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Battelli Nella Guerra Fredda


Charlie Bravo

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Provvedo con quanto suggerito da Marco;

TITOLO: (titolo originale THE COLD WAR - Submarines : In Enemy Depths)

ANNO: ----

NAZIONE: ---

GENERE: Documentario

DURATA: --- min. (specidficare se B/N)

REGIA: Dirk Pohlmann

 

COMMENTI:

 

Quella Guerra sarà stata fredda per i diplomatici ma non lo fu certo per certi marinai, dice l’ufficiale sovietico nel prologo del documentario. Seguono immagini di battelli Typ XXI e Guppy Fleet, poi appare il mitico John Pina Craven e già da lì si capisce che ci sarà parecchio da divertirsi a seguire questo lavoro bello e piuttosto accurato. A livello giornalistico, ad esempio, è piuttosto difficile sentire che un classe Whiskey è un Projet 613. La prima parte ripercorre schematicamente ma in maniera efficace lo sviluppo dell’arma subacquea negli anni ’50 in ambito americano e sovietico e anche se la storia è nota è una bella emozione vedere Nautilus e Skate all’opera e senza trascurare lo sviluppo dei SLBM; ma ogni minuto è una sorpresa: chi si ricorda del Regulus progenitore dei moderni cruise? Qui non se ne parla soltanto ma si vedono in azione. Chi pesa e soppesa i bilanci al giorno d’oggi dovrebbe poi guardarsi la sequenza dei vari che in quegli anni in USA avvenivano con cadenza impressionante. Craven ricorda il periodo in cui la US Navy mise in servizio un SSBN con cadenza mensile, per diciotto mesi di fila. E come non commuoversi a vedere una giovane ed allora felice Jacqueline Kennedy al varo del Lafayette nel 1963. La prima parte si conclude con immagini e considerazioni sull’analogo ma ben più sofferto sviluppo sovietico. Struggente il ricordo degli incidenti occorsi al K-19 rievocati da un ufficiale addetto al reattore di quel battello e soprattutto dello spirito di abnegazione di quei marinai che, consapevoli, pagarono con la propria vita la salvezza del resto dell’equipaggio e del sottomarino. La descrizione degli effetti delle radiazioni è ben più impressionante di un ricostruzione cinematografica. Si prosegue con la vicenda del K-129, il Golf II perso nel 1968 nel Pacifico, definito come “rogue submarine”, battello ribelle sposando così la tesi esposta nel recente “Red Star Rogue” pubblicato negli Stati Uniti. Per inciso i sovietici continuano a nutrire il dubbio se non la convinzione che quel battello non affondò ma fu affondato come sottolinea anche il Comandante sovietico intervistato. Da lì all’Operazione Jennifer il passo è inevitabile anche in questo caso con immagini notevolissime. Per quelle del Golf però bisognerà aspettare forse per sempre. Anche se a detta del C.te sovietico gli sono state mostrate dagli americani. Non ci si è ancora ripresi da queste immagini che si arriva al particolarissimo NR-1, una cosetta che se la sarebbe sognata anche 007. D’altra parte sul fondo degli oceani c’erano diverse interessanti cosette da prendere o da posare, osserva l’ineffabile Craven…

In un crescendo inarrestabile si giunge alle operazioni di intelligence subacquee. E per “intelligence” merita di soffermarsi sull’innocente raccontino di Craig Reed, operatore subacqueo della US Navy e autore di “Crazy Ivan”. Ammesso che riusciate a riprendervi ditemi se qualche brividino non vi è venuto. Tra altre interessanti argomenti ed immagini si arriva al capitolo svedese con il non dimenticato incidente del classe Whiskey del capitano Gushin a trenta chilometri da Karlskrona, in pratica la Taranto svedese… E’ proprio un ancora affranto Pyotr Gushin in prima persona a ripercorrere quegli accadimenti. Le acque svedesi d’altra parte erano piuttosto trafficate in quegli anni e non solo dai soliti noti ma anche dai soliti ignoti come già emerso in qualche pubblicazione. Avvincenti le sequenze delle operazioni antisom condotte dalla marina svedese e ancor più i racconti dei diretti interessati…attenzione al segnale giallo alla fine della quarta parte.

L’intera questione svedese viene trattata in maniera piuttosto approfondita.

In attesa di recuperare le parti mancanti del documentario si può dire che di certo non avrebbe mai potuto essere girato in quegli anni in quanto fondato in gran parte su evidenze allora fuori dalla portata. E’ una carrellata che si rivelerà avvincente e nostalgica per chi è affezionato a quegli anni ma visto il modo in cui è girato potrà destare parecchie curiosità anche in chi non è particolarmente interessato a quel periodo. Una cosa è certa: Ridateci la Guerra Fredda e tenetevi quella Asimmetrica!!!

Modificato da Totiano
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Sperando di non annoiare vi segnalo alcuni link di un magnifico documentario. Secondo me merita una visione; è quasi tutto in inglese britannico (stile BBC) e c'è tutto il repertorio in immagini ed interviste che meriterebbero di essere dibattute per ore. Il Nautilus, i Whiskey, i primi SLBM, il Regulus e poi le interviste al celebre scienziato John Pina Craven (occhio a quello che dichiara sul K-129...), a sommergibilisti sovietici che descrivono le vicissitudini del K-19. Poi il SEAL Craig Reed con le missioni di intelligence subacquee, e un incredibile e indimenticato C.F. Gushin con il suo Whiskey on the Rocks e sorpresine (ma non troppo) annesse ...

e poi l'NR-1, senza tralasciare l'Operazione Jennifer, immagini di elementi SOSUS ecc ecc

 

http://www.youtube.com/watch?v=09KonFjQlWc...player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=i3zcFTdoXJs...player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=J5QyBovX0NM...player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=MSpkgl0snQc...player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=feZGg1MWuDM...player_embedded

Modificato da Totiano
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