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Visitatore ERICH TOPP U-552

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….“AI PORTI INACESSIBILI,TORNANO I SOMMERGIBILIâ€Â….

 

 

 

Nel 1935,durante un intervento alla Camera dei Deputati,l’Ammiraglio Cavagnari dichiarò che : “….tra le esigenze che maggiormente premono sull’efficienza di una flotta,è da considerarsi….come Voi sapete….l’attrezzatura delle basi.â€Â….

 

L’Ammiraglio Cavagnari,cercò di far capire ai Deputati presenti,che le basi navali della Regia Marina,non erano ancora pronte,per far fronte alle esigenze belliche che in quel periodo si presentavano imminenti.

 

La Regia Marina,classificò in varie categorie le basi all’epoca nel seguente modo :

 

 

Solamente La Spezia e Taranto erano considerate basi di prima categoria ed aventi un arsenale.

 

Napoli,La Maddalena,Venezia,Pola,Brindisi,Lero (Grecia),Tobruk (Libia) e Massawa (Eritrea),erano considerate di seconda categoria,mentre Cagliari,Messina,Augusta,Trapani e Assab erano di terza.Gli altri porti,tra cui Portoferraio,Gaeta,Reggio Calabria,Palermo,Valona,Ancona,Pantelleria,Tripoli,Bendasi,Rodi e Chisimaio,erano considerati solamente dei punti d’appoggio.Va notato che tra i vari porti,non comparve Genova.

 

 

LE BASI PIU’ IMPORTANTI :

 

 

La Spezia :

 

 

Negli anni che vanno tra il 1930 ed il 1934,La Spezia,fu sottoposta a sostanziali modifiche,grazie all’espansione del bacino di carenaggio,da 151 a 201 mt. Nonché alla realizzazione di un officina dedicata ai sommergibili,poi in seguito fu ulteriormente ampliata con la realizzazione di vari depositi,tra i quali quelli per il rifornimento del carburante ed una darsena foranea fornita di condotte per la nafta,l’acqua e l’elettricità.Nonostante la sua vicinanza al “triangolo industriale†e grazie alle migliorie apportate durante quel periodo,rimaneva comunque svantaggiata per il sistema viario,data la topografia della zona,che però,al tempo stesso,la rendeva favorita come sistema difensivo antiaereo.

 

 

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( il R. Smg. Ascianghi con alle spalle l'isola della Palmaria )

 

 

 

Taranto :

 

 

Anche questa base,ricevette come La Spezia,sostanziali migliorie,ma il famoso bacino di carenaggio del Mar Grande,che avrebbe dovuto essere costruito per potervi accogliere navi di oltre 400 mt. di lunghezza,a seguito degli eventi che sopraggiunsero,purtroppo,non fu mai completato e dopo l’11 novembre 1940,logisticamente,venne a mancare.

 

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(il R. Smg. Archimede a Taranto)

 

 

Napoli :

 

 

Dopo il 1923,anno in cui l’arsenale,anche se di modesta entità,venne chiuso,pose fine ad una tradizione che risaliva al periodo Borbonico.

 

Anche qui,agli inizi degli anni ’30,Napoli subì una totale trasformazione a livello portuale,con la costruzione della Stazione Marittima,la zona Vigliena ed il Molo San Vincenzo,appositamente realizzato per l’ormeggio dei sommergibili.

 

La vicinanza del Silurificio Italiano,della ditta San Giorgio e Galileo,oltre ai famosi Cantieri di Baia a Castellamare di Stabia,riportarono Napoli tra le principali basi della Regia Marina,e durante il secondo conflitto mondiale,ponendola come principale base di partenza dei convogli diretti verso il Nord Africa.

