danilo43* Posted October 13, 2014 Report Share Posted October 13, 2014 (edited) Girovagando nei meandri della base, sono casualmente arrivato a questo thread: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=31698 Ricordo nuovamente come sia un vero peccato che foto come le precedenti, per banali motivi vadano perdute; la soluzione ci sarebbe...... a quando ? La vicenda storica dell'U 20 è ben nota e non mi pare ci sia altro da aggiungere, se non qualche altro dettaglio: Come è noto il sommergibile venne individuato e recuperato appena nel luglio 1962 dall'impresa dei palombari Sponza e Zuberti. Conobbi, o meglio, andai in cerca di Mimi Sponza, profugo rovignese, nella fumosa osteria, tutt'uno con l'abitazione, da lui gestita in zona portuale a Grado, cittadina dove si era rifugiato al tempo dell'esodo (aveva scelto di vivere costì per poter scorgere quotidianamente, seppur da lontano la natia Istria, dove non aveva mai voluto ritornare). Mi fece dono di alcune foto e negativi relativi al recupero, fotografai in quell'occasione alcuni reperti tra cui l'orologio dell'U 20, restaurato e perfettamente funzionante. Serlilian ha parlato della torretta del battello, donata da Mimi ed esposta al Heeregeschichtiches Museum di Vienna, ma il suo grande merito è un altro: quello di aver reso possibile e totalmente a suo carico, il rientro in Patria per la solenne tumulazione dei resti dei componenti l'equipaggio. Al momento della mia visita la Marine Verband austriaca gli aveva da poco consegnato una toccante pergamena, di cui conosceva solo a grandi linee il contenuto. Lo tradussi dal tedesco: erano trascorsi 26 anni dai fatti ma si commosse vivamente. Purtroppo, per ora, non trovo più la foto del documento in originale; il significato, reso nella nostra lingua, è però eloquente: Pregiatissimo Capitano Domenico Sponza, le ultime parole della ' Preghiera del Marinaio ' sono le seguenti: “ BENEDICI O SIGNORE, TUTTI COLORO CHE NON FECERO RITORNO ”. La maggior parte degli equipaggi affondati nei loro sommergibili, nel corso delle guerre, ha trovato la sua ultima tomba nelle proprie navi in qualche remota parte del vasto oceano. Noi che siamo sopravvissuti ed in modo particolare noi reduci sommergibilisti, ricordiamo i camerati morti sugli altari e sui monumenti che abbiamo eretto a loro memoria. per le generazioni di oggi e per quelle future. Dobbiamo alla Sua iniziativa, carissimo Capitano Sponza e ci sentiamo vincolati da una profonda stima e gratitudine a Lei, che non solamente ha riportato alla luce lo scafo del sommergibile U. 20 della Imperial – Regia Marina Austroungarica, ma che ha anche provveduto ad assicurare l'ultimo riposo ai 17 sommergibilisti deceduti nell'affondamento del loro battello, ed al loro trasporto presso il Cimitero Militare di Wiener Neustadt. Se ci è stato consentito di tumulare questo piccolo gruppo di sommergibilisti in un sepolcro degno di questo nome, in questa città, vicina a Vienna, questo è dovuto esclusivamente alla Sua pietà ed alla Sua nobiltà d'animo. Considerando che il Suo operato è già stato ripetutamente ricordato ed fortemente apprezzato nella letteratura riferentesi alla Marina Austroungarica, desideriamo affermare anche noi, membri della Österreicher Marine Verband, che la Sua opera non sarà mai dimenticata dalla nostra associazione. In considerazione dei Suoi elevati sentimenti e dei Suoi meriti nel riguardo verso i sommergibilisti caduti, la presidenza della nostra associazione le conferisce l'insegna d'onore della nostra Unione. Abbiamo pertanto incaricato il nostro socio Dr. Erwin Schatz di rimetterle personalmente questo attestato, in occasione del suo prossimo soggiorno a Grado. Nel ringraziarla nuovamente, desideriamo porgerle l'espressione della nostra massima stima. Vienna, 08.04.1988 MARINE VERBAND il Presidente ............... Il sollevamento Sponza e Zuberti In banchina.... (foto viste anche in altro forum e presumo anche alla Base (ma scomparse), viste le osservazioni di Malaspina sulla bicicletta) A Vienna L'orologio di bordo perfettamente funzionante La bussola magnetica e sullo sfondo della foto precedente la basilica di Sant'Eufemia a Rovigno Nella foto in alto a sinistra la cassetta impiegata per la pietosa opera di recupero dei resti dell'equipaggio 1988 Mimi Sponza ... con il sottoscritto Wiener Zeitung (da Cime e Trincee) L'intera vicenda, compresa la rievocazione della notte fatale, è narrata in “ U 20 - Die Nacht der Jagd” mai tradotto in italiano. http://books.google.it/books/about/U_20.html?id=6AoCHAAACAAJ&redir_esc=y Edited November 1, 2021 by danilo43 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
danilo43* Posted October 14, 2014 Author Report Share Posted October 14, 2014 Io sono triestino con 1/2 famiglia a Grado; per questo assistetti al recupero dell'U20. E' un ricordo che avevo rimosso, tanto fu scioccante. C'erano i poveri resti di 12 persone....... Singolare la contraddizione sull'effettivo numero dei corpi; probabilmente da qui nasce l'equivoco: Il Wiener Zeitung nell'articolo riportato ed evidenziato anche nel titolo di testa, parla ripetutamente di 12 (zwölf) salme, mentre, contraddicendosi, nel corpo dello stesso articolo, elenca i nomi dei 17 uomini che verranno tumulati nel cimitero dell'Accademia Militare di Wiener Neustadt. Lo stesso numero 17 viene correttamente indicato dalla ÖMV nell'attestazione da me tradotta. L'equipaggio della classe S.M. U 20 – U 23 era normalmente composto da 15 tra marinai e sottufficiali, più 3 ufficiali. Allego altra foto, successiva alle precedenti dove, a portellone di macchina aperto, è ben visibile l'unico motore termico MAN, diesel 4 tempi, 6 cilindri, da 450 HP. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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