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Classe 600 Serie Adua (1936)


Totiano

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Sommergibili classe " 600 " serie "Adua" (o anche "Africani")

 

Classe.600.serie.Adua-I.smgg.della.2.GM-E.Bagnasco-1973.1024.jpg

 

 

Caratteristiche generali della classe "600" serie "Adua" (o anche "Africani"):

 

Tipo: Sommergibile di piccola crociera

 

Dislocamento:

- in superficie: 697,25 t (piccole differenze nel tonnellaggio fra le unità costruite da cantieri diversi)

- in immersione: 856,40 t

Dimensioni:

- Lunghezza: 60,18 m

- Larghezza: 6,45 m

- Immersione: 4,70 m

Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT (per i sommergibili Macallé, Gondar, Neghelli, Ascianghi, Sciré, Durbo, Tembien, Lafolé, Beilul, MM.TT. della CRDA per Adua, Axum, Aradam, e Alagi mentre MM.TT. Tosi per Dagabur, Dessié, Uarshiek, e Uebi Scebeli), 2 eliche

- Potenza: 1.400 cv

- Velocita max. in superficie: 14,0 nodi (lievi variazioni in velocità ed autonomia fra i sommergibili dotati di motori diversi)

- Autonomia in superficie: 2.200 miglia a 14 nodi - 3.180 miglia a 10,5 nodi

Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA (per i sommergibili Adua, Axum, Aradam, e Alagi mentre MEP Marelli per tutti gli altri)

- Potenza: 800 cv

- Velocita max: 7,5 nodi

- Autonomia in immersione: 7 miglia a 7,5 nodi - 74 miglia a 4 nodi

Armamento:

- 4 tls AV da 533 mm, 4 siluri da 533 mm

- 2 tls AD da 533 mm, 2 siluri da 533 mm

- 1 cannone da 100/47 mm

- 2 mitragliatrici 13.2 singole

Equipaggio: 4 ufficiali, 40 tra sottufficiali e marinai

Profondità di collaudo: 80 m

 

cl.600.serie.ADUA_I.smgg.600.serieADUA-1986.1024.jpg

da "I sommergibili classe 600 serie ADUA" di A. Turrini - RID marzo 1986

 

 

Unità della classe "600" serie "Adua" (o "Africani"):

 

Regio sommergibile ADUA

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 01.02.1936, Varo: 13.09.1936, Consegna: 14.11.1936, Affondato: 30 settembre 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile AXUM

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 08.02.1936, Varo: 27.09.1936, Consegna: 02.12.1936, Affondato: 28 dicembre 1943, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile ARADAM

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 14.02.1936, Varo: 18.10.1936, Consegna: 16.01.1937, Affondato: 9 settembre 1943, Radiazione: 27.02.1947

 

Regio sommergibile ALAGI

Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone

Impostazione: 19.02.1936, Varo: 15.11.1936, Consegna: 06.03.1937, Radiazione: 01.02.1947

 

Regio sommergibile MACALLE'

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 01.03.1936, Varo: 29.10.1936, Consegna: 01.03.1937, Affondato: 15 giugno 1940, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile GONDAR

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 15.01.1937, Varo: 03.10.1937, Consegna: 28.02.1938, Affondato: 30 settembre 1940, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile NEGHELLI

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 25.02.1937, Varo: 07.11.1937, Consegna: 28.02.1938, Affondato: ?? gennaio 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile ASCIANGHI

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 20.01.1937, Varo: 05.12.1937, Consegna: 25.03.1938, Affondato: 23 luglio 1943, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile SCIRE'

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 30.01.1937, Varo: 06.01.1938, Consegna: 25.04.1938, Affondato: 10 agosto 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile DURBO

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 08.03.1937, Varo: 06.03.1938, Consegna: 01.07.1938, Affondato: 18 ottobre 1940, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile TEMBIEN

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 06.02.1937, Varo: 06.02.1938, Consegna: 01.07.1938, Affondato: 2 agosto 1941, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile LAFOLE'

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 30.06.1937, Varo: 10.04.1938, Consegna: 13.08.1938, Affondato: 20 ottobre 1940, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile BEILUL

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 02.07.1937, Varo: 22.05.1938, Consegna: 14.09.1938, Affondato: ?? maggio 1944, Radiazione: 27.02.1947

 

Regio sommergibile DAGABUR

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 16.04.1936, Varo: 22.11.1936, Consegna: 09.04.1937, Affondato: 12 agosto 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile DESSIE

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 20.04.1936, Varo: 22.11.1936, Consegna: 14.04.1937, Affondato: 28 novembre 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile UARSHIEK (fino al 15.03.1938 UARSCHEIC)

Impostazione: 02.12.1936, Varo: 19.09.1937, Consegna: 04.12.1937, Affondato: 15 dicembre 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

Regio sommergibile UEBI SCEBELI

Impostazione: 12.01.1937, Varo: 03.10.1937, Consegna: 21.12.1937, Affondato: 29 giugno 1940, Radiazione: 18.10.1946

 

1940-cl_600.serie.ADUA_Sommergibili.in.guerra-1994.1024.jpg

da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

 

Generalità di classe

Questa serie "Africana" fu praticamente una continuazione della serie "Perla"; la sua prima unità, l'Adua, fu infatti consegnata alla Regia Marina pochi giorni dopo il Malachite che fu l'ultimo della serie precedente. Numericamente essa fu la più consistente della classe e la più moderna delle serie dei "600" che presero parte a tutto il secondo conflitto mondiale. In fase di costruzione tre battelli di questa classe l'Ascianghi (Tamoyo) , il Gondar (Timbina) ed il Neghelli (Tupi), vennero ceduti al Brasile, e sostituiti da tre nuove costruzioni che mantennero lo stesso nome.

Due unità di questa serie, il Gondar e lo Sciré, nel 1940 effettuarono importanti lavori per essere adattati al trasporto di mezzi di assalto; come per i due battelli della serie precedente le sistemazioni speciali furono lievemente diverse per le due unità, ma sostanzialmente non differirono tra loro.

 

classe.600.serie.Adua.modificati_I.smgg.italiani-1963.1024.jpg

da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Attività di classe

Man mano che le unità entrarono in servizio costituirono e successivamente potenziarono la 11^ e la 14^ Squadriglia di La Spezia e la 43^ di Taranto; quando tutte le unità raggiunsero le sedi di assegnazione le predette squadriglie risultarono composte rispettivamente di otto, cinque e quattro unità della serie. Anche questi battelli, dopo l'addestramento iniziale, effettuarono crociere di resistenza nel Dodecaneso e lungo le coste dell'Africa Settentrionale Italiana.

Durante la guerra di Spagna (1937) cinque delle unità già entrate in servizio compirono sette missioni speciali per una complessiva permanenza in mare di sessanta giorni.

Nel corso del 1938-39 le unità cambiarono in gran parte le loro sedi di assegnazione: a La Spezia rimase in un primo tempo una sola squadriglia su quattro unità; quattro unità formarono la 23^ Squadriglia di Napoli, altre cinque furono inviate a Lero; nel 1939 a La Spezia non rimase nessuna unità della serie mentre venne potenziata l'assegnazione a Lero ove furono costituite la 51^ e la 52^ Squadriglia ciascuna su quattro e "Adua"; sempre nel 1939 furono distaccate a Tobruch quattro unità dalle sedi di Napoli e Taranto.

Il Macallé nei primi mesi del 1940 fu inviato in Mar Rosso in sostituzione di altro « 600 » che doveva rientrare per lavori.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale le dislocazioni delle unità risultarono alquanto diverse dalle precedenti per motivi operativi contingenti; in ciascuna delle basi di La Spezia, Cagliari, Messina e Taranto si trovarono quattro unità.

 

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Smg.MACALLE_locali.MM.TT_I.smgg.italiani.1940-43-2013.800.jpg

Il locale MM.TT. (Motori Termici) del sommergibile Macallè da,

"I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013

 

50obxl.jpg

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Regio sommergibile

ADUA

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 1 febbraio 1936

Varo: 13 settembre 1936

Consegnato : 14 novembre 1936

Affondato: 30 settembre 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Dopo la crociera addestrativa della primavera del 1937, nella quale operò intensamente nelle acque del Dodecaneso, della Grecia e della Libia, fu aggregato alla 23^ Squadriglia di Napoli, rimanendo in quella sede fino all'inizio del secondo conflitto mondiale.

Il 10 giugno 1940 l'unità era già in agguato nelle acque a sud della Sardegna al comando del tenente di vascello Giuseppe Roselli Lorenzini; portatosi ad operare a ponente di Maiorca, nel Canale di Ibiza, avvistò, nella notte del 17 giugno, un cacciatorpediniere avversario che non poté attaccare a causa delle sfavorevoli condizioni cinematiche.

Il mattino successivo avvistò un convoglio scortato composto da cinque mercantili, tra cui un trasporto truppe. Secondo la documentazione francese, l'attacco non ebbe esito positivo.

Destinata nella sede di Taranto, l'unità, al comando del tenente di vascello Luigi Riccardi, operò in agguato dal 24 maggio lungo la congiungente Alessandria-Canale di Caso, ed il 28 maggio lungo la costa meridionale di Creta, dove, 20 miglia a sud di Capo Litinos, avvistò una forte formazione navale britannica, che non poté attaccare per l'alta velocità con cui procedeva.

