Alagi Posted January 2, 2013 Report Share Posted January 2, 2013 Titolo: La spada e le magnolie - il Sud nella storia degli Stati Uniti Autore: Raimondo Luraghi Editore: Donzelli Editore, Roma Anno: 2007 Pagine: 228 Dimensioni: cm 21 x 15, 6 fotografie in b/n, rilegato Prezzo: Euro 29 reperibilità: facile L’autore, collaboratore di “STORIA militare” sin dalla sua fondazione, non necessità di alcuna presentazione: tra i massimi studiosi e ricercatori contemporanei nel campo della storia americana, gode di una più che meritata fama a livello internazionale, guadagnata “sul campo” con corsi accademici tenuti in diverse unità statunitensi nonché con la pubblicazione di opere fondamentali, in particolare, per lo studio di ogni aspetto della “War between the States”. Tra queste, vanno ricordate la famosissima Storia della guerra civile americana (1966, più volte ristampata in numerose edizioni) e il più recente (1993) Marinai del Sud, riferito alla storia della Marina confederata e pubblicato anche negli Stati Uniti per i tipi dell’U.S. Naval Institute. Con La spada e le magnolie, il prof. Luraghi affronta il complesso argomento “Sud degli U.S.A.” dai più diversificati (ma sempre complementari) punti di vista, abbracciando nel suo studio un periodo di storia lungo quattro secoli, che vede il suo inizio nella fondazione delle prime colonie europee sul territorio degli attuali Stati Uniti. Tuttavia, il cardine di questo esaustivo ed approfondito studio è rivolto ai decenni di storia unitaria statunitense che precedettero la guerra civile e alle sue conseguenze – ancora oggi influenti ed attuali – in ogni campo della società, della cultura e della vita politica americane. Un Sud agricolo, permeato di cultura classica, patria di statisti della statura di J. Calhoun ma anche depositario della “peculiare istituzione” della schiavitù, non poteva non entrare in rotta di collisione con un Nord industrializzato, economicamente espansionista e – sotto numerosi aspetti – già verso la metà dell’800 rivolto alla cultura del profitto e parzialmente “multietnico”. Tuttavia, più che la contrapposizione sul problema della schiavitù (nella pratica assurto alla valenza di mero “casus belli” per gli interessi del settentrione), lo scontro armato tra l’Unione e la Confederazione fu dovuto a motivi politici derivanti da diverse concezioni dell’unità statale e da una realtà economica collegata alla pressoché totale monotematicità della propria produzione agricola, incentrata sulla coltura del cotone, da cui derivava tutta una serie di elementi negativi tali da rendere il Sud commercialmente meno concorrenziale rispetto agli Stati del Nord. Alla guerra civile in sé e dedicato un solo capitolo, ove l’autore non manca peraltro di evidenziare gli aspetti innovativi, industriali e “di massa” del conflitto, tali da renderlo la prima guerra realmente moderna e – sotto taluni aspetti – tecnologica dell’era contemporanea. La parte più interessante del volume inizia una volta concluso il capitolo “bellico”, con tutte le diversificate tematiche correlate ad una iniziale vera e propria colonizzazione del Sud da parte del Nord vincitore, al successivo, oscuro periodo di crisi e depressione vissuto dagli Stati ex-confederati, alle complesse e alterne fasi di una lunga ricostruzione e all’attuale situazione del Sud degli U.S.A. che l’autore – già nella prefazione – considera tutt’ora “… un problema non risolto in quel complicato organismo che sono gli Stati Uniti d’America”. La profonda conoscenza dell’argomento (dovuta anche alle lunghe permanenze e frequentazioni di Raimondo Luraghi nei luoghi oggetto di questo studio), porta il lettore attraverso la sfaccettata realtà del mondo culturale e politico del Sud degli Stati Uniti, con interessanti notazioni – ad esempio – sull’unicità etnico-artistica di New Orleans, sulla musica jazz, su scrittori del calibro di William Faulkner e Margaret Mitchell (autrice del celebre Via col vento), su presidenti “meridionali” quali Truman, Johnson e Carter e su molti altri elementi ancora. La segregazione razziale, con tutte le sue implicazioni, costituisce uno dei più significativi background politico-sociali dell’intera storia dell’ultimo secolo e mezzo del Sud, e Raimondo Luraghi sa delineare, approfondire e rivedere in misura sapiente e al tempo stesso critica anche questo specifico argomento, tra l’altro attraverso l’analisi del pensiero di importanti leader di colore quali Martin Luther King e Malcolm X. Il volume si conclude con una lucida postfazione, in cui l’autore, tra le principali cause del permanere della “questione meridionale americana”, individua la volontà settentrionale di fare del Sud il capro espiatorio di tensioni razziali che – paradossalmente – vedono oggi maggiormente discriminati al Nord, piuttosto che al Sud, i cittadini statunitensi di origine etnica afroamericana. Mentre le note a piè di pagina sono limitate nella quantità (ma non certo nella loro valenza di puntuale ed esaustiva integrazione del testo), l’apparato bibliografico è realmente imponente: sedici pagine, con centinaia di titoli tra fonti manoscritte, collezioni documentali, diari, carteggi e opere a stampa. E’ questa una caratteristica di tutti i lavori del prof. Luraghi (già apprezzata da chi scrive queste note, quando ebbe la fortuna di frequentare all’Università di Genova il suo corso di Storia Americana) e che – nello specifico caso – contribuisce a rendere La spada e le magnolie uno tra i migliori saggi storici (e non solo su questo specifico argomento), pubblicati in Italia negli ultimi anni.Last but not least, vanno infine considerate la godibilità di testi interessanti e coinvolgenti e la stessa veste editoriale – sobria, elegante e di qualità – che fanno di questo bel volume un testo assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati e gli studiosi della storia culturale, sociale e politica degli Stati Uniti d’America. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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