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Sailing Rigs


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Titolo: SAILING RIGS - AN ILLUSTRATED GUIDE

Autore: Jenny Bennet

Editore: Chatham Publishing, Londra

Anno: 2005

Pagine: 96, numerosissime fotografie, disegni e piani in b/n e a colori

Dimensioni: cm 25 x 22, rilegato

Prezzo: Euro 25,00

reperibilità: facile (c/o Tuttostoria)

 

141qn1u.jpg

 

Proprio di recente, nel topic "Dizionarietto marinaresco" ( http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=33952 ), Marat lamentava la mancanza in Italia di un'opera aggiornata sui vari "armi", demandando un'importante funzione didattica agli schemi contenuti nel "Dizionarietto marinaresco" edito nell'ormai lontano 1936 dalla Lega navale Italiana e, perlomeno per quanto riguarda gli schemi delle varie attrezzature, tuttora in uso.

 

Perlomeno nella letteratura tecnica inglese lo specifico "gap" è colmato da questa interessante e ben realizzata opera di Jenny Bennet, una giornalista specializzata nel campo delle competizioni veliche e che ha al suo attivo numerosi articoli pubblicati sulle più importanti riviste di settore del mondo anglosassone tra cui Wooden Boat (USA) e Classic Boat (GB).

Sailing Rigs affronta il non facile argomento delle varie tipologie di attrezzatura velica da un punto di vista sia storico sia tecnico, descrivendo - per ciascun "armo" - le origini spesso risalenti a secoli fa e le svariate funzionalità di ogni elemento dell'attrezzatura. In un volume agile e dal formato "ad album" scorrono così sotto i nostri occhi brigantini, navi a palo, golette, yawl ed ogni altra tipologia di imbarcazione o nave a vela tanto del passato quanto del presente, in una carrellata assolutamente imperdibile per ogni appassionato della materia e per tutti i cultori del corretto "parlar marino".

La comprensione visuale di quanto esposto è demandata ad un duplice impianto iconografico, composto da fotografie e riproduzioni di quadri d'epoca e integrato da un numero veramente notevole di schemi e diagrammi che - a discapito della loro didascalicità - non tralasciano tuttavia di mettere in risalto il gusto per il dettaglio e la precisione del loro autore, l'ungherese naturalizzato britannico Veres Làszlò. Assolutamente fondamentale, in questo ambito, una tavola sinottica (a pag. 7 del volume), che raggruppa tutti i tipi di imbarcazioni e navi a vela, da quelle con un solo albero a quelle attrezzate sino a cinque alberi.

L'unica limitazione per il lettore italiano con non molta dimestichezza con i termini marittimi e nautici inglesi è dovuta per l'appunto alla lingua, e potrebbe quindi rivelarsi necessario avere sottomano un "prontuario" per la traduzione dei nomi di alberi e vele per trasformare rapidamente un "fore mast" in un albero di trinchetto o una "main lower topsail" in una bassa gabbia. Tuttavia, esistono in rete molte pagine web che consentono questa specifica operazione e - relativamente alle diverse tipologie di alberatura - qui su Betasom era stato pubblicato qualche tempo fa un apposito topic ( http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=30605 ).

Sailing Rigs è - in definitiva - un'opera di prima grandezza, altamente consigliabile a tutti i cultiori e agli appassionati della navigazione velica di ogni tempo e paese.

Edited by Alagi
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Ho ricevuto in omaggio da un amico copia del manuale.

Il manuale é fuori dal comune, così come del resto lo é l'amico.

Credo che torneremo più volte su questo topic a rilevarne la finezza classificatoria, e a cercare di risolvere le difficoltà che essa comporta quando trasportata nella più povera realtà delle tradizioni veliche italiche.

C'é una cosa che mi ha agghiacciato: nel risvolto di copertina, il manuale viene dedicato ai "non addetti ai lavori". Io l'ho fato esaminare ad alcuni e selezionati soggetti che di vela qualcosa masticano, e la risposta é stata non male, ma hai tanti libri più belli di questo: non erano stati nemmeno sfiorati dal sospetto che si trattasse di un manuale di classificazione di armi velici, e non di un'opera generica sulla marineria prima del vapore. Conclusione: quella che per gli anglosassoni é un'opera per i "non addetti", da noi diventa accessibile solo agli "addetti iperspecializzati".

Niente di drammatico, naturalmente. Quando loro riempivano gli oceani di brigs e barquentines noi ci dedicavamo ad altro, mica stavamo a pettinare bambole: e se ci mettessimo a parlare di archeologia etrusca o di opera lirica magari il rapporto con gli anglosassoni si invertirebbe. Non é proprio detto che si invertirebbe, ma fa bene pensarlo.

Tuttavia viene un po' di malinconia a intuire come la stratificazione di esperienze modifichi la struttura del modo di pensare e di vivere di un popolo (anche in epoca di pensiero globale) e come l'assenza di quelle esperienze non sia in alcun modo rimediabile (insisto, mio caro Corto Maltese: se Venezia, invece che investire i suoi grassi capitali nelle ville palladiane, avesse costruito vascelli a tre ponti -i genovesi no: avevano già deciso di fare i banchieri- questo Paese avrebbe avuto un altro destino).

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(insisto, mio caro Corto Maltese: se Venezia, invece che investire i suoi grassi capitali nelle ville palladiane, avesse costruito vascelli a tre ponti -i genovesi no: avevano già deciso di fare i banchieri- questo Paese avrebbe avuto un altro destino).

Egregio Cittadino non ho mai dubitato della sua capactà di persuasione. Presto o tardi riuscirà ad annichilire ogni mia resistenza :s03: .

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