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Sommergibili Cosmos


malaspina

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Su di un mensile livornese ho trovato questa cruda verifica sulla vicenda dell'azienda Cosmos, prodruttrice di sommergibili d'assalto ora chiusa.

Nel comprensorio della fabbrica ridossato al muro di recinsione si può ancora vedere un battello in costruzione.

 

 

gli orfani (traditi) della CosmosDocument Actions Solo per alcuni di loro la possibilità di mettere a frutto le esperienze acquisite

 

Subito dopo il passaggio a livello di Salviano, è sparito anche il sommergibile stilizzato che per decenni indicava la presenza della più straordinaria ed atipica "fabbrica" di Livorno, quella Cosmos dei mezzi d'assalto subacquei inventata con ottimi risultati- anche economici- dall'ex Decima Mas ingegner Pucciarelli. Della gente in tuta blu - sui Midjet e sui Chariots erano arrivati a lavorarci più di cinquanta specialisti- s'è persa ufficialmente ogni traccia, anche se ogni tanto una Gola profonda del sindacato si fa sentire sulle cronache locali. Gli orfani della Cosmos, proprio perchè fabbricavano piccoli sottomarini e mezzi d'assalto, quindi "robaccia" secondo l'etica pelosa delle sinistre locali, non hanno diritti, tanromeno quello di portar a casa pane e companatico per la famiglia. La stessa etica pelosa ovviamente non contesta chi, sul porto, carica e scarica casse d'armamenti e carrarmati, o ha fabbricato e continua a fabbricare in quel di Coteto i più micidiali siluri che la tecnologia mondiale abbia mai ideato: Si sa, pecunia non olet:, basta che sia politicamente corretta. Per loro, zitti e lavoro: per quelli della Cosmos, anche le paginate sui grandi media nazionali, in una roboante e diffamatoria spy story a puntate. Eppure gli orfani della Cosmos ci sono ancora, sopportano in silenzio e anche coloro che non sono stati in grado di aiutarsi da soli -e ce ne sono- andrebbero aiutati non solo con la carità di facciata del sindacalismo un tanto al chilo. Hanno lavorato per anni ed anni, alcuni per decenni, con la stessa dignità e lo stesso grado di innocenza di chi ha saldato bulloni al cantiere Orlando o costruito carburatori alla Spica. Non hanno venduto, loro, strumenti di morte: e se li hanno fabbricati, l'hanno fatto come chi costruisce lattine di birra o barchette di vetroresina. Per fortuna però, buona parte di loro ha saputo mettere a profitto la specializzazione acquisita nel fare gli scafi dei Midjet e ha trovato altri lavori, a conferma che chi davvero è bravo difficilmente resta sul lastrico anche quando la fabbrichetta "salta". E specialmente non resta sul lastrico quando "salta" come la Cosmos, in un intreccio ancora tutto da chiarire, con accuse di trucchi contabili e scalate interne, falsi di bilancio e strane manie di dirigenti con la vocazione di usare il computer aziendale non solo per i conti in banca ma anche per i filmini non proprio edificanti, servizi segreti veri e servizi segreti fasulli, più ammiragli ingenui finiti nella pània e tycoon italo-argentini su cui scaricare accuse di ogni genere, compresa quella di aver fatto illeciti affari in quell'intricato big game internazionale dell'operazione "Oil for food" con l'Iraq di Saddam Hussein. In attesa che si pronuncino i tribunali- ammesso che si possa un giorno arrivare a un definitivo chiarimento per merito dei magistrati- cerco oggi di mettere insieme un pò di notizie raccolte dalle varie fonti nazionali e internazionali, prima di tutto per salvare almeno l'onore degli orfani traditi della Cosmos. Prima di tutto, le notizie su Giangrandi, il tycoon italo-argentino che è stato descritto come il Satana satrapesco dell'intera vicenda. Da quello che ho potuto leggere, Arturo Giangrandi non solo non è stato condannato per l'operazione "Oil for food" - come è avvenuto con grande scandalo per il figlio del segretario generale dell'ONU Kofi Annan a conclusione dei lavori della commissione Volcker- ma ha contribuito a fornire prove circostanziate sulle operazioni legittimamente svolte e su quali sono state, al di fuori dalla sua gestione, le vere devianze. Sarà