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Missione In Germania Del Malaspina


malaspina

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Comandanti,

avrei voluto postare questo topic appena rientrato dalle ferie, ma le ben note problematiche al forum hanno fatto ritardare notevolmente questo mio desiderio.

Quindi oggi che tutto è a posto, mi accingo a condividere con voi la bella esperienza chje ho avuto in questi giorni di ferie.

In questo topic mi limiterò ad inserire solo la parte scritta, per non appesantire, posterò le foto in altri topic facendo riferimento a MISSIONE GERMANIA MALASPINA e sottotitolo il nome del smg o nave di cui posterò le foto.

 

 

 

 

 

Bordo, Regio Sommergibile MALASPINA, 24 settembre 2007

 

A COMANDO XI° GRUPPO

SOMMERGIBILI - BETASOM

 

 

 

 

Oggetto: RAPPORTO MISSIONE MAR BALTICO E HAMBURG

 

 

 

 

Laboe: U-995 e Marine-Ehrenmal

 

 

 

Porto a conoscenza codesto spettabile Ente della missione svolta in terra tedesca dall’unità al mio comando, dal 22AGO07 al 31AGO07.

 

Dopo aver trascorso tre giorni di intense e proficue visite alla bella e funzionale città di Berlino, ricca di tantissime nuove ed affascinanti architetture, ci siamo indirizzati alla volta del Mar Baltico e precisamente a Laboe, per visitare il sacrario dei caduti della 1° g.m. e in particolare l’u-boot, posizionato dal 1972 a monumento e museo in ricordo dei battelli tedeschi perduti durante la II° g.m.

 

Siamo giunti a Laboe intorno alla mezzanotte e dopo aver trovato facilmente il parcheggio riservato ai camper, dove gia sostavano altri quattro mezzi, non ho resistito ad andare lungomare a vedere di notte l’U 995.

Così a lento moto mi sono diretto verso il lungomare, che contrariamente alle nostre abitudini mediterranee era completamente vuoto, senza locali affollati, anzi tutti chiusi e con i lampioni spenti in modo alternato, così da rendere quasi buio il tratto di viale a mare e ancora più nell’oscurità la spiaggia.

Ero con tutti i miei sensori in allerta sapendo dalle immagini di Google Heart, che il battello non doveva essere molto lontano…infatti improvvisamente dal buio si staglia l’enorme massa nera dell’U995 a circa 15 metri al fianco del mio camper.

Non posso fare a meno di fermarmi e scendere velocemente per andare ad ammirare questo battello che così nel buio e vicino regala una forte impressione e commozione.

A questa distanza sembra già di percepire il profumo di ferro del suo scafo, la bassa recinzione simbolica che lo divide dalla spiaggia è facilmente sormontabile e si può arrivare a toccarlo e sfiorare con le mani lo scafo umido dalla guazza notturna e profumato dal mare che è a dieci metri da lui.

Trovarsi sotto quell’enorme scafo affusolato quasi al buio da una certa impressione, guardando in alto verso la vela mi sembra di vedere da un momento all’altro comparire i marinai che gettandomi una biscaglina mi invitano a salire a bordo…ma questa è fantasia.

La realtà invece è comunque altrettanto piacevole, perché posso percorrere lo scafo nella sua lunghezza e nel buio lo percorro fino a scapolare la tagliente prora e trovarmi sul lato opposto: mi sento come un OSSALC intento nel suo lavoro intorno allo scafo del battello nell’oscure acque di un porto.

Non me ne rendo conto, ma è già un po’ che sono sceso dal camper, quindi è ora di andare a ormeggiare per essere operativo l’indomani per la visita.

Al giorno dopo sveglia è di buon ora…e in poco tempo sono già pronto per uscire e in attesa che Maridesigner si prepari, mi offro volontario per andare a portare al cassonetto il sacco della “rumenta”.

