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nuove rivelazioni...


nitti6363

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...sulla morte di BENITO MUSSOLINI.

 

(salute a tutti sono NITTI63 nuovo nik perche' non riesco ad entrare col vecchio(?))

 

casualmente ho nuove rivbelazioni,NON so' quanto attendibili;sulla morte di B. MUSSOLINI.

ve le comunico perche' queste mi hanno molto colpito e

so' che voi tutti:siete degli appassionati NON solo di storie e mezzi dei mari ma di tutta la MEMORIA STORICA in generale. spero vi possa interessare e magari approfondire(come sto' facendo io) la questione :

 

C:DocumentiLa cattura e l'uccisione del Duce Benito Mussolini.htm

 

C:DocumentiLa cattura e l'uccisione del Duce Benito Mussolini.htm

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[ftp=C:DocumentiLa cattura e l'uccisione del Duce Benito Mussolini.htm][/ftp]

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http://crimini.web-gratis.net/morteduce.htm

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FABIO GALANTE.

 

questa che state per leggere e' un'intervista radiofonioca tra un giornalista ed un medico legale

che afferma di aver assistito di persona all'autopsia

dei cadaveri di BENITO MUSSOLINI et CLARETTA PETACCI.

il medico affermava che all'epoca dei fatti era poco piu'

che ventenne e che egli stesso rimase inorridito dallo

spettacolo a cui devette assistere.

 

Una testimonianza agghiacciante rimette in discussione la "verità storica" su quel tragico pomeriggio del 28 aprile 1945

 

Circa 7 anni fa mi capitò casualmente di ascoltare, in un'intervista radiofonica, un medico legale che affermava di aver assistito all'autopsia dei cadaveri di Mussolini e della Petacci. Il medico affermava che all'epoca dei fatti era poco più che ventenne e che egli stesso rimase inorridito dallo spettacolo a cui dovette assistere. Ho provato a ricordare sia il nome del medico sia la stazione radio che stavo ascoltando... purtroppo inutilmente. Qualora me ne rammentassi, non esiterei a pubblicare le fonti di questa testimonianza. Invito comunque i visitatori di questa Pagina a comunicarmi eventuali notizie in merito a quell'intervista radiofonica.

 

*(E' doveroso ricordare inoltre che l'autopsia sui cadaveri venne eseguita dal Dott. Caio Mario Cattabeni e dal Dott. Pierluigi Cova dell'Istituto di Medicina Legale della Università di Milano. Non posso però essere certo se l'interlocutore del giornalista radiofonico è uno dei due)

 

Riporto i contenuti salienti di quella conversazione tra il Medico legale e il Giornalista radiofonico.

 

Giornalista: "Così Lei avrebbe assistito all'autopsia di Benito Mussolini e di Claretta Petacci?"

 

Medico legale: "Certamente, e posso affermare con certezza che la morte dei due non è avvenuta così... come l'hanno raccontata per tutti questi anni"...

 

Giornalista: " No? Quindi Lei afferma che la morte non sarebbe avvenuta per fucilazione?"

 

Medico legale: "Non solo la morte non è avvenuta "principalmente" per fucilazione, ma anche il luogo dove sono stati giustiziati non è Piazzale Loreto! A Piazzale Loreto sono giunti cadaveri"...

 

Giornalista: "Che a Piazzale Loreto siano giunti cadaveri è ormai risaputo, ma la morte come sarebbe avvenuta?"

 

Medico legale: "Secondo alcuni testimoni attendibili, Mussolini e la Petacci furono sorpresi di notte dai partigiani in un casale nei pressi di Giulino di Mezzegra, più precisamente nella frazione di Bonzanigo, al casale De Maria. In seguito vennero picchiati, seviziati, malmenati, infine soffocati. Dopo la morte, e solo dopo la morte, furono inferti loro dei colpi di pistola"...

 

Giornalista: "Ma come si giunse a questa conclusione?"

 

Medico legale: " Premetto che Mussolini e la Petacci al momento del decesso erano nudi, in quanto le ferite provocate sulla pelle nuda sono ben diverse da quelle provocate su dei corpi con degli abiti, e questo lo può confermare qualunque medico legale. Poi, si aggiunse la vasta zona di ematoma alla base del collo di entrambi, La Petacci presentava ferite ano-vaginali; si pensò che le fu introdotto negli orifizi un bastone o un manico di scopa così violentemente da provocarle emorragie interne gravissime. All'interno della zona vaginale e anale, furono trovate tracce di liquido seminale, facendo presupporre che si trattò di uno stupro di gruppo. Il Duce, a sua volta, non fu risparmiato, infatti, prima che fosse ucciso, fu sottoposto a un vero e proprio supplizio in quanto anch'egli violentato e seviziato con l'ausilio di un bastone. Poi, presumibilmente quando era ancora vivo, fu coperto di urina".

