Naufrago Di Professione - Un Ufficiale Medico Di Complemento Della Marina Militare Racconta

[GM Andrea*]

Titolo: Naufrago di professione - Un Ufficiale Medico di Complemento della Marina Militare racconta

Autore: Sebastiano Leone

Casa editrice: LitoTipo SUSIL - Carbonia (ed. in proprio)

Anno di edizione: 1991

Pagine: 105

Dimensioni: 24x17

Prezzo originale: -

Reperibilita : difficile

 

In una breve dispensa edita in proprio all'età di novant'anni il Dott. Sebastiano Leone da Carloforte (CA) raccolse i suoi ricordi di guerra in Marina.

Tenente Medico di complemento, venne richiamato nel 1941 destinato alla posamine Lero (in realtà una motonave requisita), dislocata in Egeo.

L'Autore fu due volte naufrago. Nel trasferimento verso la destinazione si trovava a bordo del Città di Palermo, silurato nei pressi di Cefalonia; venne miracolosamente tratto in salvo dopo ore passate nelle gelide acque dello Ionio (si era nel febbraio del '42). Mesi dopo pure il Lero venne silurato, ma questa volta il naufragio fu meno drammatico.

Il libretto menziona diversi Ufficiali assai noti conosciuti dall'Autore: ad esempio il CC Del Pin, il CV Mascherpa e il CV Galati.

Il profilo di maggiore interesse, almeno per chi scrive, è tuttavia rappresentato dal vivido (pure troppo) ritratto che viene dato del temibile comandante di MARIEGEO, l'Amm. Gino Biancheri.

Qua è là sul forum è menzionato questo Ammiraglio a dir poco bizzarro. Dal carattere sanguigno e irruento, era celebre tanto per l'esigere una disciplina ferrea quanto per il non avere remore a rischiare e dare il proprio contributo in prima persona..a volte anche a cazzotti.

Come ho scritto altrove, Vero Roberti racconta come in Africa Settentrionale sotto un bombardamento l'Amm. Biancheri si mise personalmente a passare i secchi per spegnere un incendio, minacciando di fucilazione alla schiena i "codardi, traditori della Patria" di un piroscafo ormeggiato che fuggivano a gambe levate. Anzi, nell'occasione cercò invano un fucile mitragliatore per provvedere da sè. Poi radunò gli uomini, che comunque alla fine erano tornati per dare una mano, e disse:

"Sono l'ammiraglio Biancheri e devo dirvi che vi siete comportati molto bene. Avrei voluto fucilarvi tutti, ma ho deciso di rimandare l'esecuzione a un'altra volta. Avete da bere a bordo?" "Pochino" "Vi manderò dei fiaschi", cosa che fece.

Roberti lo rammenta come "il più folle e il più simpatico dei nostri ammiragli".

E' poi rimasto famoso il diverbio con Borghese allorchè lo Scirè, diretto ad Alessandria per la nota missione, fece scalo a Lero. In quella occasione Biancheri chiese (invano) agli operatori dei SLC di dargli una dimostrazione dell'utilizzo dei mezzi.

Il suo amico Da Zara, col quale passò notti insonni durante il Corso Superiore a Livorno (primi anni venti), così lo menziona nel suo testamento spirituale:

 

Lascio il tesoro di tutti i miei sogni

al diletto Biancheri,

perchè sempre l'assista nei bisogni

dei suoi sogni guerrieri.

 

Bene, il volumetto in questione non fa che confermare la fama del personaggio. Il titolo stesso, "Naufrago di professione", è il poco simpatico epiteto affibbiato al povero Ten. Leone dall'Ammiraglio, per di più adiratissimo perchè il naufrago si era presentato a lui in grigioverde, unica divisa che era riuscito a procurarsi dopo l'affondamento del Città di Palermo.

Leone cita altri aneddoti, alcuni davvero spassosi:

- un sottocapo va a rapporto da Biancheri. Com'è come non è, il dialogo formale degenera in discussione accesa, tanto che l'ammiraglio dà uno schiaffo al sottocapo. Questi esclama: "Peccato che io non possa fare altrettanto!" Biancheri risponde che ha ragione, e gli ordina di restituirgli lo schiaffo porgendogli il viso. Il sottocapo si schernisce, invoca la differenza di grado e d'età, ma l'ammiraglio insiste. Il giovane allora gli dà un buffetto sulla guancia, ma Biancheri protesta energicamente: "Devi darlo più forte!" e gliene assesta un altro a mò di esempio (chissà se poi glielo ha davvero dato...)

