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Diario di un sommergibilista sul Da Vinci dal 10 al 11


Marco U-78 Scirè

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04-11-42

Ore 05.20, l'avvistamento era una grossa massa scura, sulla nostra sinistra. Pari avanti tutta si va all'attacco. Alle 07.00 due siluri colpiscono uno in centro l'altro a poppa la nave che si appoppa arrestandosi. Indi gli vengono sparati 4 colpi di cannone ed alcuni di mitragliera. Girandogli attorno si trova una imbarcazione carica zeppa di naufraghi inglesi. Fatti venire sottobordo, si prende uno a bordo per interrogarlo, indi lo si lascia imbarcare nuovamente sulla scialuppa ove facce ancora assonnate ed alcune sporche ci guardano impaurite.

Saranno almeno 30 persone a bordo della scialuppa e fa acqua, da come si vede che uno con un secchio ogni tanto butta a mare. Sbandata com'é s'allontana e come si vede piu' avanti ammaina la vela. Mentre ci si avvicinava al piroscafo, di nome Empire Zeal di 10.000 tonnellate 6 mitragliere da 30mm. ed un cannone a poppa da 90, si vide una debole luce sull'acqua. Fermati si attese un po', e poco dopo sentimmo fischiare. era certamente un naufrago. Ci avvicinammo, e poco dopo avevamo sotto la prua una lunga scala con ai due lati un uomo. Datagli la cima, io aiutai a tirar su, come vidi dai galloni, il Com. stremato di forze, bianco di capelli, non ho parole per dire l'effetto che mi ha fatto, e lo portammo in plancia.

Il Com. decise di tenerli a bordo, non sapendo altrimenti come fare. L'altro naufrago é l'ufficiale Radiotel. ferito alla testa al braccio e alla mano. Levatigli i panni bagnati per farglieli asciugare, li portammo sotto, ove l'infermiere inizio' le medicazioni del Radiotel. Bisogno' tagliarli tutti i capelli e metterci 3 graffette in testa. Alla mano c'e' il dito rotto, che si fascio' con due assicelle. La mossa, l'acqua bevuta, la permanenza in mare con il timore dei pescecani, il poveraccio stava male ed aveva freddo.

Gli diedi un paio dei miei pantaloni e il mio giubetto foderato di lana. Il Com. del piroscafo era gia' rivestito con roba cedutagli da un nostro ufficiale. Intanto sopra gli sparammo ancora una decina di colpi e attendemmo l'affondamento che fu poco dopo l'alba. Essendo gia' con la poppa sott'acqua si piego' sul fianco sinistro e si inabisso' fra ruggiti e sbuffi, lasciando in superficie una grande chiazza bianca ed alcune casse. A prora s'inizio' il lavoro per i siluri da mettere dentro ai tubi di lancio. Alle 16.45 avendo finito, si ando' in immersione per rifare l'assetto emergendo alle 17.46. Pochi minuti dopo pero' R.I. avendo avvistato un piroscafo. Il Com. cerco' di silurarlo in immersione, ma non essendo in buone condizioni di lancio, s'attese che si allontanasse per inseguirlo ed attaccarlo appena fatto buio. Alle 19.18 emersione.

Si insegue ed alle 00.00 viene attaccato con due siluri di poppa, che pero' fanno cilecca, non vedendo neppure la scia. Perso questo attacco si rifece, alle 02.00 gli si lancio' due siluri di poppa che passarono il piroscafo. Maledizione! Accortosi, trasmise subito il segnale:

0022 SOUTH 32[?]2 WEST FRANS HALS TORPEDO SIGHTED

Aumento' la velocita', pero' era inferiore alla nostra, e cosi' si cerco' di riattaccarlo. Pero' appena avvicinati un po' ci sparo' alcuni colpi di mitragliera pesante che passarono alti sulla plancia. Ci allontanammo momentaneamente ed intanto ritrasmetteva:

SSS DE BTCL 0042 SOUTH 3221 WEST FRANS HALS SUBMARINE NEAR QUITE NEAR AGAIN

SS 0047 S 3218 W FRANS HALS SUBMARINE ATTACKS WE FINING

Si effettuo' l'attacco parecchie volte, ma a quanto pare aveva pure lui un Com. in gamba e tutti attenti, perche' come ci avvicinavamo volgeva la poppa e l'attacco andava perso. Finalmente dopo 5 volte mancato attacco ci buttammo sotto di lui in modo impressionante e da un 300 m. gli lanciammo due siluri. Trovandoci troppo vicini lui cerco' di speronarci, iniziando un fuoco violentissimo di mitragliere leggere e pesanti. Ore 04.40 rapida immersione, li' succede un po' di confusione.

