Corto Maltese Inviato 27 Gennaio, 2012 Segnala Share Inviato 27 Gennaio, 2012 "La tragedia dimenticata degli italiani di Crimea Come vivono i 300 tra deportati e loro discendenti di Lorenzo Bordoni e Stefano Vergine Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Joseph Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi. Oggi in Crimea vivono circa 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese d'origine. 27 gennaio 2012 | 13:08" Consiglio la visione del breve documentario pubblicato sull'edizione on line del Corsera di oggi: http://www.corriere.it/inchieste/tragedia-...c60acee8e.shtml Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Von Faust* Inviato 27 Gennaio, 2012 Segnala Share Inviato 27 Gennaio, 2012 ....Consiglio la visione del breve documentario pubblicato sull'edizione on line del Corsera di oggi: http://www.corriere.it/inchieste/tragedia-...c60acee8e.shtml Bellissime testimonianze Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sertore Inviato 27 Gennaio, 2012 Segnala Share Inviato 27 Gennaio, 2012 (modificato) "La tragedia dimenticata degli italiani di CrimeaCome vivono i 300 tra deportati e loro discendenti di Lorenzo Bordoni e Stefano Vergine Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Joseph Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi. Oggi in Crimea vivono circa 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese d'origine. 27 gennaio 2012 | 13:08" Consiglio la visione del breve documentario pubblicato sull'edizione on line del Corsera di oggi: http://www.corriere.it/inchieste/tragedia-...c60acee8e.shtml E' sconcertante vedere come, dopo anni di sofferenze e abbandono, sia ancora forte il legame che lega i nostri compatrioti alla loro terra d'origine: un'altra sciagura dimenticata nella quale la forza d'animo e la voglia di risollevarsi dopo la tragedia testimonia quanto sia intimamente forte l'orgoglio e la tenacia della 'razza italica', popolo di navigatori e con esempi di eroi indimenticati (senza ammettere alcuna allusione alle facili ironie e alle illazioni che ultimamente riempiono le nostre giornate mascherando vere tragedie come quella ricordata in questa discussione). Sarebbe il caso che qualcuno si occupasse di questa vicenda e ben ha fatto il Corriere a ricordare in questa giornata di riflessione anche questa digrazia passata e in parte dimenticata. Modificato 27 Gennaio, 2012 da sertore Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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