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La Battaglia Di Capo Matapan


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Gli scontri dell'Isola di Gaudo e di Capo Matapan (28-29 marzo 1941)

Alla fine di marzo 1941 la Regia Marina, dietro sollecitazione dell'alleato tedesco avvenuta nel convegno di Merano del 13 e 14 febbraio 1941, decise di aumentare il contrasto navale contro il traffico fra Alessandria d'Egitto ed il Mare Egeo. Quindi fu previsto l'invio della corazzata Vittorio Veneto e della relativa scorta a contrastare il traffico a sud di Creta e l'invio di due divisioni di incrociatori per contrastare il traffico ed effettuare un borbardamento contro costa della base di Suda, tra l'altro oggetto di un'azione indipendente di barchini esplosivi.

L'operazione ebbe inizio alle 20,30 del 26 marzo, quando la Vittorio Veneto lasciò Napoli. Alle stessa ore partiva da Brindisi la 8° divisione (incrociatori leggeri Garibaldi e Abruzzi) con la scorta della 16°squadriglia cc.tt (2 tipi da Recco) e da Taranto, la I° divisione (incrociatori pesanti Zara, Pola, Fiume) e la IV° squadriglia cc.tt (Alfieri, Gioberti, Carducci, Oriani).

Passato all'alba del 27 lo stretto di Messina, la scorta, diretta dalla corazzata venne assunta dalla XIII° squadriglia cc.tt (4 tipo Granatiere) e dopo poco avvenne il ricongiungimento con la III° divisione (incrociatori pesanti Trieste, Trento, Bolzano) e la XII° squadriglia cc.tt (3 tipo Corazziere), uscita in precedenza da Messina. Dopo il ricongiungimento le navi procedettero insieme.

Il 27 iniziò anche il movimento delle navi britanniche, allertate dalla ricognizione aerea e molto probabilmente anche dalle decrittazioni attuate da Ultra; la forza B (4 incrociatori e 4 cc.tt) lasciò il Pireo alle h.13; la forza A (corazzate Warspite, Barham e Valiant, portaerei Formidable) e la Forza C (5 cacciatorpediniere) da Alessandria d'Egitto alle h.19.

All'alba del 28 un aereo catapultato dal Vittorio Veneto avvistò la forza B, le navi cercarono di serrare le distanze e alle h.8.12 iniziò l'azione di fuoco nota come lo "scontro di Gaudo". L'azione di fuoco, fu più volte interrotta e ripresa senza risultati apprezzabili, quindi le navi italiane invertirono la rotta, venendo sottoposte ad attacchi aerei da bombardamento e siluranti.

Alle 15.19 un ennesimo attacco aereo consentì ad un aerosilurante, già colpito e subito dopo abbattuto, di colpire a poppa sinistra la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocità. Lasciate libere le altre navi, l'Amm. Giachino, comandante navale italiano, assunse una formazione con il Veneto al centro e le due divisioni di incrociatori, con i rispettivi cacciatorpediniere, una per lato. Al tramonto la formazione fu sottoposta ad un nuovo attacco che, poco dopo le h.20, portò al siluramento del Pola, che si fermò. Trascorse circa un'ora prima che le navi inviate in suo soccorso invertissero la rotta. Intanto le navi britanniche serravano le distanze e, alle 20,15 si localizzava con il radar il relitto del Pola. Alle 20,30 le navi italiane furono localizzate al radar ed attaccate con il cannone da circa 3500 m. In breve furono affondati gli incrociatori Fiume e Zara e i cacciatorpediniere Alfieri e Carducci. Il Gioberti, illeso e l'Oriani colpito gravemente, riuscirono a rompere il contatto. Il Pola fu finito poco dopo.

Complessivamente su un complesso di 3710 uomini, vi furono: 181 morti, 2149 dispersi, e 1163 prigionieri. 161 naufraghi furono recuperati dalla nave ospedale Gradisca.

 

(tratto da “Per non dimenticare†opera pubblicata a cura del Gruppo ANMI “Tino Prato†di Mondovì)

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Gli scontri dell'Isola di Gaudo e di Capo Matapan (28-29 marzo 1941)

Alla fine di marzo 1941 la Regia Marina, dietro sollecitazione dell'alleato tedesco avvenuta nel convegno di Merano del 13 e 14 febbraio 1941, decise di aumentare il contrasto navale contro il traffico fra Alessandria d'Egitto ed il Mare Egeo. Quindi fu previsto l'invio della corazzata Vittorio Veneto e della relativa scorta a contrastare il traffico a sud di Creta e l'invio di due divisioni di incrociatori per contrastare il traffico ed effettuare un borbardamento contro costa della base di Suda, tra l'altro oggetto di un'azione indipendente di barchini esplosivi.