Mentre si scendeva colpi di mitraglia pesante ci colpirono la torretta, facendo fermare il Calzoni. L'allagamento di poppa cosi' non si aprova. Avvertiti , venne aperto in tempo a mano. A prora intanto sentirono lo scoppio di un siluro; mentre si scendeva un forte scoppio con scroscio vicinissimo a noi, ci disse che doveva essere scoppiato qualcosa al piroscafo, caldaie, o... In torretta, veniva acqua dal tubo che porta il cavo al riflettore in plancia, questo dal colpo ultimo sentito mentre ci immergevamo. Si chiuse il controportellone si scese fino a 110 m. Si temeva che i proiettili avessero bucato qualche cassa, ma, come si vede dopo, tuttto é a posto. Un altro timore, se non si scendeva presto, era che ci speronasse il piroscafo, dopo lo scoppio, il timore che ci venisse addosso. Incertezza...

Dopo mezz'ora si emerse nuovamente, tutte le porte stagne chiuse. Io e il mio compagno Sardu, soli tra il quadrato Sottufficiali e la camera di manovra. Emersi, tutto intorno libero. Mettemmo prora verso NE. Alle 08.00 potei andare a dormire fino alle 11.30.

Alle 13.25 mentre stavo per salire in torretta il fischio della rapida mi fermo'. Un aereo. Neppure giunti a 30 m. che una scarica di bombe ci scuote facendoci fermare nuovamente il Calzoni.

Bisogna pompare a mano per dare la pressione giusta all'olio ed intanto si scende fino a quota 80/100 m. Alle 16.23 si emerge di nuovo. Alle 19.10 R.I., un altro aereo, ma stavolta non ci deve avere visto. Alle 21.00 emersione. Rotta 90, ci allontaniamo dalla zona con giri 270. A prora intanto dalle 17.00 si lavora per mettere gli ultimi due siluri nei tubi di lancio, finendo questo lavoro alle 03.00. Per dormire ho dovuto sdraiarmo per terra nel corridoio, ove mi sono appisolato dalle 02.00 alle 04.00. Poco ci manca che cada sopra a questo scritto, dal sonno che ho. I due prigionieri devono aver passato brutti momenti pure loro, con certe rapide appruatissime per scendere con maggiore sveltezza.

 

05-11-42

Ore 05.00 verso le 17.30 viene avvistato fumo di poppa. Lo si tiene fino a che s'avvicina notte distante tanto da vedergli il fumo, ed alle 22.00 s'inizia con attacco di poppa. Essendo noi dell'armamento gia' al nostro posto al cannone, avendo aumentato la velocita' con mare mosso, si viene da principio lavati di sana pianta e quindi sbattuti, io contro il cannone,l'ufficiale addirittura strappato dal seggiolino ed io pure vengo buttato a terra contro la plancia, mentre lascio dietro ordine il mio posto per rientrare. L'attacco di poppa é andato male, giacche' il siluro passa dinanzi alla prora del battello. Se ne accorge e subito trasmette, pero' disturbato da noi. Alle 23.00 si fa un altro attacco di prora, ma per irregolare funzionamento dei siluri, gli passano sotto. Nuovamente trasmette:

