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Padre Messori Roncaglia


lugher

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La settimana scorsa mi sono recato nel Veneto accompagnando mia moglie per lavoro. Fatto ciò che si doveva mercoledì 6 dicembre ci trovavamo nei pressi di Padova e guardandoci negli occhi ad entrambi sono risuonate nella mente le parole dell'Ammiraglio Arena durante il raduno a Taranto del settembre scorso: "..... se riuscite passate a Padova al Cimitero, nel campo dei religiosi è sepolto Carlo Messori Roncaglia il Cappellano di Betasom....... ". Così abbiamo fatto, ci siamo recati presso la sua tomba ed in cuor mio mi sono idealmente unito a tutti Voi per una preghiera in ricordo di un grande Uomo, Sacerdote, Marinaio. Le tre immagini credo siano doverose e necessarie per chi è troppo lontano......

 

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GENTE IN COPERTA SUGLI ATTENTI, SCOPRITEVI. ONORI AL CAPPELLANO DI BETASOM PADRE CARLO MESSORI RONCAGLIA

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Grazie Lugher!

Un luogo di pellegrinaggio in più, soprattutto per noi di quelle parti...

E in proposito, è all'asta questo documento.

GM Andrea

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Grazie Luca, di cuore! penso di poter parlare anche a nome della Base per ringraziarti di questo piccolo omaggio ad un grande sommergibilista!

 

Io l'ho visto solo di sfuggita, quando ancora non capivo chi avevo di fronte. Me ne sarò pentito un milione di volte in seguito.

 

Penso alla prima volta che l'ammiraglio Arena mi raccontò un aneddoto su di lui, allora (era il 1990) ed era a capo del Dipartimento Militare Marittimo della Sicilia; se ben ricordo l'occasione era l'inaugurazione della nuova base sommergibili ad Augusta.

 

Narrava di questo uomo di chiesa che a bordo dei battelli faceva il "tifo" affinchè i siluri colpissero il bersaglio e allo stesso temp pregava affichè le vite umane dell'unità colpita non corressero alcun pericolo.

 

Penso che il documento postato da GM Andrea sia riferito proprio a quell'imbarco sull'Archimede...

 

Credo sia il caso di spostarlo in "la nostra scia" cosa ne pensate?

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Bravo C.te Lugher,queste esperienze arricchiscono dentro e quando ti trovi davanti a queste lapidi ti senti fremere dalla testa ai piedi, a me è successo alla certosa di Bologna davanti alla tomba del Comandante Carlo Fecia dei Conti di Cossato.

ONORI!

 

Ho la diapositiva e se con la mia estesissima cultura informatica riesco a trasferirla in digitale, la posto volentieri.

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no, però se vai sul sito della MM la trovi. L'indirizzo è

 

http://www.marina.difesa.it/sommergibili/madonnina.htm

 

ciao

 

c'è anche un altra cosa, che forse vi farà piacere..

 

 

IL GRAAL DEI SOMMERGIBILISTI

 

di RUDY GUASTADISEGNI

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale la Marina Militare operò con un gruppo di sommergibili cosiddetti Atlantici dalla base di Bordeaux denominata Betasom munita di tutto l'occorrente per supportare una decina di battelli che si alternavano nelle lunghe missioni di ricerca del naviglio avversario ed agguato ai convogli alleati.

 

A Betasom faceva servizio anche un Cappellano Militare Italiano: il gesuita padre Carlo Messori Roncaglia, classe 1904. Uomo di fede e di azione, dotato di carattere volitivo che gli consentiva di affrontare di petto qualunque situazione e per questo molto stimato ed amato da tutto il personale della base, dall'Ammiraglio Comandante fino all'ultimo marò.

 

Quest'uomo che amava definirsi combattente Ministro di Dio, partecipò anche ad un certo numero di missioni di guerra della durata di diverse settimane trascorrendo il tempo a bordo in simbiosi con i ragazzi dell'equipaggio, condividendo gioie e dolori, prestando la sua opera religiosa e sociale e fornendo un contributo importante per la serenità d'animo necessaria in quei frangenti.

