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World Of Warships - Proposta Per Tree Italiano
una discussione ha aggiunto R.N. Roma in Sezione Ulisse
Come ben sappiamo, è intenzione di War Gaming inserire anche la Regia Marina in World Of Warships. Qualcuno ipotizza anche qualche data per i primi vascelli italiani, ma considerando che devono completare il tree Tedesco, Russo, ecc ed inserire quello Britannico; rimaniamo in trepidante attesa senza fare patti per il futuro. Analizzando il nostro naviglio tra le due guerre, e sopratutto valutando come hanno "adattato" quello delle altre nazioni in gioco; mi sono fatto un ipotetica idea di quello che potrebbe essere il Tech Tree italiano: Nota dolente: Non abbiamo una corazzata di 10° livello, ma visto che sia Giappone che USA hanno molte navi di carta potrebbero piazzarci o la Impero (ulitma delle Littorio, non completata, e quindi magari realizzarla con un calibro maggiore) o optare per l'UP41 della Marina Russa. Portaerei: in game già abbiamo navi supporto idrovolanti adattate a CV (Bogue, ecc), quindi per i tier bassi nessun problema, ci sarebbero da riempire il 7 e l'8 livello, magari aggiungendo i progetti di due portaerei (uno prevedeva anche la conversione del Gorizia). Che ne pensate?- 14 risposte
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ho scoperto recentemente che la mia città novera, oltre al ben più conosciuto Capitano di corvetta Tommaso Gulli, M.O.V.M. (alla memoria), anche di un altro Eroe: Don Antonio Pirazzini. Egli nacque a Faenza il 12/09/1871, fu ordinato sacerdote nel 1894, dopo la laurea in lettere si dedicò all'insegnamento all'Università di Bologna ed in varie scuole a Bergamo. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, da volontario si arruolò come cappellano Militare della Regia Marina, e fu promosso Cappellano Capo. Imbarcato, (con il Capitano di corvetta Tommaso Gulli, suo concittadino di nascita faentina!), sulla Regia Nave Regina Margherita, la sera del 11 dicembre 1916 uscendo dal porto di Valona, la nave urtò due mine probabilmente posate da un sommergibile austro-ungarico, che esplodendo, con una violenza letale, ne causò l’affondamento in pochi minuti. Le vittime di questo drammatico episodio furono 678, durante il naufragio Don Pirazzini aiutò molti soldati e marinai a lasciare la nave, a cingere la cintura galleggiante di salvataggio ed a motivarli gridandogli “Viva il RE” mentre di lanciavano in acqua, sebbene raggiunse a nuoto la riva, morì poco dopo. Fu insignito della Medaglia d’Argento al Valore Militare. Alla sua memoria sono state dedicate le scuole Elementari di via Marini della sua città ed una lapide con busto.
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Titolo: STRUGGLE FOR THE MIDDLE SEA - The Great Navies at War in the Mediterranean Theater, 1940-1945 Autore: Vincent P. O'Hara Casa editrice: Naval Institute Press Anno di edizione: 2009 Pagine: 352 Dimensioni(cm): ------- Prezzo originale: 28,24 euro Sono rimasto profondamente colpito dalla recensione fatta sulla Rivista Marittima riguardo al libro che mi riprometto di acquisire quanto prima. vero, la recensione è stata fatta da Enrico Cernuschi, che ha idee sue sulla guerra navale nel Mediterraneo, ma la stesa recensione è fatta in toni simili su diversi siti internazionali e questo è un fatto che va enfatizzato. perchè? per questa semplice frase: "Le conclusioni finali, impossibili da riassumere in questa sede, spaziano dal riconoscimento alla Regia Marina >. La Royal Navy, per contro, superba sul piano tattico (prevalentemente notturno) mancò, nonostante i vantaggidi cui godeva in termini di intelligence, tecnologia e risorse materiali.. sul piano strategico il proprio obiettivo avendo scelto, nell'estate del '40, di combattere una campagna che non poteva vincere" Non è il primo vagito della rivoluzione, c'era gia stato un libro ad opera di J.Sadkovich e, in un ambito piu nostrano, il libro di Rapalino e Schivardi. link all'intervista (in inglese) sul blog del Naval Institute Press http://blog.usni.org/2009/10/19/struggle-f...incent-p-ohara/
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Ciao a tutti! Stavo cercando di reperire un po’ d’informazioni relative ai motori diesel delle unità di superficie della Kriegsmarine e della Regia marina. I progetti più interessanti per la Kriegsmarine furono: Leipzig-Nürnberg(incrociatori): motrici principali a turbina da 60.000 cavalli su due assi. Motori di crociera Diesel da 12.000 cav. su di un terzo asse centrale indipendente; 4 motori Diesel MAN da 7 cilindri a due tempi e doppio effetto, riduttore e giunto idraulico. (In crociera le turbine sono sconnesse, e gli alberi delle eliche laterali comandati a spinta nulla mediante motori elettrici alimentati da corrente prodotta da un generatore azionato attraverso ingranaggi dall'albero centrale). Per il passaggio dalla propulsione tutto Diesel a quella mista erano necessari 15 min di fermo totale. Deutschland-Admiral Scheer,-Admiral Graf Spee (navi da battaglia): 54.000 cav. su due eliche; due unità motrici diesel composte ciascuna di 4 motori MAN di 9 cilindri. Riduttori e giunti Vulkan. Qualcuno sa perché la “filosofia dell’impianto misto” dei Leipzig-Nürnberg non fu preso in considerazione ne per le Bismarck ne tantomeno per le Battleship H. ? Quanto alla Regia Marina oltre ai quattro motori Savoja M.A.N a 2 tempi doppio effetto (28.000 CV) del transatlantico Augustus / Portaerei sparviero che immagino siano una copia dei MAN a 9 cilindri senza riduttore; sono particolarmente interessato a ciò che riuscì o non riuscì a realizzare quella che veniva chiamata Fiat Stabilimento Grandi Motori.
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