Alle ore 01.30 del giorno 3 giugno 1941, intercettò una grande bettolina a motore con a bordo 72 militari britannici, tra cui 8 ufficiali, che tentavano di raggiungere la costa egiziana. Tratti prigionieri gli ufficiali, scortò la petroliera sino a Creta dove anche gli altri militari vennero fatti prigionieri.

Il giorno 4 diresse per il rientro a Taranto. Salpato da Cagliari il 23 settembre 1941 per concorrere con altri sommergibili all'intercettazione di formazioni navali nemiche provenienti da Gibilterra, all'alba del 30 settembre avvistò una formazione di undici cacciatorpediniere in una zona tra Capo Palos e Capo Caxine. L'Adua si portò all'attacco e lanciò una salva di quattro siluri; alle ore 05.20 trasmise il segnale di scoperta e dell'attacco effettuato. Dopo di allora nessuna altra notizia pervenne a Maricosom.

Da fonte britannica si è avuto notizia che l'Adua fu affondato dai cacciatorpediniere britannici Gurkha e Legion alle ore 10.30 circa. Nell'affondamento peri l'intero equipaggio composto da 5 ufficiali, 8 sottufficiali e 34 tra sottocapi e comuni.

L'Adua effettuò 8 missioni di agguato esplorativo, 8 missioni di trasferimento tra porti nazionali e, dal 22 ottobre 1940 al 12 marzo 1941, distaccato presso Mariscuolasom (Pola), 46 uscite addestrative, percorrendo complessivamente 11 659 miglia.

 

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Il sommergibile Adua durante il periodo bellico con la mimetizzazione di guerra e la falsa torre modificata,

da "I sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi

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Regio sommergibile

AXUM

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 8 febbraio 1936

Varo: 29 settembre 1936

Consegnato : 2 dicembre 1936

Affondato: 28 dicembre 1943

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il 20 maggio 1937 passò alle dipendenze di Maricosom e fu dato in forza alla 23^ Squadriglia con sede a Napoli.

Durante la guerra civile spagnola compì, dal 27 agosto al 5 settembre 1937, una missione speciale.

Rimase poi a Napoli fino al 1940 e partecipò all'intensa attività addestrativa svolta in Mediterraneo in quel periodo.

All'inizio delle ostilità l'Axum, al comando del capitano di corvetta Emilio Goriazzo, intercettò una unità nemica contro la quale lanciò, da una distanza di 600 metri, un siluro, che passò pochi metri a poppavia del bersaglio. Si disimpegnò dalla caccia antisom con rapida immersione.

Il 15 luglio 1942, al comando del tenente di vascello Renato Ferrini, a levante dell'Isola dei Cani avvistò il posamine britannico Welshman, in navigazione verso Malta. Portatosi all'attacco, lanciò tre siluri elettrici che fallirono il bersaglio a causa dell'irregolare corsa dovuta al mare fortemente agitato.

Il 14 agosto 1942, durante la battaglia di Mezzo Agosto, l'Axum lanciò una salva di quattro siluri contro un gruppo composto da due grandi unità da guerra e da un piroscafo. Disimpegnatosi prontamente in immersione, udì un primo scoppio dopo 63 secondi di corsa delle armi ed altri due, quasi contemporanei, dopo 90 secondi. Risultarono colpiti l'incrociatore antiaereo britannico Cairo, di 4.200 t, l'incrociatore Nigeria, di 8000 t, battente l'insegna dell'Ammiraglio Comandante della "Forza X" britannica, e la petroliera Ohio di 9.514 t. Dalla documentazione britannica si è poi appreso che il Cairo, gravemente danneggiato, fu affondato da unità navali inglesi che recuperarono i superstiti, che il Nigeria, anch'esso gravemente danneggiato, riuscì a rientrare a Gibilterra e che la petroliera Ohio, anch'essa gravemente danneggiata, diresse a lento moto verso est e, benché fatta oggetto di attacchi aerei e ripetutamente colpita, riuscì a raggiungere a rimorchio Malta.

Dall'inizio del conflitto l'unità compì 27 missioni offensive e di agguato e 22 operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 26 302 miglia.

L'8 settembre 1943 l'Axum era a Pozzuoli per riparare un motore termico. In ottemperanza agli ordini, l'unità salpò per Malta dove giunse il giorno 10; il 9 ottobre rientrò a Taranto, destinata a missioni speciali.

Al comando del tenente di vascello Giovanni Sorrentino compì una prima missione sulle coste della Morea, dal 20 novembre al 7 dicembre 1943, per sbarco di operatori-informatori.

La seconda missione, con partenza da Brindisi il 19 dicembre e diretta sulle coste greche per il recupero di operatori, non poté essere portata a compimento per avaria ad un motore termico.

La terza missione ebbe inizio da Taranto il giorno 25 dicembre 1943, diretta al recupero di informatori nel Golfo di Arcadia (a sud del Canale fra Zante e Morea); la sera del 27 l'unità si incagliò su una secca non indicata nella carta nautica. Vani furono tutti i tentativi di disincaglio, ed il battello, dopo che l'equipaggio si era messo in salvo nella vicina spiaggia, nella notte del 28 fu autoaffondato e distrutto con cariche esplosive.

L'equipaggio e gli informatori, che avrebbero dovuti essere condotti in Italia dall'Axum, furono recuperati, nella notte del 29 gennaio 1944, dalla torpediniera Ardimentoso.

 

axumargo5f1rid.jpg

 

 

Smg.AXUM_mimetiz_I.smgg.italiani-1999.667a.800.jpg

Sommergibile Axum durante il conflitto con la mimetizzazione del periodo di guerra,

da "I sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi

(questa immagine è molto simile ad altra postata nella scheda dell'Alagi ed a questo battello attribuita...)

 

Smg.AXUM_1942.estate_Smgg.in.guerra-1994.117.800.jpg

Sommergibile Axum in navigazione nell'estate del 1942,

da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

 

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Regio sommergibile

ARADAM

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 14 febbraio 1936

Varo: 18 ottobre 1936

Consegnato : 16 gennaio 1937

Affondato: 9 settembre 1943

Radiazione: 27 febbraio 1947

 

Attività operativa

Negli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale, l'unità effettuò crociere addestrative nel Dodecaneso e nei porti di Tobruch e Bengasi.

Allo scoppio delle ostilità, stando di base a Cagliari, fu inviata in agguato offensivo nelle acque a sud della Sardegna; rientrò in porto il 14 giugno senza essere venuta in contatto con l'avversario.

Nella successiva missione, compiuta nel Golfo del Leone al comando del capitano di corvetta Giuseppe Bianchini, l'Aradam avvistò una unità leggera, probabilmente francese, che navigava ad alta velocità, contro la quale effettuò il lancio di un siluro, senza colpire.

Il 6 aprile 1942, a levante di Kelibia, l'unità, al comando del tenente di vascello Oscar Gran, avvistò un cacciatorpediniere contro il quale lanciò un siluro, da una distanza inferiore ai 500 metri. L'unità britannica, colpita, risultò essere il cacciatorpediniere Havock che lasciata Malta la sera del 5 aprile, stava dirigendo su Gibilterra.

Sul cacciatorpediniere portato ad incagliare in costa, si verificò successivamente l'esplosione del deposito di munizioni, che lo spezzò in due tronconi.

Nella notte sul 16 novembre l'Aradam, al comando del tenente di vascello Carlo Forni, eseguì una ricognizione offensiva nella rada di Bona; avvistato un convoglio di tre piroscafi fortemente scortato, lanciò in successione due coppiole di siluri, che tuttavia fallirono il bersaglio per la pronta manovra delle unità attaccate. Emerso e constatato l'esito negativo del lancio, il Comandante fece aprire il fuoco contro il piroscafo più vicino, mettendo a segno un colpo tra la plancia ed il fumaiolo e disimpegnandosi poi verso il largo, in immersione.

L'8 settembre 1943 l'unità si trovava a Genova per un periodo di lavori, immobilizzata. Fu autoaffondata dall'equipaggio. Successivamente recuperata dai Tedeschi, fu nuovamente affondata (4 settembre 1944) durante un bombardamento aereo alleato su Genova.

 

Smg.ALAGI.e.ARADAM_Monfalcone.allestim_RID-1986.03_Sommergibili.classe.600.serie.ADUA.800.jpg

I sommergibili Alagi e Aradam in allestimento a Monfalcone, da

RID 198.03 "Sommergibili 600 serie Adua" di A. Turrini

 

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Smg.ARADAM_consegna.bandiera_RID-1986.03_Sommergibili.classe.600.serie.ADUA.800.jpg

Festeggiamenti a bordo del sommergibile Aradam per la consegna della bandiera di combattimento, da

RID 198.03 "Sommergibili 600 serie Adua" di A. Turrini

 

 

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Regio sommergibile

ALAGI

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone

Impostazione: 19 febbraio 1936

Varo: 15 novembre 1936

Consegnato : 6 marzo 1937

Radiazione: 1 febbraio 1948

 

Attività operativa

L'unita dopo la consegna ufficiale venne posta dall'11 maggio 1937 a disposizione di Maricosom e assegnata alla 23^ Squadriglia di Napoli, nell'ambito della quale effettuò crociere addestrative nel Dodecaneso.

Durante la guerra di Spagna, tra il 27 agosto e il 4 settembre 1937, effettuò una missione speciale.

Nel 1939 fu assegnata per qualche tempo alla base di Cagliari e poi a Messina.

Il 10 giugno del 1940, allo scoppio delle ostilità, l'unità si trovava in agguato offensivo nelle acque di Capo Zebib (Biserta). Rimase in agguato fino al giorno 20 senza riuscire ad intercettare traffico navale avversario.

