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LA BATTAGLIA DEI CONVOGLI


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di Gianluca Buccilli

 

http://www.analisidifesa.it/numero9/convogli.htm

 

Ufficialmente conosciuta con la definizione di “Difesa del Traffico”, la “Battaglia dei Convogli” può essere definita come l’insieme delle operazioni aero-navali che, dal Giugno del 1940 al Maggio del 1943, vide confrontarsi nel Mediterraneo le unità militari e mercantili italiane, impegnate a rifornire di uomini e materiali i fronti oltremare (Libia, Tunisia, Albania, Grecia, Dodecanneso, Creta), e le forze navali britanniche, prima, ed alleate, poi, che a tali azioni si opposero. I rifornimenti vennero assicurati con l’impiego sia di navi militari, quando il trasporto aveva particolare carattere di urgenza, che di navi mercantili; quest’ultime talvolta in forma isolata ma, più spesso, in gruppi scortati, ossia in “convoglio”. Nel complesso si trattò di un’attività imponente che, per tutti i trentanove lunghi mesi del conflitto, vide lasciare i porti italiani una media di cinque convogli al giorno, ben pochi dei quali non furono soggetti all’offesa aero-navale o sommergibilistica del nemico, soprattutto fra quelli diretti in Africa. Un significativo elemento di confronto ci viene da quanto attuato dalla Marina della Gran Bretagna – la maggior potenza navale dell’epoca – che, nello stesso periodo, organizzava soltanto una trentina di convogli per il rifornimento dell’isola di Malta. A Napoli aveva sede il Comando per l’instradamento del traffico mercantile e da questa città, nei giorni successivi all’inizio delle ostilità, partirono le prime missioni, che vennero assegnate ad Unità militari:

 

- il 18 giugno il sommergibile Zoea trasportò a Tobruk sessanta tonnellate di munizioni;

 

- il 19 giugno la 11a Squadriglia Cacciatorpediniere (Artigliere, Aviere, Geniere, Camicia Nera) portò in Libia 300 uomini, con trentasei cannoni da 47, venti da 20 ed il relativo munizionamento.

 

Il primo vero convoglio, composto dal Piroscafo Esperia e dalla M/N Victoria, con 937 uomini e 2.800 tonnellate di materiali, partì il 25 giugno, sotto la scorta delle Torpediniere Orsa e Procione, fino a Siracusa, e poi, fino a destinazione, delle Unità della 14 Squadriglia Torpediniere (Partenope, Polluce, Pleiadi e Pallade).

 

 

 

Il compito di rifornire il teatro operativo libico fu, senza dubbio, il più impegnativo, in considerazione sia della consistenza delle forze dell’Asse, che schieravano sul terreno circa 230mila uomini, sia del forte condizionamento che, su quel fronte, le operazioni subivano in funzione della disponibilità di scorte, in particolar modo munizioni e carburanti. La presenza della base aero-navale di Malta, inoltre, costringeva i pianificatori delle operazioni di convogliamento a scegliere rotte che riducevano l’esposizione alla minaccia aerea ma che, inevitabilmente, aumentavano la permanenza in mare e quindi le possibilità di interazione con le forze navali avversarie. Non sempre il destino fu generoso e se è vero che la maggioranza dei convogli giunse a destinazione, ce ne furono alcuni che subirono pesanti perdite. Merita di essere ricordato l’episodio del 16 aprile 1941 che vide l’affondamento sia delle unità della scorta – CC.TT. Tarigo, Baleno, Lampo – sia dei trasporti – P/fi Adana, Arta, Aegina, Iserlhon e M/N Sabaudia. Il culmine del confronto si ebbe nel dicembre 1941 quando, nello scontro passato alla storia come la “Prima Battaglia della Sirte” (13-19 dicembre 1941), furono coinvolti tre convogli, le relative scorte, due gruppi navali di scorta indiretta ed un gruppo d’appoggio di due corazzate. Dopo la caduta di Tripoli (23 gennaio 1943), il fronte nordafricano perse progressivamente importanza. L’ultimo convoglio per Tobruk salpò da Taranto il 1° novembre 1942; l’ultimo per Bengasi partì dal Pireo il 9 novembre 1942 e l’ultimo per Tripoli lasciò Sfax il 30 dicembre 1942.

 

L’ultima nave mercantile partì da Tripoli il 23 gennaio 1943. Dal novembre 1942 al maggio 1943 lo sforzo fu concentrato nell’assicurare i rifornimenti dei reparti italo-tedeschi che ancora combattevano in Tunisia ma l’intensissimo traffico che vide coinvolte le nostre Unità non fu comunque sufficiente ad evitarne la capitolazione. Le perdite italiane non furono trascurabili (79 Piroscafi e Motonavi e 22 Unità minori, per un totale di 273.637 tsl.), ma il dato più importante è che, nel complesso, si riuscirono ad assicurare percentuali di arrivo dell’ordine del 85% dei materiali e del 91% degli uomini in Libia, e del 72% dei materiali e del 93% degli uomini in Tunisia. Meno gravoso fu il rifornimento del fronte greco-albanese, sia per la maggiore vicinanza ai porti della madrepatria, sia perché la componente aerea nemica, basata a Malta, non poteva operare. In questo settore le perdite furono estremamente ridotte e le percentuali di arrivo di uomini e materiali furono dell’ordine del 99%. Le operazioni di convogliamento furono condotte con tanta abnegazione e coraggio che ben ventidue uomini (venti Ufficiali della Regia Marina e due Comandanti di Unità Mercantili) vennero insigniti di “Medaglia d’Oro al V.M.”, di esse dieci furono concesse alla memoria e quattro a dispersi. Nonostante l’alto tributo pagato, in uomini e mezzi, sia dalla Marina Militare che dalla Marina Mercantile, la cui Bandiera, per tali azioni, fu decorata di Medaglia d’Oro al V.M., è doveroso osservare che la Battaglia dei Convogli fu una battaglia sostanzialmente vinta dai marinai italiani, che la combatterono contro un avversario agguerrito, tecnologicamente superiore ed avvantaggiato dalla costante opera di decrittazione compiuta dai suoi servizi segreti.

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Per chi fosse interessato alla battaglia dei covogli, consiglio:

"La battaglia dell'atlantico" di Leonce Peillard per quel che riguarda la kriegsmarine. Per quel che riguarda al regia marina invece consiglio i due libri di Giorgio Giorgerini "Uomini sul fondo" e "La guerra italiana sul mare" ottimi davvero, soprattutto gli ultimi due anche davvero accurati. Sono anche in edizione economica, negli oscar mondadori, comandanti leggete ed istruitevi! :s01:

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