 

Padre Messori Roncaglia, scherzando su queste sue esperienze amava spesso dire di aver celebrato le messe più profonde della storia; non era solo un modo di dire, egli veramente ha celebrato numerose messe a bordo in navigazione profonda nelle ristrettezze della camera di lancio siluri attorniato da tutto il personale libero dalla guardia nei periodi di pausa tra un'azione e la successiva. Naturalmente la sua opera continuava a terra con lo stesso deciso cipiglio militare e fervore religioso tanto da guadagnarsi vasta fama e considerazione nell'ambiente della componente subacquea. Terminata la guerra il Padre ha continuato a mantenere profondi legami con i sommergibilisti ed il loro ambiente. Ha partecipato a tutti i raduni internazionali non solo come ospite d'onore ma soprattutto come officiante delle relative funzioni religiose e sul bavero della tonaca, accanto al crocifisso portava appuntato il distintivo dei sommergibilisti atlantici: il delfino dorato con una grande "A" rossa e la corona reale a ricordo delle imprese allora condotte e delle avventure vissute con i suoi ragazzi. Padre Carlo Messori Roncaglia è venuto a mancare nell'ottobre 1996. Pochi mesi dopo la sua morte, un conciliabolo di sommergibilisti in servizio ed in congedo tra i più attaccati alle tradizioni della Componente prese la decisione di inviare un messo a Padova, presso il collegio universitario "Antonianum" dei gesuiti dove erano conservate le poche cose appartenute al padre, per recuperare qualche oggetto idoneo ad essere conservato e valorizzato.

 

Si pensava principalmente al calice usato nelle missioni atlantiche con il quale il Padre ha celebrato messa fino all'ultimo giorno di vita.

 

Era un calice particolare, adatto ad essere usato in condizioni di spazio ed equilibrio precario (a bordo di una unità navale), con una custodia di legno che fungeva da contenitore e base di appoggio; composto di tre pezzi scomponibili: la coppa, il piedestallo col gambo ed il piatto di copertura; sul piedestallo incisi i nomi dei 32 sommergibili che si sono alternati nelle attività della nostra base atlantica.

 

L'ufficiale inviato a Padova fu accolto dai padri dell'Antonianum con molto affetto e considerazione ricevendo il massimo della collaborazione e rientrò alla Scuola Sommergibili con tre casse di materiale vario, per lo più carte, documenti, fotografie, medaglie ricordo, targhe, crest cornici, quadretti, oggetti vari ed un calice da messa con incisa sul piedestallo una dedica da parte degli studenti del Collegio Universitario.

 

Nessuna traccia del vecchio calice la cui ultima certa comparsa in pubblico risaliva al 16 giugno 1996 in occasione del Raduno annuale Internazionale dei Sommergibilisti tenutosi a Piazzola sul Brenta durante il quale fu utilizzato per la celebrazione della Messa da Monsignor Vigo in sostituzione di padre Messori, presente all'avvenimento ma impedito a celebrare per motivi di salute.

 

Bisogna trovarlo tuonarono all'unisono un giorno gli Ammiragli Giuseppe Arena e Duilio Ranieri, considerati unanimemente dai sommergibilisti i padri della Componente del dopoguerra. E con questo proposito scatenarono, come novelli Artù e Merlino la ricerca del Graal dei sommergibilisti.

 

 

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Ecco IL GRAAL!! :s15:

 

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Padre Carlo Messori Roncaglia :s15:

 

La sorte di impersonare il novello Parsifal toccò all'allora Direttore della Scuola Sommergibili che, a distanza di qualche anno, destinato nella sede di Venezia, ha pazientemente tessuto rapporti sempre più stretti con i gruppi ANMI del nordest indagando su ogni possibile collegamento con le vicende e la vita di padre Messori finchè un giorno, durante un colloquio fortuito con un gesuita che aveva assistito il nostro padre negli ultimi mesi di vita, la strada si è illuminata ed il Graal è apparso in fondo ad essa.

 

Cosa è successo dopo quel 16 giugno 1996 ? Il raduno di Piazzola sul Brenta fu organizzato e gestito in modo a dir poco superbo da un vecchio sommergibilista della guerra, il Comandante Paolo De Nicola superstite dell'affondamento del proprio piccolo battello, il CB 21 inabissatosi nei pressi di Brioni il 29 aprile 1945 dopo collisione con una motozattera tedesca.

 

Il Comandante De Nicola, appartenente al corso Squali, dopo la guerra, lasciò la Marina Militare per dedicarsi ad attività industriali stabilendosi a Cittadella (PD). Egli era particolarmente legato sia come sommergibilista che come concittadino a Padre Messori Roncaglia che aveva spesso frequentato, specialmente negli ultimi anni di vita. Alla scomparsa del Padre il Comandante aveva avanzato richiesta informale all'Antonianum per avere un oggetto da custodire come reliquia nella cappelletta della fabbrica ad imperituro ricordo dell'ormai mitico cappellano dei sommergibilisti.

