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L'onore dell'ammiraglio


chimera

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Benvengano i documenti inediti on line. Non vedo l'ora.

Col paragone a Schettino si è forse effettivamente esagerato.

E' vero pure che dalle nostre parti le vittorie hanno sempre cento padri mentre le sconfitte, a parte Lissa, sono sempre orfane di entrambi i genitori.

Però adesso stai a vedere che scopriamo di aver avuto un "Nelson" nostrano e lo abbiamo mandato sotto processo!

Discussione aperta C.ti........

immagine1eui.jpg

 

Da "La Repubblica" del 05/09/2012

Modificato da chimera
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grazie Claudio.

La figura di Persano è stata (poco) approfondita anche qui su betasom, siaper quanto riguada il suo libro"la presa di Ancona"che è in effetti un atto di accusa verso gli organi centrali, sia in occasione della presa di Ancona di cui èricortsoil 150° un paio di anni fa.

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Restiamo in attesa fiduciosa...

Vero è che le "carte processuali" non sono affatto inedite; il tutto è conservato negli archivi del Senato (che, costituitosi in Alta Corte di Giustizia, giudicò il senatore Persano); e sono state più volte compulsate. Tutti i verbali si trovano peraltro in una pubblicazione dei primi del '900: http://www.betasom.i...showtopic=37761

Non è tuttavia escluso, anzi, che nel fondo privato dell'ammiraglio che comprovino come in tutta la vicenda (ma non è una tesi nuova) egli non sia stato il solo ad andare esente da colpe e responsabilità; le scelte tattiche (infelicissime quanto sfortunate) dipesero da lui, il complesso strategico della dissennata impresa fu voluto dall'alto.

E così come al processo l'ammiraglio non volle chiamare in correità nessuno, nè superiori nè inferiori (e ne avrebbe avuto motivo, eccome) è possibile che abbia inteso mantenere il dignitoso silenzio anche a diversi anni dai fatti; diede la sua versione nei Fatti di Lissa, e tanto gli bastò.

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E così come al processo l'ammiraglio non volle chiamare in correità nessuno, nè superiori nè inferiori (e ne avrebbe avuto motivo, eccome) è possibile che abbia inteso mantenere il dignitoso silenzio anche a diversi anni dai fatti; diede la sua versione nei Fatti di Lissa, e tanto gli bastò.

Era l'epoca in cui "L'Italia era (quasi) fatta, ma bisognava fare gl'Italiani"...E poichè le Forze Armate sono la proiezione rimpicciolita di una Nazione, Lissa finì come doveva finire.....

Modificato da Alfabravo 59
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Certamente il “personaggio Persano” ben si presta a chi, contemporanei o posteri, decide di muovergli una feroce critica.

Ecco come Domenico Quirico in “Generali” racconta i due episodi rammentati dal nostro Dir e dal C.te Tuco:

L’incaglio della R.N. Governolo:

 

generali1.jpg

 

La presa di Ancona:

generali2.jpg

(tratto da: Quirico, D., General, A. Mondatori editore, Milano, 2007)

 

Domenico Quirico – cito testualmente la quarta di copertina dell’edizione "Oscar storia" – con prosa arguta e serrata ripercorre le vicende della classe dei generali italiani, sottolineandone la natura corporativa, pronta a mettere da parte da parte le feroci lotte intestine pur di difendere i propri privilegi.

Va da se che, pur nella rigorosità della ricostruzione storica delle vicende narrate, la prosa del Quirico non può non enfatizzare gli aspetti che meglio si prestano a dipanare il filo conduttore della propria opera.

 

Indubbiamente più distaccato è il commento che fa sull’operato del Persano a Lissa un altro ammiraglio. Stavolta dei giorni nostri.