Ovviamente quando sono li non resisto a percorrere i circa 100 metri che distano dal sommergibile e dato che mi sono portato dietro la macchina fotografica, (casualmente) approfitto di una particolare luce che in quel momento illumina lo scafo per scattare diverse foto.

Sono felice ed emozionato di trovarmi li di fronte ad un classe VII/C, sto osservando un pezzo di storia dal vero, mi affascina questo concetto e mi esalta.

La biglietteria ovviamente è ancora chiusa sono le 0700 e non aprirà che alle 0900. Mi intrattengo ancora girando in lungo e largo intorno all’uboot, poi dopo circa 45 minuti mi ricordo che mi stanno aspettando al camper. La mia assenza non aveva preoccupato Maridesigner, perché perfettamente consapevole, che la mia disponibilità estrema nel portare la “rumenta” al cassonetto aveva un fine ben preciso e palese.

Comunque intorno alle 0800 usciamo per dirigerci alla volta dell’U995. Come già detto è ancora presto per le visite e nell’attesa decidiamo di fare due passi sulla spiaggia.

Ma ogni pochi metri mi giro per vedere la sagoma del battello e tutte le volte rimango affascinato da quella visione…fino a quando mi viene fatto notare scherzosamente, che almeno per quella mattina nessuno avrebbe portato via il sommergibile!

Finalmente arrivano le 0900 e da buoni tedeschi puntualmente aprono le biglietterie, ed io da buon amante di sommergibili sono già lì pronto ad acquistare il biglietto.

Oltre a questo chiosco, si sono aperti nel lungomare di Laboe, altri negozi tutti improntati alla vicenda dell’U-boot, con vendita di souvenirs e oggetti in tema, alcuni anche di dubbio gusto. Io per l’occasione acquisto la maglietta dell’U-995.

Il biglietto non ha un prezzo esoso, infatti per il sommergibile e il mausoleo si pagano 5,50 euro a testa.

Finalmente ci siamo, stiamo salendo gli ultimi gradini che ci portano all’altezza della porta creata nello scafo a poppa estrema.

Rimango per un attimo sulla soglia, traguardando verso prora la snella sagoma del battello, da lì a pochi secondi mi immergerò per la prima volta in un battello della II g-m. per di più un u-boot.

Ecco sono entrato: tipico profumo di smg. in disarmo, prevale la parte ossido/metallica nella componente olfattiva, senz’altro piacevole.

Nella descrizione non terrò conto delle parti tecniche, che tutti noi conosciamo perfettamente, ma mi atterrò alle sensazioni ed impressioni che il visitatore prova in queste occasioni.

La scelta di effettuare la visita a quest’ora è azzeccatissima: infatti siamo i primi e momentaneamente non c’è nessun altro in arrivo, quindi possiamo sostare e fare foto (nessun divieto a fare riprese fotografiche, come invece accaduto sui battelli francesi).

Nel percorso mi farò scattare diverse foto che mi ritraggono nei diversi punti del battello per due principali motivi.

1- Per dare un metro di proporzione dell’ambiente in cui mi trovo.

2- Perché essere fotografato in atteggiamento operativo su di un VII/C, non è da tutti.

Su questo battello non è prevista nessuna audio-guida, ne tanto meno ambientazione sonora, escluso un ticchettio di segnale morse quando ci si avvicina alla camera manovra.

Purtroppo non si può salire nella torretta dove si trova il periscopio d’attacco, per ovvi motivi di sicurezza per il pubblico. Una griglia metallica permette di vedere ma non di salire: peccato perché ci avevo fatto un pensierino!

L’interno è ben tenuto e pitturato abbastanza con cura, anche se l’effetto di condensa, fa presto a formare dei punti di ossido, che però danno un immagine di vissuto al sommergibile.

Inevitabilmente mi torna alla mente le immagini del film U96 e in particolare quando suonava l’allarme immersione, con tutto il personale che si riversava velocemente in camera di lancio a prora, per appruare più in fretta lo scafo nella fase di affondamento.