L'operazione ebbe inizio alle 20,30 del 26 marzo, quando la Vittorio Veneto lasciò Napoli. Alle stessa ore partiva da Brindisi la 8° divisione (incrociatori leggeri Garibaldi e Abruzzi) con la scorta della 16°squadriglia cc.tt (2 tipi da Recco) e da Taranto, la I° divisione (incrociatori pesanti Zara, Pola, Fiume) e la IV° squadriglia cc.tt (Alfieri, Gioberti, Carducci, Oriani).

Passato all'alba del 27 lo stretto di Messina, la scorta, diretta dalla corazzata venne assunta dalla XIII° squadriglia cc.tt (4 tipo Granatiere) e dopo poco avvenne il ricongiungimento con la III° divisione (incrociatori pesanti Trieste, Trento, Bolzano) e la XII° squadriglia cc.tt (3 tipo Corazziere), uscita in precedenza da Messina. Dopo il ricongiungimento le navi procedettero insieme.

Il 27 iniziò anche il movimento delle navi britanniche, allertate dalla ricognizione aerea e molto probabilmente anche dalle decrittazioni attuate da Ultra; la forza B (4 incrociatori e 4 cc.tt) lasciò il Pireo alle h.13; la forza A (corazzate Warspite, Barham e Valiant, portaerei Formidable) e la Forza C (5 cacciatorpediniere) da Alessandria d'Egitto alle h.19.

All'alba del 28 un aereo catapultato dal Vittorio Veneto avvistò la forza B, le navi cercarono di serrare le distanze e alle h.8.12 iniziò l'azione di fuoco nota come lo "scontro di Gaudo". L'azione di fuoco, fu più volte interrotta e ripresa senza risultati apprezzabili, quindi le navi italiane invertirono la rotta, venendo sottoposte ad attacchi aerei da bombardamento e siluranti.

Alle 15.19 un ennesimo attacco aereo consentì ad un aerosilurante, già colpito e subito dopo abbattuto, di colpire a poppa sinistra la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocità. Lasciate libere le altre navi, l'Amm. Giachino, comandante navale italiano, assunse una formazione con il Veneto al centro e le due divisioni di incrociatori, con i rispettivi cacciatorpediniere, una per lato. Al tramonto la formazione fu sottoposta ad un nuovo attacco che, poco dopo le h.20, portò al siluramento del Pola, che si fermò. Trascorse circa un'ora prima che le navi inviate in suo soccorso invertissero la rotta. Intanto le navi britanniche serravano le distanze e, alle 20,15 si localizzava con il radar il relitto del Pola. Alle 20,30 le navi italiane furono localizzate al radar ed attaccate con il cannone da circa 3500 m. In breve furono affondati gli incrociatori Fiume e Zara e i cacciatorpediniere Alfieri e Carducci. Il Gioberti, illeso e l'Oriani colpito gravemente, riuscirono a rompere il contatto. Il Pola fu finito poco dopo.

Complessivamente su un complesso di 3710 uomini, vi furono: 181 morti, 2149 dispersi, e 1163 prigionieri. 161 naufraghi furono recuperati dalla nave ospedale Gradisca.

 

(tratto da “Per non dimenticare†opera pubblicata a cura del Gruppo ANMI “Tino Prato†di Mondovì)

 

Un cosa interessante è che ai comandanti delle divisioni di incrociatori che vennero a contatto nella zona di Gaudo, gli ammiragli inglese e italiano avevano dato gli stessi ordini, prendere contatto con il nemico e ritirandosi, portarlo a tiro delle corazzate.

 

Naturalmente da bravi e diligenti sottoposti, hanno fatto tutto il contrario. Per la prima fase, entrambi si sono sparacchiati addosso, poi il vice-ammiraglio inglese si è ricordato degli ordini e ha iniziato a ritirarsi verso le corazzate, inseguito dagli italiani (contro gli ordini), ad un certo punto gli italiani, stanchi di correre appresso agli inglesi, hanno fatto dietro front per tornare verso la vittorio veneto e subito gli inglesi si sono messi ad inseguirli (contro gli ordini)............poi il resto lo conoscete.