SSS 1,30 S 29.23 W GUNNED SUBMARINE ANDREAS 2200 GMT

Andato male anche questo, ci si butta sotto ad una distanza di 100m., navigando quasi paralleli e gli si apre il fuoco con cannone e mitragliere che mi restera' di ricordo per molto tempo. Subito lui accosta per venirci credo addosso, e noi solo aumentando lo scansiamo. Gli si continua a girare intorno continuando il nostro fuoco micidiale fino a che si ferma. Intanto le lance hanno preso il mare, ed allora gli si lancia un siluro che lo colpisce al centro. Dopo poco s'incendia pure e cosi' lo spettacolo é illuminato. Alle 00.00 s'inabissa tra un forte fischio fatto dalla perdita di pressione d'una caldaia che inizio' dopo i primi colpi di cannone. Noi dell'armamento si passarono diversi guai, a parte le continue lavate, per l'aria fredda e la velocita' che mi facevano tremare di freddo come non mai, colpi di mare strapparono la cinghia all'uomo all'otturatore e cosi' all'ufficiale. Io visto che Vinci se ne andava scesi dal mio posto, ed aiutato il rifornitore, essendo l'altro stato trascinato da un'ondata lungo la coperta e la plancia, caricatolo, tirai la cordina al fuoco, centrando il piroscafo vicino. Poco dopo ritorno' e cosi io ripresi il mio posto.

Affondato s'inizio' la ricerca dei naufraghi, io pero' ero gia' abbasso per cambiarmi, assieme agli altri del pezzo. Si presero a bordo 5 persone sopra ad una imbarcazione rotta dai colpi di mitragliera. Le altre che si trovarono erano quasi nelle medesime condizioni, allora si decise di tenerli tutti a bordo. I 5 sono: un australiano, un bel tipo grande e grosso di 23 anni, marinaio; un greco primo uff. di coperta; un inglese addetto alle mitraglie; un estone piccolo e pieno di tatuaggi, timoniere; ed infine uno scozzese pure mitragliere. Cosi' la nostra famiglia si accresce di 7 membri. I 5 tipi dopo essere stati visitati vengono portati a prora, ove si spogliano dai panni bagnati e gli si da' posto su 4 strapuntini per poter dormire. Sembra non gli dispiaccia troppo la loro situazione. Il greco parla pure un poco di italiano e lo spagnolo, e si puo' conversare abbastanza bene con lui. L'australiano mi dicono che appena tirato a bordo, voleva ributtarsi in mare, perche' diceva chissa' quando potra' rivedere i suoi. Il piroscafo e' greco, 55 uomini di equipaggio 1 cannone e mitragliere. A bordo da come ci dissero i prigionieri ci furono una ventina di morti. Il piroscafo era partito dal Canada diretto in Egitto carico di viveri e pezzi smontati d'auto e camion, ed un carico di esplosivo. 7000 tonnellate. Si sa pure dai prigionieri che un aereo ci stava cercando con il faro avendo pure loro avvertiti della nostra presenza.

Alle 08.46 ci si immerge per sfuggire ad una improbabile caccia aerea e per mettere i due siluri di poppa nei tubi di lancio. Ci restano ancora 4 siluri di poppa, alle 14.50 emersione.

I prigionieri si sono ben ambientati ed anzi l'australiano e il londinese si divertono a cantare con noi le vecchie canzoni dei film americani.

Ci troviamo al 5 parallelo sud.

 

 

continua....

 

20-11-42

Passato gia' un 14 giorni dalle avventure raccontate, ed ora finalmente mi decido a raccontare quel poco che mi ricordo sugli ultimi affondamenti. Il giorno 9 alle 09.30 viene avvistato un piroscafo. Si insegue per tutto il giorno, ed alle 00.00 del 10-11 ci si porta all'attacco.

Un fortissimo colpo di mare ci copre interamente tanto da sentirmi per un mezzo minuto sott'acqua. L'ufficiale a dritta del pezzo viene strappato e rotola fin sotto la plancia ove é trattenuto da uno dei nostri. Con questo incidente il Com. trova pericoloso restare al cannone e ci fa rientrare. Alle 00.10 lancia tubi 5-8 e dopo un minuto e mezzo il piroscafo é colpito. Spara due colpi di cannone che passano distanti da noi. Alle 01.16 fuori tubo 7 colpito. Alle 01.51 messo il mare di poppa gli si spara con il cannone e mitragliere. Infine gli si lancia un ultimo siluro di poppa che pero' a 150m. fa un guizzo fuori acqua e non colpisce. Il bersaglio é una bellisima motonave armata da 10.000 tonn. Alle 02.23 si prende rotta di ritorno avendo esaurita scorta siluri.