 

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(il R. Smg. Marcello a Napoli)

 

 

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(il R. Smg. Argo a Cagliari)

 

 

Sistemi difensivi

 

 

Tutte le principali installazioni portuali erano protette da un complesso sistema difensivo,che non era di totale appannaggio della Regia Marina,infatti tutte le batterie antiaeree non “imbarcateâ€Â,erano sotto il controllo del Regio Esercito,come del resto tutti i sistemi di scoperta,costituiti da stazioni d’ascolto e di osservazione.Al largo delle installazioni portuali,sbarramenti di mine contrastavano le eventuali infiltrazioni da parte di sommergibili nemici.A terra,batterie costiere erano messe a difesa da Attacchi da parte di unità di superficie,coadiuvate da treni armati che potevano posizionarsi su svariati punti a difesa del litorale circostante.

 

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(un treno armato della Regia Marina)

 

 

Suddivisione gruppi sommergibili nelle varie basi :

 

 

I° Gruppo La Spezia

 

II° Gruppo Napoli

 

III° Gruppo Messina

 

IV° gruppo Taranto

 

V° Gruppo Lero (Grecia)

 

VI° Gruppo Tobruk (Libia)

 

VII° Gruppo Cagliari

 

VIII° Gruppo Trapani

 

IX° Gruppo Brindisi

 

X° Gruppo Augusta

 

XI° Gruppo Bordeaux

 

XII° Gruppo sommergibili scuola di Pola

 

- Flottiglia sommergibili A.O.I. (Africa Orientale Italiana-Massawa)

 

:s67: Mau

 

 

Citazioni :

 

www.regiamarinaitaliana.it

 

Ufficio Storico della Marina Militare

regiamarina.it

Archivio M. Brescia

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Visitatore ERICH TOPP U-552

….BASE NAVALE DI MASSAUA….

 

(Africa Orientale Italiana)

 

 

 

 

 

Nel 1936,al termine della conquista dell’Etiopia,si pose il problema di difendere le coste delle nuove terre facenti parte dell’Impero d’Africa Orientale con nuove strutture portuali a Massaua,Assad,Dante,Mogadiscio e Chisimaio,per poter accogliere due squadre navali composte anche da pesanti unità di superficie,al fine di poter controllare il Mar Rosso e in parte l’Oceano Indiano,e per poter contrastare il totale espansionismo anglo-francese in quelle zone.

 

Già durante il corso del conflitto contro l’Etiopia,i vecchi porti di Massaua e Mogadiscio erano stati in parte ristrutturati,costruendo ospedali,caserme,officine,una stazione di carica per i sommergibili,oltre a depositi di carburante,di carbone,di munizioni,torpedini,viveri e acqua.Furono inoltre trasferi a Massaua due bacini galleggianti per unità da 1.600 e 7.500 tonnellate.

 

mogadishuqy7.jpg

(la base navale di Mogadiscio)

 

 

 

 

In previsione dei nuovi impegni che andavano a delinearsi a fronte dei pessimi rapporti diplomatici con Francia e Inghilterra,che già non vedevano di buon occhio l’allargamento della presenza italiana in quelle zone,nonostante l’impegno e le risorse impiegate,le strutture risultavano insufficienti,quindi già dalla fine del 1936,fu varato un programma finalizzato alla difesa armata dei più importanti scali marittimi.Piano che purtroppo non vide la sua totale completezza per mancanza di fondi e di tempo.

 

All’entrata in guerra il 10 giugno 1940,il solo Comando di Massaua riuscì a portarsi in una condizione difensiva accettabile,composta da stazioni di vedetta e segnalazione,stazioni radiotelegrafiche,di identificazione e di avvistamento contraerei,collegando il tutto ad un sistema di batterie antinave ed antiaeree che coprivano l’area della base e parte delle isole antistanti che formano l’Arcipelago di Dahlach.

 

 

 

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(una stazione aerofonica a Assad)

 

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(una batteria costiera a Dahalach....foto a colori risalente agli anni '80)

 

 

 

 

La flottiglia di sommergibili assegnata era composta dai sommergibili “oceanici†: Archimede,Galilei,Torriccelli,Ferrarsi,Galvani,Guglielmotti e dai sommergibili “costieri†Perla e Makallè.