 

Poiché i gesuiti fanno atto di povertà e quindi di rinuncia alla proprietà privata, tutti gli oggetti appartenuti a padre Messori erano liberi da qualunque vincolo ereditario e pertanto ai confratelli dell'Antonianum è sembrato del tutto normale soddisfare la richiesta. Quale oggetto religioso più opportuno da donare al De Nicola fu individuato quel calice che aveva valenza sia religiosa che sommergibilistica e fu quindi semplicemente preso dalle casse giacenti in magazzino e consegnato al De Nicola che lo sistemò in una teca nella cappelletta della sua fabbrica.

 

Anche il Comandante De Nicola, nell'estate del 1999 è venuto a mancare lasciando come unica erede la compagna della propria vita, la signora Lina, donna di forte tempra che si è sobbarcata l'onere di assicurare la continuità dell'opera del marito ma che, priva di eredi ed avanti negli anni, si preoccupa anche della sorte futura di tutto ciò che ha avuto valore affettivo nella vita sua e del marito.

 

In tutta questa storia si inserisce il fortuito contatto tra il nostro Parsifal e padre Dino Faggion, il gesuita compagno degli ultimi anni di padre Messori un cui nipote, per felice combinazione, fu uno dei più stretti collaboratori del Comandante De Nicola. Lui ricorda perfettamente il calice e pensava che i nomi scritti sul piedestallo appartenessero a marinai particolarmente legati al cappellano; a trarre in inganno la sua scarsa competenza nel campo specifico furono nomi come Marcello, Nani, Emo, Glauco, o cognomi come Bianchi, Calvi, Tarantini, Cagni, Ferrarsi, Baracca, Finzi e via dicendo.

 

A sentire questi nomi nei racconti di padre Faggion l'animo del nostro Parsifal esultava nella certezza di essere molto vicino alla meta finchè un giorno, durante una visita privata Parsifal ha svelato a padre Faggion tutti i retroscena della vicenda spiegando con emozione e trasporto quale immensa importanza affettiva avesse quel calice per tanti uomini di diverse generazioni che si sentono legati fra loro dalle comuni, uniche ed irripetibili esperienze della vita del sommergibilista.

 

Non a caso la Componente subacquea è l'unica al mondo tra quelle di estrazione militare che si riunisce annualmente in raduni internazionali all'insegna della solidarietà, dell'amicizia e della sincera fratellanza cementata dal concetto che in una professione piena di rischi l'unione fa la forza. Al di là della nazione o del blocco di appartenenza il sommergibilista è prima di tutto un uomo di mare del tutto speciale.

 

Padre Dino Faggion, affascinato dai racconti sulla figura di Messori Roncaglia, dalle sue avventure, dall'atmosfera d'altri tempi che aleggia intorno all'ambiente subacqueo e conquistato dal fervore di Parsifal, ne ha sposato entusiasticamente la causa mettendosi a completa disposizione per il recupero del Graal.

 

Detto, fatto, nel gennaio 2003 il nostro cavaliere e la sua guida religiosa si recavano a Cittadella in provincia di Padova, nella sontuosa casa del Comandante De Nicola sulla cui facciata campeggia un grande mosaico raffigurante l'emblema del corso Squali.

 

Parsifal indossava la sua divisa migliore con il delfino d'oro delle grandi occasioni ben in mostra anche se non ce n'era bisogno perche la vedova De Nicola era stata doviziosamente informata da padre Dino della natura della visita e della provenienza del visitatore. L'anziana signora, a detta di tutti salda come una roccia, alla vista della cara divisa e ancor più del delfino d'oro che scintillava sul petto, si è sciolta in un commovente abbraccio per nascondere qualche lacrima di emozione.

 

L'incontro si è svolto nello studio del Comandante De Nicola che la devota governante di casa aveva da tempo riordinato come se il padrone dovesse tornare da un momento all'altro. Una parete piena di pubblicazioni marinare di epoche diverse, un'altra occupata da crest, diversi modellini sparsi sui mobili, un grande modello del CB 21 ed una fornitissima biblioteca. Nel corso dei colloqui, tra le altre cose, il nostro sommergibilista ha notato la raccolta di Aria alla Rapida su uno scaffale e, spulciando le edizioni degli anni '95 e seguenti, ha mostrato alla signora ed alla ancora sospettosa governante alcuni articoli da lui scritti nelle vesti di Direttore della Scuola Sommergibili in cui si annunciava la costituzione di una sala storica per la raccolta di oggetti riguardanti la Componente e si invitavano tutti i sommergibilisti a donare oggetti cari per evitarne la dispersione ad opera di eredi poco attenti o semplicemente disinteressati.