Mi sono cimentato allora più volte nel passaggio delle porte a tenuta, strette e circolari come sono, bisogna infilarcisi di piedi e con le mani reggersi alla maniglia in alto della porta.

Dopo alcune prove, mi sono fatto anche riprendere con un breve filmato, in cui simulavo un allarme immersione rapida.

Scorrendo per lo scafo, molte volte mi sono sorpreso a pensare a quanti sommergibilisti hanno vissuto momenti tremendi, chiusi in quegli scafi e un pensiero ancor più intenso per quei trentamila tedeschi che giacciono sui fondali di tutti i mari chiusi nelle loro onorevoli bare d’acciaio.

Proseguendo arriviamo in camera di lancio prodiera con i micidiali quattro tubi di lancio alla cui destra è aperta la porta di uscita per la visita.

Usciti fuori ripercorriamo più volte all’esterno il battello ammirando la bellezza delle sue linee e fotografando a raffica.

Finita la visita all’U995, ci dirigiamo verso il mausoleo dei caduti tedeschi della prima guerra mondiale, formato da un alto monumento a forma di timone stilizzato alto circa 85 metri (molto simile al nostro monumento ai marinai presente a Brindisi e che il comandante Alagi, a suo tempo aveva fatto notare l’impressionante somiglianza).

Commovente come tutti i musei di guerra, molto ben realizzato dal punto di vista architettonico, contiene anche una parte modellistica di discreto livello.

Interessante anche la vista alla sommità del monumento da cui lo sguardo spazia tutto il canale di Kiel. Suggestivo affacciarsi anche nella parte interna del monumento dove è completamente vuoto e da quell’altezza fa un bell’effetto.

 

 

 

Base navale di Kiel

 

Terminata la visita al mausoleo, dopo aver rivolto ancora uno sguardo all’U995, ci dirigiamo verso Kiel per vedere se è possibile fotografare qualche unità “grigia” in quella base.

Mi interesserebbe anche poter arrivare sul terreno che ricopre lo scafo capovolto della Admiral Scheer e avendone avute le coordinate dal com-te Pesce Persico, imposto il mio nav per quella direzione.

Finalmente la meta si avvicina…ma delusione, il luogo si trova all’interno dell’arsenale della base navale, quindi a malincuore debbo rinunciare a questa visita.

L’arsenale di Kiel, si svolge per quasi tutto il perimetro della città che si affaccia sul golfo. Nella parte di destra, dove ho trovato il corpo di guardia, vi sono la zona dei bacini di carenaggio e riparazioni di unità navali, ma data la conformazione piana della zona, non mi è possibile effettuare foto alle navi, di cui si può apprezzare solo qualche albero o minute porzioni di scafo che appaiono tra un edificio e l’altro.

Invece percorrendo il golfo dal lato opposto, si ha la magnifica vista dell’ormeggio delle navi presenti in zona. In particolar modo si trattava di cacciamine e pattugliatori : ho avuto modo di fotografare con più interesse, anche perché maggiormente, visibili la fregata Hamburg, che stava entrando in porto, i cacciamine Siegburg e Bad Bevensen e la nave logistica Rhein.

Direttamente dalla strada costiera, si possono ammirare le unità militari ormeggiate ai pontili esterni della base e non c’è alcun divieto di riprese cine-fotografiche.

 

Hamburg: San Diego e U-434

 

Tornando indietro da Kiel ci dirigiamo verso la grande Hamburg con il suo immenso porto commerciale e la sua città fatta di canali.

Arriviamo alla sera dopo un vario peregrinare in cerca di un parcheggio adeguato e lo troviamo proprio sulla riva dell’Elba nella zona San Pauli, tra l’altro ben tenuto e gratuito per i camper, a pagamento per le sole auto!

Al mattino ci dirigiamo verso il centro camminando lungo il fiume attraversato da svariati natanti e navi in manovra: per chi è amante delle navi, Hamburg regala emozioni a ritrecine.