Passata ad operare dalla base di Cagliari, dal 5 all11 giugno 1941 l'unità, al comando del tenente di vascello Giulio Contreas, fu in agguato 20 miglia a nordest di Ras Azzaz dove avvistò una piccola unità contro la quale tentò invano l'attacco, che fu impedito dalla presenza di una seconda unità che, contromanovrando, diresse sul battello, costringendolo al disimpegno.

Alle ore 10.47 del giorno 12, in navigazione per Messina, fu attaccata, al largo di Bengasi, da un aereo britannico "Sunderland", col lancio di due bombe e col fuoco delle mitragliatrici. La pronta reazione dalle armi di bordo costrinse l'aereo a desistere dall'attacco, probabilmente perché colpito.

L'8 giugno 1942 l'Alagi, al comando del tenente di vascello Sergio Puccini, al largo di Capo Blanc, avvistò un convoglio scortato nazionale, del quale il battello non era stato informato. Cominciato l'attacco, l'Alagi lanciò alle ore 21.19, una salva di tre siluri contro il bersaglio più vicino, risultato poi essere il cacciatorpediniere Usodimare di scorta alla motonave Pisani, colpendolo con un siluro sul fianco destro e determinando il suo rapido affondamento.

Il 14 gennaio 1942, nel tardo pomeriggio, nel canale di Sicilia, in rientro dalla missione iniziatasi il 6, avvistò una formazione di unità appartenenti alla forza navale di Gibilterra, ed alle ore 21.05 lanciò contro una portaerei due siluri, che non colpirono il bersaglio.

Il 9 luglio 1942, al largo di Tripoli di Siria, intercettò una petroliera contro la quale effettuò il lancio di due siluri, che colpirono il bersaglio. L'Antares, così si chiamava la petroliera (3.723 tsl), affondò rapidamente.

Durante la battaglia navale di Mezzo Agosto, l'Alagi, alle ore 21.05 del 12 agosto, lanciò una salva di quattro siluri contro un incrociatore ed un piroscafo, disimpegnandosi con rapida immersione. Risultarono colpiti l'incrociatore britannico Kenya, di 8.000 t, che poté tuttavia continuare la navigazione anche se con gravi avarie a bordo, e il piroscafo Clan Ferguson, di 7.347 tsl, che affondò.

Il giorno 8 novembre 1942, in missione al largo delle coste tunisine, l'Alagi, navigando in immersione, venne in collisione con il sommergibile nazionale Diaspro, riportando serie avarie, specie sul lato sinistro della torretta, per cui fu costretto a rientrare a Napoli.

Il 16 luglio 1943 l'unità, in pattugliamento al largo di Augusta, intercettò una formazione di cacciatorpediniere contro i quali lanciò tre siluri, disimpegnandosi in quota. Dopo 1 minuto e 45 secondi venne udita una violenta esplosione, ma nessuna notizia di questa azione viene riportata nella documentazione ufficiale avversaria.

All'atto dell'armistizio, l'Alagi si trasferì, secondo gli ordini ricevuti, a Malta.

Nell'ottobre l'unità fu trasferita ad Haifa nell'ambito di Grupsom Levante, ed operò per l'addestramento antisom di reparti aeronavali britannici e per il trasporto di rifornimenti nelle isole dell'Egeo.

Nel dicembre 1944 rientrò a Taranto, dove rimase inattiva fino alla fine del conflitto, allorché venne radiata e demolita.

Durante il conflitto l'Alagi compì 36 missioni esplorative e di agguato e 19 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo ben 36.729 miglia, risultando l'unità con maggior numero di missioni compiute e l'unica superstite della serie "africana".

In ottemperanza al trattato di pace, l'unità avrebbe dovuto essere consegnata alla Gran Bretagna in conto riparazioni spese di guerra; ma, a seguito della rinuncia da parte del governo di Londra, fu demolita.

 

Ricevo dal C.te Malaparte la seguente precisazione:

"Da un testo di Pietro Caporilli, L'Ombra di Giuda, che sto leggendo ora, risulta che l'Alagi a fine estate 1942 era ai lavori alla Navalmeccanica di Napoli

per sostituzione delle batterie e per praticare nello scafo esterno nuovi fori per accelerare l'immersione rapida.

All'epoca, lo comandava Sergio Puccini, il 2° era il TV Fiaschi di Volterra."

 

Smg.ALAGI_varo.jpg

Monfalcone 15 novembre 1936 - varo del sommergibile Alagi, da

"I sommergibili classe 600 serie ADUA" di A. Turrini su RID marzo 1986

 

Smg.ALAGI.a.Monfalcone_via-M.Risolo.800.jpg

 

Smg.ALAGI.e.ARADAM_Monfalcone.allestim_RID-1986.03_Sommergibili.classe.600.serie.ADUA.800.jpg

I sommergibili Aradam e Alagi in allestimento a Monfalcone. da

"I sommergibili classe 600 serie ADUA" di A. Turrini su RID marzo 1986

 

21dilua.jpg

Monfalcone 6 marzo 1937 - consegna alla Regia Marina del sommergibile Alagi.

 

Smg.ALAGI_dettaglio.torretta_Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Pola estate del 1941, dettaglio della nuova torretta del sommergibile Alagi dopo dopo i lavori effettuati a Monfalcone nella primavera del 1941, per

g.c. G. Contreas via "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

 

Smg.ALAGI_Monfalcone.1941_g.c.Giulio.Contreas_via.Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Il sommergibile Alagi durante le prove di immersione statiche, dopo i lavori effettuati a Monfalcone nella primavera del 1941, per

g.c. G. Contreas via "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

(questa immagine è molto simile ad altra postata nella scheda dell Axum ed a questo battello riferita...)

 

I sequenza tre immagini del sommergibile Alagi in bacino a Messina nel giugno del 1941, per g.c. G. Contreas via STORIA Militare

Smg.ALAGI_Messina.1941.06.dett.torretta_I.smgg.italiani-2013.800.jpg

 

Smg.ALAGI_Messina.1941.06.dett.torretta.2_I.smgg.italiani-2013.800.jpg

 

Smg.ALAGI_Messina.1941.06_g.c.Giulio.Contreas_via.Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

 

Smg.ALAGI_dett.torr.Levante_Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Particolare della falsa torre del sommergibile Alagi, di nuovo ridotta nelle dimensioni nel luglio 1942.

La scritta «VISITATE IL LEVANTE» è riferita alla missione nelle acque del Mediterraneo orientale durante la quale, la sera del 7 luglio ha affondato al largo di Tripoli di Siria la petroliera turca Antares noleggiata dagli inglesi.

"Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

 

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Regio sommergibile

MACALLE'

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 1 marzo 1936

Varo: 29 ottobre 1936

Consegnato : 1 marzo 1937

Affondato: 15 giugno 1940

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il 20 aprile 1937 l'unità passò alle dipendenze di Maricosom per la 23^ Squadriglia di Napoli.

Dopo una breve crociera addestrativa, effettuò, tra il 27 agosto e il 3 settembre 1937, una missione speciale nell'ambito delle operazioni relative alla guerra di Spagna.

Nel 1938 fu destinata nella sede della Spezia e nel 1940, in considerazione delle sue limitate prestazioni operative, fu dislocata a Massaua. Allo scoppio del conflitto il Macallé, al comando del tenente di vascello Dante Morrone, salpò da Massaua per portarsi ad operare in una zona di mare posta circa 8 miglia a levante di Porto Sudan, rimanendo in agguato a circa 30 miglia da tale porto.

Il giorno 12 iniziarono a manifestarsi, a bordo, sintomi di avvelenamento da cloruro di metile fra il personale destinato in camera di lancio di prora. Effettuata una ispezione e non constatandosi perdite di gas all'impianto di condizionamento, i sintomi vennero attribuiti a cibi guasti ingeriti, oppure ad altre cause di non rilevante importanza ma non individuate. Vennero comunque accuratamente ventilati i locali e tenuti sotto controllo gli uomini intossicati. Tuttavia la situazione andò peggiorando e anche il Comandante e gli ufficiali rimasero vittime dalla intossicazione.

Nella notte tra il 14 ed il 15 giugno, a causa delle correnti e dell'incertezza della posizione, mai perfettamente determinata a causa dello stato confusionale dovuto all'intossicazione, l'unità si incagliò sui frangenti dell'isolotto di Bar Musa Chebir (a sudest di Porto Sudan). Impennata di prora e sbandata di circa 60° sulla sinistra, l'unità rimase per alcune ore sugli scogli e ciò permise all'equipaggio di trasportare sull'isolotto materiali e viveri. Cifrari e documenti segreti vennero distrutti. Purtroppo, da bordo del Maccallé non fu comunicato a Massaua l'accaduto, probabilmente perché l'avvelenamento da cloruro di metile aveva molto ridotto le capacità di percezione di molti uomini e dello stesso Comandante (come ebbe ad accertare la Commissione d'inchiesta).

Successivamente, il Comandante decise di inviare un gruppo di marinai, al comando del guardiamarina Elio Sandroni, in cerca di soccorsi, utilizzando un battellino di salvataggio. Dopo varie peripezie, il pomeriggio del 20 giugno il gruppo riuscì a mettersi in contatto con Massaua. I naufraghi furono poi raccolti, il giorno 22, dal sommergibile Guglielmotti. Al guardiamarina Sandroni fu conferita, sul campo, la M.A.V.M.