 

 

 

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(R. Smg. a Massaua)

 

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(l'equipaggio del R. Smg. Ferraris a Massaua)

 

 

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(il R. Smg. Perla in bacino a Massaua)

 

 

 

 

Nel complesso il risultato ottenuto in quelle acque dai nostri sommergibili,non fu molto esaltante,anche a causa di numerose avarie occorse ai battelli stessi e agli esiti delle ostilità contro gli inglesi,che in breve tempo ebbero la meglio sulle forze terrestri e comportando la perdita in quelle acque dei sommergibili Galileo Galilei,Galvani,Torricelli e Makallè.Questi tristi eventi,portarono ad una ritirata strategica da parte dei sommergibili rimasti ancora efficienti per cercare di non cadere in mani nemiche,compiendo una circunavigazione dell’Africa per poter riparare nella base atlantica francese della Regia Marina istituita a Bordeaux.

 

 

 

Il più noto e famoso “periplo†di queste unità,certamente rimarrà per sempre quello del R. Smg. Perla,il quale facendo parte di quella classe denominata “costieraâ€Â,dopo 80 lunghi giorni e oltre 14.000 miglia,giunse alla base francese,accolto come un eroe,considerando le non poche difficoltà a cui dovette far fronte per effettuare la traversata,in quanto non era predisposto per una navigazione del genere.

 

 

 

perlakw5.jpg

(il R. Smg. Perla)

 

 

Alla partenza del Perla,l’Ammiraglio Bonetti,Comandante della base di Massaua,consegnò nelle mani dell’equipaggio la sciarpa azzurra e la sciabola perche non cadessero nelle mani del nemico ed esprimendo con voce ferma : “ Riportatele in Patria; là ho lasciato mia moglie e la mia bambina.Ma torneremo presto tutti !â€Â

 

Ed il Perla ed il suo valoroso equipaggio al comando del Tenente di Vascello Bruno Napp,tenne fede a quella promessa !

 

 

 

equipaggiorsmgperlalt9.jpg

(il T.V. Bruno Napp,passa in rassegna all'equipaggio del R. Smg. Perla a Bordeaux)

 

 

 

 

:s67: Mau

 

 

Citazioni :

www.regiamarina.it

"Ricordati degli uomini in mare" di E. Cernigoi e M. Giovannetti

 

 

"Le eroiche imprese e l'epico periplo del sommergibile Perla" Pubblicazione a cura del Ministero della marina (Milano 1942)

"Sommergibili in Mar Rosso" pubblicazione a cura della Gioventù Italiana del Littorio (Roma 1942)

Ufficio Storico della Marina Militare

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  • 2 weeks later...
Visitatore Kashin

All’inizio del conflitto i 113 ssmmgg che costituivano la Forza Subacquea alle dirette dipendenze

Di Maricosom erano riunite in Squadriglie , ed assegnati ai seguenti Gruppi:

I Gruppo –La Spezia, 7 Squadriglie con 29 unita’

II Gruppo-Napoli, 2 Squadriglie con 9 unita’

III Gruppo –Messina, 7 Squadriglie con 27 unita’

IV Gruppo- Taranto, 10 Squadriglie con 40 unita’

VII Gruppo- Cagliari , 2 Squadriglie con 8 unita’

 

immaginels2.jpg

 

Di queste :

-8 Smg del Gruppo di Messina su 2 Squadriglie erano dislocate a Lero formando il V Gruppo ssmmgg

-8 smg del Gruppo di Taranto ,su 2 Squadriglie ,erano dislocate a Tobruch e formavano il VI Gruppo ssmmgg

-8 Smg sempre del Gruppo di Taranto erano dislocate a Brindisi ;

-8 smg di cui 2 del Gruppo di La Spezia e 6 del Gruppo di Taranto erano dislocati a Massaia dove formavano la flottiglia AOI

-12 smg del Gruppo Messina erano dislocati tra Augusta e Trapani

 

immagine001cy1.jpg

 

Oltre i smg sopra menzionati due unita’ :BIANCHI e TORELLI ,pur figurando in servizio ,stavano ancora ultimando l’allestimento ed in addestramento preliminare.