 

Giornalista: "Ma come mai è così sicuro di quello che dice?"

 

Medico legale: "Del fatto che erano nudi al momento del decesso non vi sono dubbi. Come le ho già detto, le ferite su un corpo nudo sono riconoscibili e poi i fori dei proiettili sui corpi non corrispondevano ai fori dei proiettili sui vestiti. Infine, anche perchè era risaputo il fatto che Mussolini avesse la gamba sinistra più corta dell'altra, ma negli stivali, al momento dell'esame autoptico, non c'era il rialzo di 2 cm che lui usava abitualmente... oltre al fatto che gli stivali non erano della sua misura. Riguardo alle cause di morte per soffocamento non ci sono dubbi: fu quella la causa, anche se furono determinanti le numerose emorragie interne causate dalle sevizie".

 

Consiglio ai visitatori della mia HomePage di leggere il libro di Giorgio Pisanò: "GLI ULTIMI CINQUE SECONDI DI MUSSOLINI" (Ed. Il Saggiatore) In questo libro troverete nomi e cognomi dei testimoni di questa intricata vicenda, le mappe dettagliate del luogo del delitto, la trascrizione originale dell'esame autoptico sul corpo di Mussolini, ma soprattutto i possibili nomi dei carnefici.

Pisanò, in questo documento, ricostruisce con rara capacità investigativa, degna del tenente Colombo, i fatti di quella tragica notte del '45, gettando sui fatti una luce di verità, chiarendo le circostanze e rivelando i responsabili.

 

la versione "ufficiale" (una delle tante...)

 

Mussolini e la Petacci furono catturati dai partigiani del "Colonnello Valerio" a Dongo, mentre cercavano di fuggire in Svizzera. Questa è la testimonianza rilasciata al giornale:

 

«Mussolini si mise obbediente con la schiena al muro, al posto indicato, con la Petacci al fianco destro. Improvvisamente pronuncio la sentenza di condanna contro il criminale di guerra: 'Per ordine del Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà sono incaricato di rendere giustizia al popolo italiano'. Mussolini appare annientato. La Petacci gli butta le braccia sulle spalle e dice: 'Mussolini non deve morire'. ''Mettiti al tuo posto se non vuoi morire anche tu', dico. La donna torna con un salto al suo posto, palesando con lo sguardo che bene aveva compreso il significato di quell''anche'.

 

«Avevo per precauzione provato il mio mitra pochi minuti prima, sicché con tutta la tranquillità mi misi a tre passi di distanza in posizione di sparo. Faccio scattare il grilletto ma i colpi non partono. Il mitra era inceppato. Manovro l'otturatore, ritento il tiro, ma l'arma del 'regime' decisamente non voleva sparare. Cedo allora il mitra al compagno Guido, estraggo la pistola, punto per il tiro ma, sembra una fatalità, la pistola non spara. Mussolini non sembra essersene accorto. Non si accorge ormai più di niente. Passo la pistola a Guido, impugno il mitra per la canna, pronto a servirmene come di una clava e chiamo a gran voce Bill che mi porti il suo MAS. Il vice commissario della 52ª, scende di corsa e di corsa risale, dopo che abbiamo scambiato i mitra, a una decina di passi da Mussolini, che non avevo perduto di vista un istante e che tremava sempre. Erano intanto trascorsi alcuni minuti, che qualunque condannato a morte avrebbe sfruttato per tentare anche una fuga disperata o comunque una reazione di lotta. Invece colui che doveva vivere come un 'leone' era un povero cencio tremolante e disfatto, incapace di muoversi. Nel breve spazio di tempo che Bill aveva impiegato a portarmi il suo mitra, mi ero trovato veramente solo con Mussolini. Come avevo sognato. C'era Guido, ma era freddo e distante, quasi non fosse un uomo ma un testimonio impassibile; c'era la Petacci, al fianco di 'lui' che quasi lo toccava col gomito, ma non contava. C'eravamo lui ed io, lui che doveva morire e io che dovevo ucciderlo. Quando mi fui di nuovo piantato davanti a lui con il MAS in mano, scaricai cinque colpi al cuore del criminale di guerra N.2 che si afflosciò sulle ginocchia, appoggiato al muro, con la testa leggermente reclinata sul petto. Non era morto. Tirai ancora una sventagliata rabbiosa di quattro colpi. La Petacci che gli stava al fianco impietrita e che nel frattempo aveva perso ogni nozione di sé, cadde anche lei di quarto a terra, rigida come un legno, e rimase stecchita sull'erba umida. Resto per un paio di minuti accanto ai due giustiziati, per constatare che il loro trapasso fosse definitivo. Mussolini respirava ancora e gli diressi un sesto colpo dritto al cuore. L'autopsia constatò più tardi che l'ultima pallottola gli aveva reciso netto l'aorta. Erano le 16,10 del 28 aprile 1945».