 

La storia dell'affondamento del Macallè e del salvataggio dei superstiti dall'amm. Sandroni (uff.le di rotta del battello) nel libro di Rapalino-Schivardi Odissea di un sommergibilista

 

ed anche il ritrovamento dei resti dell'unico caduto di quello sfortunato episodio il Sottocapo Carlo Acefalo nel post dell'amico Danilo43

 

20p60yo.jpg

 

Smg.MACALLE_uscita.Taranto_I.smgg.italiani.1940-43-2013.800.jpg

Il sommergibile Macallè in uscita dal porto di Taranto, da

"I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013

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Regio sommergibile

GONDAR

Usque ad finem

(Fino alla meta)

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 15 gennaio 1937

Varo: 3 ottobre 1937

Consegnato : 28 febbraio 1938

Affondato: 30 settembre 1940

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Dal 10 marzo del 1938 anno l'unità fu alle dipendenze di Maricosom, assegnata alla 14^ Squadriglia con sede alla Spezia. Nell'agosto 1938, al termine della crociera addestrativa, passò alle dipendenze del III Gruppo Sommergibili di Messina, con sede a Lero, da dove, nel 1939, effettuò una lunga crociera nelle acque del Dodecaneso. Nel febbraio 1940 l'unità entrò a Messina e nel maggio passò in forza al I Gruppo della Spezia.

All'inizio delle ostilità l'unità, inviata ad operare lungo le coste francesi e sulle direttrici d'accesso al Golfo di Genova, non ebbe contatti col nemico. Rientrò alla base il 14 giugno 1940.

Dopo aver portato a compimento ancora due missioni offensive-esplorative nello specchio di mare a 20 miglia per levante da Cap d'Antibes e nelle acque prospicienti lo Stretto di Gibilterra, effettuate rispettivamente dal 18 al 25 giugno e dal 5 al 16 agosto, nel settembre 1940 l'unità fu avviata in arsenale alla Spezia per l'esecuzione di lavori di modifica atti a renderla idonea al trasporto di mezzi d'assalto tipo S.L.C. ("maiali"). Al battello vennero applicati tre cilindri contenitori, posti in coperta (due, affiancati, a poppa e uno a prora) con relativi impianti di allagamento e di esaurimento.

Il 21 settembre l'unità, al comando del tenente di vascello Francesco Brunetti, salpò dalla Spezia col compito di ritentare l'incursione contro la base navale di Alessandria, fallita nel primo tentativo condotto dal sommergibile Iride. La sera del 23 l'unità giunse a Messina, dove imbarcò un gruppo di operatori dei mezzi speciali (sei ufficiali, un sottufficiale e tre palombari), ed il giorno 25 diresse, con navigazione occulta, su Alessandria. Il giorno 29 Supermarina ordinò al Gondar di dirigere su Tobruk, dato che la squadra di Alessanclria era uscita in mare, e di attendere in quel porto una nuova favorevole occasione.

Durante la navigazione verso Tobruk, alle ore 20.30 dello stesso giorno 29 il Gondar avvistò di prora, a circa 1500 metri di distanza, due unità nemiche dalle quali tentò di disimpegnarsi immergendosi a quota profonda (80 metri). Fatto segno ad immediata caccia, che si protrasse per oltre 14 ore, centrato dallo scoppio di numerose bombe di profondità che provocarono gravi avarie a bordo e vie d'acqua, specie dagli astucci degli assi portaeliche, nonché il parziale allagamento dei tre cilindri stagni contenenti i mezzi speciali, il battello fu costretto ad emergere e ad autoaffondarsi, il 30 settembre 1940, nella posizione 110 miglia per 300° dal faro di Alessandria. L'equipaggio venne recuperato dai cacciatorpediniere britannici Stuart e Diamond, autori, assieme ad una corvetta e ad un aereo, dell'attacco al Gondar Si ebbe a lamentare la perdita di un solo componente dell'equipaggio, l'elettricista Luigi Longobardi, deceduto in seguito all'esplosione di una bomba del velivolo.

Complessivamente il Gondar aveva compiuto 4 missioni di guerra, percorrendo 3.974 miglia.

 

2jc8s41.jpg

 

 

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Smg.GONDAR.e.ARGO_La.Spezia.affianc_Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Il sommergibile Gondar a La Spezia nel settembre 1940 subito dopo la trasformazione in unità per trasporto "SLC" affiancato al sommergibile Argo

"Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994

 

Smg.GONDAR_affonda_Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

30 settembre 1940, sommergibile Gondar. Sequenza ripresa da un velivolo alleato delle fasi di combattimento ed affondamento del sommergibile Gondar da parte del cacciatorpediniere inglese Stuart ed altre unità (foto Imperial War Museum via "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994)

 

 

Di seguito le stesse immagini di cui sopra messe in diversa sequenza, rispettando il numero di archiviazione (chiaramente invertito...), della fototeca dell'Australian War Memorial. La descrizione delle immagini riportano che le unità coinvolte, erano il cacciatorpediniere australiano HMAS Stuart ed il trawler britannico HMS Sindonis con l'appoggio aereo di un idrovolante della RAF Sunderland.

3867672.800.jpg

https://www.awm.gov.au/collection/C25409

 

4092510.800.jpg

https://www.awm.gov.au/collection/C25410

 

3867673.800.jpg

https://www.awm.gov.au/collection/C25411

 

3936734.800.jpg

https://www.awm.gov.au/collection/C25412

 

3919916.JPG

https://www.awm.gov.au/collection/C25413

 

Submarine_sunk_by_HMAS_STUART_(26767514143).800.jpg

Quest'ultima foto che proviene da Wikipedia, NON ritrae il momento del salvataggio dell'equipaggio del Gondar prima dell'autoaffondamento, come si potrebbe pensare dalla scritta del nome dell'unità australiana, ma il salvataggio dell'equipaggio dell Uebi Scebeli da parte delle unità britanniche,

HMS Dainty, HMS Defender, HMS Decoy, HMS Ilex  e australiana HMAS Voyager

 

 

2e4ygpg.jpg

(coll Odisseo)

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Regio sommergibile

NEGHELLI

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 25 febbraio 1937

Varo: 7 novembre 1937

Consegnato : 28 febbraio 1938

Affondato: ?? gennaio 1943

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Dopo la consegna ufficiale, l'unità il 3 marzo 1938 venne posto alle dipendenze di Maricosom.

Dopo una crociera addestrativa di resistenza nel Dodecaneso, il Neghelli fu assegnato alla base di Lero; rientrò nella sede della Spezia nel maggio 1940.

Allo scoppio delle ostilità operò subito in una missione esplorativa nelle acque a ponente del Golfo di Genova e rientrò il giorno 14 senza aver incontrato traffico navale avversario.

In missione dal 1° agosto 1940 nelle acque a nord di Capo Bougaroni con il compito di intercettare la Forza ""H" britannica, il Neghelli (tenente di vascello Carlo Ferracuti), alle 18.50 circa del 5 agosto, fu fatto segno, a ponente di Punta Asinara, al lancio, da parte di una unità subacquea avversaria, di una coppiola di siluri che furono evitati con la manovra. Il 13 dicembre, in missione di agguato a sud di Marsa Matruh, avvistò, alle ore 20.22, un incrociatore riconosciuto come tipo "Southampton", contro il quale lanciò tre siluri, che centrarono il bersaglio. L'unità, gravemente danneggiata, risultò essere l'incrociatore britannico Coventry, di 4.290 t standard, che riuscì però a rientrare ad Alessandria.

Il 14 gennaio 1941 il Neghelli riprese il mare da Lero per una missione di agguato offensivo fra le isole dell'Egeo. Dopo la partenza non si ebbero più sue notizie. Dalla documentazione britannica risulterebbe che il 19 gennaio, alle ore 11.25, l'unità fu affondata, con l'intero equipaggio, dal cacciatorpediniere Greyhound, subito dopo che il Neghelli aveva silurato, danneggiandolo, il piroscafo Clan Cunning, di 7264 tsl.

L'attività bellica del Neghelli fu di 5 missioni esplorative-offensive e 4 di trasferimento tra porti nazionali, con 5.940 miglia percorse in guerra.

