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IL DETERRENTE NUCLEARE SOTTOMARINO


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IL DETERRENTE NUCLEARE SOTTOMARINO

di Marco Galluccio

Il 6 Agosto del 1945 ha segnato l'inizio dell'era nucleare. In quella circostanza, un bombardiere B29 dell'Aeronautica Militare Statunitense (l'ENOLA GAY), rase al suolo la città giapponese di Hiroshima con una bomba atomica da 100 KTon.

Questo è quello che ci dicono comunemente i libri di storia. Quello che non tutti sanno è che la prima vera esplosione nucleare fu quella di Alamogordo, pioniera dei successi negli esperimenti del genere. E fu proprio ciò a spingere il presidente americano H. Truman ad uccidere più di 90.000 giapponesi con un'unica terribile arma…

Durante il lungo periodo della Guerra Fredda, terminato con la caduta dell'Unione Sovietica, si svolse una frenetica corsa agli armamenti, primi fra i quali quelli nucleari, naturalmente.

La più terribile piattaforma di lancio per missili nucleari mai sviluppata è sicuramente quella dei sottomarini lanciamissili! Mezzi in grado di immergersi e scomparire nell'arco di poche decine di secondi, e in grado di tornare a colpire improvvisamente e da una qualunque posizione negli oceani di tutto il mondo.

Ma andiamo con ordine. I sottomarini lanciamissili, gli unici cioè in grado di lanciare missili balistici intercontinentali, sono denominati con la sigla internazionale SSBN. Numerosissimi Paesi del globo posseggono armi nucleari e dispongono anche della capacità di poterli lanciare da SSBN.

Impossibile cominciare non ricordando il celebre classe Tifone sovietico (bastano due semplici parole: Ottobre Rosso!). Un sottomarino classe Tifone è il mezzo subacqueo più grande mai costruito nella storia dell'umanità, con un dislocamento di quasi 30.000 tonnellate. Ma oggi, il cui nome della Soviet Navy riesce a malapena a far tremare una foglia, sono altri gli SSBN in grado di sferrare attacchi davvero letali.

Probabilmente il più potente sottomarino lanciamissili è l'americano classe OHIO. Si tratta di un "bestione" lungo 170 metri, predisposto per il lancio di 24 missili balistici. Tenendo conto del fatto che gli Stati Uniti dispongono di 18 sottomarini di tale classe, risulta provato il fatto che il 50% del potenziale nucleare della prima superpotenza mondiale è concentrato nei loro SSBN.

Ma anche l'Europa non è da meno. Francia e Gran Bretagna dispongono rispettivamente di sottomarini classe Vanguard e Triomphant.

Classe VANGUARD: dislocamento 15.900 tonnellate, lunghezza 150 metri, armamento di 16 pozzi per missili balistici.

Classe TRIOMPHANT: dislocamento 14.100 tonnellate, lunghezza 138 metri, armamento di 16 pozzi per missili balistici. I Triomphant sono i più silenziosi sottomarini nucleari esistenti sulla faccia della terra.

Ma la sfilza di sottomarini lanciamissili nel mondo non finisce qui. Tornando alla Russia, è importante ricordare i classe Delta, riconoscibili subito dalla loro particolare forma gonfia immediatamente dietro la vela (o torretta).

 

La minaccia nucleare è ai nostri giorni anche in mano ai paesi dell'Estremo Oriente, quali la Cina, il Sol Levante in grado di minacciare il mondo e in particolare gli Stati "vicini", Russia e America. Al momento comunque, i cinesi dispongono di un solo SSBN, un classe Xia, pezzo fondamentale della loro Marina. Si tratta di un sottomarino relativamente modesto, lungo 120 metri e con una stazza di sole 6.500 tonnellate (tanto per farci un'idea, pesante quanto un Los Angeles americano, ma più lungo). Uno Xia trasporta 12 ICBM (InterContinental Ballistic Missile) con testata da 1,25 megatoni ciascuno.

Vediamo ora nel dettaglio come è fatto un ICBM e come funziona.

