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La Deportazione Della Comunità Italiana Di Crimea


Corto Maltese

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"La tragedia dimenticata degli italiani di Crimea

Come vivono i 300 tra deportati e loro discendenti

di Lorenzo Bordoni e Stefano Vergine

 

Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Joseph Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi. Oggi in Crimea vivono circa 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese d'origine. 27 gennaio 2012 | 13:08"

 

Consiglio la visione del breve documentario pubblicato sull'edizione on line del Corsera di oggi: http://www.corriere.it/inchieste/tragedia-...c60acee8e.shtml

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"La tragedia dimenticata degli italiani di Crimea

Come vivono i 300 tra deportati e loro discendenti

di Lorenzo Bordoni e Stefano Vergine

 

Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Joseph Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi. Oggi in Crimea vivono circa 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese d'origine. 27 gennaio 2012 | 13:08"

 

Consiglio la visione del breve documentario pubblicato sull'edizione on line del Corsera di oggi: http://www.corriere.it/inchieste/tragedia-...c60acee8e.shtml

E' sconcertante vedere come, dopo anni di sofferenze e abbandono, sia ancora forte il legame che lega i nostri compatrioti alla loro terra d'origine: un'altra sciagura dimenticata nella quale la forza d'animo e la voglia di risollevarsi dopo la tragedia testimonia quanto sia intimamente forte l'orgoglio e la tenacia della 'razza italica', popolo di navigatori e con esempi di eroi indimenticati (senza ammettere alcuna allusione alle facili ironie e alle illazioni che ultimamente riempiono le nostre giornate mascherando vere tragedie come quella ricordata in questa discussione).

 

Sarebbe il caso che qualcuno si occupasse di questa vicenda e ben ha fatto il Corriere a ricordare in questa giornata di riflessione anche questa digrazia passata e in parte dimenticata.

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