Poco dopo l’inizio della guerra , con l’entrata in servizio dei Smg Malaspina e Baracca , venne costituita una nuova squadriglia che fu’ assegnata al II Gruppo Smg di Napoli e vennero elevati a sede di Gruppo Autonomo le basi di Trapani, Brindisi, Augusta che formarono rispettivamente :

 

immagine002zf4.jpg

 

l’VIII,IX e X Gruppo ssmmgg.

Con la costituzione ,alla fine del 1940 , della base Atlantica di Bordeaux, assunse la denominazione

Di Comando Superiore Forze Subacquee Italiane in Atlantico (F.S.I.A.) e con l’inizio del funzionamento della Scuola Sommergibili di Pola , al quale furono assegnati alcuni ssmmgg, l’ordinamento organico delle Forze Subacquee si configuro’ in 12 Gruppi ssmmgg ed 1 Flottiglia

Smg AOI (i Comandi di Squadriglia Sommergibili furono aboliti in data 1 Ottobre 1940 ed in pari data le unita’ furono passate alle dipendenze dei rispettivi Gruppi ai quali erano state assegnati) ed

Esattamente:

 

immagine003xa2.jpg

 

immagine004ic7.jpg

 

immagine006et4.jpg

 

I Grupsom-La Spezia

II Grupsom-Napoli

III Grupsom-Messina

IV Grupsom-Taranto

V Grupsom-Lero

VI Grupsom- Tobruch

VII Grupsom- Cagliari

VIII Grupsom-Trapani

IX Grupsom- Brindisi

X Grupsom- Augusta

XI Grpsom- Betasom

XII Gruppo Smg Scuola- Pola con una Sez. Tatca, istituita nel Marzo 1942 a Fiume, per le esercitazioni di lancio,

Flottiglia Sommergibili AOI

Poco prima del 8 Settembre 1943 , era stata costituita a Bonifacio (Corsica) la 70° Sez. Sommergibili alle dipendenze del VII Grupsom allora di base a La Maddalena e la 2°Squadriglia Sommergibili “CB†con sede a Crotone.

 

immagine004ic7.jpg

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....LEROS….

 

 

L’isola di Leros,già nell’antichità,si rese famosa per il culto della dea Artemide e con il passare dei secoli e varie vicissitudini,passò sotto il dominio dell’Impero Bizantino fino al XIII° secolo,quando venne assoggettata tra i domini dei Cavalieri dell’Ordine di S. Giovanni,fino al 1523,quando cadde in mano Ottomana,che a sua volta la dominò fino al 1912;anno in cui a seguito della guerra Italo-Turca,fu costituita a colonia italiana del Dodeccaneso.Agli inizi degli anni venti,nella zona a terra della vasta insenatura a forma di anello perfetto della costa occidentale,non visibile dalla costa esterna dell’isola,sorse una città “ex-novo†secondo i canoni del “Razionalismo Italianoâ€Â,basato sul Movimento Futurista,sviluppatosi in Italia in quel periodo e a cui fu dato il nome di Portolago (oggi l’attuale Lakki).

 

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Shot at 2007-06-30

(una piantina dell'isola di Leros)

 

 

 

L’isola di Leros,lunga circa 15 km e larga solo in certi punti,appena mille metri,aveva tra le sue principali caratteristiche,oltre alle coste frastagliatissime,anche due vaste insenature profonde adatte all’ormeggio in sicurezza di idrovolanti e mezzi navali.

