Vai al contenuto

Un Italiano Nel Pacifico


Matteo U-458

Messaggi raccomandati

AVVENTURA DI UN SOMMERGIBILISTA ITALIANO NEL PACIFICO

L'incredibile storia di Raffaello Sanzio, il marinaio barese imbarcato sul sommergibile Cappellini che dopo l'8 settembre 1943 decise di continuare a combattere prima a fianco dei tedeschi e poi, dopo l'8 maggio del 1945, a fianco dei giapponesi.

 

La storia di Raffaello Sanzio, marinaio che dall'estate del 1940 all'estate del 1943, trovo imbarco a bordo di diversi sommergibili italiani (presto servizio sul Bagnolini e sul Torelli) di base a Bordeaux (Betasom), ha dell'incredibile.

Partito nel luglio del 43 a bordo del Cappellini e diretto in Estremo Oriente a Penang, questo marinaio pugliese - a quel tempo poco piu che ventenne - pensava sicuramente di intraprendere una lunga e difficile missione (il Cappellini doveva trasferire a Singapore diverse decine di tonnellate di materiali bellici, chinino e mercurio destinati all'alleato nipponico e al suo ritorno - se tutto fosse andato per il verso giusto - avrebbe dovuto portare indietro, a Bordeaux, un certo quantitativo di gomma, stagno e metalli rari destinati all'industria bellica italo-tedesca), ma non gli passava certo per la mente di finire a combattere sotto una bandiera diversa da quella italiana.

 

 

cappellini.jpg

12 luglio, 1943: il Cappellini nello Stretto di Malacca

 

Giunto in settembre, assieme al Giuliani e al Torelli (anche essi impiegati in analoga e quasi contemporanea missione) nel porto di Singapore, il Cappellini fece appena a tempo a sbarcare il suo carico. Pochi giorni dopo, infatti, gli eventi causati dall'armistizio italiano misero in serie difficolta  l'equipaggio del sommergibile, che venne fatto prigioniero dai giapponesi. Tuttavia, dopo alcune settimane di dura segregazione, disobbedendo alle indicazioni degli ufficiali, la quasi totalita  dell'equipaggio (analogamente agli uomini del Giuliani e del Torelli) decise di continuare a combattere a fianco degli ex-alleati tedeschi e giapponesi, aderendo di fatto alla Repubblica Sociale Italiana.

 

RaffaelloSanzio1944.JPG

Raffaello Sanzio nel 1944 in uniforme della Kriegsmarine

 

Per molti anni, per motivi politici e ideologici, la storia di quei numerosi marinai dislocati (o meglio, abbandonati) in Estremo Oriente che rifiutarono di seguire le indicazioni del governo Badoglio, è stata posta nel comodo dimenticatoio della reticenza per non creare turbamenti. Il primo, e forse l'unico, a parlare apertamente di questo fatto fu il giornalista e storico Arrigo Petacco che nel 1986, a Yokohama, ebbe modo di intervistare il marinaio Raffaello Sanzio, allora sessantaseienne, e farsi raccontare da un protagonista l'intera vicenda. La sorte dei marinai, che come Sanzio, prima combatterono a bordo dei loro sommergibili (sequestrati in un primo momento dalle forze germaniche di base a Singapore e a Penang) a fianco degli equipaggi della Kriegsmarine e poi a fianco di quelli della marina giapponese, fu molto ingrata. Come ebbe modo di raccontare lo stesso Sanzio, dopo la resa del Giappone (1° settembre 1945) i pochi marinai italiani superstiti vennero imprigionati dagli americani e trattati come veri e propri traditori. Dal canto suo, la neonata Marina della Repubblica Italiana emise un provvedimento nei confronti di questi valorosi superstiti - colpevoli soltanto di avere voluto difendere l'onore della Patria - privandoli del grado e della pensione. Un fatto triste e grave al tempo stesso.

 

RaffaelloSanzio1986.JPG

Raffaello Sanzio durante l'intervista con Arrigo Petacco

 

Offeso e mortificato da quel provvedimento, il giovane Raffaello Sanzio, che oggi - ad 83 anni suonati - vive a Yokohama, decise di non fare piu ritorno in Italia. Prese moglie in Giappone e la decise di stabilirsi per il resto della sua vita. “Non è giusto essere trattati in questo modo. Io, insieme ai miei compagni, ho fatto soltanto il mio dovere. E anche bene. Pensate che con il Cappellini (condotto da un equipaggio misto italo-giapponese) abbiamo combattuto nel Pacifico contro forze preponderanti. E per la cronaca posso affermare che furono proprio le mitragliere Breda da 13,2 del mio sommergibile ad abbattere, il 22 agosto 1945, l'ultimo bimotore da bombardamento Usa. Accadde a Kobe, e siamo stati noi italiani a tirarlo giu". Quando gli è stato chiesto se provava nostalgia per l'Italia, Sanzio ha risposto: "Lassu quelli mi hanno condannato senza pieta. Mi hanno tolto i gradi. Dicono che ho tradito, ma non hanno mai avuto il coraggio di dirmelo guardandomi negli occhi. No, ho fatto soltanto il mio dovere, ma non mi sento piu italiano, tanto da avere voluto cambiare il mio stesso cognome". Oggi, l'anziano marinaio si chiama infatti Raffaello Kobayashi, dal cognome della moglie.

Modificato da Totiano
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 5 years later...

Su U-Boot im Focus 3 acquistato a Novegro due settimane fa c'è un breve articolo riguardante proprio il "Comandante Cappellini" Nell'articolo si dice che il battello dopo l'8 settembre fu incorporato nella Kriegsmarine con il nome di UIT 24, quindi aggregato alla 12a flottiglia fino al settembre 1944 e successivamente alla 33a flottiglia. Fece una sola uscita di combattimento e tre missioni di trasporto in Asia tanbt'è che il nuovo stemma era un Elefante con dei carichi sul dorso ed una gomma di camion sulla proboscide, a simboleggiare il suo incarico. Si arrese a kobe il 10 maggio 1945. parliamo quindi dello stesso Cappellini ? C'è anche una bellissima foto della vela, dipinta di bianco, e del cannone da 88

Link al commento
Condividi su altri siti

elmogaleazzifn6.jpg

 

 

Come al solito in questi casi, fare commenti è cosa ben difficile: le scelte dei singoli di schierarsi da una parte o dall'altra sono comunque degne di apprezzamento anche se non sempre condivisibili. Sono state comunque scelte coraggiose che, credo, non hanno comunque modificato nella sostanza l'evoluzione degli eventi. Forse qualche morto in meno tra italiani ci sarebbe stato.

Un saluto

 

Com. te BOSUN

 

 

“…ed il mare donerà all’uomo nuove speranze, così come il sonno porta i sogni.” C.C.

 

scarabeo5nh2.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,8k
×
×
  • Crea Nuovo...