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Stalin E La Seconda Guerra Mondiale


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SPECIALE 1941/2011 70° ANNIVERSARIO

DELL’OPERAZIONE BARBAROSSA

 

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Titolo: Stalin e la seconda guerra mondiale

Autore: Piotr Grigorenko

Casa editrice: Sugar, Milano

Anno di edizione: 1970

Pagine: 145

Dimensioni: 21,5 X 14

Prezzo originario: £ 1.000

Prezzo di vendita: Euro 10

Reperibilità: medio/rara, attualmente disponibile in edizione integrale on line al seguente indirizzo: Grigorenko "Stalin e la II guerra mondiale"

 

Sinossi dell’editore: « Perché il nostro paese che si era lungamente e sistematicamente preparato a respingere un probabile attacco delle forze unite dell'imperialismo mondiale non ha potuto in realtà opporsi né con molta ne con poca efficacia, per circa sei mesi, all'aggressione della sola Germania fascista? Sono stati commessi errori gravi nel periodo di preparazione del paese alla guerra? Ci baseremo sulla testimonianza di una persona la cui competenza in questo caso preciso non sarà messa in dubbio da nessuno. Voglio dire Josif Stalin. »

Piotr Grigorenko

 

7 maggio 1969: a Taskent il generale Grigorenko viene arrestato sotto la accusa di « calunnie contro il sistema sovietico ». Nel febbraio 1970, si preferisce fare cadere l'accusa e rinchiudere il generale in un ospedale psichiatrico. Perché non può essere che pazzo, per la burocrazia sovietica, colui che ha smantellato, in un testo preciso, spietato e appassionato, il mito di Stalin grande capo militare.

In questo libro Grigorenko demolisce l'immagine fumettistica della politica e della strategia militare staliniane e risponde alla domanda posta tante volte dopo il Ventesimo Congresso, nelle conversazioni private, e fino al 1966, negli studi militari: perché la seconda guerra mondiale cominciò per l'Unione Sovietica con una terribile ecatombe che stava per portare al crollo totale? Chi è responsabile della Incompetenza, della « miopia criminale », che pesa notevolmente per i venti milioni di morti sovietici nella lotta contro il fascismo? La risposta di Grigorenko, documentata come può esserlo quella di un tecnico di questioni militari, è una sola: Stalin e il sistema staliniano. Questo libro non è mai stato pubblicato in URSS e forse non lo sarà mai. Ha ogirato nel circuito clandestino del samoizdatelstvo: ricopiato a macchina dagli stessi lettori. La nostra edizione si avvale di una introduzione e di un profilo del generale Grigorenko, dovute a Carol Head.

Il generale Grigorenko è nato nel 1906. È ingegnere, professore di cibernetica alla Accademia militare Frunze, dal 1930 nella Armata Rossa, ha comandato unità di prima linea durante la guerra mondiale. Membro del partito comunista, è stato arrestato una prima volta nel febbraio 1964 sotto l'accusa di attività antisovietiche; è stato quindi internato in un ospedale e messo in riposo fino al nuovo arresto e internamento nel 1970.

 

Sinossi personale: « Numerosi sono i segni che lasciano prevedere molto prossimo l'inizio delle operazioni contro la Russia. L'idea di una guerra contro la Russia è, in sé e per sé, popolare: la distruzione del bolscevismo dovrebbe essere annoverata tra gli avvenimenti di maggior momento della civiltà umana. Ma questa guerra non mi piace come sintomo, poiché le manca un motivo evidente e persuasivo: la tendenza generale di questa guerra è di essere un « faut de mieux », il tentativo cioè di trovare una scappatoia a una situazione sfavorevole, sviluppatasi diversamente dal previsto. Quale ne sarà l'esito? I tedeschi pensano che in otto settimane tutto sarà finito, ed è anche possibile, poiché i loro giudizi di natura militare si sono sempre rivelati più esatti di quelli di carattere politico. Ma se così non fosse? Se l'esercito sovietico avesse una capacità di resistenza maggiore di quella dei Paesi capitalistici? Quale effetto potrebbe avere questo sulle masse proletarie del mondo intero? ».

La domanda posta da Galeazzo Ciano nel suo diario era legittima. Con la vittoria sulla Germania nella seconda guerra mondiale Stalin divenne per decine di milioni di uomini, non necessariamente comunisti, il vincitore della barbarie nazista. Il precedente patto di non aggressione, che aveva provocato non poche delusioni era dimenticato. In realtà le perdite materiali (che sarebbero state colmate solo venticinque anni dalla fine della guerra, all’inizio degli anni 70) e quelle umane (trenta milioni di morti, in un certo qual modo mai ripianabili) costituirono due fra le altre concause che avrebbero provocato il crollo del regime sovietico. L’operato di Stalin capo militare è stato forse il meno discusso fra quello degli statisti della II guerra mondiale. Il pamphlet del generale Grigorenko, che pagò il suo coraggio con la degradazione e l’ostracismo, seppur non completamente condivisibile in talune asserzioni tecniche e militari, costituisce una critica radicale della preparazione e della conduzione della guerra da parte di Stalin. Partendo proprio da questa critica si possono disvelare molti luoghi comuni sull’URSS nella seconda guerra mondiale.

Un testo quindi ancora utile e meritevole di lettura che ritenni di dover pubblicare sul web.

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