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Una Simpatica (dis)avventura Con La Marina Greca


Alfabravo 59

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:s55: Buon giorno e Buon Anno a Tutti!

Qualche giorno fa DE DOMENICO ha postato una foto della Baia di SUDA nel Quizz "Indovina il luogo". Non potevo non indovinare questo posto che mi vide protagonista di un "contrattempo" con la Marina Greca nell' estate 2004.

 

Mi trovavo in vacanza con la famiglia nell' Isola di Creta in un villaggio turistico presso Heraklion. il 28/7/2004 mia moglie ed il figlio decisero di fare un escursione alle Gole di Samaria. Io, invece, preferii andare per i fatti miei in M.F.N. (Missione Fotografica Navale).

 

Con l' auto a nolo son partito e, prima tappa, ad Heraklion a fotografare le numerose navi traghetto. Quì ho avuto la fortuna di trovare i due bei ferry veloci (costruiti da FINCANTIERI GE-Sestri) FESTOS PALACE e KNOSSOS PALACE. Poi, rotta Souda Bay dove, all' ingresso Est della città c'è l' Ospedale Militare della Marina che, pur essendo zona militare (come da avvisi da me letti solo dopo "l' avventura"), non è recintato perchè, come poi ho saputo, a livello di pronto soccorso è utilizzato anche dalla popolazione civile.

 

Son entrato, ho parcheggiato alla buona e, senza problemi pur essendo stato visto dal Personale medico e paramedico della struttura, ho fotografato il monumento al Marinaio Greco che si trova all' ingresso principale dell' edificio. Allungando lo sguardo sul retro dello stabile, verso l' Arsenale vero e proprio, ho visto l' inconfondibile sagoma di un Ct. ex U.S.A. cl. Charles Adams e precisamente il D 218 KIMON, radiato, ma ancora integro. Mi son avvicinato alla recinzione che separa i due Enti Militari ed ho scattato alcune foto al Ct. ed ai due bacini galleggianti con dragamine in carenaggio.

 

Ed a tal punto che forse da una delle garitte dell' Arsenale qualcuno mi deve aver visto e dato l' allarme: fatto è che stavo tornando sui miei passi quando incontro due Marinai in "mimetica", armati ma con le pistole sempre in fondina, che m'invitano a seguirli alla mia auto per controllo documenti e perquisizione. Poi il Capoattuglia ha chiamato i "rinforzi" e poco dopo è arrivata una Land Rover della Marina con quattro Marinai, sempre in mimetica, di cui uno ho poi saputo esser un Guardiamarina.

Altro controllo documenti ed altra perquisizione. Preciso che la perquisizione non ha riguardato la mia persona: ero in ciabatte, "bermuda" e maglietta per cui ben si vedeva che ero disarmato.

 

Non convinta, la pattuglia mi ha fatto salire sulla Land Rover, accanto all' autista, e mi ha portato al Corpo di Guardia all' interno dell' Arsenale. Quì son stato ricevuto da un Uff.le, stavolta in divisa bianca, col grado uguale al ns T.V.

 

Quest' Uff.le, dai modi decisi, ma non arroganti, mi ha fatto il saluto e stretto la mano. Poi mi ha fatto accomodare non su di una sedia davanti alla scrivania, ma su una delle tre poltrone di quell' ufficio. Parlando in inglese ed un pò a gesti (come io del resto...) mi ha fatto varie domande circa la mia attività in Italia, cosa facevo lì a Souda Bay, dove ero alloggiato, dov' erano i miei famigliari e perchè non ero con loro ecc. ecc. Dal mio cellulare ha prelevato le ultime chiamate in arrivo ed in partenza. Controllando i documenti quelli che lo hanno di più incuriositoson state le tessere Ex Allievi DON BOSCO e quella dell' A.N.M.I.

Nella mia sacca da mare avevo, ricordo, una rivista agricola ed i libri "Vittorio Emanuele III, l'astuzia di un Re" ed in lingua inglese "Sunk and damaged - R.N. casualties in W.W.2".

Da quest' ultimo libro e dalla tessera A.N.M.I. ha saputo del mio interesse per le navi in genere. Però, a differenza di come faccio in BETASOM, non ho voluto fare il "saccente" di cose navali per non destare ulteriori sospetti e ritardare maggiormente la mia "liberazione". Del D 218 KIMON ho mostrato di sapere quasi nulla.

 

Puntualizzo che mi rendevo conto di esser nel torto ed allora il mio atteggiamento è sempre stato rispettoso, mai polemico e/o arrogante.

