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Quando La Fortuna..................1


sonar

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Come sapete "il mago degli idrofoni" non é¨ più qui e non può raccontare le sue esperienze .Per questo ho deciso dopo tanto pensare di raccontarvele io.

I fatti sono assolutamente veri e sono stati da lui vissuti in prima persona.Il racconto è conforme alla realtà .Perdonatemi per alcuni termini forse non propriamente corretti.Ciedo venia!

 

 

 

Quando la fortuna………..

 

 

Idrofono….continua la ricerca di sorgenti sonore…..capito Mimi??!! >

All’interno del battello fa caldo ,un caldo-umido soffocante,opprimente. Tutti sono ormai sudati e appiccicosi,aspettano con desiderio di sentire l’ordine di emersione e quell’”aprire il portello” che finalmente farà entrare un filo d’aria pura: per quanto calda-siamo in estate mediterranea- porterà un po’ di sollievo . Gli uomini sono più concentrati che mai ,ma calmi;sanno che la fase è delicata e l’attenzione è al massimo.

Il Comandante scruta l’orizzonte al periscopio ; niente in vista su 360 ° …..ricontrolla ancora;niente neanche all’idrofono.

I ragazzi sorridono,finalmente un po’ d’aria;quelli che sono franchi già scherzano;basta poco a trovare il buon’umore a quell’età!

Fuori è buio,il cielo è velato; solo qualche stella più luminosa si intravede nella foschia notturna…….e fa caldo. Certo, non come all’interno,ma fa caldo.Questa estate non da tregua. L’onda lunga del mediterraneo orientale alza e abbassa ritmicamente il battello. Il PLATINO sembra quasi sbuffare, infastidito da quel saliscendi.Le vedette scrutano l’orizzonte appannato dal vapore che si soleva dall’acqua.Il battello procede a lento moto con un termico;l’altro è alla ricarica delle batterie. Dall’interno c’è invidia per quelli che sono fuori di guardia:li sotto si continua a sudare anche se va meglio.

Anche Mimì scherza,Oscar Saladini gli ha dato il cambio all’idrofono e ora può rilassarsi; anzi ora che ci pensa dovrebbe sbrigare un “affare”……ma non li al chiuso,

magari in coperta…….mmmmhh…..dovrà convincere il Comandate e poi è un buon motivo per andare in coperta…si all’aria!! E poi già quelli liberi si alternano in plancia a respirare a pieni polmoni.

Finalmente!, non ci sperava.In equilibrio scende in coperta,subito a poppa della torretta;la zona è protetta e “riparata”.Già i pantaloni slacciati vanno giù e pregusta l’agognata liberazione. E’ accovacciato quando una voce grida “ ALLARME!!!!

…….IMMERSIONE RAPIDA!!!!!!.Il tempo di capire e già l’acqua è alla vita.Si trova ora nel buio,nuota ostacolato dai pantaloni;sotto di lui solo la schiuma .L’onda lunga lo fa salire e poi scomparire. Beve,non è un buon nuotatore; riesce però a liberarsi dei calzoni. Prima l’incredulità,poi la rabbia,infine la paura assalgono la mente. Comincia ad affannarsi mentre cerca di tenersi a galla: si scopre a pensare quando nel 39, a La Spezia,alla scuola sommergibilisti gli avevano legato una corda in vita e poi con un a pedata giù dal molo,lui che non sapeva nuotare!…..ora ricordava le parole dell’istruttore “ o nuoti o affoghi” “muovi le braccia e fai la bicicletta con le gambe,montanaro!!” Si doveva farcela,sul PLATINO si sarebbero accorti della sua assenza,Oscar Saladini se ne sarebbe accorto,Il Comandante l’avrebbe cercato !!! E intanto nuotava e beveva ,mentre nonostante l’acqua calda incominciava ad avere freddo.

A bordo del sommergibile tutti sono silenziosi ai loro posti,mentre il Comandante da ordini precisi.

Nella mente del Comandante si fa strada la verità…..Mimì era in coperta…..non poteva farcela a rientrare !! Tutti tacciono; è già passata mezz’ora dalla rapida immersione ;in silenzio soffrono e sperano. Che stupida fine ! Il comandante ricalcola la rotta.

Al periscopio non si scorge nulla,dagli idrofoni solo silenzio.

La notte è sempre più scura su quel mare che ora sembra essere in crescendo.

E si sta alzando anche il vento:l’onda prima arrotondata ora comincia a frangere.

Il Comandante si arrischia a cercare con un faro ; gli occhi delle vedette sembrano voler bucare l’oscurità. Niente!non è possibile in quelle condizioni.Ormai le onde si spezzano in cresta.Niente ! Che stupida fine.Il comandante ,suo malgrado,da ordine di invertire la rotta.Un ultimo giro d’orizzonte col faro, quando la vedetta di dritta urla

Il platino accosta,ora lo vedono tutti , illuminato dal faro,agita disperatamente il braccio cercando di stare a galla nella schiuma con le ultime forze rimaste.Ormai è lì aggrappato a una cima ,non ha più la forza di nuotare;lo agguantano,lo tirano su dalla fiancata;è esausto e non parla.presto è portato giù,asciugato,riscaldato. Nessuno può crederci…ma sono tutti felici.Il comandante si avvicina,lo guarda serio:

Con un filo di voce e un sorrisetto sotto i baffi :

 

 

Quando si dice la fortuna……….!!!! E poi neanche io sarei oggi qui a potervela raccontare!!

Modificato da sonar
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Sonar, arrivo in ritardo... ma arrivo...

Hai un grande papà... perché un papà così si ha sempre, è presente... e lo è attraverso te, la tua memoria, i tuoi ricordi, le tue dita che battono sulla tastiera...

Attraverso i tuoi racconti, sto conoscendo tuo padre...

continua ti prego... continua a farlo vivere, per te, per i tuoi figli, per noi...

 

grazie Sonar, grazie Mimì

 

fly37 U 591

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