 

Piccola nota sui CT italiani i tipo "corazziere" e "granatiere" sono entrambi della classe "soldati".

Altra curiosità propio questi 2 caccia il 18/12/1941 entrarono in collisione, e il Corazziere asportò la prua del Granatiere.

Modificato da S.P.Q.R.
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  • 5 months later...

Ciao a tutti per prima cosa.

Sono nuovo qui e mi sono iscritto per onorare la memoria di mio nonno Oreste Tazzari il quale partecipò alla battaglia di capo matapan ( credo se non ricordo male in qualità di sottocapo di s.m. sull'incrociatore Vittorio Veneto).

Successivamente partecipò alla guerra nel canale di sicilia in qualità di caposquadriglia di una squadra di corvette (la sua era la corvetta persefone) e a numerose altre missioni.

Dopo la guerra lasciò la marina col grado di c. di vascello, poi nominato c.ammiraglio.

E' morto a Roma il 29 gennaio 1985 a seguito di un incidente in motocicletta.

 

A chi interessa è di prossima pubblicazione un libro sulle sue memorie di ufficiale di marina in tempo di guerra, dal titolo "Il comandante Zita" edizioni Mursia, curato dal giornalista e scrittore Zamorani.

 

Ciao nonno adoratissimo...

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Ciao a tutti per prima cosa.

Sono nuovo qui e mi sono iscritto per onorare la memoria di mio nonno Oreste Tazzari il quale partecipò alla battaglia di capo matapan ( credo se non ricordo male in qualità di sottocapo di s.m. sull'incrociatore Vittorio Veneto).

Successivamente partecipò alla guerra nel canale di sicilia in qualità di caposquadriglia di una squadra di corvette (la sua era la corvetta persefone) e a numerose altre missioni.

Dopo la guerra lasciò la marina col grado di c. di vascello, poi nominato c.ammiraglio.

E' morto a Roma il 29 gennaio 1985 a seguito di un incidente in motocicletta.

 

A chi interessa è di prossima pubblicazione un libro sulle sue memorie di ufficiale di marina in tempo di guerra, dal titolo "Il comandante Zita" edizioni Mursia, curato dal giornalista e scrittore Zamorani.

 

Ciao nonno adoratissimo...

 

Benvenuto, e onorati di averti a bordo.

Credo che Tuo Nonno avesse però un'altra qualifica a bordo della Corazzata Vittorio Veneto; essendo all'epoca - se non erro - Tenente di Vascello - forse era nello Stato Maggiore del Comando di Squadra, ma non come Sottocapo.

 

Per inciso, ricordiamo che fu la Tp Persefone al comando del CC Tazzari a portare da Gaeta a Ventotene/Ponza Mussolini dopo il 25 luglio.

 

Grazie anche per la tua segnalazione libraria :s02:

 

GM Andrea

Modificato da GM Andrea
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Per gli amanti della storia dei sommergibili italiani, aggiungo che mio nonno, fu grande amico e compagno di corso di Todaro.

Ho una foto che li ritrae insieme giovanissimi (all'epoca si entrava in accademia a 14 anni!) ...

Nonno carissimo resterai sempre nella nostra memoria....ciao dal tuo nipotino..

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Per gli amanti della storia dei sommergibili italiani, aggiungo che mio nonno, fu grande amico e compagno di corso di Todaro.

Ho una foto che li ritrae insieme giovanissimi (all'epoca si entrava in accademia a 14 anni!) ...

Nonno carissimo resterai sempre nella nostra memoria....ciao dal tuo nipotino..

 

 

Benvenuto e complimenti per la tua discendenza. Non aver dubbi a postare foto, specialmente quella che hai preannunciato, sarà un boccone ghiotto. Sicuramente avrai in casa diverse foto di tuo nonno nella sua vita in Marina: faccele godere anche a noi. Grazie.

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Visitatore Perla

Benvenuto tra noi....un caro ricordo al nonno e non vediamo l'ora di conoscerlo dalle sue foto e dai tuoi racconti

Grazie per tutto quello che vorrai condividere con noi.... :s15:

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  • 4 years later...
  • 11 months later...