La mia fortuna è che ho trovato una Persona intelligente che ha capito subito che non ero di certo un pericolo per la sicurezza della Base cosicchè il colloquio, in attesa che i dati da me forniti fossero verificati, si è mantenuto su di un tono abbastanza cordiale.

Da quel che ho capito la funzione di quest' Uff.le era di Capo Polizia Militare cui competeva anche il controllo della disciplina dei Militari dentro e fuori la Base. A tal proposito mi ha fatto piacere sentire da lui che spesso navi Italiane vengono a Souda Bay e che i ns Equipaggi non danno particolari problemi a livello disciplinare contrariamente agl' Inglesi...("If you English...e giù la mano destra a mò di mannaia! :s03: )

 

Mi ha persino offerto da bere e quì è sorto un simpatico equivoco. Infatti alla domanda su che cosa avessi gradito ho risposto che per me l' acqua naturale o la Fantalemon od il caffè freddo eran la stessa cosa, che scegliesse lui...Ebbene, forse per mal comprensione della lingua, mi han servito le tre bevande contemporaneamente! :s03: (Chissà cosa avranno mai pensato! :s19: :s03: )

 

Ehh sì, son stato proprio fortunato: :s20: la MARINA, OVUNQUE E COMUNQUE, E' SEMPRE LA MIGLIORE! :s20:

 

Debbo dire, però, che se è vero che son stato fatto oggetto di queste cortesie, MAI è venuto meno il controllo della mia persona da parte dei Greci. Infatti, oltre all' Uff.le seduto in poltrona di fronte a me, c' erano tre Marinai in mimetica: uno, il più grosso, seduto vicino a me e gli altri due rispettivamente presso la porta e la finestra aperte per il gran caldo.

 

Ma l' avventura continua...

 

Dopo circa un' ora e mezza l' Uff.le è stato chiamato nell' altra stanza al telefono. Ritornando ho visto che aveva un aria un pò "preoccupata" perchè, mi dice che aveva avuto l'ordine di trasferirmi presso la stazione di Polizia "...for further questions": accertamenti. Accertamenti ulteriori che lui non era in grado di fare.

A tal punto fra il serio ed il semiserio ho detto "I prefer the Navy, because now I am among friends, in Police station... I don't know! :s01: . L' Uff.le, infatti, col suo atteggiamento, mi ha fatto capire che voleva tenere la faccenda in ambito "navale", ma non è stato possibile e così ci siam salutati cordialmente con ulteriori scuse da parte mia.

Con la solita Land Rover ed i soliti Marinai son stato portato alla stazione di Polizia dove ho trovato un clima molto più distaccato ( :s03: quì niente comode poltrone, nè offerte di beveraggi vari! :s03:...)

 

Comunque pe farla breve (si fa per dire!) grazie al Trattato di Schenghen ed ai computer in circa un ora la mia vita è stata ricostruita ed accertato ancora una volta che non son un pericolo pubblico, son stato rilasciato dopo che il giovane Ispettore (?) mi ha seriamente ammonito "In Greece it's forbidden watching warships! REMEMBER IT!!"

Alla fine di tutto mi aspettavo di dover fare i 2-3 Km a piedi fino al famoso parcheggio dell' Ospedale ove era rimasta l' auto. Ed invece i Marinai Greci, che son sempre rimasti con me anche nella stazione di Polizia, come ultima cortesia mi hanno riaccompagnato alla macchina con cui son rientrato al villaggio turistico.

 

Giuntovi, ho raccontato l' avventura alla ragazza dell' agenzia cui ero appoggiato, non certo per lamentarmi, ma solo per ridere un pò insieme. Anche mia moglie si è divertita dell' episodio, ma da quel giorno le Missioni Fotografiche Navali, specie quelle "estere", son da lei autorizzate solo se accompagnato dal figlio.

 

Grazie per l' attenzione ed ancora Buon Anno a Tutti!

 

P.S. Una volta tornato in Italia ho spedito una cartolina alla Polizia Militare dell' Arsenale di Souda Bay: spero tanto che sia arrivata! Ogni tanto, specie in questi tempi difficili per i Greci, penso a quei Marinai che con il loro comportamento hanno onorato la propria Arma e la propria Nazione senza venir meno ai loro doveri.

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Visitatore giovannibandenere

Poi ti hanno lasciato le foto e telefonino o fotocamera? Hanno sequestrato le foto?

Vorrei aggiungere che hai avuto fortuna ad essere stato "pizzicato" dalla Marina; 99 su 100 penso che il Comando Marina abbia fatto un molto buon rapporto alla polizia. Saluti.

