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Mn Kapitan Diederichsen Ex Sebastiano Venier Ii


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Il 29 febbraio 1944, la motonave da carico Kapitän Diederichsen ex Sebastiano Venier II, di stazza lorda pari 6.406 tonnellate e lunghezza 130 metri, lasciò il porto di Pola diretta a sud per svolgere l’operazione denominata "Frechdachs", mirata a trasferire dall'Alto Adriatico all'Egeo i rifornimenti per le isole occupate dalla Wehrmacht. Alle 21.44 venne attaccata dai cacciatorpediniere francesi Le Terrible e Le Malin ed il giorno seguente affondò alle 11.45, al largo dell’isola Premuda.

 

Dal 10 al 13 settembre scorso, undici istruttori e subacquei tecnici del Nautica Mare Dive Team di Verona, hanno svolto una spedizione sul relitto della motonave da carico Kapitän Diederichsen, affondata ad una profondità di 66 metri a 16 miglia dall'isola di Premuda in Croazia. Gli obiettivi della spedizione sono stati quelli di identificare il relitto e di documentarne le condizioni attuali.

 

Durante l’impegnativa attività di rilievo, i componenti della spedizione, suddivisi in tre team e dotati di scooter subacquei, hanno svolto immersioni alla profondità massima di 66 metri per un tempo di fondo di circa 40 minuti utilizzando miscele ternarie contenenti elio. Le tecniche adottate e gli equipaggiamenti utilizzati, associati alle ottime condizioni meteo marine in superficie e la buona visibilità sul fondo, hanno consentito di raccogliere numerose immagini sia all’esterno del relitto che al suo interno, che hanno confermato così l’identità del relitto.

 

Lo scafo, infatti, giace oggi rovesciato con la chiglia rivolta verso la superficie, ma con un’inclinazione di circa 30 gradi rispetto al fondale sabbioso che ne consente l’esplorazione al suo interno. In queste condizioni di giacitura sono riconoscibili la prora, l’elica e il timone, lo squarcio prodotto dalle granate sulla fiancata di dritta che ne causò l’affondamento e tutti gli impianti delle mitragliere da 20 mm montate dalla Marina Germanica dopo il 3 gennaio 1944.

 

Hanno partecipato alla spedizione Massimiliano Canossa (capo spedizione e video-operatore), Cesare Balzi (organizzatore e video-operatore), Alessandro Boracina, Alberto Dabalà, Michele Favaron (fotografo), Marta Gandini, Maurizio Maiocchi, Federico Mattiello, Aleksansar Pasic, Luca Perazzolo (fotografo) e Gioele Pesenti.

 

Un ringraziamento particolare al Com/te De Domenico per le utili notizie storiche fornite nei giorni immediatamente precedenti la spedizione.

 

 

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Caro Cesare, la consueta "nota del maniaco": la nave non portava tanto rifornimenti in Egeo, quanto si trasferiva in Egeo (impresa ormai praticamente non più possibile a febbraio 1944) per servire in quel teatro (dove mancavano ai tedeschi navi di simili capacità) a rifornire le tante isole rimaste presidiate da loro (molte lo resteranno fino a fine guerra).

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