La Stanchezza! Non mi sono accorto che la ricorrenza era per il 29 p.v..... :s68:

 

@ Iscandar, ti dispiace se ti chiedo di spiegare come e perchè il tuo Papà è stato un prigioniero di guerra??? Comunque, Onori al tuo Papà :s01:

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La Stanchezza! Non mi sono accorto che la ricorrenza era per il 29 p.v..... :s68:

 

@ Iscandar, ti dispiace se ti chiedo di spiegare come e perchè il tuo Papà è stato un prigioniero di guerra??? Comunque, Onori al tuo Papà :s01:

 

Nocchiero sul regio incrociatore Pola, uno di quelli che si è salvato in acqua, poi fatto prigioniero dai limey...

 

 

nel forum c'è qualcun altro che ha da fare con il Pola a matapan....

Modificato da Iscandar
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Nocchiero sul regio incrociatore Pola, uno di quelli che si è salvato in acqua, poi fatto prigioniero dai limey...

 

 

nel forum c'è qualcun altro che ha da fare con il Pola a matapan....

 

 

Si, mio nonno Capitano di macchina................dorme sul fondo con il suo POLA :s67: :s67: :s67:

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e se non era per il nonno di Pugio, io a quest'ora non c'ero, praticamente ha chiuso subito le porte stagne della sala macchine, condannando i macchinisti, a parte uno, e salvando tutti gli altri.

 

l'uno, a quanto raccontava mio padre, riusci ad uscire attraverso la falla della sentina, poi l'ha incontrato al cairo ed aveva a 23 anni i capelli tutti bianchi....

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Si, mio nonno Capitano di macchina................dorme sul fondo con il suo POLA :s67: :s67: :s67:

 

:s67: :s67: :s67:

 

e se non era per il nonno di Pugio, io a quest'ora non c'ero, praticamente ha chiuso subito le porte stagne della sala macchine, condannando i macchinisti, a parte uno, e salvando tutti gli altri.

 

Un gesto che esprime il meglio dell'essere umano (non riesco a concepire nulla di più altruistico) oltre che l'indiscutibile coraggio di quegli Uomini...

 

l'uno, a quanto raccontava mio padre, riusci ad uscire attraverso la falla della sentina, poi l'ha incontrato al cairo ed aveva a 23 anni i capelli tutti bianchi....

 

Questo aneddoto meriterebbe un topic ad hoc Riccardo :s02:

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Grazie del ricordo, Pugio.

 

Sullo Zara scelse volontariamente di morire il capo servizio GN della I Divisione, Ten. Col. Domenico Bastianini, per accelerare l'affondamento dell'unità

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Grazie del ricordo, Pugio.

 

Sullo Zara scelse volontariamente di morire il capo servizio GN della I Divisione, Ten. Col. Domenico Bastianini, per accelerare l'affondamento dell'unità

 

Hai fatto bene a ricordare Bastianini. Con riferimento ai contributi di Pugio e Riccardo mi chiedo se sia possibile tratteggiare un breve profilo dei loro parenti da pubblicare il giorno dell'anniversario dello scontro...Dare un volto alle persone che parteciparono a quella battaglia aiuterebbe, certamente più dei freddi numeri, a comprendere la dimensione umana di quella tragedia del mare.

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Su Bastianini, cui intitolarono le Scuole CEMM della Maddalena, aggiungo che un suo caro amico, il magg. GN Luigi Petrillo, ricorda come tale scelta - a suo parere - fu dettata anche da motivazioni personali che chiaramente nulla tolgono alla nobiltà del gesto.

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Questi tristi racconti mi fanno venire in mente che il padre di un amico, imbarcato sul Vittorio Veneto durante gli eventi di Gaudo e Matapan, raccontava spesso al figlio dei caduti a bordo della nave ammiraglia, dovuti al siluramento e alla successiva chiusura dell porte stagne......

 

Un abbraccio fraterno, a tutti i ragazzi che hanno perso la vita per difendere la propria patria..........

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Su Bastianini, cui intitolarono le Scuole CEMM della Maddalena, aggiungo che un suo caro amico, il magg. GN Luigi Petrillo, ricorda come tale scelta - a suo parere - fu dettata anche da motivazioni personali che chiaramente nulla tolgono alla nobiltà del gesto.