- dopo il tentativo di occupazione di Castelrosso, sventato dalla pronta reazione italiana, Biancheri - che aveva preso parte personalmente alle operazioni - convoca il sindaco greco dell'isoletta. Questi infatti aveva manifestato pubblicamente il disappunto per la disfatta inglese. Quando se lo vede davanti, gli assesta un pugno al volto procurandosi una distorsione al polso.

- l'ammiraglio imbarca a Rodi su una torpediniera diretta a Lero. Alla partenza, lo si vede a poppa, frammisto ai marinai, chino sulle cime aiutandoli ad alare gli ormeggi. Dopo un po' però contesta ai marò che i loro baschi di fatica non sono regolamentari e comunque sono troppo lisi, glieli toglie e li butta a mare

- una motolancia trasborda l'ammiraglio da un'unità in rada a terra. In prossimità della banchina, Biancheri ordina al padrone della lancia, un sottonocchiere, di accostare in modo diverso. Questi, che conosce bene imbarcazione e mestiere, non se ne avvede e fa ottimamente di testa sua. L'ammiraglio sbarella. Comincia a gridare al malcapitato: "Questo vuol dire che non sono più il tuo ammiraglio!", si toglie il berretto e lo calca il testa al poveretto che, attonito, cerca di toglierselo. Ma Biancheri, sempre più adirato, grida: "No, devi tenerlo, devi comandarmi, perchè ora l'ammiraglio sei tu!" calcandogli sempre più il berretto fino alle orecchie.

 

 

 

Modificato 7 Novembre, 2009 da GM Andrea

[Totiano*]

. L'ammiraglio sbarella. Comincia a gridare al malcapitato: "Questo vuol dire che non sono più il tuo ammiraglio!", si toglie il berretto e lo calca il testa al poveretto che, attonito, cerca di toglierselo. Ma Biancheri, sempre più adirato, grida: "No, devi tenerlo, devi comandarmi, perchè ora l'ammiraglio sei tu!" calcandogli sempre più il berretto fino alle orecchie.

 

mi colpisce veramente questo episodio...

 

è lo stesso ammiraglio che volle a tutti i costi la dimostrazione degli MTM primache partissero per Souda?

[GM Andrea*]

è lo stesso ammiraglio che volle a tutti i costi la dimostrazione degli MTM primache partissero per Souda?

 

Per quel che so, come ho scritto, chiese una dimostrazione a Borghese e agli operatori dei SLC prima che lo Scirè salpasse per Alessandria. Lo racconta Borghese stesso (Aldo Cocchia, allora com.te di Lero, nelle sue memorie sorvola pietosamente sull'episodio). Borghese potè opporre un fermo rifiuto nella sua qualità di com.te superiore in mare. Biancheri, stizzito, replicò che gli assaltatori non avrebbero combinato "niente di buono perchè a corto di allenamento" :s68:

 

A mio parere l'ammiraglio era semplicemente invidioso perchè avrebbe voluto salire lui a cavalcioni del SLC.

 

Se poi ha rotto le scatole pure a Faggioni & C. prima dell'azione di Souda, non me ne stupisco

[Pesce persico (e costruttivo...)]

Altro aneddoto su Biancheri, trovato in "Eugenio Wolk ”Lupo” – Comandante dei Gamma della X Mas".

 

 

Ad un certo momento, attorno al '42 credo, Biancheri si trova a fare da "vice" all'Ammiraglio Tur, all'epoca della Forza Navale Speciale.

 

Wolk (T.V., se non ricordo male) entra in ufficio per parlare di argomenti "operativi" con Tur, solo che quest'ultimo è assente e c'è solo Biancheri.

 

Biancheri invita Wolk a parlare con lui, Wolk nicchia, Biancheri insiste, Wolk continua a nicchiare.

 

Ad un certo Biancheri si altera: "ma insomma, perchè non vuol dire a me?"

 

Wolk: "perchè lei non ne capisce un c....!"

 

Da lì in poi, a detta dello stesso Wolk, i rapporti tra i due sarebbero stati all'insegna di una grande cordialità...