che Giangrandi l'ho conosciuto di persona, e mi ha spiegato parecchie cose a quattr'occhi, dandomi l'impressione di non essere certo San Francesco ma nemmeno quel satrapo satanico che è stato descritto; sarà che ho conosciuto anche alcuni dei tecnici della Cosmos, gente di levatura internazionale nel proprio lavoro ma di tale ingenuità commerciale da rasentare l'assurdo; fatto è che pur con tutta la prudenza che deve guidare un cronista non certo di primo pelo, mi sentirei di mettere una mano sul fuoco sulla legittimità degli atti che conosco di Giangrandi & C. E di condanne, come ho detto, non ce ne sono state: nè in America, dove il nostro continua tranquillamente a lavorare con una delle imprese più importanti nel settore del movimento terra, nè in Europa e in Medio Oriente, dove di "Oil for food" si è occupato con cospicui, ma a quanto pare più che leciti guadagni, visto che l'operazione (per quanto deviata in alcuni suoi settori) era ed è rimasta fino alla fine un'operazione lecita. Di Giangrandi posso dire anche di più: che viene spesso a Livorno, dove possiede un delizioso appartamento in Venezia cher gli viene regolarmente messo a soqquadro dalle due figlie, entrambe da sempre in Italia. Nessun tribunale gliel'ha sequestrato, eppure è proprietà nota e registrata. Se può valere qualcosa... Tra gli orfani traditi della Cosmos, ci sono anche i più bravi, che hanno dovuto abbandonare i sottomarini e i Charfots- ossia lo sviluppo dei famosi "maiali" della X Mas- ma hanno fatto tesoro delle poroprie tecnologie e oggi lavorano, faticosamente ma con crescenti soddisfazioni-nel settore delle camere iperbariche sia civili che militari. Non faccio nomi, perchè non gradiscono ed ho preso precisi impegni malgrado non ci sia niente da nascondere: ma nella Dres Galeazzi, che opera in un modesto magazzino in affitto nella zona industriale del Picchianti, lo spirito e le capacità degli orfani della Cosmos hanno trovato modo di essere proficuamente impegnati. Uno di loro mi ha spiegato che in sostanza la tecnologia dei sottomarini e delle camere iperbariche ha parecchi punti in comune, primo di tutti la resistenza alla pressione -negli uni esterna, nelle altre interna- che si determina nell'utilizzo. Così la Dres Galeazzi sta lentamente recuperando quote di mercato e prestigio- subì l'impatto mediatico immeritato ma devastante della tragedia ospedaliera con numerosi morti quando in un gruppo di pazienti dentro una camera uno accese sconsideratamente un accendido in ambiente saturto di ossigeno- rilanciando le capacità tecniche dei bravi ex-Cosmos sia in Europa che altrove. Personalmente mi auguro anche che, camere iperbariche a parte, il patrimonio tecnologico più specifico della Cosmos nella progettazione e costruzione dei piccoli sottomarini non vada disperso. Non è detto che i mezzi subacquei di quel tipo debbano essere solo strumenti bellici: oggi la Scienza, l'Ambiente, la Ricerca subacquea dei giacimenti di petrolio o di gas eccetera, hanno bisogno di mezzi sofisticati e sicuri per scendere nelle profondità marine. Chi possiede capacità progettuali e tecnologie costruttive in questo campo vale molto; e in un paese come il nostro dove sembra si sia perduta ogni possibilità di mantenere picchi d'eccellenza imprenditoriale, bisognerebbe potergli fare ponti d'oro invece che nasconderli nei buchi neri della cattiva coscienza pubblica.

 

Il "Midget", celebre minisommergibile della Cosmos

 

Ultima modifica 03-11-2005 11:52 scaduto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

30 giorni Livorno - Album mensile di Livorno, della Riviera e dell'Arcipelago Toscano - edizione WEB

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Mmmmh!

Questo è uno degli argomenti che sarebbe meglio non approfondire....

Prima o poi si arriverebbe ad un punto oltre il quale non sarebbe il caso di discuterne sulle pagine di un forum.

Ovviamente la mia è una considerazione strettamente personale.

 

 

Scusa Comandante, ma non riesco a prender il motivo per cui questo argomento dovrebbe essere ostico ad un forum come il nostro.

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