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Testamento dell'Amm. da Zara


GM Andrea

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Mi sono finalmente procurato "Pelle d'ammiraglio" di Alberto da Zara...devo dire che raramente ho letto un libro di memorie militari tanto divertente e arguto. Un merviglioso spaccato della Marina che fu, e un autoritratto di un marinaio e cavallerizzo, sciupafemmine confesso e poeta. Peccato che non lo stampino dal '49.

Ad ogni modo vi faccio omaggio del suo Testamento, posto a mo' di prefazione del volume. Fu composto dall'Ammiraglio a bordo della R.N. "Eugenio di Savoia" il 15 marzo 1942.

 

La Razza d'Ippocampici giumenti

la Scuderia Marina

lascio a due esperti degli allevamenti

di marca sopraffina,

 

gli ammiragli de Courten, Sansonetti,

che con la figliolanza

hanno fornito italiani perfetti

in prodiga abbondanza.

 

Alla pinacoteca del paese

le immagini stregate

di quelle che, senza badare a spese,

ho vanamente amate.

 

Ed i miei sogni di gloria guerriera

al mio caro fratello,

perchè con la mano abile e leggera

ne faccia un acquarello.

 

Tutto il salvato dalle mani ladre

alla sorella amata,

dolce sorella, imagin di mia madre

dei poveri la fata.

 

Io lascio alla duchessa di Windsor,

che tanto ama il turchino,

tutti i miei cieli e mari di color

azzurroltremarino,

 

e il ricordo di quel che fu Pechino,

quando il cavallo sauro

dell'alturiero velico marino

avea fatto un centauro.

 

Lascio il tesoro di tutti i miei sogni

al diletto Biancheri,

perchè sempre l'assista mei bisogni

dei suoi sogni guerrieri.

 

Al nostro comandante in capo, lascio

la strofa mia più bella,

scelta con molta cura in mezzo al fascio

per donna Gabriella.

 

Ed ai nipoti, ché sian lor di guida

sulle vie dell'onore,

le guadagnate del nemico in sfida

insegne del valore.

 

Lascio agli amici su carta leggera

la mia crestomazia,

usabile nell'ora mattiniera

per qualche pulizia.

 

Ed ai nemici per rifornimento,

un poco di livore,

se ne servano a loro piacimento

ché io non ho rancore.

 

Lascio la mia pelle per far tamburi,

non già pelle di raglio

il passo per ritmar dei tempi duri,

ma PELLE D'AMMIRAGLIO.

 

Infine a Te che sei la Maris Stella

lascio tutto il mio cuore

perchè a Te, di tutte lapiù bella,

sempre parli d'amore.

 

 

Appena posso inserisco qualche nota al testo. :s02:

 

GM Andrea

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All'inizio si riferisce ai figli dei colleghi De Courten e Sansonetti. Il figlio di quest'ultimo, Vito, ha pure scritto un bel libro di memorie.

...il fratello, appassionato pittore, cadde in guerra al comando del Reggimento Cavalleggeri d'Alessandria.

...la duchessa di Windsor era Wallis Simpson, la divorziata americana per la quale Edoardo VIII abdicò dal trono. Fu una delle tante conquiste dell'Ammiraglio.

...a Pechino da Zara, colà destinato, vinse un'importante manifestazione equestre sbaragliando la concorrenza inglese.

...il "diletto Biancheri" è l'Amm. Luigi Biancheri, meglio noto nella R.M. come "Biancheri il Pazzo" per il temperamento sanguigno.

 

Un episodio simpatico: 1938, il C.V. da Zara, reduce da una campagna in estremo oriente, viene convocato a Roma dal temutissimo Amm. Domenico Cavagnari ("Mingo"), leggendario per il rigore col quale comandò l'Accademia e la R.M. come sottosegretario. Il Da Zara dimostra in queste righe la sua avversione per Palazzo Marina e i suoi occupanti, astio cordialmente ricambiato.

 

Fui chiamato a Roma e ricevuto, dopo qualche giorno, dal sottosegretario, in una giornata di cattivo umore di cattivo tempo. Appena entrato l'ammiraglio Cavagnari sollevò lo sguardo al di sopra degli occhiali da lavoro e puntandomi contro la famosa matita cremisi, con cui vergava tutte le sue decretazioni, mi disse in tono sgarbato e riferendosi a una piccola grana di sette mesi prima:

"C'è un neo nella vostra campagna!"

"Neo?" ripetei.

"Sì, neo".

"Attributo di bellezza, Eccellenza!"

Sento ancora lo strillo col quale il terribile Mingo accolse la mia risposta e con cui mi cacciò dalla sua presenza...

 

GM Andrea

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Ricorda molto il "testamento del Capitano"....

 

Il 26 gennaio 1943, in Russia, il comandante della 46^ cp. del Btg. Alpini Tirano, Cap. Giuseppe Grandi, morì fra i suoi uomini che Gli cantavano, su Sua richiesta, quella canzone...La storia mi è un po' nota perchè trent'anni dopo mio papà comandò la 46^... Traggo dalla motivazione della MOVM:

 

Ferito all'addome e consapevole della fine imminente, non desisteva dall'animare i propri uomini. Vedendo intorno alla sua slitta insanguinata pochi alpini superstiti, silenziosi ed addolorati, trovava la forza di incitarli ad esultare per il superbo successo conseguito e ad intonare con lui le strofe di una nostalgica canzone: «Il comandante la compagnia l'è si ferito e sta per morir... ». Come un vasto, religioso corale si diffonde allora nella distesa gelida della steppa la voce degli alpini, quale simbolo imperituro della tenace gente della montagna, del suo incomparabile spirito di sacrificio, del suo eccezionale ardimento, della sua inconcussa fede nella vittoria.

Altri tempi :s15: :s15: :s15:

 

La canzone è comunque molto antica. Il marchese Michele Antonio di Saluzzo sarebbe oggi un personaggio sconosciuto ai più se, nel 1528, colpito a morte sul campo di battaglia, non fosse sopravvissuto il tempo necessario per comunicare le sue estreme volontà ai soldati accorsi al suo capezzale. Diventò così il capitano più famoso di tutti i tempi. La ballata popolare che cantò gli ultimi istanti di vita del "Sor Capitani di Salusse" fu adottata dagli alpini quattro secoli dopo ...

 

GM Andrea

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Due testamenti Bellissimi!!!

Grazie di cuore GM Andrea e Gotrek

Questi Post rivelano la Vostra grande sensibilità

 

Grazie!!!!

 

Onore a tutti i grandi Marinai!!!

Onore a tutti i grandi Alpini!!!

Ciao

Luciano

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Che post ricco di sentimento, emozioni, esempi... da seguire, modelli a cui riferirsi... ma esistono ancora uomini così?... Avremo fatto passi da gigante in molti campi, ma in quanto a senso del dovere a senso dell'onore.... Dio mio... dove siamo? :s15: :s15: :s15: :s15: :s15: :s15: :s15: :s15: :s15:

fly37

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la grandezza d'animo e l'autoironia sono merci rare, oggi.

Ecco invece, istrioni che si credono superuomini...

 

parole sante...

 

GM Andrea

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