Nel suo libro “Prepararsi all’ambiente complesso”, rivolto ai futuri comandanti della Marina Militare, l’ammiraglio Cristiano Bettini, all'epoca in cui scrisse il testo Capo dell’Ufficio Generale del Personale, così parla dei fatti di Lissa e del Persano:

complessit1.jpg

complessit2.jpg

 

(tratto da: Bettini, C., A.N. SM-044 - Prepararsi all’ambiente complesso, Tipografia Accademia Navale, Livorno, 2010).

 

Se è vero che al Persano non sono imputabili le colpe strategico-politiche della sconfitta di Lissa - come giustamente ricorda il nostro Presidente - di una colpa, probabilmente, nessun documento inedito potrà mai scagionare il nobile ammiraglio vercellese.

Come ha giustamente osservato l'amico C.te Alfabravo, in un periodo in cui la neonata Regia Marina era costituita da persone provenienti da Marine pre-esistenti e profondamente diverse tra loro per storia, cultura, mentalità e tradizioni, ecc., poco o niente seppe (o volle) fare il Persano per cercare di creare non una “band of brothers” di Nelsoniana memoria (quella, indubbiamente, è un altra storia) ma quantomeno un gruppo coeso e collaborativo, magari fra i suoi ammiragli sottordini.

Indubbiamente non era impresa da poco. Ma nessuno si aspetta che il Comandante in Capo di una squadra navale sia persona da poco.

A voi la replica comandanti…..

Saluti,

C.

Modificato da chimera
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Grazie Comandante Chimera , molto interessante il materiale che hai postato ,

Un altro elemento interessante su Persano è che costui al suo ritorno ad Ancona dopo la battaglia di Lissa parlo ' di una sua vittoria , di essere rimasto " padrone delle acque " ! :smiley19:

Aveva perso 2 grandi navi , non aveva conquistato Lissa , non aveva affondato nulla ma si riteneva vincitore ....

Modificato da Tuco
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Una piccola chiosa alle ottime considerazioni dell'amm. Bettini: il preteso scarso addestramento dei nostri artiglieri imane indimostrato, anzi al processo qualche testimone rammentò come nelle settimane precedenti, a Taranto, su diverse unità i cannonieri furono sottoposti a costante addestramento.

 

Verissimo invece che mancasse affiatamento fra ammiragli, fra questi e comandanti, fra comandanti stessi.

Esempi tipici: le corazzate Terribile e Varese, distaccate dall'altra parte dell'isola (Porto Comisa), ricevettero l'ordine tassativo di raggiungere la flotta e unirsi alla battaglia. Il CF De Cosa, del Terribile, tergiversò senza andare al fuoco, lasciando che lo stizzito sezionario CF Fincati se ne andasse imbufalito nella mischia col Varese. (De Cosa fu processato e assolto, tanto per dire).

 

E che dire di quanto avvenne al segnale "Chi non combatte non è al suo posto" alzato dal Persano? Albini se ne fregò. Non così il CF Guglielmo Acton del Principe Umberto, della sua squadra, che si stupì pel fatto che il suo ammiraglio non dava l'ordine di raggiungere la visibilissima battaglia. Acton iniziò a camminare avanti e indietro sul palco di comando, bofonchiando tra sè, finchè esplose dicendo: "Quella gente non capisce niente! Meglio le palle austriache oggi che quelle in Ancona domani!" e uscì bellamente con la sua nave dalla linea di fila per andare (seguito proprio dal Governolo) andando al fuoco, per poi esser richiamato da Albini.

 

Eccetera, eccetera...

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Il comportamento dei " sopttoposti " del Persano , Albini e Vacca , si potrebbe sintetizzare in

 

_ rifiuto di ubbidire agli ordini

_ rifiuto di combattere .

 

 

Penso che in altri Paesi comportamenti del genere avrebbero avuto conseguenze fatali per questi 2 :angry:

 

 

Ps mi sembra che la voce di Wikipedia sulla Battaglia di Lissa sia abbastanza dettagliata

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lissa#Il_momento_decisivo_-_gli_speronamenti

Modificato da Tuco
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