 

???

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  • 2 weeks later...
Visitatore blumen

Premettendo che non credo nella pena di morte ,tanto più eseguita in maniera sommaria nei confronti di chichessia , trovo la testimonianza riportata molto poco credibile.

Il fatto di riportare con dovizia di particolari ( da erotomane mi permetto anche di dire) un'intervista di 7 anni prima ,guarda caso però "dimenticando" il nome dell' intervistato oltre che della stazione radio mi suona un po' strano ( io non ricordo quello che ho fatto settimana scorsa...) oltretutto strano è anche il fatto che l'intervistato poco più che ventenne fosse già medico e per di più esperto in patologia legale , anzi tanto esperto da affermare con i limitati mezzi dell'epoca cose che forse solo la polizia scientifica dei giorni nostri riesce a stabilire con certezza e dopo mesi di indagini.

Mah...... ???

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Visitatore blumen

....e neanche l'esecutore forse è quello che si dice...... e i mandanti ????

La mia memoria è labile ma ,se non ricordo male, il verbale della autopsia di Mussolini (quello vero) è ancora tenuto segreto in un archivio della CIA e ,sempre a memoria l,'autopsia sulla Petacci mi pare non fu mai eseguita ,perchè?.

E le carte che portava il Duce dove sono finite ?....forse davano fastidio a qualcuno ?.....la faccenda è più complicata di quello che sembra..

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Il libro di Pisanò "Gli ultimi 5 secondi di Mussolini" è estremamente interessante. E' una ricostruzione investigativa più che giornalistica.

 

L'autore arriva a queste conclusioni (documentate):

 

1- Mussolini non è stato ucciso davanti al famoso cancello, ma nell'abitazione dove era rinchiuso, o meglio, legato al catenaccio della stalla dell'abitazione;

2- a uccidere Mussolini fu Luigi Longo (il famoso comandante Valerio è arrivato a Dongo dopo che avvenne l'esecuzione).

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Ho visto ieri sera La Grande Storia su rai3, che parlava dell'uccisione di Mussolini, ma l'ho visto da metà in poi :-/

 

La parte che ho visto collima con la ricostruzione fatta da Pisanò nel suo libro (Mussolini e la Petacci uccisi in altro luogo, fermata alla fontanella per pulire i cadaveri, sceneggiata davanti al famigerato cancello), ma mi sono perso la parte in cui è stato (presumibilmente) detto il nome dell'assassino: chi l'ha visto?

 

Ho visto poi a ruota il documentario su rai1, una sottospecie di filmato propagandistico e nulla più, che riportava ancora come vera la fandonia del cancello... veramente un grande esempio di giornalismo... :-/

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Visitatore blumen

io li ho visti tutti e due... beh a dire la verità non proprio attentamente (avevo 2 disturbatrici tra i piedi :s03: ) però quello di RAI3 coincideva con quello che sapevo anch'io e c'era un partigiano ( Lonati se non ho capito male) che raccontava di essere stato lui assieme ad un ufficiale dei servizi segreti inglesi....come volevasi dimostrare.....

 

L'importante secondo me non è tanto la modalità ,ne chi è stato materialmente ,ma piuttosto il motivo di un così forte accanimento da parte degli inglesi nell'ucciderlo a tutti i costi....

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L'importante secondo me non è tanto la modalità  ,ne chi è stato materialmente ,ma piuttosto il motivo di un così forte accanimento da parte degli inglesi nell'ucciderlo a tutti i costi....

 

Se è vero quanto detto, credo sia proprio a causa del famoso carteggio Mussolini-Churchill.

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