 

E cioè? :s06:

 

 

topazio

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E cioè? :s06:

topazio

:s68: ? :s68:

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Riferisce Petrillo che - a suo parere - l'amico, provato da traversie familiari, scese in sala macchine senza troppi rimorsi per la vita che andava perdendo.

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" PER NON DIMENTICARE "

 

Caddero sull'Incr. "ZARA" gli Ufficiali :

 

Amm.div.CATTANEO CARLO asp.g.m.LAURO MARIO

c.v.CORSI LUIGI asp.g.m.RONDINA ENNIO

c.f.BROVELLI FRANCO asp.g.m.VINCIGUERRA FILIPPO

c.f.GIANNATTASIO VITTORIO asp.g.m. c.BUCALOSSI GIUSEPPE

c.c.MAIORANA NICOLA asp.g.m. c.CALANCHI GINO MARIO

t.v.MICHELLI FLAMINIO t.c. g.n.BASTIANINI DOMENICO

t.v. c.BARACCHI ENRICO magg. g.n.CHIAPPERINI PASQUALE

t.v. c.FOLDI CARLO c. g.n.ALAGNA SIMEONE

t.v. c.ARIMONDO GIOV.BATTISTA st.gn.dm.c.ALESSI GAETANO

s.t.v.CARRARA MARIO st.gn.dm.c.MARRETTA SALVATORE

s.t.v.DI VALERIO ROCCO mag.med.MAZIOTTI ALBERTO

s.t.v.LANDI GENNARO t.com.DI TORO ETTORE

g.m.MONI SERGIO s.t.com.c.CAMPIONE VITTORIO

g.m.REZZAGHI SILVIO s.t.com.FANTI FERNANDO

g.m.ZUCCARINO GIORGIO

g.m. c.LEONE AUGUSTO

 

Caddero sull'Incr. "FIUME" gli Ufficiali :

 

c.v.GIORGIS GIORGIO asp. g.m.ROSAS GIUSEPPE

t.v.DEL GUERRA GIANFRANCO asp. g.m.SPADA GUSTAVO

t.v.SOSTERO CANDIDO asp. g.m. c.BERNASCON FRANCESCO

s.t.v.BASILE ITALO asp. g.m. c.CARABELLI ENRICO

s.t.v.DE MICHEROUX MARIO asp. g.m. c.CARLI CARLO

s.t.v.MUOIO UBALDO asp. g.m. c.PAGNELLO GIORGIO

s.t.v.PAMPALONI ANTONELLO asp. g.m. c.ZANOTTI NEVIO

s.t.v.SANI ALBERTO magg. g.n.AMBROSIO MICHELE

s.t.v.SOVRAN DAVIDE c. g.n.MANGONI di STEFANO LOREN

s.t.v. c.BENVENUTO ANGIOLO c. g.n.TRIA FRANCESCO

s.t.v. c.CAPOZZA MANFREDO t. g.n.ROMANO GASPARE

s.t.v. c.VIO ERMANNO t. g.n.d.m. c.OLIVA FELICE

g.m.ABBATE DELY st. g.n.d.m. c.LIGUORI GIUSEPPE

g.m.PISCINI GIUSEPPE c. a.n.BERNARDI PIETRO

g.m. c.CAPUANA MARIO mag.med.MACRI GIUSEPPE

g.m. c.PELLEGRINI OTTAVIO s.t.com. c.GRIFFA SANDRO

asp. g.m.PO FERNANDO

 

Caddero sul c.t. "ALFIERI" gli Ufficiali :

 

c.v.TOSCANO SALVATORE

c.c.BUSOLLI PIER GAETANO

s.t.v.MANFREDI OBERTO

c.g.n.MODUGNO GIORGIO

st.gn.dm. c.VITELLI GIOVANNI

t.med.ARANEO ANDREA

t.com.VECCHIOTTI ADRIANO

 

Caddero sul c.t. "CARDUCCI" gli Ufficiali :

 

s.t.v.VENTICINQUE ALDO

s.t.v. c.ROSSI LUIGI

c.gm.dm. c.SCALZA GIUSEPPE

t.gn.dm. c.ASTARITA PASQUALE

 

Caddero sull'incr. "POLA" gli Ufficiali :

 

c.c.COELLI FRANCESCO

t.v.PASANINI GIUSEPPE

asp. g.m.MANCINELLI SILVIO

asp. g.m.NARDUCCI DARIO

c. g.n.GAUDENZI AUGUSTO

s.t. com.c.CAVALLINI SERGIO

 

RENDIAMO GLI ONORI AI NOSTRI CADUTI !!!!!