 

Smg.Neghelli_varo_USMM.via.RM.e.M.Risolo.via.Naviearmatori.800.jpg

Il sommergibile Neghelli al momento del varo a La Spezia il 7 novembre 1937, da

Fototeca USMM via M. Risolo

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Regio sommergibile

ASCIANGHI

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia
Impostazione: 20 gennaio 1937
Varo: 5 dicembre 1937
Consegnato : 25 marzo 1938
Affondato: 23 luglio 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Il 28 marzo 1938, passò alle dipendenze di Maricosom, assegnato alla base di Lero.
All'inizio del conflitto l'unità, al comando del tenente di vascello Ugo Gelli si trovava dislocata a Cagliari. Nella terza decade di giugno fu inviata ad operare nella zona di mare compresa tra Capo Sant'Antonio e l'Isola di Formentera.
Nella notte del 22 avvistò un grande piroscafo armato contro il quale lanciò quattro siluri, con esito negativo a causa delle proibitive condizioni del mare. Proseguì l'attacco col cannone, mettendo a segno alcuni colpi; ma l'azione dovette essere interrotta per la violenta e precisa reazione del piroscafo (ultime info in merito all'attaco del 22 giugno 1940 reperite tramite GMAndrea al link di seguito https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=46096&p=498916 )

 

 

Il 21 settembre 1941, al largo di Beirut, al comando del tenente di vascello Olinto Di Serio, intercettò la petroliera Antar di 309 tonnellate, contro la quale lanciò tre coppiole di siluri; dopo aver dato tempo all'equipaggio di porsi in salvo sulle scialuppe, la finì col cannone.
Il 15 novembre 1942, mentre l'unità si trovava in missione nella baia di Bougie, al comando del tenente di vascello Rino Erler, avvistò alle ore 03.39, in uscita dal porto, una formazione di tre unità da guerra che, apprezzò essere un incrociatore scortato da due cacciatorpediniere. Il primo lancio di due siluri non andò a segno, mentre il lancio di altri due siluri colpì il bersaglio, che risultò poi essere il dragamine veloce di squadra Algerine, di 1040 t. Questa nave, colpita a proravia della plancia, rapidamente affondò. L'Ascianghi si disimpegnò in immersione.
Nel novembre 1942 trasportò a Tobruk 18 t di munizioni.
Partita da Napoli il 18 luglio 1943 per portarsi ad operare in agguato circa 30 miglia a sudest di Augusta, il 23 luglio, l'unità, al comando del sottotenente di vascello Mario Fiorini, avvistò una formazione navale nemica composta da incrociatori e cacciatorpediniere. Da distanza ravvicinata lanciò due siluri in rapida successione, ma venne immediatamente sottoposto a violenta caccia col lancio di numerose bombe da getto la cui esplosione determinò gravi avarie allo scafo con infiltrazioni d'acqua nella zona poppiera. L'Ascianghi fu costretto ad emergere, deciso però a proseguire il combattimento in superficie; ma appena emerso fu subito centrato dalle artiglierie dei cacciatorpediniere britannici Laforey ed Eclipse che provocarono gravi perdite fra l'equipaggio ed ulteriori avarie al sommergibile, che affondò di poppa circa 10 miglia al largo di Augusta.
Nell'azione trovarono la morte 23 uomini; i superstiti furono raccolti dai cacciatorpediniere. L'attacco condotto dall'Ascianghi fu diretto contro l'incrociatore britannico Newfoundland di 8.000 t, che fu gravemente danneggiato.
Complessivamente il battello aveva compiuto 25 missioni offensive, 24 operative di trasferimento tra porti ed una di trasporto munizioni a Tobruk, e percorso 28.923 miglia.



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Smg.ASCIANGHI_visitate.Bougie_Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Dicembre 1942. La falsa torre del sommergibile Ascianghi, con un'ironica scritta che fa riferimento alla missione appena eseguita nella baia di Bougiee.

Al comando del T.V. Rino Erler, il 15 novembre 1942 I'Ascianghi attacca una formazione navale e affonda il dragamine d'altura HMS Algerine.

da "Sommergibili in guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - 1994

 

Smg.ASCIANGHI_visitate.Bougie.JPG

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Regio sommergibile

SCIRE'

Medaglia_d'oro_al_valor_militare-regno_150.png

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 30 gennaio 1937

Varo: 6 gennaio 1938

Consegnato : 25 aprile 1938

Affondato: 10 agosto 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il battello fino all'inizio del secondo conflitto mondiale operò in crociere addestrative nel Mediterraneo.

Anche questo battello, come tutti quelli della serie, venne immediatamente impiegato allo scoppio della seconda guerra mondiale. La sera del 10 luglio 1940, al largo dell'Asinara, l'unità, al comando del tenente di vascello Adriano Pini, avvistò un piroscafo armato contro il quale lanciò un siluro che colpì il bersaglio al centro, provocandone l'immediato affondamento. Si trattava del piroscafo francese Cheik lo Sciré trasse in salvo i superstiti.

Nell'estate del 1940 il battello venne modificato in modo da poter trasportare mezzi d'assalto ed il 24 settembre, al comando del capitano di corvetta Junio Valerio Borghese, salpò dalla Spezia per la sua prima missione speciale, da compiere a Gibilterra. La sera del 29, giunto nello stretto, lo Sciré ricevette ordine da Supermarina di sospendere la missione e di rientrare alla base in quanto le unità maggiori della Forza "H" di Gibilterra avevano lasciato il Mediterraneo per operare in Atlantico.

L'azione venne ripetuta nell'ottobre del 1940. Il mattino del 21, con a bordo gli operatori e tre S.L.C., l'unità salpò dalla Spezia e diresse sullo stretto, giungendovi nelle prime ore del giorno 27. Nei giorni 27, 28 e 29 lo Sciré, per sfuggire alla ricerca sistematica da parte di unità siluranti di superficie britanniche, manovrò cautamente nelle acque dello stretto fra Punta Almina, Punta Tarifa e Punta Europa e si portò nella baia di Tolmo da dove, navigando a quota periscopica, si portò ad Algeciras, posandosi sul fondo a circa 350 metri dalla costa e dando inizio alla operazione di fuoriuscita dei mezzi e degli operatori, che si concluse alle ore 02.39. Alle ore 03.01 del 30 cominciò ad allontanarsi dalla rada dirigendo per il rientro alla base, dove arrivò il 3 novembre. Immessa in bacino per un turno di lavori di normale manutenzione, l'unità rientrò in attività il 26 gennaio ed operò, nei giorni 3 e 4 febbraio, in una missione di pattugliamento nel Golfo di Genova.

La sera del 15 maggio 1941 lasciò La Spezia per effettuare la sua terza missione di trasporto incursori subacquei. Il 23, nella serata, entrò nel porto di Cadice, dopo aver attraversato nella giornata del 22 lo Stretto, e si affiancò alla motocisterna Fulgor, internata in quel porto dall'inizio del confitto e funzionante con la benevole copertura delle autorità spagnole come nave di appoggio per i sommergibili italiani operanti in Atlantico. Compiuta nella notte sul 24 l'operazione di trasbordo di operatori e mezzi, lo Sciré diresse su Gibilterra, riattraversando sempre in immersione lo stretto nella giornata del 26, penetrando nella rada di Algeciras e posandosi sul fondo a circa 300 metri dalla costa. Alle 23.20 dello stesso giorno diede inizio alla fuoriuscita degli operatori ed alle ore 00.37 alla navigazione di rientro. Nel pomeriggio del giorno 31 l'unità attraccò alla Spezia.

Al comando del capitano di corvetta Borghese lo Sciré, la sera del 10 settembre 1941, partì dalla Spezia per una nuova missione su Gibilterra, la quarta condotta dall'unità, e diresse nuovamente su Cadice dove, nella notte del 17, imbarcò gli operatori dalla motocisterna Fulgor. Nella notte sul 18 diresse per il riattraversamento dello stretto, compiuto senza incidenti nella giornata del 19, e giunse la sera all'ingresso della baia di Algeciras. Il punto di fuoriuscita degli operatori fu ancora quello della precedente missione. Alle ore 01.10 del 20, terminate le operazioni di messa a mare dei mezzi, lo Sciré diresse per la base di partenza, dove giunse nella notte del 6 settembre 1941. Anche l'azione dei mezzi ebbe esito favorevole e culminò con l'affondamento della cisterna Fiona Shell, della motonave Durham e della cisterna militare Derbydale, per complessive 30.000 tsl.

La quinta missione di trasporto operatori iniziò il 3 dicembre 1941 e fu diretta contro la base di Alessandria. Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre l'unità, dopo una navigazione occulta, si posò su un fondale a soli 750 metri da un campo minato posto a protezione del porto. I tre equipaggi, composti dal tenente di vascello Luigi Durand de la Penne con il palombaro Bianchi, dal capitano del Genio Navale Antonio Marceglia con il palombaro Spartaco Schergat, e dal capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta con il palombaro Mario Marino, lasciarono il sommergibile ed attaccarono le navi. La storia di questa missione è nota: vennero affondate le navi da battaglia Valiant e Queen Elizabeth e la cisterna Sagona, e venne gravemente danneggiato il cacciatorpediniere Jervis.

Il 27 luglio 1942, al comando del capitano di corvetta Bruno Zelick, lo Sciré partì dalla Spezia diretto a Lero, dove giunse il 2 agosto. Imbarcati gli incursori, il mattino del 6 agosto lasciò la base per trasportare i mezzi d'assalto che dovevano effettuare un'azione di forzamento del porto di Haifa, previsto per la notte sull'11. A tale scopo aveva a bordo dieci incursori. Il sommergibile, data la particolare segretezza della sua missione, non doveva dare sue notizie se non sulla via del ritorno; siccome lo Sciré non rientrò alla base non si ebbero precise informazioni sulla sua fine. Risultò soltanto che, verso le ore 10.15 del 10, un sommergibile fu avvistato da unità britanniche nel punto di latitudine 33°11' N e longitudine 34°55' E e fu stimato che dovesse trattarsi dello Sciré.

Dopo l'armistizio, da fonte ufficiale britannica è stato appreso che il sommergibile fu affondato dalla vedetta antisom Islay, dopo che fu costretto a venire in superficie per il lancio di bombe avvenuto sul punto di individuazione con l'ecogoniometro.

Nell'affondamento perirono tutti i membri dell'equipaggio, composto da 7 ufficiali, 15 sottufficiali e 27 tra sottocapi e comuni, nonché 11 operatori della X Flottiglia M.A.S. imbarcati per l'operazione.

Lo Sciré aveva compiuto 14 missioni di guerra e percorso 15.865 miglia.