Troviamo per primo il mercantile-museo Cap Dan Diego, una nave da carico misto dei primi anni sessanta, di 10000 t di portata, lunga 159,4 m., dal 1986 è ormeggiata lungo la sponda dell’Elba ed è aperta ai visitatori con un biglietto di 6 euro.

La nave è gestita dallo Stiftung Hamburger Admiralitat, di cui alcuni soci (in maggioranza ex marittimi) sono l’equipaggio che mantiene in efficienza la nave.

La visita è molto interessante, anche se si tratta di una mercantile, quindi più visibile anche in condizioni normali di operatività, ma in questo caso si ha modo di accedere in quei locali che sono vietati ai passeggeri.

Io ovviamente da ex motorista mi sono “fiondato” subito in sala macchine, accolto da un familiare quanto strano per una nave museo calore e odore di combustibile.

Con piacere e stupore verifico che le teste del 10 cilindri MAN grosso motore di propulsione della nave, sono calde.

Incuriosito chiedo in qualche modo al personale in tuta rossa, che armeggiava in sala macchine e mi viene risposto che avevano spento da poco i motori da una accensione di mantenimento.

Questo mi esalta e allora comprendo come è possibile che questo motore sia così ben tenuto.

La visita permettere di scendere altri due ponti per arrivare all’altezza del piede di biella del motore; tra l’altro il primo dei cilindri ha ricavata nel basamento una grossa finestra con un pannello di policarbonato ed illuminando la biella ne permette la visone, specialmente in movimento. È veramente qualche cosa di esaltante, che incute riverenza date le ciclopiche proporzioni.

Maridesigner, che non aveva mai visto una sala macchine vera e propria, se si escludono quelle dei sommergibili, è affascinata e anche un po’ intimorita dalle mastodontiche dimensioni di questa, mi fa notare che è come essere in mezzo ad un ingranaggio e il calore che emana il motore ti fa capire che non è un oggetto morto.

Altro punto affascinante è la visita al lungo (circa 40 metri) tunnel dell’asse dell’elica. Lo percorri tutto fino ad arrivare al pressatrecce e al di sotto della linea d’acqua di circa 4 metri.

Immaginare di essere li a alimentare la lubrificazione dei grossi cuscinetti che vi sono sull’albero, magari in condizioni di mare mosso, mentre l’asse gira vorticosamente a poche decine di centimetri dal tuo corpo, è una bella impresa.

La nave poi è visitabile in ogni luogo, ma non mi affascina come la macchina. Altro luogo interessante e non comune è l’agghiaccio timone, poco conosciuto dal grande pubblico e invece macchinario essenziale per la condotta della nave.

Scendiamo soddisfatti da questa visita, mentre nella mia mente mi rammarico e non capisco, perché anche da noi non si debba salvare qualche nave da far rivivere, anche se da ferma, per dar modo ad appassionati di gestirla e ai visitatori di comprendere meglio cosa significhi navigare.

 

 

Nel pomeriggio ci siamo diretti alla visita di un sottomarino ex russo acquisito da una società tedesca che lo ha reso fruibile al pubblico e ne permette la visita a pagamento

Il battello è ormeggiato ad un molo di un canale non molto lontano dal centro in Versmannstrasse, 23.

Qui il biglietto d’ingresso è di 9 euro.

Il battello denominato U-434 è un ex classe Tango (prog. 641/B) costruito nel 1976 a Novgorod.

Lungo 90 metri con 2800/3630 t. di dislocamento sup./imm, aveva una propulsione diesel/elettrica che gli permetteva 13 n. in sup. e 16 in imm.

Adibito a museo nel 2002.

Il battello si trova in galleggiamento e quindi dall’alto molo si deve scendere dallo scalandrone per arrivare in coperta a prora, dove è stata realizzata una garitta che copre una scala a chiocciola (non molto sommergibilistica) che permette l’accesso alla camera di lancio dove tra i tubi dei siluri fanno bella mostra di se alcuni manichini in diverse divise della marina di quel paese.