:s67: :s67: :s67: :s67: :s67:

 

RED

Modificato da Red
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  • 2 weeks later...

Ricorre tra oggi e domani la battaglia di Capo Matapan

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Capo_Matapan

 

Onore agli Uomini caduti in quella tragica notte :s67: :s67:

 

Oltre a Pugio e a Iscandar , anche Alessandro Asta(Asteria) mi ha raccontato che aveva lo zio imbarcato sull'Incrociatore Fiume che perì nell'affondamento.

Modificato da giampyg
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c. g.n.GAUDENZI AUGUSTO

s.t. com.c.CAVALLINI SERGIO

 

RENDIAMO GLI ONORI AI NOSTRI CADUTI !!!!!

:s67: :s67: :s67: :s67: :s67:

 

RED

 

 

Grazie anche a Uomini come questi per me è un onore essere italiano!!!!!

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Carissimi,

vorrei ricordare tra gli altri i caduti che vi furono a bordo del Vittorio Veneto, a causa del siluramento.

Ed in particolare una persona a me completamente sconosciuta,

in poche parole quel marinaio che sostituì mio padre pochi giorni prima di salpare per la misione,

dalla quale lui non fece ritorno, in quanto al momento del siluramento, era impegnato a controllare che non vi fossero vie d'acqua

agli astucci degli assi delle eliche.

A lui devo la mia vita, perchè altrimenti non sarei qui, a scrivere a voi.

 

Come molto spesso dico e mi sembra proprio il momento giusto:

 

"Attenti, un minuto di silenzio"

 

Onore ai caduti.

 

Fassio

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Lo scorso anno, in navigazione in ambito attività della S.C.N. (purtroppo nel Tirreno e non nello Ionio), abbiamo ricordato il 70° anniversario della tragedia di Matapan con una sobria cerimonia durante l'ammaina bandiera con le unità (Chimera, Urania, Sirio) in formazione di "appoggio".

Ripropongo la breve allocuzione pronunciata alla presenza degli equipaggi schierati a poppa:

 

Nella notte tra il 28 ed il 29 marzo 1941, nelle acque a sud ovest del Peloponneso tra l’isolotto di Gaudo e C° Matapan, ebbe luogo il più tragico quanto inatteso incontro tra le forze navali italiane e quelle britanniche dell’intero conflitto.

La I divisione incrociatori e la IX squadriglia cacciatorpediniere, poste al comando dall’Ammiraglio M.O.V.M. Carlo Cattaneo, nel tentativo di prestare soccorso all’incrociatore Pola, immobilizzato a seguito di un attacco aereo avvenuto nel tardo pomeriggio precedente, furono fortuitamente quanto inaspettatamente sorprese ed attaccate dalle soverchianti forze da battaglia dell’Ammiraglio Cunningham.

Nel fulmineo e cruento combattimento che ne segui, sotto il devastante fuoco a bruciapelo dei grossi calibri delle corazzate Warspite, Barham e Valiant, gli incrociatori Fiume e Zara ed i Cacciatorpediniere Alfieri e Carducci furono, in soli tre minuti, ridotti all’impotenza senza che i loro valorosi equipaggi avessero modo e tempo di difendersi.

In quel tragico e sanguinoso agguato notturno e nei giorni che seguirono fino all’arrivo dei soccorsi, 2309 valorosi marinai e lo stesso Ammiraglio Cattaneo scomparvero per sempre nelle gelide acque dello Ionio sacrificando, con coraggio ed eroismo, la loro vita alla Patria.

A 70 anni da quei drammatici eventi, rivolgiamo oggi il nostro deferente pensiero a quei gloriosi ed indimenticati caduti dedicando loro un minuto di silenzio.

(segue minuto di silenzio e lettura della preghiera del Marinaio)

 

preghieraoriginale.jpg

foto AUSMM tratta da: Amm. Gino GALUPPINI, "La preghiera del marinaio", USMM, Roma, 1987

Onore ai caduti!

Modificato da chimera
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Fra i tanti episodi di quel tragico evento, ricordo il quasi dimenticato tentativo del com.te il CT Carducci, CF Alberto Ginocchio, per nascondere le altre navi con una cortina di fumo.