Allo stendardo del sommergibile venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

 

il relitto

link all'immersione sullo Scirè (immagini del relitto)

LINK alla storia e al recupero

 

i cimeli riportati in Italia

la mitragliera a Pistoia

 

curiosità e testimonianze

i cimeli del nonno del nostro c.te Gladiatore LINK

Sergio Nesi ha scritto un ottimo libro sullo Scirè :LINK

Marino PERISSINOTTO ha invece curato il diario di una persona imbarcata LINK

 

Smg.SCIRE_Varo_RID-1986.03_Sommergibili.classe.600.serie.ADUA.800.jpg

Il momento del varo del sommergibile Sciré,

da "I sommergibili classe 600 serie ADUA" di A. Turrini - RID-Rivista Italiana Difesa marzo 1986

 

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Nel mese di Agosto del 1995 il Notiziario della Marina dedicava un'articolo

commemorativo sulla scomparsa del sommergibile Scirè, avvenuto il 10 agosto 1942;

si riportano integralmente il breve articolo sull'affondamento e l'elenco del personale che si è immolato.

01affondamentoscirerid.jpg 02cadutiscirerid.jpg

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Regio sommergibile

DURBO

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 8 marzo 1937

Varo: 6 marzo 1938

Consegnato : 1 luglio 1938

Affondato: 18 ottobre 1940

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il 10 agosto 1938 l'unità passò alle dipendenze di Maricosom e, dopo una crociera addestrativa, fu dislocata a Lero.

All'inizio delle ostilità il Durbo fu inviato in esplorazione offensiva nel Golfo di Hammamet ed il mattino del 16 giugno 1940 l'unità, al comando del tenente di vascello Armando Acanfora, avvistò 44 miglia a sudovest di Pantelleria un'unità leggera contro la quale lanciò una coppiola di siluri. Fu udita una forte esplosione, ma le condizioni del mare non permisero di accertare l'esito dell'azione.

Dopo altri agguati nelle acque di Pantelleria, il 9 ottobre 1940 il Durbo salpò da Messina per una missione di agguato a levante di Gibilterra, in una zona di mare delimitata dai meridiani di Malaga e di Almeria.

Il mattino del 18, alle ore 10 circa, il sommergibile fu localizzato da un ricognitore e segnalato ad una unità di pattugliamento antisom. Fu sottoposto a dura caccia con lancio di bombe il cui scoppio provocò alcune avarie. Nel pomeriggio intervenne nell'azione una seconda unità di superficie e la precisione e la violenza degli attacchi determinarono ulteriori gravi avarie, per cui alle ore 21.30 circa, dopo oltre 11 ore di continui attacchi, esaurita ogni riserva d'aria, il Durbo fu costretto ad emergere. Impossibilitato ad usare il cannone, reso inefficiente dagli scoppi delle bombe di profondità, il sommergibile venne autoaffondato ed i cacciatorpediniere britannici Firedrake e Wrestler provvidero al recupero dei 46 membri dell'equipaggio.

L'attività bellica del Durbo fu di 5 missioni offensive e di una di trasferimento per un totale di miglia percorse pari a 3.574.

 

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Regio sommergibile

TEMBIEN

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 6 febbraio 1937

Varo: 6 febbraio 1938

Consegnato : 1 luglio 1938

Affondato: 2 agosto 1941

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il battello passò dal 10 agosto 1938 alle dipendenze di Maricosom che lo dislocò a Lero nell'ambito del V Gruppo.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale l'unità venne impiegata in missioni offensive nel Mediterraneo centrale, prevalentemente in acque maltesi.

Il 27 novembre 1940, al comando del tenente di vascello (poi capitano di corvetta) Guido Gozzi, mentre pattugliava le acque a ponente di Malta, avvistò a distanza ravvicinata una formazione navale britannica composta da tre unità militari di elevato dislocamento. Prontamente si portò all'attacco e, approfittando dell'oscurità, lanciò da una distanza cli circa 500 metri una coppiola di siluri, che non raggiunse il bersaglio. Si portò nuovamente all'attacco, lanciò da 1000 metri una seconda coppiola e si disimpegnò con rapida immersione. Dopo 45 secondi dal lancio, si udì da bordo una violenta esplosione attribuita allo scoppio di un'arma della seconda coppiola, ma il risultato non poté essere accertato. Da fonte britannica non risultano essere state colpite unità navali.

L'8 gennaio 1941, al largo di Bardia, il Tembien avvistò un grande piroscafo contro il quale lanciò in successione tre coppiole di siluri, che non colpirono il bersaglio per l'irregolare corsa delle armi.

Nella notte del 29 giugno 1941 avvistò un cacciatorpediniere che navigava a lento moto, contro il quale lanciò, da una distanza inferiore ai 600 metri, due siluri con i tubi poppieri. Avvistato da un altro cacciatorpediniere, fu fatto oggetto di un tentativo di speronamento, sventato dalla rapida manovra di immersione. Dalla documentazione britannica si è potuto apprendere che la sera del 29 giugno, 100 miglia ad est di Tobruch, il cacciatorpediniere australiano Waterhen, di 1100 t, venne gravemente danneggiato da una bomba d'aereo e quindi abbandonato dal suo equipaggio. Il cacciatorpediniere britannico Defender, che aveva preso a bordo l'equipaggio del Waterhen, tentò il rimorchio dell'unità sezionaria e mentre si apprestava ad effettuare l'operazione avvistò un sommergibile contro il quale aprì il fuoco e diresse per speronarlo. La causa dell'affondamento del Waterhen fu attribuita all'allagamento dei locali caldaie e non si può escludere che tale allagamento, che determinò prima il capovolgimento e poi l'affondamento, possa essere attribuito proprio ad un siluro del Tembien.

Partito da Augusta il 31 luglio 1941 per una missione di agguato, in catena con altre unità subacquee, a ponente di Malta per l'intercettazione di forze navali nemiche in transito nel Canale di Sicilia, il Tembien non diede più sue notizie. Da fonte ufficiale britannica si è appreso che nelle prime ore del 2 agosto l'incrociatore britannico Hermione, navigando alla velocità di 28 nodi, speronò ed affondò un sommergibile, che lo aveva attaccato, nelle acque ad ovest di Malta. Nell'azione l'incrociatore rimase leggermente danneggiato a prora. Non è stato possibile ricostruire più particolareggiatamente l'azione condotta dal Tembien in quanto nessuno dei 42 membri dell'equipaggio è sopravvissuto.

Complessivamente l'attività in guerra fu di 10 missioni offensive e 6 di trasferimento tra porti nazionali: furono percorse complessivamente 11.687 miglia.

 

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Smg.TEMBIEN_navigaz.mimetiz.1941_I.smgg.italiani-1999.800.jpg

Il sommergibile Tembien nel 1941, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

LAFOLE'

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia
Impostazione: 30 giugno 1937
Varo: 10 aprile 1938
Consegnato : 13 agosto 1938
Affondato: 20 ottobre 1940
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa

Varato alla Spezia il 10 aprile 1938, dal 12 dicembre dello stesso anno passò alle dipendenze di Maricosom per il V Gruppo Sommergibili con base a Lero.
All'inizio del conflitto l'unità, trasferita nel maggio 1940 a Tobruk, diede inizio all'attività bellica con una missione d'agguato al largo di Sollum e nelle acque prospicienti Tobruk. Rientrò in porto il 20 giugno senza aver avuto contatti col nemico.
Dal 3 al 14 luglio operò, in collaborazione con altre unita subacquee, nel pattugliamento delle acque al centro della congiungente Gaudo-Derna, senza conseguire successi od avvistamenti ma rilevando, nei giorni 7 e 8, intensa caccia antisom da mettere in relazione con la presenza in mare delle forze britanniche per la protezione di un convoglio in partenza da Malta per Alessandria.
Nel settembre l'unità, venne prevalentemente impiegata per agguati protettivi antisom nelle acque del Golfo cli Taranto.
Il 10 ottobre, al comando del tenente di vascello Pietro Riccomini, si portò ad operare lungo la costa marocchina, nel tratto delimitato dai meridiani di Capo Quillames e di Capo Agua. Alle ore 11.00 del giorno 20 ottobre, stando in agguato 12 miglia a nord di Capo Tres Forcas, attaccò un cacciatorpediniere nemico facente parte di un gruppo di unità impiegate in ricerca sistematica antisom; individuato dopo il lancio, fu sottoposto ad una lunga caccia con lancio di bombe, l'esplosione delle quali determinò gravissime avarie a bordo tra cui la deformazione degli assi portaeliche, l'inutilizzazione dei motori elettrici e delle pompe di assetto ed alcune vie d'acqua che pregiudicarono l'assetto in immersione del battello il quale, nelle sette ore di caccia, si trovò più volte costretto ad affiorare.
Alle ore 17.30 non poté più rimanere immerso. Durante l'affioramento, mentre l'ufficiale in seconda tenente di vascello Giuseppe Accardi, tentava di aprire lo sportello della torretta, il Lafolé venne speronato ed affondato, con la perdita di quasi tutto l'equipaggio Comandante compreso. L'ufficiale in seconda e 8 membri dell'equipaggio poterono salvarsi in quanto furono proiettati fuori al momento dell'impatto e vennero recuperati in mare dai cacciatorpediniere Gallant, Hotspur e Griffin, che concorsero all'affondamento del Lafolé.
Complessivamente l'attività bellica del battello fu di 5 missioni operative per un totale di 3.343 miglia.