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Avevo solo con me una vecchia macchina di quelle con il rullino, tanto per intenderci. L' apparecchio è stato notato durante la perquisizione, ma non mi è stato chiesto se avessi fatto foto...Non mi è stato sequestrato nulla, insomma, solo annotato i n° di telefono in rubrica e le telefonate in arrivo e partenza. Poco prima della "cattura" avevo fatto solo una telefonata ad un amico e ne avevo ricevuta una da un amica.

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Credo che l' "avventura" capitata ad Alfabravo sia patrimonio comune per la maggior parte di noi... :s03:

 

Lo stesso com.te Erminio Bagnasco, nell'introduzione del volume "Aldo Fraccaroli fotografo navale" (recensito qui: https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=24251 ), ricorda che - poco più che adolescente - venne fermato perchè sorpreso a fotografare una nostra unità in allestimento (credo si trattasse dell'Indomito), e solo facendo il nome di Fraccaroli venne "rilasciato" dal comandante dell'unità, il quale - conoscendo bene Fraccaroli - commentò che "per fare proseliti non vi è evidentemente miglior metodo del cattivo esempio...".

 

Comunque, ho anch'io un episodio analogo da raccontare.

 

Nell'inverno del 1978 era arrivata in porto a Genova una NAVOCMORFED di cui facevano pare un'unità italiana, una greca, una turca, una inglese e una statunitense.

Armato della mia attrezzatura fotografica (dopo quella "artigianale" dei tempi del liceo finalmente completa, comperata con uno dei primi stipendi) mi recai a Calata Zingari, alla Stazione Marittima, e iniziai a fotografare tutto il fotografabile.

Ad un certo punto, venni affiancato da una Fiat "Uno" bianca con a bordo due figuri in borghese che - qualificatisi per appartenenti alla Polizia - mi chiesero cosa stessi facendo lì: risposi che stavo fotografando le navi, visto che era impossibile negare l'evidenza.

Dopo l'immancabile (ma deontologicamente corretta) pappardella sul come e sul perchè era (ed è) vietato fotografare navi militari in un porto - esso stesso obiettivo militare - ecc. ecc. mi venne richiesto di esibire un documento, cosa che prontamente feci.

A questo punto, iniziò la parte più grottesca e kafkiana dell'avventura.

 

Con in mano la mia carta d'identità, uno dei due gendarmi - stando dentro la vettura - prese una radio tipo "walkie-talkie" e chiamò la centrale per comunicare i miei dati. Però, il personaggio in questione non si accorse che l'antenna toccava il montante della portiera, per cui risultava impossibile trasmettere e ricevere in fonia e l'unica cosa che si sentiva erano forti scariche di elettricità statica.

Dopo numerosi "Porco qui", "Porco lì", "Non si capisce un c..." ecc. ecc. da parte del predetto, fui mosso da pietà e gli dissi:" Guardi, che se scosta l'antenna dal metallo riuscirà a parlare". La comunicazione fu prontamente ottenuta, al che il nostro uomo disse al compare: "Ecco, questo qui si intende pure di radio!".

Mi vidi perduto, temendo di venire preso per una spia sovietica. :s01:

Avviata la comunicazione, ecco come si svolse la mia identificazione:

 

- Poliziotto nella "Uno" bianca": "Ne abbiamo preso un altro che fotografava!" (seppi difatti poi che - in zona - stavano operando i noti fotografi navali Giorgio Ghiglione e Carlo Martinelli, anch'essi precedentemente fermati e identificati)

- Centrale: "E come si chiama?"

- Poliziotto nella "Uno" bianca: "Brescia!"

- Centrale: "Non ho capito un c...! [c'erano ancora delle scariche, difatti]... ditemelo con i nomi di città!"

- Poliziotto nella "Uno" bianca: [con accento analogo a quello delle barzellette sui Carabinieri]: B come Bari, R come Ragusa, E come Enna, S come Siracusa, C come Catania, I come Isola delle Femmine, A come Agrigento".

 

Appurato che non ero al soldo del KGB, non mi venne peraltro neppure sequestrato il rullino, e il guidatore disse al mio intervistatore, " 'Nammocene, che 'amo finito er servizio".

 

Aggiungo soltanto che pioveva, e mentre i due personaggi se ne stavano al coperto in auto, il sottoscritto si infradiciò totalmente.

Cosa non si farebbe per la nostra comune passione...! :s03: :s03:

Modificato da Alagi
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Credo che l' "avventura" capitata ad Alfabravo sia patrimonio comune per la maggior parte di noi... :s03:

 

Cosa non si farebbe per la nostra comune passione...! :s03: :s03:

:s20: :s03: :s67: :s20: :s03:

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