 

Finalmente anche la saggia governante si è convinta di avere a che fare con degne persone anzi, ha subito realizzato il concetto fondamentale che quelle persone e solo quelle potevano valorizzare ed onorare degnamente gli oggetti cari del suo padrone e soprattutto assicurarne una devota ed amorosa conservazione nel luogo per essi più adatto: la Casa Madre dei Sommergibilisti, la Scuola Sommergibili.

 

Infine lei stessa, se pur ce ne fosse stato bisogno, ha contribuito a convincere la signora De Nicola dell'opportunità che le si presentava di rendere onore alla memoria del marito nel modo che probabilmente lui avrebbe auspicato. E così il Graal è tornato nelle mani di Parsifal che in gran segreto lo ha custodito in una cassaforte di Venezia fino al giorno in cui lo ha potuto portare personalmente a Taranto per consegnarlo ai suoi Arthù e Merlino.

 

Il giorno dell'arrivo a Taranto, il 18 aprile 2003 era il Venerdì Santo, giorno della passione di Nostro Signore, una combinazione che non può che alimentare ulteriormente l'aura di mistica religiosità della vicenda; quasi un imprimatur divino al ritorno del Graal.

 

Parsifal, accompagnato dalla moglie che non voleva mancare ad un evento tanto importante, era atteso sulla soglia della Scuola Sommergibili dagli altri attori della vicenda: l'Ammiraglio Arena e l'Ammiraglio Ranieri, il Comandante di Comforsub, il Comandante di Mariscuolasom ed il Cappellano in carica del Dipartimento. Dopo i saluti e convenevoli di rito, e le chiacchiere necessarie per stemperare l'emozione di tutti, il contenitore del calice è stato religiosamente aperto.

 

Il calice è passato lentamente di mano in mano ed ognuno ha potuto provare la grande emozione di toccarlo e leggere i nomi incisi dei leggendari sommergibili atlantici. Tutti si rendevano conto di essere al cospetto di un oggetto di culto non solo religioso ma anche e soprattutto sommergibilistico.

 

Ora il calice, dopo le mille peripezie, riposa in una teca all'interno della cappelletta del Comando Sommergibili a Taranto accanto all'altare che ha visto celebrare numerose messe di padre Messori Roncaglia; accanto alla Madonnina di Betasom lì giunta nel 1985 dopo un'avventurosa storia del tutto simile a quella del Graal e nella quale lo stesso padre fece da Parsifal, accanto alla lapide che, con i nomi di tutti i sommergibili perduti, ricorda alle giovani generazioni di sommergibilisti quali inenarrabili sacrifici siano stati sopportati dalla Componente e dai suoi uomini.

 

da http://www.marina.difesa.it/sommergibili/graal.htm :s45:

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  • 3 years later...

cari comandanti,

stavo cercando dei documenti su Padre Messori e mi sono imbattuto in questo tread che nemmeno sapeve aveste aperto.

 

Vi mando quindi un link per farvi capire chi è per me "il Messori" e come lo ricordiamo noi a Padova.

 

http://www.residenzamessori.it/

 

Già sapevo che era Sommergibilista, ma che qualcuno di voi (vedi totiano) l'avesse anche conosciuto è incredibile.

 

Io ne so solo i racconti dei miei anziani co-associati ex-alunni di quando era Rettore al Collegio Antonianum.

 

Grazie per aver raccolto queste testimonianze, credo che le inseriremo anche nel nostro sito.

 

Saluti

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conosciuto è una parola grossa, ho avuto l'onore di presenziare a una sua conferenza e di strigergli la mano, nulla di piu, purtroppo.

 

per quanto riguardo il vostro sito attingi pure a piene mani, ti preghiamo solo di ricordare che esiste la nostra base nei crediti a in qualche punto del testo....

 

per il resto complimenti, davvero complimenti!

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Ovviamente sarete citati ampiamente (ghghgh, ma non perchè adoro SH3 e mi avete fatto visitare la Vespucci, nooooooo)

 

solo perchè siete seri e competenti, ecco.

 

grazie belli, magari se qualcuno passando da Padova avesse voglia di entrare e vedere il luogo che gli abbiamo intitolato....

...

ecco non fatelo...perchè purtroppo non è ancora all'altezza delle aspettative, ma ci stiamo lavorando.

Purtroppo da quando la goliardia è stata esacerbata da Padova...le cose sono molto più difficili.

 

saluti

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  • 2 weeks later...

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