 

Smg.LAFOLE_navigazione_Smgg.italiani-1999.800.jpg

Il sommergibile Lafolé in navigazione poco prima del conflitto,

da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

BEILUL

 

 

Cantiere: O.T.O. - La Spezia

Impostazione: 2 luglio 1937

Varo: 22 maggio 1938

Consegnato : 14 settembre 1938

Affondato: ?? maggio 1944

Radiazione: 27 febbraio 1947

 

Attività operativa

Varato alla Spezia il 22 maggio 1938, il 12 dicembre dello stesso anno passò in forza a Maricosom e, dopo la crociera addestrativa del 1938, raggiunse la base di Lero.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, l'unità, dislocata ad Augusta, effettuò la sua prima missione di guerra con un agguato offensivo nelle acque tra Pantelleria e Lampedusa: rientrò ad Augusta il 19 giugno senza aver conseguito avvistamenti.

Il 7 luglio 1940, al comando del capitano di corvetta Paolo Vagliasindi, in missione nelle acque di Creta, avvistò ed attaccò in superficie, ad una distanza inferiore ai 1000 metri, un cacciatorpediniere nemico e ritenne di aver colpito l'unità. Successivamente sottoposto ad intensa ricerca e caccia con lancio di numerose bombe da getto che determinarono avarie a bordo, l'unità fu costretta ad interrompere la missione e a rientrare alla base.

L'8 gennaio 1941, in agguato nelle acque a nord del Canale di Caso, avvistò una formazione composta da cinque piroscafi scortati da tre unità. Stando in superficie lanciò quattro siluri e si disimpegnò con rapida immersione. Di questo attacco non è stato possibile stabilire l'esito in quanto la documentazione britannica non riporta affondamenti o danni alla data e nel luogo dell'attacco del Beilul.

Nella missione dal 25 novembre al 5 dicembre 1941, svolta nelle acque 25 miglia a nord di Derna, la sera del 1° dicembre l'unità, al comando del tenente di vascello Francesco Pedrotti, fu oggetto di attacco da parte di un aereo "Sunderland"; la pronta ed efficace reazione delle armi di bordo costrinse il velivolo ad allontanarsi, visibilmente in difficoltà e con un incendio a bordo. L'azione dell'aereo aveva però causato alcune avarie al battello, pregiudicandone l'efficienza, per cui esso rientrò alla base.

Il 4 giugno 1942, in agguato al largo delle coste cirenaiche, intercettò due piccoli convogli scortati contro i quali il Beilui, da forte distanza, lanciò tre siluri, che non colpirono i bersagli; individuato dalla scorta e sottoposto ad immediata e precisa caccia, riportò avarie alle apparecchiature per cui fu costretto al rientro alla base. Il 6 giugno attraccò a Lero.

Riparate le avarie dopo un lungo periodo di lavori, il 12 giugno 1943, al comando del tenente di vascello Pasquale Beltrame, il Beilul, in missione nelle acque prospicienti Capo Passero, avvistò una formazione di tre cacciatorpediniere britannici della classe "Jervis". Da circa 1500 m lanciò tre siluri, senza colpire, e si disimpegnò in immersione.

Inviato a Monfalcone per un lungo periodo di lavori e modifiche, alla promulgazione dell'armistizio il Beilul, che si trovava immobilizzato in bacino, fu catturato dai Tedeschi, che lo trasformarono in bettolina combustibili. Risulterebbe affondato a Monfalcone nel maggio 1944 in conseguenza di un attacco aereo.

Complessivamente l'attività bellica del Beilul fu di 34 missioni operative per un totale di 26.626 miglia percorse.

 

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Il sommergibile Beilul subito dopo il varo,

da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

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Regio sommergibile

DAGABUR

 

 

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 16 aprile 1936

Varo: 22 novembre 1936

Consegnato : 9 aprile 1937

Affondato: 12 agosto 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Il giorno 25 aprile l'unità fu posta alle dipendenze di Maricosom per la 43^' Squadriglia di Taranto.

Nello stesso anno effettuò una crociera addestrativa nelle acque del Dodecaneso e libiche.

Tra l'agosto e il settembre 1937 compì tre missioni durante la guerra di Spagna; nel corso della prima, il 13 agosto, giunse al lancio contro un piroscafo, senza colpire.

Nel 1938 fu destinata a Tobruch, da dove rientrò in Italia nel 1940, dislocata prima a Taranto e poi ad Augusta.

Alla dichiarazione di guerra, il Dagabur, al comando del tenente di vascello Domenico Romano, fu impegnato in varie missioni protettive, prevalentemente antisom, nel Golfo di Taranto e quindi di agguato lungo le coste tunisine e libiche; non ebbe contatti con unità avversarie fino al 30 marzo 1941, quando, alle ore 20.27, attaccò un incrociatore leggero britannico in navigazione verso la costa egiziana. Dopo 2 minuti e 50 secondi dal lancio, furono udite due forti esplosioni. L'incrociatore colpito era il Bonaventure (5.450 t), di scorta ad un convoglio diretto ad Alessandria; pure se danneggiato, esso poté proseguire la sua navigazione fino alle ore 03.00 del giorno successivo quando, nuovamente colpito da siluri lanciati dal sommergibile Ambra, affondò portandosi negli abissi 23 ufficiali e altri 115 membri dell'equipaggio.

Il 14 dicembre 1941 il Dagabur, al comando del capitano di corvetta Alberto Torri, intercettò, stando in superficie, ed attaccò, col lancio di due siluri, una imprecisata unità, disimpegnandosi in immersione. Dalla documentazione britannica si può desumere che l'unità attaccata fosse il sommergibile Talisman, che non riportò alcun danno e che reagì col lancio di due siluri e col fuoco del cannone.

Il 14 agosto 1942 il Dagabur, al comando del tenente di vascello Renato Pecori, salpò da Cagliari per portarsi ad operare in una zona di mare fra Minorca e le coste del Nord africa. Il giorno 12 da Maricosom fu data comunicazione, a tutte le unità subacquee operanti in quella zona, della presenza di una forza navale nemica in rotta da Gibilterra verso Malta, con l'ordine di attaccarla ad ogni costo (Battaglia di Mezzo Agosto). Il Dagabur, dopo l'ordine emanato da Maricosom, non diede più sue notizie. Da fonte ufficiale britannica si è appreso che il 12 agosto, mentre stava attaccando la formazione segnalata (Gruppo "Furious"), il sommergibile fu affondato dal cacciatorpediniere britannico Wolverine che riportò, però, gravi danni alla prora, tanto che un cacciatorpediniere dovette essere distaccato per assisterlo durante il suo rientro a Gibilterra.

L'affondamento dell'unità causò la perdita dell'intero equipaggio, composto da 5 ufficiali e 40 tra sottufficiali, sottocapi e comuni.

L'attività bellica del Dagabur fu di 15 missioni offensive e 8 di trasferimento tra porti nazionali; percorse complessivamente 21.252 miglia di cui 3.888 in immersione.

 

resoconto dell'affondamento al link

[LINK]

 

Smg.DAGABUR_navig_Smgg.italiani-1999.800.jpg

Il sommergibile Dagabur, mentre defila a lento moto.

"Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

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Regio sommergibile

DESSIE'

 

 

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 20 aprile 1936

Varo: 22 novembre 1936

Consegnato : 14 aprile 1937

Affondato: 28 novembre 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Al termine della fase addestrativa fu dato in forza alla 43^ Squadriglia di Taranto.

Durante la guerra di Spagna, nell'agosto del 1937, compì una missione speciale.

Nel 1938 fu dislocato a Tobruch e nel 1940 raggiunse prima la sede di Taranto e poi quella di Augusta.

All'inizio del secondo conflitto mondiale l'unità, al comando del capitano di corvetta Fausto Sestini, durante la missione compiuta dall'8 al 16 agosto nelle acque comprese tra il parallelo di Gaudo, la costa di Creta ed il meridiano di Cerigotto, la sera del 13 avvistò un trasporto veloce diretto a levante. Pur dando inizio subito all'attacco, il Dessié non poté portarlo a compimento a causa dell'elevata velocità del bersaglio.

Il 28 novembre 1940, al comando del tenente di vascello Adriano Pini, avvistò, nelle acque a ponente di Malta, una formazione navale composta da tre grandi unità procedenti in linea di fila; effettuò il lancio di due siluri contro quella centrale, disimpegnandosi poi in immersione. Poco dopo rilevò due scoppi ed una forte esplosione. La documentazione ufficiale britannica non fa tuttavia cenno dell'attacco del Dessié e, pur confermando che nella zona navigava la 3^ Divisione Incrociatori, formata da York, Gloucester e Glasgow, non segnala alcuna perdita.

Durante l'operazione britannica "Pedestal" dalla quale scaturì la battaglia di Mezzo Agosto, il Dessié, al comando del tenente di vascello Renato Scandola, in agguato il giorno 12 agosto 1942 nelle acque a circa 80 miglia dalla costa settentrionale tunisina, alle 19.32 lanciò quattro siluri contro una formazione serrata di otto

piroscafi; dopo un minuto e 40 secondi udì una forte esplosione. In questa occasione risulterebbe, infatti, essere stato colpito da un siluro il piroscafo britannico Brisbane Star, di 12.791 tsl, che tuttavia poté proseguire a lento moto e, benché colpito nuovamente dagli aerosiluranti, poté raggiungere Malta il giorno 14, dopo una brevissima sosta a Susa. In questa stessa azione il Dessié affondò il piroscafo britannico Deucalion, da 7.516 tsl.

