. Frequento da un po' di forum di sommergibili.com e leggo questo. questo e' il mio primo post qui :s04:

 

Sull'argomento in corso, il battello italo russo, in rete ci sono diverse informazioni, la prima e' che si tratta di un progetto del 1996, leggete qui:

 

http://www.elsnorkel.com/esp/topic.asp?TOP...ip%2C+en+ingles

 

Italy and Russia signed an agreement launching the S1000 programme in 1996,

and in 2004 Fincantieri was awarded a design contract for a medium-sized AIP

submarine by Italy's Directorate of Naval Armaments (the naval procurement

branch within the Italian Ministry of Defence).

 

qui ci sono invece informazioni piu' aggiornate:

 

Sottomarini intelligence per la Marina militare

Saverio Zuccotti, 10 novembre 2004

 

http://www.paginedidifesa.it/2004/zuccotti_041110.html

 

La stampa specializzata italiana � stata puntuale nel riferire lo stato di avanzamento di un progetto che vede coinvolti Fincantieri e la russa Rubin nello sviluppo di un nuovo sottomarino. Il fatto che la Marina militare italiana sia pienamente coinvolta in veste di promotrice e supervisore, ci induce a soffermarci sulla notizia per qualche rapida considerazione.

 

Le caratteristiche generali del nuovo sottomarino sono assai eloquenti, specie se confrontate con quelle del Todaro e dello Scir�, battelli di concezione tedesca (type 212) attualmente in costruzione nei cantieri del Muggiano. Ebbene, il nome provvisorio assegnato al progetto - S1000 - indica il limitato dislocamento della piattaforma, cui corrispondono ovviamente dimensioni altrettanto contenute. Il passaggio dalle 1800 tonnellate dei Todaro alle 1000 di queste nuove unit� denota chiaramente un disegno ben preciso per il futuro della componente subacquea italiana.

 

L'idea di fondo � semplice, coraggiosa e perfettamente in linea con le pi� moderne teorie sull'uso dei sottomarini. Gli scenari di riferimento sono evidentemente di natura "littoral" e comunque piuttosto spinti. In questo senso, il futuro S1000 sembra destinato a sublimarsi nell'espletamento delle nuove missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Forse un dato pi� di altri � sintomatico della vocazione di questo sottomarino italo-russo: una capacit� di trasporto di 12 incursori a fronte di un equipaggio di 16 elementi. Una percentuale impressionante.

 

Una simile prerogativa fa passare in secondo piano lo scotto che il battello paga sotto altri aspetti, quali ad esempio una sensibile riduzione della velocit� massima in immersione (14 nodi contro i 20 dei type 212). Certo fa sorridere trovare radunati sotto la medesima insegna del "littoral" autentici funamboli dei mari quali l'S1000 e mastodonti degli oceani come i quattro Ohio riconvertiti, un tempo potenziali generatori di olocausti nucleari e oggi base di lancio per nubi di Tomahawk e per un'intera compagnia di assaltatori.

 

Accanto alle considerazioni prettamente operative, la stessa Marina militare merita alcune riflessioni. Innanzitutto, il progetto S1000 pu� essere considerato come la tanto cercata ricaduta tecnologica dell'investimento fatto con gli U212, terribilmente costosi ma indispensabili per consentire all'industria nazionale di recuperare il necessario know-how in materia di costruzioni subacquee.

 

La probabile scelta di non confermare l'opzione per altri due U212 e di non svilupparne una versione pi� grande (U212 batch 2) � sintomo di un apprezzabile spirito di intraprendenza e autonomia. Soprattutto, dimostra come sia stata ben recepita la dolorosa lezione degli anni '80-'90, quando la Marina si fossilizz� sulla classe Sauro realizzandone ben quattro serie e perdendosi poi nella progettazione di una sua "quasi-variante" maggiore, ossia il famigerato S-80/S-90.

 

Apre invece prospettive tutte da esplorare l'inedita collaborazione tra Fincantieri e la cantieristica russa. Sotto il profilo industriale e tecnologico, l'Europa deve dimostrare una propria maturit� sviluppando uno schietto pragmatismo e, con esso, importanti intese in terra di Russia. In palio, c'� il patrimonio residuo dell'industria della difesa un tempo targata Urss, che ancora oggi � in grado di esprimere capacit� di nicchia di tutto rispetto.

 

Spiragli sicuramente interessanti subentrano infine sotto il profilo commerciale: chiss� infatti che Fincantieri non riesca a ereditare il parco clienti che fa tradizionalmente riferimento a Mosca. Tuttavia, appartenendo tali possibili acquirenti al blocco non Occidentale (quando non anti Occidentale), la vendita di battelli all'estero potrebbe non essere esente da difficolt�.

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Visitatore Marco U-571

Grazie per la segnalazione, soprattutto per i nuovi. Un nostro iscritto "figlio d'arte" è incaricato di questo progetto, ed al momento opportuno sapremo quanto possibile. Continuate così!!!

 

Andbov, sei il benvenuto alla base, ma devi presentarti nella apposita sezione del forum in modo da farti conoscere da tutti gli altri comandanti!!!

 

SAN MARCO!!!

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Ben Approdato a questo forum , Andrea! Ti aspettiamo in quadrato per il brindisi di benvenuto!

 

circa l'articolo ci sarebbe molto da ridire, lo trovo una (anche un po spudorata) trovata da clima elettorale.

 

Ci sono molte inesattezze nell'articolo dell'espresso e, devo dire, anche qualcuna nelle considerazioni di AndBov (perdonami Andrea).

 

Io sono affascinato da questo battello, l'S-1000 sembra figlio diretto del Toti e personalmente concordo con molte delle considerazioni di Andrea, ma mamma Marina ci tiene a mantenere il riserbo per cui cedo la parola a chi con i cantieri Rubin ci ha parlato di persona.

Lui saprà fin dove spingersi per illuminarci!

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