Purtroppo non c’è nessuna audio guida e anche la cartellonistica è molto latente.

Posso però constatare la differenza di spazi dei battelli russi rispetto agli occidentali. Ci sono locali in cui lo spazio è ancora più angusto dell’U-boot della II g.m.

Proseguiamo nel corridoio centrale verso poppa e dopo aver passato il quadro comandi elettrici, il percorso che conduce in camera manovra è sbarrato da una catena, e si viene indirizzati nel ponte sottostante. Qui il locale diventa ancora più angusto: nel corridoio l’altezza media non super il metro e settanta, ma tubulature e volantini limitano notevolmente lo spazio, creando serio rischio di contusioni specie in condizioni di mare non ottimale. Avevo letto di condizioni poco rispettose per l’equipaggi sui battelli dell’Unione Sovietica, questo me lo conferma.

In questa zona esiste anche un quadrato sottufficiali con un tavolino e divanetti, ma in questo punto l’altezza media è ancora minore, a causa di una sopraelevazione del pavimento.

Peccato che la visita non abbia accesso alla camera manovra, nei sommergibili è forse la parte più accattivante.

Quindi dai “bassi fondi” risaliamo al ponte superiore e ci troviamo davanti alla porta che conduce in sala macchine, dove un rumore infernale di motori accesi ci porta realmente nelle condizioni di vita in quell’ambiente.

L’effetti sonori sono così realistici che viene da toccare le teste dei motore per capire se sono caldi…ma purtroppo è tutto virtuale. I motori sono freddi e anche non messi molto bene: alcune teste hanno i bulloni asportati.

La visita continua verso poppa passando attraverso il quadro comandi elettrici e successivamente, infine nel locale motore elettrico è situata l’altra garitta per l’uscita dal sottomarino.

Modificato da malaspina
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Visitatore ERICH TOPP U-552

....bellisscitte Moreno....leggendo il tuo "rapporto" mi sembrava di esservi a fianco nelle visite !!....bravo,bellissima descrizione delle vostre sensazioni !!.... :s20:

....non sapevo che anche in Toscana la spazzatura si chiamasse "rumenta" !!.... :s43: :s11: :s03:

 

:s67: Mau

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invece di aprire altri topic potresti impiegare l'opzione thumbnail di imageshack, così manterresti tutto il materiale unito e allo stesso tempo non occupi tanta quantità di spazio del server... è solo una proposta, ovviamente!

Per Totiano:

Meglio così. Pensavo che invece tutto in un topic fosse più pesante che farne più di uno. Appena ho un minuto inizio a postare le foto.

 

Per Erich: in Toscana non si chiama "rumenta", questa è una mia riminiscenza di quando ero imbarcato, mi sembra che in questo contesto sia più navale e quindi più idonea.

Ciao a presto.

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Ecco un primo lotto di foto inerenti l'U-995.

 

dsc0020ju3.jpg

dsc0020ju3.86126a6c89.jpg

L'U-996 visto di poppa.

 

URL=http://imageshack.us]dsc0023cf3.jpg[/url]

dsc0024yw8.jpg

dsc0026wq2.jpg

[url=http://g.imageshack.us/g.php?h=514

Il quadro comandi elettrici.

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URL=http://imageshack.us]dsc0029qy5.jpg[/url]

Malaspina mima il Dir dell'U-96 nell'ascolto musicale del termico di dritta.

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dsc0039pl8.jpg

dsc0039pl8.0deacf68f4.jpg

Camera manovra, notare uno dei timoni di profondità con il pulsante per il dosaggio dell'assetto.

 

dsc0047us7.jpg

p><p>Malaspina in camera manovra in atte

 

http://img507.imageshack.us/img507/4268/dsc0065ja0.jpg' alt='a>'>

http://img507.imageshack.us/img507/4268/dsc0065ja0.6521668a16

Malaspina si riposa in una branda alloggio sottufficiali.

