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Scheda Tecnica, Foto e Storia essenziale MS


Marco U-78 Scirè

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Cantiere Lurssen, Vegesak

Lunghezza 28,0 m

Larghezza 4.25 m

Pescaggio 17 m

Dislocamento 65.5 t

Motore 3 gasoline

1 auxiliary

Eliche 2

Tot Potenza HP 2850 + 100

Velocità 33.0

R Autonomia 265 @ 33

Armamento 2 x 20/65 mm

1 x 6.5 mm

Tubi Lanciasiluri 2 x 550 mm

Equipaggio 19

 

MS 42, MS 43, MS 44, MS 45, MS 46

 

 

Cantiere C.R.D.A. Monfalcone

Lunghezza 28,0 m

Larghezza 4.3 m

Pescaggio 1.73 m

Dislocamento 68.8 t

Motore 3 gasoline

Eliche 3

Potenza HP 3300 (MS 76 4500)

Velocità 31.0 (MS 76 35)

Autonomia 330 @ 31

Armamento 2 x 20/65 mm

2 x 6.5 mm

Tubi Lanciasiluri 2 x 533 mm

2 x 450 mm

Equipaggio 19

 

MS 52, MS 53, MS 54, MS 55, MS 56, MS 61, MS 62, MS 63, MS 64, MS 65, MS 66, MS 71, MS 72, MS 73, MS 74, MS 75, MS 76

 

giuste???

 

:s06: :s14:

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Marco mica crederai che il lavoro sia finito ? :s03: :s03: :s03:

 

Occorrono Foto, descrizione del mezzo, missioni d'impiego, basi di assegnazione ... insomma, occorre riempire un paio d paginette ....

 

Dai che ci siamo ... capito di che si parla occorre solo perseverare .... tirare diritto !!

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Negli anni fra le due guerre, i motori a benzina per imbarcazioni furono notevolmente perfezionati, specialmente per opera della società Isotta Fraschini; vennero adottati grandi alesaggi, corse limitate dei pistoni e medio numero di giri, migliorie che permisero di raggiungere alte velocità e di superare i 40 nodi nelle acque costiere.

 

Tali motori furono installati sui MAS dal 501 al 525 e poi sulla serie da 526 a 550, che avevano uno scafo un po più lungo.

 

I MAS erano realizzati con ossature in legno e carena a doppio scalino, ma sui MAS 525 e 550 e sui primi quattro della successiva serie 551-564 venne sperimentata la costruzione in metallo.Queste unità erano in realtà poco manovrabili con il mare mosso e relativamente poco armate per le missioni offensive, poiché disponevano di una sola mitragliera, bombe di profondità e di due siluri, ma lo Stato Maggiore aveva grande fiducia nell’addestramento e nell’abilità dei loro equipaggi.

 

Inoltre, la Marina Militare Italiana cercava di trarre prontamente vantaggio dall’eventuale superiorità tecnica di altri paesi.

 

Era, per esempio, abbastanza chiaro che le S-Boote (schnelle-Boote) germaniche erano tecnicamente superiori, però i Tedeschi erano poco propensi a cedere la loro tecnologia ai propri alleati; ma nel 1941, dopo la conquista della Jugoslavia la Marina Italiana venne in possesso di 6 unità tipo S-Boote, che la Reale Marina Jugoslava aveva ottenuto dalla Germania tra il 1936 e il 1939.

 

Ne furono costruiti 39 esemplari che vennero dotati di motori Isotta Fraschini.

 

Le prestazioni dei MAS e delle motosiluranti MS durante la seconda guerra mondiale ebbero risultati alterni.

 

In alcuni casi, quale la distruzione dell’incrociatore britannico Capetown nell’aprile del 1941 nel Mar Rosso a opera del MAS 213, questi mezzi poterono operare con successo come nel passato, ma due eventi concorsero a rendere loro la vita difficile: il radar (che poteva localizzarli nelle notti più buie e nella nebbia più fitta) e l’aviazione, poiché la mitragliera e il cannone degli aerei da caccia erano in grado di distruggerli nel caso in cui fossero individuati.

 

Gli scontri intorno a Malta dal 1940 al 1943 rivelarono tutta la debolezza e tutta la forza dei MAS e delle MS.

 

Nell’agosto del 1942, essi furono impiegati per attaccare il convoglio Pedestal.

La possibilità che Malta continuasse a sopravvivere come base dipendeva dall’arrivo dei rifornimenti affidati a quel convoglio e specialmente del combustibile trasportato dalle petroliere Ohio e Santa Eliza.

 

Quando i 15 mercantili del convoglio lasciarono Gibilterra, erano scortati da 45 navi da guerra.

 

mas3.jpg

 

L’attacco cominciò subito: la portaerei britannica Eagle fu affondata da un sommergibile tedesco poco dopo la partenza. Non appena il convoglio, nella notte del 13 agosto, si avvicinò al braccio di mare tra la Sicilia e Capo Bon, sulla costa tunisina, la MS 16 e la MS 22 andarono all’attacco.

 

mzagosto.JPG

Battaglia di mezzo agosto 1942

 

 

 

In parte nascoste dal relitto del cacciatorpediniere britannico Havock, le due piccole unità riuscirono a colpire l’incrociatore Manchester, che alla fine si autoaffondò.

 

Poi il MAS 552 attaccò e silurò il mercantile Rochester Castle, sfuggendo al pesante fuoco nemico.

 

Nel frattempo la superficie del Mediterraneo venne rischiarata dai proiettili illuminanti e dai riflettori; le motosiluranti MS 23 e MS 25 furono localizzate e costrette ad allontanarsi sotto un fuoco intenso, ma la MS 31 silurò la nave mercantile Glenorchy, mentre il MAS 564 entrò nella mischia e affondò il piroscafo Wairangi.

 

Il MAS 564 affondò, in collaborazione con il MAS 553 il mercantile Almeria Likes, mentre il MAS 557 colpì il Sanata Eliza, che fu affondato il giorno dopo da aerei tedeschi.

 

Anche la petroliera Ohio fu colpita, ma, sebbene gravemente danneggita, alla fine riuscì ad entrare alla Valletta, grazie all’aiuto di due cacciatorpediniere.

 

Gli avvenimenti mostrarono, dunque, che la fiducia che la Marina Italiana aveva riposto sulle unità veloci d’attacco e sui loro equipaggi era pienamente giustificata.

 

 

:s13: :s15:

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  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...
  • 2 weeks later...

In vertità mi chiedevo che fine hanno fatto le buone intenzioni.

Si doveva fare una scheda ma sembra peggio di fare modelli 3d :s04:

La cosa poteva essere applicata soprattutto per i somm almeno facevamo conoscere ai foresti i nostri vascelli.

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  • 4 weeks later...

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