L' 11 alle 03.00 viene avvistato sulla poppa un piroscafo. Dopo varie manovre d'attacco per poter mettere nelle migliori condizioni l'armamento per il fuoco, alle 06.11 si apre il fuoco con il cannone e quindi con la mitragliera. Il piroscafo è subito colpito, tanto che nel messaggio di soccorso;

SSS DE PIEX VEERHAVEN TORPEDOED POSITION 03.51 S 29.22 W TIME 0220/11

si crede silurato. Il piroscafo si ferma e viene abbandonato. Alle 07.31 comincia a bruciare. Nel mentre sorge l'alba e si puo' vedere con comodo la preda guadagnata con solo cannone. Vengono sparati un centinaio di colpi. Viene avvistata una zattera del piroscafo che si ritira sotto bordo. Saltatogli sopra si prende remi e salvagente come ricordo, nonche' due scatolette di biscotti e una di cioccolato, 3 di latte 6 o 7 di Pemmicam. Alle 08.30 lo si lascia mentre affonda. Alle 08.50 si capovolge lasciando le eliche fuori dall'acqua, indi affonda. Si chiama Veerhaven di 5300 tonnellate.

Alle 09.45 del 11 poco dopo aver lasciato la preda, si avvistano due aerei. R.I. Alle 12.55 si emerge nuovamente e pari giri 340 ci si allontana dal punto pericoloso. Fino a due giorni fa la navigazione continuo' con gente in coperta a fare il bagno e sole. Il giorno 13 il Com. m'ha dato due giorni di licenza in piu', non so' il perche'! Il 14 fermato dal Com. che mi chiede come ci vedo, alle 20 inizio il turno di vedetta.

Il bollettino da' 3 dei nostri piroscafi affondati, pero' non é giusto il tonnellaggio. IL 15 viene dato il bollettino completo dei nostri affondamenti, e pure li' viene sbagliato il tonnellaggio dell'ultimo piroscafo. In totale per noi, se non troviamo altra preda, sono 5 piroscafi per 38.909 tonnellate B.R.T.

 

01-12-42

Fra 6 giorni se Dio vuole avremo terminato questa missione. Abbiamo atteso un 4 giorni il Tazzoli per dargli nafta incontrandolo opi il 28-11 alle 12.00. Noi con la poppa e lui con la prora ci attaccammo in modo da poter passare le manichette della nafta per il rifornimeto, cedendogliene 30 tonn. Il nostro Com. si reco' a bordo del Tazzoli suo vecchio battello e da noi vennero due dei loro ufficiali.

Ci dissero d'aver abbattuto ancor prima di partire un aereo alla Rochelle. Un motorista del Tazzoli mi mando' i saluti di mia madre, dandomi pure un pezzo di carta con l'indirizzo per scrivere a casa sua. S'imbarco' a bordo con noi un capo cannoniere sbarcato dal Tazzoli perche' soffriva troppo il mare.

Alle 20.00 ci lasciava salutandoci alla voce ed un potente in bocca al lupo... Ora noi si sta navigando con pari due motori 300 giri e siamo gia' all'altezza di Coimbre, sopra Lisbona. Ieri sera si avvisto' un piroscafo tutto illuminato che si riconobbe come portoghese. Il mare é alquanto forte di poppa, ma ora sta girando per venirci di fianco. Si rolla che é un piacere. Sono le 05.00

57 giorno di mare.

 

06-12-42

In questo momento siamo dietro la scorta. Nella Guascogna , calmato il mare, venivano avvistati due aerei. Di notte immersione. Ieri accostati a un pescherecio spagnolo che ci regalava pesce. Nelle notte posati sul fondo a 78 metri. Alle 8 stamattina avvistato scorta.

Un telegramma da BX arrivare base ore 16.00.

 

 

 

fine

 

Spudoratamente copiato da

Nell'oceano immenso

Vittorelli edizioni

a cura di N. Genovese e A. Turrini

 

 

Nella parte finale del libro si trovano la storia dei sub atlantici classe Marconi, molto dettagliato .

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