Modificato da malaspina
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Caro Malaspina grazie per il bellissimo resoconto e per le tue impressioni. Il VIIC sembra proprio un gioiello e chissà che la tua documentazione fotografica non torni utile per identificare il famoso relitto ... Il Tango della VMF, se fossimo ancora ai tempi di buona memoria magari ce lo ritroveremmo in Mediterraneo per un'ultima crociera. Se avrai occasione mi raccomando manda le foto di quest'ultimo battello.

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URL=http://imageshack.us]dsc0094kq7.jpg[/url]

 

Questo U-boot lo voglio io!!!

 

dscf9899ys9.jpg

 

Particolare della velo con la configurazione "Turm 4".

 

dscf9953iz7.jpg

 

Vista dal basso verso poppa.

 

dscf9992zi0.jpg

 

La fregata HAMBURG in entrata nel porto militare di Kiel.

 

dsc0171sh5.jpg

 

Cacciamine al molo esterno del porto di Kiel.

 

dsc0111wy3.jpg

 

Marine-Ehrenmal di Laboe

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dsc0123yu4.jpg

 

Il Com.te Malspina, a nome della Base Atlantica di Betasom, rende omaggio ai caduti tedeschi.

 

dscf9968jx3.jpg

 

Particolare di una delle pareti del Sacrario con le sagome delle unità detesche della I° g.m.

 

dscf9985nk8.jpg

 

Sala modellismo: tre modelli di u-boot.

 

dsc0021up7.jpg

 

Particolare della sala macchine della nave-mercantile museo CAP SAN DIEGO.

 

URL=http://imageshack.us]dscf0040mu3.jpg[/url]

 

Idem come sopra.

dscf0044ma4.jpg

 

Idem.

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dsc0114ie4.jpg

 

L'U-434 ormeggiato ad Hamburg.

 

dscf0130pc6.jpg

 

Camera di lancio.

 

dsc0117vj1.jpg

 

dsc0126jr4.jpg

 

 

URL=http://imageshack.us]dscf0130qs2.jpg[/url]

 

 

dsc0130xl9.jpg

 

dscf0151qc8.jpg

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Grazie per le nuove magnifiche foto. Pensa che i Tango (Proekt 641B) erano accreditati per essere più abitabili dei Foxtrot (Proekt 641, 641I, 641K) dei quali erano considerati un miglioramento automatizzato (e silenzioso). L'interno mi pare tenuto in maniera un po' approssimativa. Chissà se il siluro che si intravede era davvero ex sov (potrebbe essere un SET/SAET).

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Magnifico rapporto Malaspina, chiudendo gli occhi il tuo racconto preciso permette di essere a bordo...... BRAVO Sicuramente in qualche nostro prossimo incontro racconterai tutti i particolari......................

un caloroso abbraccio a te e Maridesigner , ciao :s55: :s55:

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....bellisscitte Moreno....che dire...."BVAVO,BVAVO....BVAVOOOO !!!!".... :s20: :s20: :s20:

....sai che tu hai una grande fortuna....!!ù

....ma ti rendi conto di quanto Irene ti voglia bene....!!?? :s11: :s03: :s02:

 

....mi raccomando....tienine da conto di quella "ragazza",che un altra così...."Un la troovi" ??!!....(e adesso non ridere per questo tentativo di scrivere in toscano eh !! :s68: )

 

....un abbraccio ad entrambe !!.... :s51:

 

 

:s67: Mau

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  • 2 weeks later...

Bordo, R. Smg. Alagi

A - Comando R. Smg Malaspina

 

Stimatissimo Comandante,

solo ora mi accorgo di non essermi complimentato per il servizio postato su queste pagine...

Il fatto di aver ricevuto in anteprima il CD con la "collezione completa" non mi esime dall'esprimere il più vivo apprezzamento per la missione compiuta.

Ancora grazie per il lavoro di intelligence e complimenti! :s20:

 

Alagi :s67:

Modificato da Alagi
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