Il com.te Ginocchio, sommergibilista e in seguito capo di SM di Maricosom, sopravvisse allo scontro e nei due terribili giorni successivi si prodigò per tenere alto il morale dei naufraghi.

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Credo che il miglio tributo che si possa fare a tutti gli uomini che perirono o sopravvissere a quel tremendo evento, sia proprio il ricordarli come abbiamo fatto qui su Betasom. Che questi eventi e questi nomi non finiscano nell'oblio è solo compito nostro, che del mare, della Marina Militare hanno fatto la loro professione o la loro passione. Ecco, così facendo tutti quegli uomini sono , e saranno ancora presenti nella nostra vita. :s67:

Modificato da pugio
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Fra i tanti episodi di quel tragico evento, ricordo il quasi dimenticato tentativo del com.te il CT Carducci, CF Alberto Ginocchio, per nascondere le altre navi con una cortina di fumo.

Il com.te Ginocchio, sommergibilista e in seguito capo di SM di Maricosom, sopravvisse allo scontro e nei due terribili giorni successivi si prodigò per tenere alto il morale dei naufraghi.

Mi permetto di segnalare, per coloro che volessero approfondire la struggente e drammatica vicenda del C.te Ginocchio e del suo Equipaggio, il libro Morte per acqua a Matapan di Giuliano CAPRIOTTI, recensito dal C.te GM Andrea nella nostra biblioteca:

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=17829

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Due delle poche foto che ho di mio nonno. La prima dovrebbe essere del 1928 e la seconda è del 1939 in Spagna perchè c'è dietro questa scritta:

4 giugno 1939 Coll'Ambasciatore di Spagna Conte-Viola (o Corte non si legge bene) e il giornalista D'Aponte del Corriere della Sera

 

1

eq8ah1.jpg

 

2

2mr61l3.jpg

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  • 4 months later...

Il recupero sarebbe impensabile, non soltanto per la difficoltà tecnica, ma anche per evidenti problemi finanziari, per le probabili resistenze dei familiari dei caduti, e per la mancanza di siti idonei ad ospitare reperti di grandi dimensioni. Mi chiedevo solamente se si fosse tentata la localizzazione e la documentazione fotografica mediante robot, operazione possibile con le attuali tecnologie.

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  • 4 weeks later...

bhe' sui relitti, pur essendo la RN in gambissima nel punto nave e navigazione stimata, la confusione Formidable/Barham unita alle apprensioni sulle intenzioni di Oriani e Gioberti (a quanto pare, tutti i radar di sua maestà andarono in catasta a causa dei tiri) non avrebbero permesso di fare un punto nave preciso, quindi non si puo' escludere il caso opposto della Roma; e considerando la situazione politico-economica locale, forse una buona campagna idrografica/MAD mapping colla partecipazione dell' Ing. Gay non sarebbe una cattiva idea....

 

Saluti,

dott. Piergiorigo.

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  • 1 year later...

Carissimi comandanti e soprattutto amici!

 

ho letto con commozione i racconti di Iscandar di Pugio, di Francesko e di RN Pola e li ringrazio ed abbraccio affettuosamente sentendomi a loro vicino.

La vicenda di Capo Matapan mi ha sempre procurato una profonda tristezza nel cuore, forse per via di una spiccata sensibilità d'animo, ereditata da mio padre e della quale vado orgoglioso.

La sorte di quegli uomini ed il loro sacrificio mi colpiscono ogni volta che va a loro il mio pensiero, anche a distanza di ben 73 anni.

Oggi, trovandomi per caso (o guidato dal destino?) su questa bella pagina del forum, di fronte ai ricordi dei figli dei sopravvissuti, non ho potuto reggere alla commozione e son quì a scrivere questo post tra le lagrime che cerco invano di trattenere.

E' la mia sensibilità eccessiva, scusatemi voi uomini rudi se potete, ma io ero colpito da quella storia già prima di conoscere voi che l'avete vissuta nei racconti dei vostri padri, figuriami ora che da quella tragedia vedo riemergere nomi, cognomi, gesti eroici e tanta umanità.

Mi unisco quindi al vostro cordoglio e mi stringo idealmente a voi.

Onori ai vostri cari!

Onori agli uomini che perirono in quella tragica notte. Li ricorderemo insieme.

 

Nichelio

Modificato da Nichelio
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