Esistono numerosi tipi di missili balistici, a cominciare dai famosi TRIDENT della NATO per finire con gli RSM sovietici o i JL cinesi. Il Trident, ad esempio, rappresenta lo standard balistico nel campo europeo e statunitense. Esso è lungo più di 13 metri, pesa 60 tonnellate, e nella II versione, ha un raggio di 7.300 km. Ognuno di questi colossi costa più di 60 miliardi di lire italiane ed ha una testata esplosiva di tipo MIRV (Multiple targetable Independently Re-entry Vehicle). Per capire questo termine, bisogna tenere conto di come viene fatto funzionare il missile: una volta che il missile viene lanciato, nel nostro caso da una profondità standard di non più di 150 piedi, esso sale velocemente verso gli strati più alti dell'atmosfera terrestre, denominati ionosfera ed esosfera, ed in ciò è facilitato (nelle versioni più recenti) dall'asta aerodinamica posta sul muso tozzo. L'ICBM arriva facilmente a centinaia di chilometri di altezza! Una volta raggiunto l'apice della traiettoria, la parte sommitale del missile si dissocia in più testate indipendenti. Esse, da questo momento in poi, sono in grado di seguire più direzioni e possono quindi andare a colpire un diverso numero di bersagli. Un'altra sconvolgente curiosità di questi missili intercontinentali, sta nel fatto che la velocità che ogni veicolo di rientro possiede subito prima dell'impatto è di Mach 20, ovvero 24.000 km/h! Si tratta in pratica di una sorta di meteora la quale colpisce con inimmaginabile potenza il suolo dove va ad esplodere. Ripetiamo ancora che attualmente praticamente tutti gli ICBM possiedono testate multiple, il che vuol dire che un singolo missile potrebbe radere al suolo parecchie città.

Ma come ci si può difendere da un attacco missilistico di tale specie? Naturalmente esistono aerei progettati appositamente per la guerra ABM (Anti-Ballistic Missile) anche se la loro efficienza dipende dal preavviso con cui parte una missione del genere e dalla quota a cui si trova il missile.

E' inoltre molto probabile che attualmente militari americani stiano lavorando sui sistemi AEGIS per sfruttarli appieno anche nel campo ABM. Il sistema di rilevamento AEGIS rappresenta l'ultimo ritrovato USA nel campo dei rilevamenti a distanza. Il sistema correda ormai gran parte della flotta navale statunitense in tutto il mondo, e permette di mantenere sotto controllo gli spazi aerei a distanze davvero notevoli. E' evidente il fatto che AEGIS sia fondamentale per il gruppo d'attacco di una portaerei. Esso si basa sul sofisticatissimo radar SPY e, se opportunamente configurato il software di controllo, potrebbe (cosa davvero non facile comunque) permettere una relativa difesa da ICBM. Naturalmente molto dipenderebbe anche dalle capacità delle armi terra-aria, le quali dovrebbero riuscire (considerando l'orbita discendente del missile) a colpire un bolide decine di volte più veloce del suono. E' infatti da considerare l'importantissimo fatto che il missile viaggia molto più velocemente dei missili che lo vanno a colpire ma anche degli stessi frammenti prodotti dalla deflagrazione del missile terra-aria! Cioè, praticamente l'ICBM andrebbe più velocemente di quei proietti che lo dovrebbero colpire e distruggere. Sarà quindi necessario configurare la testata di ricerca del missile in modo tale da farlo esplodere ad una certa distanza dall'ICBM.

Vale la pena citare un'ultima arma nucleare in dotazione a sottomarini della U.S. Navy: il SUBROC. Si tratta in sintesi di un sistema d'arma antisommergibile lanciato per mezzo di normali tubi per siluro e il cui funzionamento è simile a quello dei missili Harpoon, soltanto che si tratta di un missile esclusivamente ideato per i sottomarini. Alla profondità desiderata, infatti, la testata nucleare del SUBROC esplode con una potenza di 1 KTon e con un raggio distruttivo di 6 chilometri.

 

COME AVVIENE UN'ESPLOSIONE NUCLEARE Il meccanismo secondo cui avviene una reazione nucleare è quello della FISSIONE. In pratica, un nucleo di U235, cioè l'isotopo dell'uranio con numero di massa 235, viene colpito da un neutrone. L'atomo allora di scinde in due metà, sviluppando energia e liberando 2 o 3 nuovi neutroni. Questi ultimi, a loro volta, danno vita ad una reazione a catena sempre più energetica, dato che ogni nuovo neutrone sviluppato va a colpire e a dividere altri atomi di uranio.

 

Marco Galluccio

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