La sera del 13 fu oggetto di bombardamento aereo che provocò un morto e vari feriti, nonché avarie ad alcuni elementi delle batterie di accumulatori elettrici, che lo costrinsero a rientrare alla base.

Il 18 novembre 1942 salpò da Messina per portarsi ad operare, al comando del tenente di vascello Alberto Gorini, nella zona al largo di Bona e condusse puntate offensive notturne nelle rade di Philippeville e di Bougie. Alle ore 19.12 del 27 novembre rispose regolarmente ad una chiamata radio, ma dopo di allora non si ebbero più notizie.

Da fonte ufficiale britannica risulta che il Dessié, avvistato da un aereo 10 miglia circa a nord di Bona, fu successivamente affondato dall'azione antisom di più unità leggere di superficie, che lo videro affiorare senza controllo ad affondare verticalmente di poppa. Non vi furono superstiti tra i 48 uomini dell'equipaggio.

L'attività bellica del Dessié fu di 18 missioni offensive, una di trasporto munizionamento a Tripoli e 8 di trasferimento tra porti nazionali. Il battello percorse complessivamente 19 456 miglia.

 

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Il C.te Marpola forte delle sue conoscenze "personali" ci invia questa bella immagine del varo del Sommergibile Dessié

 

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Regio sommergibile

UARSCIEK

(fino al 15.03.1938 Uarscheic)

 

 

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 2 dicembre 1936

Varo: 19 novembre 1937

Consegnato : 4 dicembre 1937

Affondato: 15 dicembre 1942

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Nel 1938 e nel 1939 l'unita fu dislocata a Tobruk e durante il conflitto operò dalle basi di Taranto, Lero, Messina e Augusta.

All'inizio del secondo conflitto mondiale operò nell'ambito di uno sbarramento di unità subacquee disposto lungo le coste greco-albanesi-jugoslave; dopo un agguato a sud di Cefalonia, per il controllo degli accessi alla rada di Argostoli e al Golfo di Patrasso, entrò a Taranto senza aver effettuato avvistamenti di rilievo.

Durante le missioni d'agguato lungo le coste egiziane compiute dal 12 al 21 settembre, l'unità, al comando del tenente di vascello Carlo Zanchi, ebbe molti membri dell'equipaggio intossicati da vapori di mercurio, tanto che il Comandante, anziché rientrare a Taranto, decise di dirigere su Bengasi, dove sbarcò l'intero equipaggio per il ricovero in ospedale.

Il 14 giugno 1942 l'Uarsciek al comando del capitano di corvetta Raffaello Allegri, in missione nel golfo di Philippeville, avvistò alle ore 01.40 una formazione navale avversaria contro la quale lanciò tre siluri. L'esito del lancio non poté essere accertato in quanto l'unità si disimpegnò prontamente in immersione, ma fu constatato, dopo circa 20 minuti, che nella zona stazionavano due cacciatorpediniere di cui uno fermo ed uno procedente a lento moto.

L'11 agosto 1942 l'Uarsciek avvistò, stando in superficie, una grossa formazione navale britannica e da distanza ravvicinata lanciò una salva di tre siluri contro una grande unità, ritenuta una portaerei. Costretto ad immergersi per sfuggire alla caccia antisom, dopo 50 secondi di corsa delle armi udì due esplosioni e constatò che l'intera formazione aveva ridotto la velocità di marcia.

La sera del 13 dopo aver evitato con la manovra l'attacco di un aereo culminato con il lancio di una bomba, il battello fu costretto al rientro per avarie alla cassa di nafta.

L'11 dicembre 1942 il sommergibile partì da Augusta per una nuova missione di agguato a sud di Malta, al comando del tenente di vascello Gaetano Arezzo della Targia. Alle 03.00 del 15, stando in immersione, avvistò una formazione navale nemica composta da un incrociatore a tre cacciatorpediniere, contro la quale lanciò due siluri colpendo probabilmente una unità. Rapidamente immersosi, fu subito sottoposto a violenta caccia che provocò gravi danni e lo fece scendere ad una quota di 160 metri. Costretto a manovrare la rapida e ad emergere fu preso sotto un preciso fuoco dal quale non vi fu altra via di scampo che l'autoaffondamento.

Caduti il Comandante, l'ufficiale in seconda e 16 uomini dell'equipaggio, le operazioni di autoaffondamento si arrestarono a causa di una imprevedibile avaria; ciò permise al cacciatorpediniere britannico Petard ed al cacciatorpediniere greco Vassilissa Olga di prenderlo a rimorchio e salvare i superstiti. Ma ad operazione ultimata l'Uarsciek, strappando il cavo di rimorchio, si inabissò.

Durante la sua attività il battello svolse 19 missioni offensive, una di trasporto di 19 t di munizionamento a Bengasi e 8 di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 23.611 miglia.

 

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Dettaglio del sommergibile Uarsciek, pochi attimi prima del varo; come si vede il nome originario era scritto in modo sbagliato (Uarscheic) e venne in seguito modificato.

"Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

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Un bel dettaglio a centro nave del sommergibile Uarsciek all'ormeggio a Taranto nel dicembre 1941.

"Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994

 

Smg.UARSHIEK_affonda_ Smgg.in.guerra-1994.800.jpg

Ore 15,00 del 15 diecembre 1942, il sommergibile Uarsciek con la bandiera inglese sulla prora affonda, dopo 11 ore di rimorchio da parte delle unità inglesi che l'avevano catturato. Nel combattimento precedente avevano perso la vita oltre al C.te T.V. Gaetano Arezzo della Targia anche il c.te in 2^ e 18 uomini dell'equipaggio.

"Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994

 

link al post su Betasom sulle vicende dell'affondamento del sommergibile 

 

Un bell'articolo dell'amico Pancrazio "Ezio" Vinciguerra sulle ultime ore del sommergibile Uarsciek al Link

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Regio sommergibile

UEBI SCEBELI

 

 

Cantiere: Tosi, Taranto

Impostazione: 12 gennaio 1937

Varo: 3 ottobre 1937

Consegnato : 21 dicembre 1937

Affondato: 29 giugno 1940

Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

Dopo la consegna alla Marina il battello fu posto alle dipendenze di Maricosom per la 43^ Squadriglia di Taranto. Nel 1938 fu dislocato a Tobruk; alla fine del 1939 fu trasferito nuovamente a Taranto.

Con l'inizio delle ostilità, l'unità fu inviata in missione di agguato nelle acque di accesso al canale di Cerigotto; rientrò alla base il 15 giugno senza aver incontrato unità avversarie. Seguì una missione di agguato difensivo nelle acque del Golfo di Taranto.

La terza e ultima missione del battello, al comando del tenente di vascello Bruno Zani, ebbe inizio da Taranto; il 27 giugno 1940 l'unità diresse per raggiungere la zona di agguato assegnatale, 35 miglia per nordest da Derna. Durante la navigazione avvistò, alle ore 06.20 del giorno 29, una formazione di unità leggere che, a loro volta avvistatolo, lo costrinsero ad immergersi. Sottoposto a durissima caccia con lancio di bombe che provocarono rilevanti vie d'acqua e gravi avarie alle apparecchiature di bordo, il sommergibile fu costretto ad emergere e si trovò attorniato da cinque cacciatorpediniere britannici tra i quali il Dainty, l'Ilex e il Defender (gli stessi che poco prima avevano attaccato e affondato l'Argonauta), che aprirono subito il fuoco. Da bordo del sommergibile, colpito da raffiche di mitraglia e da granate di cannone, vennero subito attuate le operazioni per l'autoaffondamento, a seguito delle quali, ed anche per il fuoco nemico, l'unità affondò alle ore 07.00 nelle acque ad ovest di Creta. L'equipaggio fu tratto in salvo dai caccia e preso prigioniero.

Complessivamente il sommergibile Uebi Scebeli aveva compiuto 3 missioni di guerra e percorso 1.586 miglia.

 

 

Smg.UEBI.SCEBELI_imbarco.siluri_Smgg.italiani-1999.800.jpg

Imbarco siluri di poppa sul sommergibile Uebi Scebeli, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999

 

Di seguito alcune immagini dell'affondamento del sommergibile Uebi Scebeli, e conseguente cattura dell'equipaggio.

Uebi.Scebeli_dannegiato_www.naviearmatori.net-M.Risolo.800.jpg

Fonte M. Risolo via www.naviearmatori.net

 

uebi_scebeli_sinking.jpg

Fonte: www.wrecksite.eu

 

uebi_scebeli_sinking.2.jpg

Fonte: Australian War Memorial

 

Uebi.Scebeli_sinking_AWM.JPG

Fonte: Australian War Memorial

 

uebi_scebeli_sinking.3.800.jpg

Fonte: Australian National Maritime Museum on The Commons

Quest'ultima foto che proviene da Wikipedia, NON ritrae il momento del salvataggio dell'equipaggio del Gondar prima dell'autoaffondamento, come si potrebbe pensare dalla scritta del nome dell'unità australiana, HMAS Stuart, ma il salvataggio dell'equipaggio dell Uebi Scebeli da parte delle unità britanniche

HMS Dainty, HMS Defender, HMS Decoy, HMS Ilex  e australiana HMAS Voyager

 

Uebi.Scebeli_sinking.3_AWM.JPG

Fonte: Australian War Memorial

 

smgitalianononidentificbt6.jpg

il sommergibile Uebi Scebeli, in affondamento il 29 giugno 1940, 35 miglia a NE di Derna (coll 15x60)

 

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Taranto, 22 novembre 1936

Varo del R. Smg. DESSIE'

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