 

A seguito degli avvenimenti etiopici e spagnoli,che lasciavano già presagire cosa in un prossimo futuro sarebbe potuto accadere,la Regia Marina,trovando inadeguato il porto della vicina Rodi e l’assenza di rade protette in tutte le altre isole dell’Egeo Italiano,concentrò le proprie risorse sulle insenature naturali di Leros,in particolare nelle baie di Portolago e Parteni,le quali avrebbero potuto offrire ai mezzi navali un punto d’appoggio di carattere permanente. Nella baia di Portolago fu costruita una vasta base navale della Regia Marina,dotata di porto militare e commerciale e al suo interno istituita la base sommergibili “S. Giorgioâ€Â,inoltre furono installate numerose batterie costiere e antiaeree in vari punti dominanti dell’isola.

 

La base era munita di stazione di carica per gli accumulatori,officine,bacini di carenaggio,centrali per il rifornimento dell’acqua,ossigeno,depositi di carburante per migliaia di tonnellate di nafta;praticamente un efficientissimo piccolo arsenale.Completavano l’equipaggiamento logistico: un aeroporto,ampi depositi di siluri e munizioni e una piccola centrale elettrica in apposite caverne,oltre ovviamente ad una nutrita schiera di soldati per la difesa dell’isola.

 

 

Leros divenne la base strategicamente più estrema ed importante ad Est del Mediterraneo controllata dalla Regia Marina.

 

All’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940,a Leros erano dislocati,oltre a naviglio di superficie,per lo più M.A.S. e siluranti,numerosi sommergibili presso la base di S.Giorgio,tra i quali: il Gemma,il Neghelli,lo Jantina,l’Ondina,lo Zeffiro,il Perla,lo Scirè,l’Anfitrite,il Foca e il Naiade.

 

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Shot at 2007-06-30

(Il R. Smg. Anfitrite in cantiere)

 

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Shot at 2007-06-30

(il R. Smg. Zaffiro)

 

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Shot at 2007-06-30

(sommergibilisti in coperta su un R. Smg. nel 1938 - collezione M. Poletto)

 

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Shot at 2007-06-30

(il R. Smg. Jantina)

 

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Shot at 2007-06-30

(il R. Smg. posamine Foca)

 

 

 

Durante i tre anni di guerra l’isola di Leros,sarà usata in più occasioni come trampolino di lancio per alcune operazioni navali che passeranno alla storia,come per esempio l’attacco alla baia di Suda a Creta,dove nella notte del 25/26 marzo 1941,partiti dalla baia di Parteni,dove già da mesi erano nascosti e si preparavano in gran segreto,i sei Barchini Esplosivi comandati dal Tenente di Vascello Luigi Faggioni,affondarono l’incrociatore inglese H.M.S. York di 10.000 tonnellate e tre unità mercantili per 32.000 tonnellate.In seguito,agli inizi del dicembre 1941,il R. Smg. Scirè,al comando del Capitano di Corvetta Junio Valerio Borghese,soggiornò alcuni giorni a Portolago per fare rifornimento e in attesa dell’ordine di procedere con quell’operazione che porterà il battello,il suo equipaggio,ma soprattutto gli operatori della Xa Flottiglia MAS nell’olimpo degli eroi dopo la notte del 18/19 dicembre 1941,quando gli incursori a bordo dei loro S.L.C.,penetrando all’interno della base di Alessandria,affonderanno le corazzate inglesi Queen Elizabeth e Valiant.

 

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(Junio Valerio Borghese)

 

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Shot at 2007-06-30

(operatori subacquei della Xa Flottiglia mas mentre fuoriescono da un battello avvicinatore)

 

imgwf8.jpg

Shot at 2007-06-30

(dicembre 1941-Baia di Parteni-R. N. Asmara-da sinistra : Borghese,Feltrinelli e De La Penne)

 

 

:s67: Mau

 

 

Citazioni :

 

Ufficio Storico della Marina Militare

www.dodecanneso.com

"Decima Flottiglia MAS" di J. Valerio Borghese

Collezione fotografica M. Brescia

 

 

 

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